venerdì 30 ottobre 2009

TERRITORIO E AMBIENTE

OGGI SUL GAZZETTINO SI PARLA DEL DOCUMENTO DI CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI IN CUI SI CITA TRA L'ALTRO.. "grande impegno a favore del territorio" .. "..partnership in campo ambientale.." (per leggere l'articolo cliccare qui)
CI VIENE SPONTANEO RICORDARE ALCUNI PROGETTI SOSTENUTI O PROPOSSI DA CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI A FAVORE DI TERRITORIO E AMBIENTE...

..autostrada.. inceneritore.. centraline idroelettriche..

ampliamento e insediamento di fonderie.. resort e impianti di risalita.. ecc..ecc..ecc..

IL TUTTO IN NOME DELL'AMBIENTE, DELLO SVILUPPO, DELLA RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO..


e chi osa sollevare dubbi, fare domande è, ovviamente un nemico del progresso.. uno che fa "terrorismo psicologico".. ecc..ecc..ecc...

mercoledì 28 ottobre 2009

LETTERA AI SINDACI RELATIVA AL RISCHIO "PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA"


RIPORTIAMO DI SEGUITO LA LETTERA CHE E' STATA INVIATA A TUTTI I SINDACI BELLUNESI DAL "COMITATO ACQUA BENE COMUNE" Un' ulteriore iniziativa questa in alleanza e a difesa delle prerogative degli enti e delle comunità locali, per rivendicare il controllo e la gestione esclusivamente pubblica, solidale e partecipata del servizio idrico inteso, per il bene/diritto di cui tratta, servizio di interesse generale e non di rilevanza economica assoggettabile alle dinamiche del mercato.
COME COMITATO CI FAREMO CARICO DI DIFFONDERE QUESTA INIZIATIVA E DI INFORMARE I CITTADINI DEL GRAVE EPRICOLO CHE INCOMBE SU DI NOI...

Cortese Sindaco,
come Lei sa il 9 di settembre 2009 è stato approvato un Dl del Governo sugli obblighi comunitari dove , art 15 ( “ Adeguamento alla disciplina comunitaria in materia di servizi pubblici locali di rilevanza economica”allegato) si definiscono, tra l’altro percorsi e scadenze vincolanti per la sostanziale privatizzazione/liberalizzazione anche del servizio idrico integrato, comprese le attuali gestioni in house di SpA a totale capitale pubblico quale quella operante nel nostro territorio (scadenza 31/12/2011).
Come cittadini ed associazioni che hanno da tempo segnalato questa progressiva deriva normativa in materia di servizi pubblici, di diritti essenziali dei cittadini, di competenze delle autonomie locali, segnaliamo, tra l’altro, all’attenzione di questa Amm. Comunale il profilo di dubbia legittimità del decreto in oggetto visto che:
• Viola i requisiti di necessità ed urgenza previsti dall’art. 77 della Costituzione;
• Viola il principio solidaristico e di eguaglianza di cui agli art. 2 e 3 Cost.
• Viola il principio autonomistico di autodeterminazione dei Comuni di cui agli art 5 e 18 Cost.
• Viola l’art. 117 comma 2 Cost. relativo al riparto di competenze tra Stato e Regioni.
• Viola l’art. 41 Cost. relativo al riconoscimento dell’attività economica pubblica.
• Viola l’art. 43 Cost. relativo alla centralità del ruolo dell’impresa pubblica nella gestione dei servizi pubblici essenziali.

Non corrisponde a verità affermare poi, come si è fatto, che è l’U.E. ad obbligare il governo alla liberalizzazione del servizio idrico integrato visto che il protocollo n. 26 del Trattato di Lisbona art. 1 e 2, riserva alle autorità nazionali, regionali e locali la facoltà di fornire, di commissionare ed organizzare servizi di interesse economico generale. Sulla base di questa norma gli Stati, o meglio i diversi livelli di governo e presumibilmente i Comuni in quanto più vicini ai cittadini, possono rivendicare il potere di identificare ed organizzare i servizi di interesse generale, individuandone principi, finalità e modelli gestionali coerenti con diritti fondamentali.
Con queste considerazioni di sintesi, nella fondata speranza che gli Enti Locali di questa provincia non intendono essere espropriati di competenze così rilevanti per le comunità locali, chiediamo un’immediata iniziativa di contestazione nel merito e nel metodo alla conversione in legge del decreto ed inoltriamo una proposta di deliberazione consiliare strutturata per garantire, anche alla luce di questi recenti iniziative legislative, nuovi scenari certi e trasparenti per una gestione pubblica, sostenibile e solidale del bene acqua.
Per quanto ci compete sarà anche nostra cura sostenere e valorizzare pubblicamente ogni utile e coerente determinazione nel merito da parte delle diverse Amm. Locali di questa provincia.
Ringraziando per l’attenzione, con l’auspicio che Lei possa estendere questa comunicazione anche ai capigruppo consiliari,
porgiamo cordialità,
Comitato bellunese Acqua Bene Comune - acqua.belluno@libero.it

sabato 24 ottobre 2009

ARIA.. SOLE .. ACQUA..



MENTRE SULLA PIANA DI FONZASO (ma anche sulla vallata feltrina).. TORNA A MANIFESTARSI "LA CAPPA".. FENOMENO CAUSATO DALL' INVERSIONE TERMICA.. CHE PALESA IN MANIERA MOLTO EVIDENTE IL RISTAGNARE AL SUOLO DI POLVERI E INQUINANTI (alla faccia di chi vi vuole insediare inceneritori, fonderie o frutteti/vigneti intensivi)...


A LENTIAI HA AVUTO UN OTTIMO SUCCESSO LA SERATA ORGANIZZATA DALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE IN COLLABORAZIONE CON L'ASSOCIAZIONE "NOVASOSTENIBILE" PER FAR CONOSCERE I VANTAGGI DEL FOTOVOLTAICO E GLI OTTIMI RUSULTATI DEL GAS FOTOVOLTAICO (a cui ha collaborato anche il Comitato Prà Gras)

OGGI INVECE A BELLUNO RIUSCITISSIMA MANIFESTAZIONE "ACQUA BENE COMUNE" CON OLTRE MILLE PERSONE CHE HANNO SFILATO EPR LE VIE DELLA CITTA' PER DIRE CHE "L'ACQUA NON E' UNA MERCE".. "STOP ALLO SFRUTTAMENTO DEI FIUMI".. "NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA".. "L' ACQUA E' VITA"

PER SENTIRE INTERVISTA RELATIVA ALLA MANIFESTAZIONI E VEDERE ALTRE FOTO (cliccare qui)
PER LEGGERE GLI ARTICOLI DELLA STAMPA LOCALE (cliccare qui)

lunedì 19 ottobre 2009

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO "Coltivare Condividendo"


Un brindisi collettivo ha sancito la chiusura della seconda esperienza di banchetto organizzato e auto gestito dai produttori” presso la sagra dei Moroni di Seren del Grappa
Un brindisi all’ottima riuscita dell’iniziativa, ma anche alle molte idee e proposte per far proseguire questa esperienza.. e a chi ha consentito che tutto ciò si realizzasse cioè gli organizzatori della sagra serenese
Il “banchetto” in questione nasce dall’idea di una serie di produttori (alcuni dei quali hanno partecipato alle iniziative di “coltivare condividendo”) desiderosi di costruire spazi e momenti di condivisione di conoscenze, saperi ed esperienze.
Spazi nei quali proporre, direttamente ai “consumatori” i propri prodotti (e quindi ciò non è legato solo ai moroni), prodotti di varietà locali, coltivate con tecniche biologiche, a km. zero. Spazi in cui il produttore interagisce non solo col “consumatore” (agendo in prima persona e mettendoci la faccia) ma anche con gli altri produttori avviando così un percorso di condivisione, costruzione comune e presa di consapevolezza

Ovviamente questa esperienza è destinata a continuare, a coinvolgere altri realtà e singolarità, a trovare sempre nuove forme di espressione e concretizzazione. Molte le idee in cantiere dagli orti solidali a “vetrine su internet” dove ogni produttore propone i suoi prodotti (mettendoci la faccia) per poi stabilire un giorno e un luogo in cui trovarsi e procedere alle vendite. Ma anche serate informative su tecniche di coltivazione biologiche e biodinamiche, sull’ alimentazione e i “pericoli” (per l’ambiente e la salute) delle coltivazioni intensive (siano essi meleti o vigneti) con i loro 30-40 trattamenti chimici l’anno
Un percorso comune che è tutto da costruire e verrà costruito da chi intende percorrerlo e concretizzarlo senza che vi sia nessuno che lo voglia calare dall’alto o guidare e gestire

Un atteggiamento, uno spirito che ha da sempre contraddistinto l’ agire di “coltivare condividendo” (costruito da una miriade di realtà e singolarità bellunesi trentine e trevigiane) e che ha già ottenuto ottimi risultati grazie ad una serie di altre iniziative
Tra queste meritano una citazione la creazione di una “mostra di semi antichi” attraverso il recupero e la classificazione di una miriade di semi tipici della zona (e la loro distribuzione a chi ne fa richiesta in nome della biodiversità), l’essere riusciti a mettere in relazione piccoli e auto produttori (biologici) con vari Gruppi di Acquisto solidale. La partecipazione attiva alla costituzione di un GAS sul fotovoltaico che ha consentito ad altre 130 famiglie di installare un impianto ad un ottimo prezzo e salvaguardando appieno anche l’aspetto etico.
Potremmo poi parlare di altri progetti e idee legate a paesaggio, distretto del biologico, cementificazione, a moltissime persona che hanno avuto modo di incontrarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze, contatti, idee.. relazionarsi.. persone che hanno condiviso..

Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare, soprattutto in questo territorio seriamente minacciato da troppi progetti impattanti e devastanti che favoriscono solo pochi a scapito di molti. Siamo certi che avremmo potuto fare molto di più e meglio.. ma anche che, nel nostro piccolo, coi nostri pochi mezzi e la nostra poca saccenza abbiamo avviato un qualcosa dal basso, di auto gestito e auto organizzato (non solo a parole) Un qualcosa che non ha nulla a che vedere con i proclami, le auto celebrazioni e i “filosofeggiamenti” ma è un qualcosa di molto concreto e pratico, di multi forme e diretto. Un qualcosa teso a coinvolgere altri produttori e cittadini. Che non ha certo ambizioni di trovare legittimazioni politiche, partitiche o istituzionali, di ambire a visibilità autoreferenziale Un qualcosa fatto dai cittadini per i cittadini

Un qualcosa che continuerà, che continua giorno dopo giorno ogni qual volta qualcuno che ha attraversato o costruito una parte di questo percorso parlerà dello stesso con qualcun altro, ne condividerà lo spirito

“coltivare condividendo” (per info: coltivarcondividendo@libero.it)

sabato 17 ottobre 2009

METALBA, ACQUA ed altro...

ARTICOLO DI OGGI DEL GAZZETTINO SULLA QUESTIONE METALBA (leggi articolo)
Fabbrica più grande, ancora un no del Comitato
LONGARONE - Caso Metalba: Comune, azienda e comitato seduti allo stesso tavolo. Per la prima volta, con toni concilianti, le parti si sono confrontate su quello che dagli abitanti di Fortogna è considerato un annoso problema. «E cioè - spiega Carla Feltrin per il sodalizio - i rumori provocati dalla fonderia che una ventina di anni fa, rilevando lo stabile di un’azienda fallita, ha dato il via alla propria attività in mezzo a molte abitazioni. Case in cui noi proprietari dobbiamo convivere con il caos provocato dalla movimentazione dell’alluminio. Noi siamo pronti a collaborare per una convivenza non bellicosa. Però ribadiamo il nostro no all’ipotizzato ampliamento. Se un grosso errore venne fatto 20 anni fa, e cioè quello di autorizzare una fonderia in mezzo alle case, non se ne compia un altro».
L’ipotesi di spostare il sito nella zona di Villanova è considerato dalla fabbrica, come afferma il direttore Fabrizio De Battista, «remota. L’azienda non può farsi carico degli enormi costi che ne deriverebbero. Servirebbero, almeno, degli aiuti pubblici. Da parte nostra, comunque, continueremo a impegnarci a limitare i rumori il più possibile». Soddisfatto dell’incontro, a cui ha partecipato anche l’assessore provinciale Ivano Faoro (la Provincia sta esaminando la richiesta di ampliamento), il sindaco Roberto Padrin che dice: «Volevamo aprire un dialogo tra le parti. E così è stato». (R.G.)
RICORDIAMO INOLTRE:
MANIFESTAZIONE DEL 24 OTTOBRE (15.00) A BELLUNO

..LA SETTIMANA DELLA SOSTENIBILITA' SOCIALE ECONOMICA E AMBIENTALE a Trichiana dal 25 al 31 ottobre (per vedere manifesto clicca qui)

.. SCRIVI A NAPOLITANO.. SONO IN DISTRIBUZIONE LE CARTOLINE DA INVIARE AL RPESIDENTE DELLA REPUBBLICA.. SI PUO' PERO' ANCHE MANDARE UNA MAIL seguendo le indicazioni sotto riportate
Art. 9 della Costituzione: «LA REPUBBLICA promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. TUTELA IL PAESAGGIO E IL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO DELLA NAZIONE»
Come gruppo facebook e come liberi cittadini, preoccupati della massiccia cementificazione della nostra Città (con particolare riferimento al progetto del nuovo Altanon che consegnerà al cemento anche l'ultima area libera a ridosso del centro e che cancellerà la vista della città storica), ci appelliamo al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, garante della Costituzione, richiedendo quindi un suo intervento.
Fate copia e incolla del testo sotto proposto, compilando con i vostri dati il form del servizio di posta elettronica del Quirinale: https://servizi.quirinale.it/webmail/
Testo del messaggio:
L'ultima area libera a ridosso del centro di Feltre sta per essere consegnata al cemento, cancellando per sempre la vista della città storica. Come cittadini siamo molto preoccupati e chiediamo un suo intervento a difesa di un patrimonio storico-architettonico così straordinario. Grazie!

Segnala

martedì 6 ottobre 2009

LE PAROLE SONO IMPORTANTI !!!


“LE PAROLE SONO IMPORTANTI !!!”.. ad affermarlo è il buon Nanni Moretti in uno dei suoi film mentre dava uno schiaffo alla sbalordita giornalista…
Certo noi non arriveremmo mai a tanto visto che aborriamo ogni forma di “violenza”. Crediamo però che sia importante fare una precisazione dopo aver letto, sulla stampa locale, relativamente alla questione “melinda - Dolomiti Toxic Tour” che “..il blog di DTT raccoglie diverse realtà.. impegnate nella difesa del territorio..” e cita anche il comitato Prà Gras.
Non volendo prenderci “meriti” non nostri, ricordiamo che il nostro Comitato ha un sito proprio (www.pragras.blogspot.com) di cui è pienamente responsabile, mentre è solamente censito (come del resto quasi tutte le realtà “dolomitiche” che si battono a difesa di salute, territorio e ambiente) in quello di DTT. Le due realtà, Prà Gras e DTT, infatti si muovono partendo e seguendo “filosofie” molto diverse tra loro.

Tornando comunque alla questione “violenza”, precedentemente citata, riteniamo che sia giusto affermare che essa dimora in devastazioni e denigrazioni gratuite, ma è anche vero che ne sono pregne anche certe decisioni calate dall’alto, prese senza ascoltare i pareri dei cittadini. L’ignorare le lamentale o i problemi (anche fisici) da loro espressi alla stampa, l’ignorare le analisi auto gestite da cittadini che parlano di “sostanze chimiche nocive” ritrovate in case, giardini e scuole a 60-70 metri dai meleti: anche questo è violenza.
Violenza è anche lanciare accuse infondate a chi chiede spiegazioni e disciplinari di tutela, a chi propone dell’altro e afferma che l’agricoltura di domani non è quella della monocultura “industriale” e intensiva, (come quella diffusa in Val di Non) con decine e decine di trattamenti chimici su meleti che alla fine del loro breve ciclo produttivo non saranno più legno ma “rifiuto speciale”.
Noi crediamo che l’agricoltura di oggi e di domani sia quella legata al territorio, con varietà tipiche, autoctone e antiche e non attuata usando super ibridi o con OGM, ma basata su tecniche biologiche o antiche, con la conservazione della biodiversità e ispirata al principio del “km zero”, in sinergia con l’agriturismo e l’artigianato.
Un ottimo esempio è il lavoro della Cooperativa “La Fiorita”.
Crediamo che un ottimo antidoto alla “violenza” sia il dialogo, il confronto, la partecipazione e il dare spazio alla cittadinanza, appoggiare le iniziative proposte dal basso, nate dal sentire, dalle conoscenze e dall’esperienza di chi vive e fa vivere il territorio, l’ambiente, la nostra valle.

PER LEGGERE L'ARTICOLO DEL GAZZETTINO SOVRA CITATO (cliccare qui)
PER LEGGERE LA RISPOSTA COMPARSA SUL BLOG DI "DOLOMITI TOXIC TOUR" (cliccare qui)

lunedì 5 ottobre 2009

ANCORA SULLA QUESTIONE "INCENERITORE A FONZASO"


Ha tenuto banco, per alcune settimana la la questione "INCENERITORE A FONZASO", ma adesso sembra che il sindaco Furlin voglia metter la parola FINE alla querelle. Infatti, interrogato a tale riguardo dai rappresentati della minoranza in Consiglio Comunale ha dichiarato: (segue articolo del Gazzettino)
"..la questione inceneritore sempre con Luca Ferrari a fendere: «Il sindaco in campagna elettorale si è dichiarato contrario. Chi promuove l'inceneritore o la fa per interesse o per mancanza d'informazione».
Gianluigi Furlin: «Non ho detto che sono contrario. Studieremo la forma migliore per risolvere il problema rifiuti e la meno costosa».
Da lì il botta & risposta. Ferrari: «Io ho il video in cui il sindaco afferma che è contrario all'inceneritore» E il sindaco ritorna: «Io non ho mai detto che sono a favore».

...Un botta e risposta che forse lascia un po' interdetti ma che induce all'ottimismo Speriamo che l'ipotesi inceneritore a Fonzaso sia tramontata. Noi comunque garantiamo una vigilanza e una costante informazione affinchè questa funesta minaccia svanisca per sempre

Riportiamo adesso una leggere pubblicata sul Corriere delle alpi dalla minoranza in Consiglio Comunale sulla vicenda:
IL GRUPPO di minoranza di Fonzaso “Una Nuova Idea” ringrazia il Sindaco di Fonzaso per aver chiarito la sua posizione riguardo il “tema inceneritore” dopo che il giorno 3 settembre, sulla stampa, aveva dichiarato che, dato il problema rifiuti e l’aumento dei relativi costi, la soluzione migliore fosse un inceneritore comprensoriale. Nell’interrogazione da noi proposta (interrogazione sulle dichiarazioni del sindaco Gianluigi Furlin apparse sul Corriere delle Alpi il 3 settembre riguardo il tema “rifiuti”) nel consiglio comunale di martedì 29 settembre, si chiedevano spiegazioni proprio su tali dichiarazioni e che esse venissero rettificate. Il sindaco, come aveva già fatto durante la campagna elettorale, si è dichiarato nettamente contrario a tale ipotesi e ha aperto su nostra proposta le porte ad una discussione costruttiva sulle modalità di raccolta dei rifiuti: in particolare sul cosiddetto “porta a porta”. Riteniamo che questo passaggio, il ritorno del sindaco sulle posizioni dichiarate in campagna elettorale, sia fondamentale per poter migliorare un fattore centrale a livello sociale ed ambientale quale è la gestione dei rifiuti. Ci preme evidenziare come sia necessario un lavoro in sinergia con gli altri comuni e gli enti pubblici come Cmf e Provincia. Diventa importante che la politica, oltre a trovare le soluzioni migliori per lo smaltimento dei rifiuti, cominci a pensare a metodi per ridurre alla fonte la loro produzione. Da parte nostra continuerà l’impegno, proponendo iniziative e metodi nonché sollecitando le amministrazioni. Luca Ferrari Virgilio Dal Pan Mauro Fantinel I consiglieri di minoranza del gruppo “Una nuova idea”

E PER FINIRE UN INTERESSANTE APPROFONDIMENTO SULLA QUESTIONE "Sovvenzione pubblica agli inceneritori: anomalia tutta italiana
n virtù di una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi emanata nel 1992, la produzione di energia da fonti rinnovabili viene incentivata tramite un contributo pubblico che si traduce in un 7% in più sulla bolletta dell’utente finale (i famigerati Cip 6). Tra gli impianti che accedono alle sovvenzioni sono inclusi però anche gli inceneritori, che producono energia tramite combustione di rifiuti solidi urbani indifferenziati, che non rappresentano una fonte rinnovabile. Questo in violazione di una direttiva europea in materia, emanata nel 2001. L’associazione Diritto al Futuro propone una vertenza collettiva nei confronti del gestore del servizio. (LEGGI INTERO ARTICOLO CLICCANDO QUI)

giovedì 1 ottobre 2009

10.000 GRAZIE !!!! ..ma non solo....


GRAZIE 10.000 !!!!!!!


IN MENO DI 9 MESI IL NOSTRO BLOG E' STATO VISITATO DA PIù DI DIECIMILA PERSONE !! DAVVERO UN OTTIMO RISULTATO PER QUESTO NOSTRO LUOGO DI INFORMAZIONE, DISCUSSIONE, PROPOSTA E CONFRONTO.. UN GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SONO PASSATI DI QUA !!!!!

L'incontro di questa sera sul Fotovoltaico, organizzato dal Comune di Seren del Grappa è andato molto bene. Oltre ad aver informato i molti cittadini presenti abbiamo raccolto anche alcune adesioni al GAS Fotovoltaico. Un grazie agli amici di Arianova venuti fin quassù per raccontare la loro/nostra bella esperienza
Per leggere l'articolo di oggi dedicato alla serata (cliccare qui)

E dopo un ottimo esempio di collaborazione tra comitati bellunesi e trevigiani..a sottolineare gli ottimi rapporti anche con gli amici trentini, ecoc un interessantissimo articolo dalla Valsugana Un medico ci parla della situazione di quella valle..COSì SIMILE ALLA NOSTRA !!! (da leggere con attenzione)

Mi chiamo Marco Rigo, sono nato a Borgo Valsugana dove abito e sono medico di medicina generale. Desidero esprimere la mia approvazione per l'editoriale del direttore Pierangelo Giovanetti dell'altra domenica sulla politica ambientale in Trentino.
Le considerazioni scritte nel fondo, interpretano il sentimento diffuso degli abitanti della Valsugana frustrati e umiliati da quello che, da un sospetto fondato si sta rivelando purtroppo realtà. È emerso un disastro ambientale i cui confini forse non li conosceremo mai, perpetuato con la benedizione di chi ora nega assolutamente l'esistenza di un problema che non sarebbe mai emerso se non si fosse attivata la macchina della Procura, scavalcando ogni organo provinciale e avviando indagini i cui risultati definitivi li conosceremo fra un po' di tempo; indagini svolte tramite il Corpo forestale dello Stato, cosa di inaudita gravità, visto le specifiche competenze della Provincia e dei Comuni in fatto di tutela ambientale e salute pubblica.
Scrivo da cittadino ma soprattutto come medico, dal momento che mi sento di dover intervenire, esprimendo il mio parere, spinto anche dall'articolo 5 del codice deontologico. Sono persuaso che le problematiche legate all'inquinamento in Valsugana esistano ed abbiano un riflesso sulle patologie con le quali quotidianamente ci confrontiamo. Altresì sono convinto che i normali organismi provinciali deputati al monitoraggio e all'analisi dell'ambiente e alle eventuali ripercussioni sulla salute, non abbiano dato sufficienti garanzie di controllo e di prevenzione. Il sospetto nasce dopo quanto successo nella vicenda delle cave e dello smaltimento delle scorie inquinate dell'acciaieria, trovando quindi fondamento quello che era un diffuso sospetto tra la gente della Valsugana e che tutti noi ricordiamo come un argomento comune di conversazione. La perplessità circa l'efficacia dell'azione degli Enti sopra menzionati al fine di evitare una grave compromissione ambientale (e quindi della salute! ) è alimentata dalle espressioni tendenti a minimizzare se non a negare il problema, che nella migliore delle ipotesi serve a non creare allarmismi, ma più concretamente allontana la fiducia dei cittadini che si sentono traditi. Ricordo a questo proposito che i movimenti terra a rischio riguardano non solo le cave ma anche la prossimità se non addirittura il sottosuolo di molte nuove abitazioni e diversi siti vocati alla produzione agricola di qualità.
Circa le analisi risultate negative, posso solo dire che la Procura e gli esperti che ha nominato non possono essere dei visionari e se le perizie hanno trovato le sostanze pericolose, queste ci sono certamente, mentre non è vero il contrario, se il risultato di un campionamento è negativo questo non è detto che non sia un falso negativo, ovvero il frutto di un prelievo non adeguato o fatto nel luogo non interessato dal problema. Il campo delle analisi sull'inquinamento è materia molto delicata e molto fluida, tanto che è spesso oggetto di contestazioni per la metodologia e l'interpretazione dei dati. Una cosa però è certa, un falso positivo (ovvero il ritrovamento di una sostanza per errore) è molto improbabile e allarmante, un falso negativo (ovvero il non trovarla perché non si è centrato il sito giusto) è molto frequente e anche usato per mascherare l'inquinamento.
Faccio un esempio: se la diossina la cerco sotto terra anche solo mezzo metro non la trovo, se la cerco in superficie tra le foglie, l'erba, o meglio nel latte, nelle uova, la carne o nel latte materno? probabilmente la trovo. Oltre al problema delle scorie esiste il problema delle emissioni gassose principalmente dell'acciaieria che sono cariche di sostanze pericolose quali cadmio, mercurio, cromo, piombo nichel e naturalmente diossine. Teniamo presente che c'è un impianto l'Acciaieria che ne produce diversi grammi all'anno (vedi il decreto legislativo 18 febbraio 2005 N°59 -Autorizzazione integrata ambientale e successivo riesame) sostanza, la diossina, che viene dosata nelle persone per stabilire la dose massima tollerabile in picogrammi ( 1 miliardesimo di milligrammo teq!!).
Tutte connesse (vedi le chiare evidenze scientifiche) con malattie oncologiche e degenerative. Anche il recente rapporto dell'Appa, del 2009, manca a mio avviso di alcuni dati importanti al fine di stabilire la qualità dell'ambiente, almeno per le zone interessate dalla presenza di fonderie e/o termo valorizzatori, ovvero la ricerca della TCDD (2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina), uno dei composti della diossina, classificato come cancerogeno di classe 1, tristemente conosciuto dopo il disastro di Seveso e che ha la brutta abitudine di accumularsi negli anni soprattutto nel latte, nelle uova e nella carne, fino al latte materno. Questa micidiale sostanza è solo una di quelle che compongono le emissioni dell'acciaieria in quantità rilevanti come si può evincere dal documento pubblicato dalla commissione europea per delineare il «Best Available Tecnique Reference Document» aggiornato a luglio 2009; Ricordo che la Valsugana è interessata da allevamenti di bovini destinati alla produzione e alla vendita del latte che pascolano proprio nei campi e nelle zone limitrofe l'impianto, oltre che da colture orticole domestiche e destinate alla vendita.
Detto questo leggo con molta perplessità la facilità con cui si afferma (vedi intervento del dottor Mario Cristofolini) che in Valsugana? non esiste un problema legato alla diffusione nell'ambiente legale o pseudo legale di sostanze cancerogene.

(articolo dell'Adige e di bellunopop)