mercoledì 27 febbraio 2008

RICERCA SU ESPOSIZIONE A POLVERI SOTTILI

Esposizione mortaleNegli ultimi anni è stata data maggior attenzione alle polveri, la componente particolata estremamente sottile, al punto che riesce a penetrare l’apparato respiratorio ed entrare nella circolazione corporea. Le polveri sottili in realtà sono una miscela complessa di molte sostanze, inclusi i metalli e il carbone organico. Il loro ingresso attraverso le vie respiratorie non è certo senza conseguenze e si verifica quando le dimensioni del diametro sono inferiori a 0,1 micrometri (PM0,1), ma anche con diametri inferiori a 2,5 micrometri (PM2,5) e inferiori a 10 micrometri (PM10) le cose non migliorano. Per esempio, è stato osservato che nell’arco di due anni di esposizione a inquinamento da PM10, in popolazioni di pazienti già colpiti da insufficienza cardiaca, da malattia polmonare ostruttiva cronica (BPCO), da diabete e da malattie infiammatorie si verificava un aumento della mortalità. Incremento, per altro non indifferente, visto che, per ogni 10 microgrammi/mq in più, era del 32%per i diabetici, del 27%per i cardiopatici, con la BPCO saliva del 28% e con artrite reumatoide o lupus eritematosus del 22%.L’anello più deboleLa più temuta conferma degli effetti nocivi delle polveri sottili interessa purtroppo i bambini ed è stata riportata da diversi studi. Innanzitutto è stata individuata un’associazione tra la comparsa di tosse e di sibili respiratori, in assenza di un raffreddore, e l’esposizione a PM10. ma andando a esaminare il contenuto delle secrezioni respiratorie, sono state trovate tracce di carbone. Questo lavoro è stato condotto su un centinaio di bambini sani di età compresa tra 8 e 15 anni; in 64 di loro (56%) è stato rinvenuto carbonio contenuto nei macrofagi delle vie aeree. I macrofagi con cellule del sistema immunitario che inglobano le sostanze estranee che entrano nell’organismo, una sorta di spazzini delle vie aeree. L’altra misurazione effettuata era di tipo ambientale: sono stati rilevati i livelli di PM10 nell’area limitrofa all’abitazione dei bambini. E anche in questo caso la relazione sussisteva: ogni incremento di PM10 di 1 microgrammo per metro cubo di aria era associato a un aumento di 0,1 micrometri quadri nel contenuto di carbonio nei macrofagi distribuiti nelle vie aeree. A sua volta, ogni incremento di 1 micrometro quadro nel contenuto di carbonio nei macrofagi distribuiti nelle vie aeree corrispondeva alla riduzione del 17% del volume respiratorio forzato in un secondo, del 12,9% della capacità vitale forzata e del 34,7% del flusso respiratorio forzato. Non è un caso che sia stata misurata la funzione polmonare nei bambini. Lo sviluppo dei polmoni e la loro funzionalità si protrae per tutta l’infanzia con un picco massimo tra i 20 e i 25 anni, poi rimane stabile per circa 10 anni prima di iniziare un declino che procede con l’avanzare dell’età. Se nella fase di crescita della funzione polmonare si verifica un deficit o un rallentamento, non sarà più possibile recuperarlo e rimarrà tale per tutta la vita. Una condizione paragonabile e secondaria solo all’esposizione al fumo di sigaretta, come fattore di rischio di morte. L’unico dato “positivo” rilevato dallo studio riguardava i bambini asmatici: il contenuto di carbone nei macrofagi delle loro vie aeree era più basso di quello rilevato nei bambini sani. Un po’ magra come consolazione
Una questione di dimensioni...Oggi la classificazione di polveri più o meno inquinanti si basa esclusivamente sul diametro delle particelle stesse (che può variare da un valore minimo di 0,005 mm fino ad un massimo di 100 mm). E' stato scientificamente provato, infatti, che l'azione nociva delle polveri inquinanti è inversamente proporzionale alle dimensioni delle particelle: quelle con un diametro maggiore di 30 micron (milionesimo di metro o µm) vengono fermate nella parte alta dell'albero respiratorio e poi espulse con la tosse; quelle con un diametro inferiore a 10 µm (caratterizzati dalla sigla PM10 o PM2,5 se di dimensioni ancora più piccole), invece, riescono a raggiungere i tratti successivi delle vie respiratorie. Ma non basta: le PM10 sono denominate polveri inalabili, in quanto capaci di penetrare tutto il tratto superiore dell'apparato respiratorio fino ai bronchi, mentre le PM2,5 sono dette polveri respirabili poiché capaci di penetrare tutto l'apparato respiratorio, cioè fino agli alveoli polmonari (dai bronchi sino agli alveoli polmonari). Sono proprio questi ultimi gli inquinanti più dannosi per la salute dell'uomo; posizionandosi direttamente sulla mucosa dell'albero respiratorio e sugli alveoli, infatti, queste piccolissime polveri possono causare disturbi dell'apparato respiratorio, dalle semplici irritazioni alle più gravi patologie, cancro compreso....e di sostanza"A fare la reale differenza, però" sottolinea Girolamo Chiappino, direttore della Clinica del Lavoro "Luigi Devoto" dell'Università di Milano "non è solo la dimensione delle particelle stesse, bensì anche e soprattutto il tipo di sostanze in esse contenute. Una particella, infatti, può dare effetti molto diversi da quelli di altre particelle di ugual misura e nelle medesime concentrazioni aeree, ma di diversa composizione. A Milano, per esempio, le polveri sono molto più ricche di amianto rispetto a Roma (in media, 10 volte di più) e ciò le rende molto più pericolose rispetto ad altre di pari dimensioni, ma contenenti una minor percentuale di questo minerale". L'amianto, infatti, è una delle sostanze più inquinanti presente nelle città industrializzate. "La sua diffusione" continua Chiappino "è dovuta principalmente ai tetti di case e capannoni realizzati in cemento-amianto, un particolare composto usato per i riconoscibilissimi elementi ondulati. In particolari condizioni atmosferiche (pioggia, vento, gelo, …), infatti, questo materiale libera nell'aria numerose particelle ricche di amianto che, viaggiando nell'atmosfera, mettono a rischio i nostri polmoni. Proprio per questo l'eternit (è questo il nome attribuito al composto) è stato vietato dal 1994". Altra sostanza dannosissima se diffusa nell'aria è il carbone. "Di per sé apparentemente innocuo, il carbone è infatti una sostanza ad elevate capacità adsorbenti (cioè è in grado di legarsi a qualsiasi composto chimico). Proprio come una spugna, infatti, il carbone riesce ad assorbire le sostanze chimiche che incontra e, una volta respirato, trascina tutto il suo contenuto nei bronchi e nei polmoni". Qui di seguito è riportato un comodo schema esplicativo dei rischi associati all'inalazione di PM10 a seconda della durata dell'esposizione:

Rischio provocato da esposizione a Polveri

breve periodo
* Aumento mortalità …
per malattie alle vie respiratorie 3,0 - 4,0
per malattie circolatorie 1,0 - 2,0
...totale 0,5 - 1,0

* Aumento ricoveri in ospedale … per malattie respiratorie
1,5 - 2,0

...per malattie cardiocircolatorie
0,5 - 1,0

* Aumento delle consultazioni mediche urgenti per asma
2,0

* Aumento degli attacchi di asma nei soggetti asmatici
5,0

* Aumento dell'uso di medicinali supplementari negli asmatici
5,0

* Aumento delle assenze da lavoro, attività limitata a causa di malattie dell'apparato respiratorio
10,0

lungo periodo
* Aumento mortalità totale
3,0 - 8,0

* Aumento della bronchite cronica negli adulti
25,0%

* Aumento della tosse e dell'espettorato negli adulti
13,0%

* Aumento della bronchite acuta nei bambini durante l'anno precedente
35,0%

* Aumento dei disturbi alle vie respiratorie nei bambini
54,0 %

* Diminuzione della funzione polmonare negli adulti
3,0

(Fonte: Greenpeace; Medici per l'ambiente, Inquinamento atmosferico e salute 1997)

ALLA LUCE DI QUESTA ENNESIMA RICERCA CHE RVIDENZIA I RISCHI DA ESPOSIZIONE A POLVERI SOTTILI E TENUTO CONTO DEI DATI, MOLTO ALLARMANTI, RECENTEMENTE FORNITI ANCHE DALL' ARPAV.. LANCIAMO UN APPELLO A SINDACI (RESPONSABILI DELLA SALUTE DEI CITTADINI) E AMMINISTRATORI TUTTI.. FERMIAMOCI UN ATTIMO E RIFLETTIAMO TUTTI ASSIEME !!!! E' FOLLE AGGIUNGERE ALTRE FONTI DI INQUNAMENTO A QUELLE CHE GIà CI SONO (e sulle quali bisognerà intervenire)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Qusti dati sono molto allarmenti e questa ricerca attesta quanto siano pericolose le polveri sottili Ma i Sindaci di questa vallata quando prenderanno provvedimenti? Dato che sono i responsabili della nostra salute e non fanno nulla, perchè non pensare a una denuncia?