venerdì 31 agosto 2012

SEQUESTRATI I CANTIERI IN VALLE DEL MIS


 UNA BELLA NOTIZIA !!!!!!!
 
Il Corpo forestale dello Stato ha messo i sigilli, martedì 28 agosto, ai cantieri per la realizzazione di una centrale idroelettrica nella valle del Mis, all'interno del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Il progetto è promosso da Energie Valsabbia (Eva), società presieduta da Chicco Testa, come descritto da Ae nel marzo del 2011. I lavori erano iniziati dopo che il Tribunale superiore delle acque aveva respinto il ricorso dei comitati, secondo i quali le autorizzazioni concesse dall'Ente parco violavano il regolamento del Parco stesso. Secondo un articolo del Corriere delle Alpi, queste violazioni sarebbero alla base del sequestro disposto dal Corpo forestale dello Stato. 

L'azienda di Gavardo, nel bresciano, ha diffuso giovedì 30 agosto un comunicato stampa nel quale, "in merito allo stato dei lavori riguardanti la realizzazione della centrale idroelettrica sul torrente Mis, il Gruppo EVA Energie Valsabbia S.p.A. informa che i lavori sul cantiere stanno procedendo secondo il cronoprogramma già definito. Le analisi che sono in corso di svolgimento da parte delle competenti autorità riguardano una piccola parte dei lavori sui quali sono state contestate incongruità ed incompatibilità autorizzative per la presenza di usi civici con destinazione pastorale e per l’esatto tracciato delle condotte sugli stessi terreni". In merito a tali analisi Valsabbia intende "sottolineare la piena fiducia nelle autorità competenti ed in particolare nell’Autorità Giudiziaria per una tempestiva e giusta definizione delle questioni oggetto delle analisi. A questo proposito si informa che il Tribunale Superiore delle Acque con la sentenza n.6 del 16 gennaio 2012 ha già confermato la piena validità ed efficacia di tutte le autorizzazioni rilasciate a favore della scrivente dalla Regione Veneto, dal Comune di Gosaldo e dal Parco delle Dolomiti Bellunesi e di tutti gli altri Enti pubblici coinvolti nei complessi e meticolosi iter autorizzativi già svolti.
Preme confermare -conclude la nota di Valsabbia- che la società ha svolto e svolge le proprie attività nel pieno e assoluto rispetto delle autorizzazioni, delle normative vigenti e soprattutto degli accordi sottoscritti con il Comune di Gosaldo del 2007 nei quali il Comune di Gosaldo si è impegnato irrevocabilmente a concedere tutte le servitù ovvero, se necessario, a cedere alla scrivente i tratti sopra richiamati oltre che a porre in essere tutte le procedure amministrative necessarie a tale scopo. Sorprendono infine le contestazioni in merito al tracciato delle condotte nel tratto sopra richiamato in quanto lo stesso tracciato è stato condiviso formalmente e nel dettaglio con tutti gli Enti preposti tra i quali lo stesso Comune di Gosaldo".

Proprio l'amministrazione comunale di Gosaldo, territorio su cui insiste il cantiere per la centrale idroelettrica di Valsabbia in Valle del Mis, ha convocato un consiglio comunale, in programma domani (sabato primo settembre, ndr), "per proporre probabilmente -spiega il Comitato acqua bene comune di Belluno- un provvedimento di cambiamento della destinazione d'uso di una parte dei terreni finiti sotto sequestro, che passerebbe da usi civici a terreni liberi da vincoli, per cui potenzialmente alienabili".
"Il percorso, tuttavia, non sarebbe immediato. Perché questa espressione di volontà dell'amministrazione dovrà essere inviata al vaglio della Regione, che dovrebbe recepirla. Abitualmente -racconta Valter Bonan, del Comitato- il cambiamento dovrebbe comunque essere motivato da un interesse collettivo".
Di fronte ai sigilli posti al cantiere, tuttavia, una eventuale decisione dell'amministrazione comunale comporterebbe, di fatto, "la formalizzazione  delle incongruenze dell'intervento come è avvenuto finora: documenterebbe, formalmente, che fino alla data di domani (al 1° settembre 2012, ndr) Valsabbia ha impropriamente occupato uno spazio riconosciuto come 'uso civico'".
In questo senso, come riconosciuto in un parere espresso a fine giugno 2012 dalla Regione Veneto, “i contratti di concessione delle terre di uso civico stipulati in assenza della prescritta autorizzazione al mutamento di destinazione di terreni […] sono nulli” e pertanto "l’effettuazione dei lavori da parte della società Eva Energia Valsabbia sui terreni di uso civico […] si configura come occupazione senza titolo dei terreni medesimi”. Durante il consiglio comunale davanti al municipio di Gosaldo si svolgerà un presidio, convocato dal Comitato acqua bene comune di Belluno. 

domenica 26 agosto 2012

EMERGENZA FAGIOLI.. E' VITALE INFORMARE..



COSE' È CAPITATO QUEST'ANNO AI NOSTRI FAGIOLI??
VIROSI DEL FAGIOLO (mosaico comune)

Come stanno i tuoi fagioli quest'anno?
..questa è sicuramente una delle domande più comuni in questa calda estate..
..una domanda a cui segue spesso uno scuotere sconsolato del capo..

..ma cosa è accaduto ai nostri fagioli quest'anno?
Ce lo siamo chiesti anche noi..e abbiamo deciso di girare la domanda a tecnici ed esperti. Mettendo a frutto le tante conoscenze, contatti, relazioni acquisite nel tempo sia dal Gruppo Coltivare Condividendo che dall'associazione Dolomiti bio. Due realtà che credono in un agricoltura sana, sostenibile, biologica basata su biodiversità e coltivazioni tipiche ma anche e soprattutto sulle relazioni e la condivisione

Le risposte che abbiamo ottenuto sono state univoche.. è colpa di una virosi del fagiolo.. il mosaico comune.. Quindi non è colpa del clima anomalo (che ha tuttalpiù contribuito), ma di un qualcosa che da tempo minaccia le nostre coltivazioni e che quest'anno ha avuto un accelerazione improvvisa quanto letale

La malattia si è manifestata in vari modi: foglie deformate, più piccole del solito, con decolorazioni che ricordano le tessere di un mosaico; nanismo della pianta; aspetto cespuglioso; accartocciamento e bollosità delle foglie. Le piante ammalate possono rimanere vive ma essere improduttive, possono velocemente deperire fino a seccare (caso non raro quest’anno), oppure possono tollerare la presenza del virus ed essere più o meno produttive.
Ma quale è la causa principale di diffusione di questo virus? Il virus si propaga da un anno all’altro attraverso la semente infettata, il più delle volte raccolta inconsapevolmente dai coltivatori da piante ammalate che non hanno saputo riconoscere come tali.
Infatti, spesso il seme non manifesta anomalie rispetto alle caratteristiche ritenute normali ed è questo che inganna quei coltivatori che selezionano la semente da usare l’anno che verrà solo considerando le caratteristiche estetiche del seme sgranato e non anche lo stato di salute della pianta-madre. La riproduzione ripetuta di piante nate da semi malati porta ad un progressivo decadimento genetico delle coltivazioni che, di anno in anno, perdono vigore e produttività. (già nel 2011 la situazione era evidente sul fagiolo di Lamon, e tutti ne abbiamo sottostimato la rapidità di diffusione)

Ad aumentare la diffusione del virus ha contribuito in maniera decisiva una massiccia presenza di afidi che quest'anno hanno sviluppato dense colonie sulle coltivazioni e poi, disperdendosi di orto in orto, hanno trasmesso la malattia a numerose piante che prima erano sane, incrementando in modo significativo la percentuale di piante di fagiolo infette. E’ cosa ben nota che l’afide sia il più potente vettore della virosi del Mosaico Comune del fagiolo e quest’anno ha impartito un’accelerazione alla diffusione della virosi che già, nella trasmissione per seme, era esponenziale

Ma arrivati a questo punto..che facciamo? Come detto una delle prerogative sia di Dolomiti bio che di Coltivare Condividendo è quello di informare..di condividere conoscenze e creare consapevolezza. Pertanto riteniamo indispensabile infrangere il silenzio che avvolge la questione e avviare una azione informativa (usando mail, volantini, conferenze, contatti personali ecc..) affinchè si sappia e si abbia coscienza della situazione molto critica. Stiamo già diffondendo una serie di relazioni tecniche e di consigli di esperti da noi contattati. Porteremo e diffonderemo il più possibile materiale informativo e dei volantini creati ad hoc in fiere, mercati, mostre Chiediamo la collaborazione di tutti in questa azione informativa !!!
Tra le azioni molto concrete e pratiche da fare, c'è innanzitutto l' avere cura delle sementi che abbiamo accantonato. (è indispensabile riprendere l'antica abitudine di accantonare la semente, due o tre volte superiore a quella che usiamo di solito)
Molto importante anche andare in campo e segnare tutte quelle piante che non manifestano i sintomi della virosi (anche se cio' nn significa che siano sane) Le proteggeremo poi dagli attacchi degli afidi (con tecniche biologiche) e preleveremo solo e unicamente da quelle piante sane i semi che useremo negli anni a venire
E' importante non prelevare semente da piante malate (come detto il virus dimora nella semente e rischiamo di accantonare semente infetta)

Siamo consapevoli che per le varietà di fagiolo più diffuse e utilizzate da professionisti è ipotizzabile e auspicabile si pensi a un progetto di “pulitura della semente” (cosa che fu fatta nel 1997 quando coltivatori e Regione Veneto iniziarono un impegnativo programma di risanamento della semente, concretizzatasi dopo alcuni anni nella produzione di popolazione di sementi-virus esenti consegnata ai coltivatori.
Purtroppo è mancato un approccio territoriale sistematico e nel giro di pochi anni la situazione si è ripresentata in forma forse ancor più grave ed estesa).
Ma cio' è improponibile per le oltre 30 varietà di fagioli che sono stati censiti e classificati (come sementi antiche e locali) della provincia di Belluno.
Quindi diventa indispensabile un azione diffusa e capace di recuperare vecchi saperi e acquisire nuove tecniche di coltivazione (in programma la sperimentazione di tecniche biodinamiche o omeodinamiche ) e riproduzione affinchè questo enorme patrimonio di biodiversità non vada perso

Noi, seguiti da alcuni tecnici stiamo avviando un progetto di salvaguardia di sementi locali. Useremo semente “vecchia” e accantoneremo solo in minima parte semi di questo 2012. Nel frattempo stiamo individuando alcuni appezzamenti isolati e possibilmente siti a 1100-1300 m slm, saranno i nostri “campi per la semente”

Sappiamo che ci attende un lavoro sicuramente arduo e impegnativo ma indispensabile anche per salvaguardare una preziosa risorsa dell' agricoltura bellunese, in cui molti giovani credono e vi stanno investendo energie e risorse
Siamo a disposizione di tutti per diffondere conoscenze e pratiche, per confrontarci e collaborare . consapevoli che più le informazioni circolano e non restano imbrigliate tra burocrazie e chiusi in luoghi e stanze.. più questa nostra terra né trarrà beneficio.. e noi con essa..
Questo è il volantino che stiamo distribuendo.. perchè non lo stampi e lo distribuisci anche tu nella tua zona??