giovedì 5 aprile 2007

L'aria è già inquinata, non servono altri veleni. leggere per credere...

A dicembre una media di 30 visite al giorno «Con le polveri fini bronchiti in aumento»

Freddo e smog, pediatria presa d’assalto

Le malattie respiratorie sono la prima causa del ricorso all’ospedale



FELTRE.
Le malattie respiratorie sono in aumento. E i bambini, in qualche maniera, sono la cartina di tornasole.
Quella tosse secca, insistente che non passa di giorno e peggiora di notte, fa alzare le antenne ai pediatri feltrini. Questa forma rappresenta uno dei motivi più ricorrenti di ricorso all’ospedale. L’inquinamento atmosferico fa la sua parte. E se ancora non ci sono evidenze epidemiologiche che la causa polveri fini produca l’effetto delle malattie respiratorie nei bambini, la sensazione che esista questo rapporto è molto forte fra gli specialisti feltrini. I pediatri del Santa Maria del Prato fanno riferimento ai dati dell’Usl sulla presenza di inquinanti sia all’interno delle case che all’esterno per la presenza dei gas di scarico delle auto.
Tutto questo basta a giustificare l’incremento dei casi di malattia fra i bambini? In assenza di evidenze cliniche, nessuno si sente di confermare. Ma da parte loro, gli specialisti del nostro ospedale riconoscono che la frequenza delle malattie respiratorie nei bambini, negli ultimi dieci anni, è aumentata ed è la causa più frequente di accesso alla struttura sanitaria in età pediatrica. Il picco di incidenza è fra i due e i cinque anni. Ciò che osservano i nostri pediatri sono le caratteristiche cliniche particolari di bronchiti a impronta ostruttiva, cioè quelle che si risolvono lentamente e che fanno respirare molto male i piccoli, di una tosse secca che va avanti per giorni e notti e di un muco nasale che tende a ristagnare cronicamente e che non trova spiegazioni né di tipo allergologico, quando vengono fatti i test, né di tipo anatomico.
«Al momento attuale noi non siamo in grado di dire in che maniera incidano i livelli di inquinamento sulla media e lunga distanza», spiega il direttore del dipartimento materno-infantile, Amedeo Vergerio, «l’unica cosa che possiamo confermare è l’aumento delle malattie respiratorie nei bambini piccoli. E’ importantissimo il lavaggio nasale con la soluzione fisiologica, possibilmente tutti i giorni, in modo tale da ripulire le mucose dalle particelle di polveri sottili. Questa operazione, assieme ad altri accorgimenti come quello di non portare in passeggiata i bambini nelle ore di punta, possono aiutare a prevenire guai peggiori come l’instaurarsi di un’infiammazione cronica».
Primi freddi, pediatria presa d’assalto. Che c’entrino o meno le polveri sottili, il mese di dicembre ha comunque segnato l’ormai consueto tour de force del personale nel reparto dei bambini. I pediatri nel solo mese di dicembre hanno fatto circa 400 visite con una media di quindici al giorno e con picchi fino a 30, specie nei giorni festivi abbinati, quando funziona il servizio di guardia medica.
Nessun codice rosso, nessuna menigite o polmonite atipica. Per il 99 per cento dei casi, conferma il pediatra Vergerio, si è trattato di malattie respiratorie banali, comuni. La tosse persistente, appunto, che non fa dormire i bambini di notte e che può trasformarsi in un incubo per i genitori che non sanno più a che santo votarsi perché quel tormentone abbia fine. La sintomatologia influenzale, l’influenza quella vera e non il mal di gola stagionale, non ha comportato complicanze tali da occupare letti in pediatria. I ricoveri infatti si sono contati sulle dita di una mano e non hanno avuto nulla a che fare con l’influenza.

Corriere delle Alpi, 4 gennaio 2007.

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