giovedì 31 dicembre 2009

BUONI AUSPICI PER IL NUOVO ANNO..



UN EREDITA' CHE PURTROPPO E' NOTA A NOI TUTTI.. ED è FATTA DI EMISSIONI IN DEROGA (di diossina, metalli pesanti ecc..) DI FRUTTETI E VIGNETI "INTENSIVI" INTRISI DI PESTICIDI CANCEROGENI E MUTOGENI, DI PROGETTI DEVASTANTI DECISI DA POCHI E MAI DISCUSSI COI CITTADINI (alla faccia della partecipazione) UNA ERESITA' CHE E' FATTA DI SFRUTTAMENTO E DEVASTAZIONE DEL TERRITORIO, DEL PAESAGGIO SPESSO PER FAVORIRE GLI INTERESSI DI POCHI..
CREDIAMO CHE TUTTO CIO' SIA CONTRASTABILE CON INIZIATIVE DAL BASSO, CON LA CONDIVISIONE DI CONSOCENZE, COMPETENZE E SAPERI.. COL "FARE RETE" E CON L'IMPEGNO IN PRIMA PERSONA A DIFESA DI AMBIENTE, SALUTE, QUALITA' DELLA VITA E DIGNBITA'

NELL'ULTIMO POST DEL 2009 DESIDERIAMO CONDIVIDERE, per l'ennesima volta, UNA SERIE DI IMMAGINI DELLA NOSTRA VALLATA IN CUI SI NOTA SI LA BELLEZZA DEL TERRITORIO MA ANCHE LA ONNIPRESENTE "CAPPA" (l'inversione termica che trattiene al suolo polveri e inquinanti per molti mesi all'anno) CHE DOVREBBE FAR MOLTO RIFLETTERE COLORO CHE VOGLIONO INSEDIARE NELLA VALLATA.. FONDERIE, INCENERITORI, INDUSTRIE E ATTIVITA' IMPATTANTI E INQUINANTI..

mercoledì 30 dicembre 2009

LA LOTTA CONTRO IL PIANO ALTANON NON E' FINITA!! E INTANTO IL QUIRINALE RISPONDE

(articolo del Gazzettino del 30/12/2009)
La “guerra” contro il piano degli interventi relativo all’Altanon non è ancora finita. Per i cittadini che si oppongono al progetto è stata persa solo una battaglia, ma molte altre sono pronte. E nei giorni scorsi sarebbe arrivato un messaggio informale dal Quirinale di commento alle duemila cartoline giunte in blocco alla casella di posta elettronica del Presidente della Repubblica. Un’iniziativa che pare aver colpito molto e che sarà commentata a breve con una nota ufficiale che sarà mandata direttamente al Prefetto di Belluno che poi avrà il compito di informare i gruppi che hanno organizzato l’originale forma di protesta. E la replica partirà nei prossimi giorni anche se cambierà il destinatario delle cartoline, questa volta l’obiettivo sarà il Ministo dei Beni ambientali.
Guardando al consiglio comunale in cui verranno presentate le controdeduzioni alle centinaia di osservazioni arrivate in municipio al piano Altanon, i rappresentanti di Wwf, Italia Nostra, gruppo face book, comitato Pra Gras l’11 gennaio incontreranno il sindaco di Feltre Vaccari.
«Non ci aspettiamo miracoli – spiega Augusto De Nato, del Wwf – ma abbiamo chiesto l’incontro perché lui in varie sedi ci ha invitati più volte a fissare un appuntamento con lui che era disponibile a spiegarci le ragioni dell’Amministrazione. E così abbiamo colto l’invito e l’11 andremo da lui».
Ma la guerra non è persa del tutto, secondo ambientalisti e cittadini vari. «Abbiamo già chietso un incontro anche alla Sovraintendenza – spiega De Nato – avremmo dovuto incontrare il dirigente il 10 dicembre scorso ma all’ultimo ha avuto un impegno inderogabile ed la data è slittata, ma c’è molto interesse per le obiezioni che stanno alla base della nostra opposizione. Chederemo anche all’Ascom un incontro, sappiamo che sono pronti a presentare un ricorso al Tar, noi daremo il nostro sostegno». E poi c’è il consiglio comunale di ratifica dell’adozione del piano degli interventi, dopo l’analisi delle osservazioni.
«Abbiamo il tempo per convincere gli indecisi a non appoggiare più questo piano che deturpa la città e il nostro ambiente» conclude De Nato.

RICORDIAMO INOLTRE CHE E' ANCORA POSSIBILE INVIARE "LA CARTOLINA AUGURALE RELATIVE AL PIANO ALTANON" (per vederle e spedirla cliccare qui)

lunedì 28 dicembre 2009

NOTIZIE DI FINE ANNO


"VIA AL PROCESSO TRICOM PM GALVANICA"
COMITATO: SUCCESSO A META'


Svolta nell’inchiesta sulla Tricom-Pm Galvanica di Tezze. Per tre dei quattro indagati, accusati di omicidio colposo plurimo, lesioni gravi e l’inosservanza delle norme per la sicurezza sul lavoro, è stata disposta dal gip Barbara Maria Trenti l’imputazione coatta. Il provvedimento è stato emesso nei giorni scorsi e adesso il pubblico ministero Giovanni Parolin dovrà stilare il capo d’imputazione e chiedere il rinvio a giudizio. I tre sono Rocco Battistella, Paolo Zampierin e Adriano Sgarbossa.
...A giorni arriveranno i capi d’imputazione e si conosceranno meglio i dettagli. Grande ruolo in questa storia colorata di viola e di giallo, i colori delle reazioni del cromo 6 a contatto con acqua e aria, ha avuto la famiglia Bonan che, dichiara l’avvocato Patrizia Sadocco, "ha avuto una tenacia esemplare, non si è fermata di fronte a nessuna difficoltà, non si è mai scoraggiata”. Grazie al figlio Silvio, è la stata la prima a presentare un esposto al tribunale di Bassano alla morte del padre Domenico. Un mese fa il giudice del lavoro ha condannato i proprietari della Tricom-Pm Galvanica al risarcimento di 800mila euro per la morte di Domenico Bonan
(CLICCARE QUI PER LEGGERE TUTTI GLI ARTICOLI)

SI PRESENTA IL COMITATO "ENEGO E LA SUA MARCESINA"
Il Comitato “Enego e la sua Marcesina” costituitosi in data 19 settembre 2009 si è presentato ufficialmente alla cittadinanza il giorno 27 dicembre 2009 nella sala riunioni della “Pro Enego”.
La serata ha inteso illustrare i motivi ispiratori e gli scopi del Comitato stesso e rendere partecipe la cittadinanza della sua preoccupazione in merito al progetto denominato “Iniziativa per la valorizzazione turistica, ambientale e naturalistica dell'area transfrontaliera della «piana Marcesina»” con particolare riferimento alla progettazione di nove siti adibiti ad area di parcheggio. Sono intervenuti: la prof. Giovanna Dalla Pozza Peruffo, presidente di Italia Nostra sezione di Vicenza; la dott.ssa Valentina Dovigo responsabile della sezione regionale di Legambiente; il dott. Luigi Casanova, portavoce di Mountain Wilderness Italia e vicepresidente di CIPRA Italia; la sig. Renata Tavernar, responsabile di Mountain Wilderness sezione Trentino Alto Adige; il dott. Davide Allegri, ricercatore e dottorando in Studi Storici dell'Università di Trento.
Al Comitato, per voce della prof. Dalla Pozza, è stata comunicata l'adesione del WWF Italia. La dott.ssa Dovigo ha a sua volta confermato l'iscrizione di Legambiente tra gli aderenti. Gli interventi dei relatori si sono caratterizzati per la competenza e l'accoratezza nel sostenere le finalità del Comitato. La partecipazione del pubblico ha superato ogni più ottimistica previsione al punto da costringere molti dei partecipanti ad assistere in piedi all'intera serata.
Molto tempo è stato dato agli interventi degli spettatori, ivi compresi alcuni rappresentanti della Giunta Comunale. Il Comitato ha dedicato poi ampio spazio all'elencazione di una serie di proposte alternative verso le quali dirottare una quota consistente dell'importo originariamente destinato ai parcheggi.

Blitz natalizio: Consiglio il 30/12 per dare il via libera alla maxi cava
La giunta leghista di Ponzano si prepara a dare il via libera:se l'intervento passasse, si potrebbero scavare 23 piani
Se diventerebbe la cava più profonda d'Italia, come sostiene l'ambientalista trevigiano Andrea Zanoni, non lo sa nessuno, visto che non risultano statistiche in materia, ma di certo diventerebbe una cava profondissima. Immaginate un grattacielo di 23 piani rivolto verso il basso: ebbene, sarebbe più o meno quella la profondità della cava Morganella, a cavallo fra i comuni di Paese e di Ponzano, se dovesse passare prima nei consigli comunali e poi in Regione. Regione che potrebbe dare più facilmente il via libera, anche se l'intervento di ampliamento non è previsto dal Prac (Piano regionale attività di cava), nel caso in cui arrivassero a Venezia delibere nelle quali i Comuni dichiarano il loro interesse per l'intervento. L'intervento era stato chiesto l'anno scorso alla regione da un associazione temporanea di imprese formata da Biasuzzi Cave, Calcestruzzi e Superbeton.
(CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ARTICOLO DEL GAZZETTINO)

venerdì 25 dicembre 2009

.. BUON NATALE...


TANTI AUGURI A TUTTE E TUTTI DI UN NATALE (e ovviamente cio' non vale solo per questo giorno) PRIVO DI OGNI SORTA DI "INQUINANTI" E DI "INQUINAMENTI" !!!


UN NATALE IN CUI NON TROVINO SPAZIO DIOSSINE, METALLI PESANTI, PESTICIDI MUTOGENI E CANCEROGENI, INCENERITORI, CAVE, CEMENTIFICAZIONI SELVAGGE, IMPIANTI DI RISALITA E STRADE DETURPANTI.. MA NEMMNEO CONNIVENZE, TRAMACCI, PROGETTI DEVASTANTI AVVALLATI DA AMMINISTRAZIONI COMPIACENTI CHE PORTANO PROFITTO A POCHI E NEFANDEZZE PER TUTTI!!
VORREMMO UN NATALE IN CUI CI SIA SEMPRE PIù SPAZIO PER.. COLTIVAZIONI BIOLOGICHE, TRADIZIONALI, CON VARIETà AUTOCTONE, PER IMPIANTI FOTOVOLTAICI E LAMPADINE A BASSO CONSUMO, IN CUI CI SIA TRASPARENZA E PARTECIPAZIONI (e mai più sterili contrapposizioni e personalismi), IN CUI ECOCOMPATIBILITA' E SOSTENIBILITA' NON SIANO SOLO FUMOSE FORMULE MA REALTA' E CONCRETEZZA.
UN AUGURIO A TUTTI I COMITATI, LE ASSOCIAZIONI, I CITTADINI CHE IN QUESTO ANNO ABBIAMO INCONTRATO E COI QUALI ABBIAMO CONDIVISO ASPETTATIVE E PROGETTI, IDEE E BATTAGLIE..PROGETTI ALTERNATIVI CONCRETI E FATTIBILI (perchè è vero che i comitati contestano e dicono NO ma sanno anche proporre e propongono progetti alternativi molto concreti e molto più sostenibili non solo ambientalmente ma anche economicamente)

..dal Primiero alla Valsugana, dalla Valbrenta a Fortogna, da Maser a Pederobba, dalla Val di Non e da Folgaria a Feltre e al Feltrino.. da Cesiomaggiore al Bellunese tutto, dal vicentino al veronese al trentino e al veneto TUTTO.. fin a giungere in Val di Susa..
BUONA NATALE.. BUON CAMMINO.. BUONA LOTTA PER LA DIGNITA' !!!

mercoledì 23 dicembre 2009

RIUSCITISSIMA L'INIZIATIVA DEL COMITATO "BARBIERI SLEALI"

Sicuramente riuscita l'iniziativa dal comitato "Barbieri Sleali" .. il "CONVOGLIO LUMACA" ha bloccato la Valsugana !! Decine e decine di auto hanno percorso la super strada a "ritmo di lumaca" per richiamare con forza l'attenzione dell'opinione pubblica, dei politici, degli amministratori e dei cittadini sulla questione Acciaieria di Borgo Valsugana. Dopo la diffusione dei dati SICURAMENTE ALLARMANTI relativi alle sostanze inquinanti riconducibili a questo stabilimento è ORA DI DIRE BASTA !!!! La tutela della salute dei cittadini e il futuro dell'intera vallata passa per la chiusura o la riconversione immediata dell'acciaieria !!! E se chi di dovere non presterà loro le docute attenzioni.. le mobilitazioni continueranno !!!
Da segnalare un tentativo di "strumentalizzazioni" politica dell'evento Fermamente i responsabili del comitato hanno ribadito che chi partecipa alle mobilitazioni lo fa come "cittadino" e non come rappresentate o esponente di questo o quel partito.. bandite pertanto bandiere e simboli politici
Di seguito alcune foto scattate questa mattina... OVVIAMENTE UNA DELEGAZIONE DEL COMITATO PRà GRAS ERA PRESENTE !!
..partenza da uno spazio adiacente all'acciaieria... presente anche un trattore..


per un ulteriore resocondo della iniziativa cliccare qui

martedì 22 dicembre 2009

CONVOGLIO LUMACA PER LA SALUTE della VALSUGANA

L'APPELLO E' STATO LANCIATO DAL COMITATO "BARBIERI SLEALI" ..
DOMANI MATTINA - MERCOLEDì 23 DICEMBRE - CI SI TROVA ALLE ORE 6.45 IN ZONA INDUSTRIALE A BORGO VALSUGANA PER POI DARE IL VIA (ALLE ORE 7.00)A UN "CONVOGLIO LUMACA"
.. "E' IN BALLO LA SALUTE DEI CITTADINI DELLA VALSUGANA E IL FUTURO DELLA VALLE STESSA.. E' IMPORTANTE ESSERCI !!!!!!!!!"


L'INIZIATIVA DA SEGUITO A QUANTO DICHIARATO QUALCHE GIORNO FA DAL COMITATO STESSO..
"Se martedì non sarà emessa l'ordinanza di chiusura definitiva delle acciaierie incominceremo a manifestare ad oltranza». Laura Zanetti, portavoce dei Barbieri Sleali della Valsugana, commenta cosi la sentenza del tribunale del riesame di Trento che ha rigettato la richiesta di dissequestro delle acciaierie e che martedì, in una nuova udienza richiesta dalla Procura, si pronuncerà sul sequestro totale dell'impianto. Ieri mattina erano una trentina, Barbieri Sleali e altri comitati ambientalisti della Valsugana, riuniti in presidio a Trento davanti al tribunale in attesa del pronunciamento del giudice. «Chiediamo la chiusura delle fonderie - ha ribadito con forza Laura Zanetti - la loro riconversione e uno studio sulle patologie oncologiche e sui danni provocati alla salute e all'ambiente dalle emissioni degli inquinanti che a nostro parere sono ben oltre i limiti di legge». La prima azione di protesta è prevista per mercoledì prossimo: un convoglio lumaca partirà alle sette del mattino da Borgo, sulla strada che costeggia le acciaierie, fino a Levico. «Sarà cosi tutti i giorni fino a quando non riusciremo ad avere ragione su una questione importante come la salute degli abitanti di un'intera valle. Si sente piagnucolare sui posti di lavoro degli operai, ma la Provincia di Trento e il signor Leali hanno i mezzi a disposizione per mantenere i lavoratori con un vitalizio e un soggiorno in una casa salute», affermano i manifestanti anti acciaieria. Una vicenda, quella della fabbrica di Borgo Valsugana, che non ha mai varcato i confini del Trentino. E, infatti, il comitato ha in programma un'azione mediatica a livello nazionale. «L'obiettivo è quello di rendere nota a tutti - continua Laura Zanetti - con l'acquisto di una pagina su un importante quotidiano nazionale la storia di una Trentino che nessuno conosce sarà la nostra prossima mossa a prescindere dalla sentenza del tribunale». Ovviamente questo sarebbe tutt'altro che una buona pubblicità turistica."

di seguito una riflessione di Luigi Casanova (CIPRA)
Acciaierie di Borgo: è necessario l’intervento di un sindacato credibile.
di Luigi Casanova

Siamo arrivati dove non si doveva arrivare. Allo scontro fra le vittime di un sistema, gli operai contrapposti agli ambientalisti, ai comitati che lavorano per tutelare la salute pubblica.
Nel caso delle acciaierie di Borgo è evidente come mille responsabilità ricadano sulla Provincia di Trento e sui suoi servizi, sulla precedente sindaco di Borgo Valsugana. Erano anni che i comitati, le associazioni denunciavano quanto avveniva attorno alle acciaierie: non si trattava solo di rilascio di fumi inquinanti, si parlava di uso improprio di discariche, di bonifiche agrarie. E si parlava, sempre, del traffico che percorreva e percorre la valle, del dovere di limitarlo. Le risposte degli enti, quando arrivavano, sono sempre state vaghe ed evasive. Così si è continuato, per anni.
Ma grandi responsabilità, culturali e sociali ricadono anche sul sindacato. In troppi casi le organizzazioni sindacali hanno eluso i problemi ambientali, hanno isolato al loro interno le poche voci che ponevano temi strategici: la difesa della salute dei cittadini e dei lavoratori, la mobilità, l’uso improprio delle acque e del territorio.
Era ed è compito del sindacato ora ricucire la grave frattura che divide gli operai delle acciaierie dal comune sentire delle popolazioni della Valsugana. E’ compito del sindacato portare le istituzioni e l’imprenditoria al dovere della verità, alla ricerca di un progetto socialmente condiviso che liberi la Valsugana dalla presenza di questo corpo estraneo individuando nuove opportunità occupazionali, garantendo che nessun lavoratore rimanga nemmeno sottoccupato e specialmente costruire un progetto che impedisca, per sempre, l’arrivo in Provincia di aziende che non offrono garanzie certe sul tema della salute pubblica.
Proprio oggi leggiamo sul Sole 24 Ore come la Provincia di Trento si situi al 98° posto della graduatoria nazionale per i decessi da tumori. Ci troviamo agli ultimi posti, in compagnia delle aree urbane più degradate d’Italia, Milano, Brescia, Venezia. Quante volte si è chiesto che l’Azienda sanitaria fornisca dati disaggregati per area omogenea sui tumori in Provincia, o sulle patologie tiroidee? Decine, mai avuta risposta. Certo, la pesantezza della situazione trentina non è imputabile solo a determinate aziende, non possiamo dimenticare la presenza della monocultura delle mele come non possiamo dimenticare i danni causati dal traffico nell’asse dell’Adige, in Valsugana, nelle località turistiche.
Siamo in presenza di situazioni complesse, che non possono essere risolte con interventi tampone e nemmeno dalla magistratura. E’ necessario che le istituzioni preposte al governo del territorio e della qualità dello sviluppo, dalla Provincia all’APPA, dalla Azienda Sanitaria alle organizzazioni sindacali ritrovino percorsi di fiducia nei cittadini. Questa ricomposizione è possibile solo attraverso il confronto aperto basato sulla verità dei dati. E’ possibile solo quando si sarà capaci di smettere di offendere il volontariato impegnato nella tutela della salute e il volontariato ambientalista. E’ possibile solo ricucendo un rapporto fra lavoratori, società civile e ambientalisti. I gruppi dirigenti della Provincia, del sindacato devono cambiare strada: con umiltà riprendere i percorsi del dialogo e della proposta, devono ritrovarsi per costruire coesione sociale e specialmente sviluppo di qualità. Anche in Valsugana.

giovedì 17 dicembre 2009

GRANDE SUCCESSO PER LA SERATA PROMOSSA DAL COMITATO "BARBIERI SLEALI"










in foto il dott.Rigo e il dott.Jobstraibizer due dei relatori della serata di Borgo Valsugana che ha richiamato centinaia di cittadini molto interessati e attenti

ACCIAIERIA, ANALISI GRATIS PER BORGO

Il prestigioso Istituto Mario Negri e l’Università di Lione condurranno a titolo completamente gratuito analisi complete sullo stato dell’inquinamento da diossina e metalli pesanti dei terreni che circondano Borgo. E’ questa una delle novità emerse nel corso della serata di lunedì sera presso l’auditorium promossa da Comitato Barbieri Sleali. Contattati dall’Associazione Medici per l’Ambiente i due enti effettueranno infatti delle analisi ad ampio raggio, i cui dati saranno poi incrociati con quelli che l’Appa fornirà allo scopo di potere effettuare una verifica di questi ultimi tramite una fonte indipendente. In particolare l’Istituto Mario Negri si occuperà della verifica del dosaggio delle diossine, mentre l’Università di Lione analizzerà la presenza di metalli pesanti quali il nichel, lo zinco ed il cadmio. Evidente ormai la sfiducia che circonda l’Agenzia Provinciale per l’Ambiente, di cui nessuno in Bassa Valsugana sembra più fidarsi malgrado la legge provinciale la imponga, come ricordato qualche giorno fa dal sindaco Dalledonne, come l’ente unico di riferimento per le verifiche sullo stato di salute del territorio. Sfiducia che l’altra sera è stata anche alimentata anche dalla testimonianza del dottor Rigo, che nel corso della sua relazione ha portato ad esempio un dialogo intercorso con un funzionario Appa e che proprio al medico che chiedeva precisazioni in merito agli enormi limiti di diossina imposti alla acciaieria veniva anche detto che la situazione non era preoccupante, dato che “tanto sappiamo che più di 5/6 grammi all’anno di diossina l’acciaieria non produce”. Parole che hanno suscitato più di un aspro commento nell’uditorio: «Si vede che alla Provincia interessano più i soldi dell’Iva che la salute dei suoi cittadini», ha commentato amaro un anziano signore seduto vicino al palco. Rigo ha quindi proseguito, sottolineando come sia ormai evidente la necessità della presenza di medici specializzati in grado di valutare il reale effetto sull’uomo e gli animali delle sostanze pericolose che si rilevano. E’ stata anche fatta chiarezza sulla questione dei limiti di diossina imposti dall’Agenzia, abbassati secondo quanto riferito anche dall’assessore Pacher e dal governatore Lorenzo Dellai, ma senza che però si fosse fissato un volume di aria di riferimento. Notizie e dati seguiti con estrema attenzione dal numeroso uditorio, cui sono stati forniti per comparazione anche i numeri previsti per il nuovo inceneritore di Trento, che se realizzato avrà dei limiti di emissione previsti 16 volte inferiori a quelli dell’acciaieria, con valori di diossina di 216 volte inferiori a quelli tollerati per una ferriera che lavori entro i limiti di legge.
(il trentino- 16/12)

martedì 15 dicembre 2009

Anche il Consiglio Comunale di Feltre approva la delibera proposta dal Comitato Acqua Bene Comune

Il Comitato Acqua Bene Comune esprime apprezzamento per l'approvazione ieri, del proprio odg contro la privatizzazione del servizio idrico integrato anche da parte del Consiglio Comunale di Feltre dopo quelli già deliberati dai Consigli di Ponte nelle Alpi, Lentiai, Pedavena, Pieve di Cadore, Trichiana, Santa Giustina.Segnali forti e coerenti contro una decisione centralistica del Governo in materia di definizione ed organizzazione di servizi locali di interesse pubblico e a favore del diritto di accesso universale e solidale all'acqua bene naturale essenziale alla vita che non può ne deve essere considerato una merce su cui realizzare profitti.
Siamo certi che altri comuni bellunesi sapranno a breve rivendicare queste proprie prerogative di autogoverno anche alla luce di significativi ricorsi contro questo decreto legge incostituzionale, definiti già da alcune regioni quali: il Piemonte, la Valle d'Aosta, la Puglia e (come annunciato nel Consiglio Comunale di Feltre) anche prossimamente il Veneto.
Siamo profondamente convinti che queste iniziative critiche, trasversali, ed istituzionali siano il frutto della articolata ed unitaria pressione e capacità di mobilitazione dei cittadini, anche nella nostra provincia, che hanno testimoniato con determinazione ed unità che la democrazia territoriale e i beni comuni non sono in vendita.
COMITATO ACQUA BENE COMUNE del BELLUNESE

PRIMA CHE IL CONSIGLIO COMUNALE di FELTRE SI RIUNISSE SI E' SVOLTO UN PRESIDIO PRESSO IL MUNICIPIO
Ieri sera, come preannunciato, abbiamo dato vita ad un Presidio del Comitato Acqua Bene Comune durante il consiglio Comunale di Feltre, dato che si sarebbe discusso un ordine del giorno che conteneva la delibera proposta dal comitato secondo cui l´acqua è un bene comune privo di rilevanza economica.
Abbiamo presidiato il Consiglio fin dall´ingresso dei consiglieri e del sindaco, esponendo di fronte al Comune uno striscione che recitava:" IL SENATORE VACCARI PRIVATIZZA L´ACQUA, IL SINDACO CHE FA?", contemporaneamente abbiamo distribuito un volantino che ricordava i numeri di questa battaglia: più di 9000 cittadini hanno sottoscritto la petizione, oltre 1500 cittadini hanno partecipato alla manifestazione del 24 ottobre, oltre 30 realtà territoriali hanno aderito alla campagna. (per leggere il resto del resoconto della serata cliccare qui)

domenica 13 dicembre 2009

INIZIATIVE A BORGO VALSUGANA E FELTRE..

IMPORTANTE SERATA PUBBLICA A BORGO VALSUGANA SULLA QUESTIONE ACCIAIERIA
(lunedì 14 dicembre ore 20.30) ORGANIZZATA DAL COMITATO "BARBIERI SLEALI"

intervengono:
dott. Roberto Cappelletti - dott. Marco Rigo (Associazione Medici per l’Ambiente
International Society of Doctor for the Environment (ISDE)
- Saverio Giongo ex operaio Acciaieria Valsugana (per ulteriori info cliccare qui)

PRESIDIO IN CONSIGLIO COMUNALE A FELTRE SULLA QUESTIONE "PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA"
Lunedì 14 dicembre alle ore 18.30 avrà inizio il consiglio comunale di Feltre nel quale sarà presentata da parte della minoranza la proposta di delibera promossa dal comitato nel quale si chiede al consiglio di sancire il principio "dell'Acqua come Bene Comune", in controtendenza rispetto al processo di mercificazione portato avanti dal Governo con l'approvazione del decreto Ronchi. Dalle ore 18.00 saremo presenti, con un presidio colorato, davanti all'ingresso del consiglio comunale (fortunatamente è anche coperto...in caso di pioggia) per ricordare ai consiglieri comunali e al Sindaco/Senatore leghista Vaccari che quasi 9000 cittadini bellunesi hanno sottoscritto la nostra proposta. Ricordiamo che il signor Vaccari ha votato al Senato in favore della privatizzazione dell'acqua e addirittura, in quella votazione, il governo non aveva ancora posto la fiducia.
Inoltre, il comune feltrino ha dato il via , in collaborazione con il BIM e il comune di Cesiomaggiore, al devastante progetto della centrale idroelettrica di Salgarda. Per questi motivi sarà molto importante esserci e invitamo tutti a partecipare al presidio che dalle 18.00 andrà avanti fino alla votazione della nostra delibera. (per visitare il blog del comitato acqua bene comune cliccare qui)

AUGURI NATALIZI PENSANDO AL "PROGETTO ALTANON"
il Natale è alle porte e la battaglia contro il progetto nuovo Altanon è ancora aperta. Si attende la risposta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, interpellato per richiedere un suo intervento a tutela del patrimonio storico-architettonico della Città di Feltre: nelle scorse settimane gli sono state recapitate centinaia di email e migliaia di cartoline che, a quanto sembra, non sono passate inosservate nelle stanze del Quirinale. Molti cittadini inoltre attendono risposta alle quasi 500 osservazioni che sono state presentate in comune, liquidate dal sindaco Vaccari come "poco utili", modo elegante per dire che valgono poco più di niente e che quindi non rappresentano un ostacolo alla realizzazione del nuovo mostro di cemento davanti alla stazione. Osservazioni che - ricordiamo - volutamente parlano con un linguaggio semplice e popolare, proprio perché esprimono il sentire comune della popolazione che quel progetto, così com'è stato prospettato, non si deve fare. Le osservazioni attendono risposta da parte dell’ufficio di pianificazione del territorio e da parte del consiglio comunale che dovrà decidere sulle stesse. Dopo le osservazioni, il Piano Altanon sarà nuovamente nelle mani del consiglio comunale che sarà chiamato ad approvarlo definitivamente. Per quell'occasione, il nostro gruppo annuncia una nuova mobilitazione.
Nel frattempo il nostro gruppo vuole lanciare una nuova iniziativa!
L'Amministrazione Comunale di Feltre nel gennaio 2010 ci cambierà i Natali futuri, dando i natali al mostro "Altanon": 70 appartamenti, 4000 mq negozi, 52000 mc volume. Se non vuoi che il Natale sia così manda questo biglietto ai consiglieri comunali ed anche ad amici e conoscenti!!!
(http://www.fileupyours.com/files/252131/BuonNatale.jpg)

mercoledì 9 dicembre 2009

"GREEN ECONOMY" BELLUNESE...

DOMENICA 6 DICEMBRE 2009 IL GAZZETTINO (edizione di Belluno) PUBBLICAVA UNA LETTERA DEL PRESIDENTE DEGLI INDUSTRIALI BELLUNESI V. VASCELLARI
(PER LEGGERE L'ARTICOLO: CLICCARE QUI E QUI )

.. QUESTA E' LA RISPOSTA CHE COME COMITATO ABBIAMO PREPARATO...
Fa veramente piacere che anche in provincia di Belluno si parli di “green economy”, di “sviluppo sostenibile” e si citi il buon Al Gore. E fa ancora più piacere che cio’ sia fatto da V. Vascellari presidente degli Industriali bellunesi. La speranza è che, con la volontà e l’impegno di tutti sia dia per davvero un impulso nuovo e diverso a questa nostra provincia.. che tutti quanti assieme si possa per davvero “provare a salvarla”
Noi, nel nostro piccolissimo, qualcosa abbiamo iniziato a farlo Non solo promuovendo “comportamenti virtuosi (su rifiuti, risparmio energetico ecc..) ma anche collaborando alla costituzione di un Gruppo di Acquisto Solidale che ha portato alla realizzazione di oltre 150 impianti fotovoltaici su case e aziende Un risparmio consistente, in termini economici, per le famiglia che li hanno realizzati e una produzione di energia che non ha comportato svuotamento di lagni, prosciugamento di fiumi o emissioni in atmosfera. Il nostro progetto proseguirà anche nel 2010 e sappiamo di altre iniziative (pubbliche e private) in provincia per promuovere il fotovoltaico.
Per quel che riguarda l’idroelettrico restiamo perplessi dinnanzi a una corsa sfrenata (e a tratti forse sconsiderata) per “sfruttare” quel misero 10% di acqua che non è stata ancora intubata. Mentre sarebbe importante portare avanti un azione coordinata e forte per mettere in discussione le concessioni storiche. Far si che quel 90% delle acque, che arricchisce enti e società private (che hanno già visto ampliamente ammortizzati gli investimenti iniziali), porti profitto anche per noi bellunesi.
Ma “green economy” e “global warming” non possono essere tirati in ballo sono per giustificare alcuni progetti idroelettrici, se vogliamo per davvero essere sensibili a quanto detto da Al Gore (e da moltissimo tecnici, scienziati, ricercatori..) non possiamo non avere una visione a 360° e guardare con questa ottica ogni progetto di “sviluppo” per la nostra provincia.
Se vogliamo per davvero “provare a salvare” questa nostra vallata stretta, con poco ricircolo d’aria, in cui l’inversione termica trattiene al suolo polveri ed inquinanti per molti mesi all’anno e in cui, purtroppo, l’incidenza di certi tumori è drammaticamente alta.. dobbiamo avere un occhio di riguardo anche e soprattutto per le emissioni in atmosfera
Se vogliamo sposare appieno la “filosofia del domani” è bene smetterla di parlare di inceneritori da realizzare in Provincia Non potendo ignorare la infinità di ricerche e documenti che ne attestano la nocività per l’ ambiente e la salute (senza dimenticare le già citatissime e validissime alternative che ci sono)
E’ bene ripensare quei progetti di ampliamento e di insediamento di fonderie, acciaierie, zincherie..di industrie pesanti del tutto inadatte a questo nostro fragile e stupendo territorio.
Una “green vision” che comitati, cittadini, associazioni hanno da tempo e che fa loro criticare progetti e iniziative che mirano al profitto di pochi a scapito della qualità della vita di tutti, ma che non li porta comunque a demonizzare nessuno e a proporre sempre delle valide alternative (sia che ritratti di rifiuti, di energia, dia agricoltura, viabilità ecc..)
Crediamo che in un momento come questo sia di vitale importanza evitare le sterili contrapposizioni e strumentalizzazioni di ogni genere. Ma che sia indispensabile collaborare tutti quanti assieme (ognuno con le sue specificità e attitudini) Sarà inevitabile il confronto e la contrapposizione, ma si auspica non mancherà la buona fede e la volontà di tutti di “salvarla”..questa nostra Provincia.. e non di “salvare interessi e privilegi di pochi

RIFLESSIONI E APPROFONDIMENTI SULLA QUESTIONE "ACCIAIERIA di BORGO VALSUGANA"


CONTINUA IL DIBATTITO SULLA QUESTIONE "ACCIAIAIERIA di BORGO VALSUAGANA" (posta sotto sequestro dalla Magistratura, come riposrtato nel post precedente)
RIPORTIAMO ALCUNI INTERVENTI E RIFLESSIONI CHE RITENIAMO MOLTO INTERESSANTI..

IN PRIMIS QUELLO RIPORTATO DA "ECCE TERRA" sito sempre molto aggiornato e puntuale
"Acciaieria e inceneritore: presente e... futuro? Ancora “emergenze”, diossine e svariati inquinamenti: perenni?
.."NOI MEDICI STUDIAMO I RISCHI PER LA SALUTE"
Gentile direttore, scrivo in risposta alla lettera apparsa sull’Adige del 24 settembre e firmata da un gruppo di abitanti della Valsugana che sollevano il problema dei «veleni». Concordo pienamente con le loro preoccupazioni e con il loro risentimento verso l’apatia dimostrata da varie categorie, mi riferisco oltre che alle istituzioni preposte alla gestione e al controllo dell’ambiente anche a noi medici, per non parlare di alcuni imprenditori. Io sono medico pediatra. È giusto affermare che la comunità medica della vallata fino ad ora non si è mai esposta sull’argomento. (PER LEGGERE L'INTERO ARTICOLO E I VARI ARTICOLI SULLA QUESTIONE CLICCA QUI)

DAL SITO DI "OFFICINA AMBIENTE" .. LA LETTERA delle MAMME BIONICHE..
Lettere delle Mamme Bionike sulle acciaierie di Valsugana
Il gruppo Mamme Bionike Trentino, 176 mamme impegnate nella difesa dell'ambiente per la salvaguardia del futuro dei bambini, esprime grande preoccupazione e sdegno rispetto al pesante inquinamento di aria, acqua e terra che sarebbe stato perpetrato per 30 anni dalle Acciaierie Valsugana. In attesa delle conclusioni della magistratura, volendo ancora sperare che l'inchiesta si chiuda con una archiviazione, chiede che la Provincia effettui IMMEDIATE analisi epidemiologiche sulla popolazione potenzialmente contaminata - non solo sui lavoratori dell'impresa - alla ricerca in particolare di malformazioni fetali (in particolare all'apparato uro-genitale e al sistema nervoso), aborti, tumori infantili e leucemie, fra le conseguenze più pesanti dell'inquinamento da diossina. Anche le mamme della Valsugana dovrebbero aver diritto a far analizzare IMMEDIATAMENTE il loro LATTE - nel quale potrebbero esserci accumuli di diossine - per sapere subito se è meglio per i loro figli essere svezzati rapidamente o passare - ahiloro - al latte artificiale.
Tumori al fegato e ai dotti biliari dovrebbero essere altresì ricercati nella popolazione, in particolare nelle donne che risultano statisticamente più colpite da questo tipo di intossicazioni - con successivi interventi ed agevolazioni per le cure di cui dovessero necessitare, così come dovrebbero essere analizzate affezioni polmonari ed allergie.(PER LEGGERE L'INTERO ARTICOLO CLICCARE QUI)

..RIFLESISONE DI L. CASANOVA "La chiusura delle acciaierie di Borgo e il "buongoverno" trentino"
Da anni quanto accade attorno al produttivo della acciaieria di Borgo creava disagio, preoccupazione e allarme nella popolazione di Borgo e dell’intera Valsugana. Per intervenire non era necessario arrivare ad una rottura tanto brusca, a dover assistere all’intervento della magistratura per verificare l’insostenibilità ambientale di questo luogo produttivo.
Era sufficiente ascoltare la gente di Borgo, chi per anni con grande umiltà ha fatto parte dei comitati per la salute pubblica, chi non si è lasciato intimidire dai proprietari, dalla superficialità del mondo sindacale e di quello politico.
(PER LEGGERE L'INTERO ARTICOLO CLICCARE QUI)

venerdì 4 dicembre 2009

ACCIAIERIA VALSUGANA (di BORGO VALSUGANA): DISPOSTO IL SEQUESTRO


BORGO - Un provvedimento di sequestro preventivo per l'impianto produttivo dell'Acciaieria Valsugana di Borgo Valsugana, in Trentino, è stato emesso dal gip di Trento Marco La Ganga, nell'ambito di un'inchiesta relativa all'inquinamento ambientale e allo smaltimento illecito di residui di lavorazione, con indagini del Corpo forestale di Vicenza. Lo stesso gip ha disposto, inoltre, il sequestro preventivo del laboratorio chimico preposto ai controlli, considerato compiacente, in provincia di Brescia. Il Corpo forestale rende noto che l'esecuzione dei provvedimenti è prevista per oggi. L'attività illecita riferita all'Acciaieria Valsugana, secondo gli inquirenti, sarebbe relativa ad emissioni moleste e imbrattanti di gas, fumi e polveri in atmosfera, e con concentrazione di inquinanti aventi valori superiori ai limiti di legge, nonchè scarichi non autorizzati recapitanti nel vicino corso d'acqua. Le indagini, che vanno sotto il nome di operazione Fumo negli occhi, sono collegate a precedenti operazioni svolte in territorio trentino nel dicembre scorso (operazione Tridentum) e nel luglio di quest'anno (operazione Ecoterra), con denominatore comune il territorio della Valsugana e l'intreccio di figure a vario titolo indagate nelle tre indagini. (ANSA).

Uniamo la nostra voce a quella degli amici del comitato "barbieri sleali" che da molti mesi chiedono chiarezza e trasparenza sull'intera vicenda.. al fine di tutelare salute, ambiente e qualità della vita. Ricordando la riuscitissima performance dell'agosto scorso (alla quale ha partecipato una nostra delegazione)offriamo agli amici trentini tutta la nostra disponibilità e vicinanza

mercoledì 2 dicembre 2009

TIRA UNA BRUTTA ARIA

"TIRA UNA BRUTTA ARIA"
è questo il titolo di un interessante Dossier, pubblicato in questi giorni, che fa una attenta analisi della situazione nella zona di Valdobiadene Si parla ovviamente di Pasticidi in agricoltura.
Emblematica la presenza di cartelli assai poco rassicurante che.. “Il transito nel percorso non è consentito da aprile ad agosto compresi di ogni
anno, a causa dei trattamenti fito-sanitari alle coltivazioni”. E il volantino non è opera di qualche associazione ambientalista,ma porta gli stemmi del Comune e della Provincia. Crediamo sia molto importante prendere visione del dossier in cui spiaccano gli interventi di G. Salvador e sopprattutto della dott. Gentilini che ci illustra le conseguenze dei pesticidi sulla nostra salute..soprattutto su quella dei bambini (per leggere il dossier cliccare qui)

Molto interessante anche l'articolo.analisi pubblicato sul sito "i ruralisti" sempre sulla questione pesticidi.. "Mentre si moltiplicano le iniziative dei comitati spontanei anche l'Apav (agenzia protezione ambiente del Veneto) lancia pesanti accuse.. e in Val di Non si cerca di rassicurare la popolazione con gravi dichiarazioni di sottovalutazione del nesso cancro-pesticidi"
Riportiamo alcuni interessanti stralci:
"Di fronte ai dati allarmanti sull'inquinamento crescono le reazioni. I più attivi sono gli abitanti e le associazioni delle aree più direttamente colpite. La melicoltura e la viticoltura intensiva sono i primi imputati perché dove vengono praticate in modo specializzato (la 'monocoltura') si registrano localmente usi elevati di principi attivi. La 'protezione' dei meleti - anche dove è attuata qualla che con odiosa ipocrisia semantica si chiama 'lotta integrata' prevede decine di trattamenti con prodotti chimici (diserbanti, insetticidi, funghicidi). Osserviamo incidentalmente che la dizione 'lotta integrata' - dovrebbe significare una riduzione dell'uso di prodotti chimici e la graduale introduzione di mezzi di lotta biologica è stato coniato oltre trent'anni fa quando il 'bio', almeno in Italia, era ai primi passi e l'agricoltura 'integrata pareva un primo passo di transizione .... ma ora usarlo è un offesa all'intelligenza dei consumatori e di chi ha la sfortuna di vivere vicino alle coltivazioni 'spruzzate'".
"È ormai assodato che numerosissimi sono i tipi di cancro messi in relazione con l’esposizione professionale a queste sostanze. In particolare: tumori cerebrali, alla mammella, al pancreas, ai testicoli, al polmone, sarcomi ed in particolare leucemie, linfomi non Hodgkin e mielomi. Lo testimoniano recenti e recentissimi studi svolti in Francia, Canada, Stati Uniti."
..poi un elemento di grande preoccupazione che non può essere messo direttamente in relazione con i pesticidi ma con un insieme di elementi di deterioramento della qualità ambientale: L’Italia detiene, in Europa, il triste primato della più alta incidenza di cancro nell’infanzia (30 casi in più ogni anno per milione di bambini) e si registra nel nostro paese un incremento annuo quasi doppio rispetto alla media europea: 2% annuo contro l’1,1%. Per linfomi e leucemie nell’infanzia l’incremento annuo in Italia è rispettivamente del 4,6% e dell’1,6% a dispetto di un incremento in Europa rispettivamente dello 0,9%, e dello 0,6%. Certamente tanti altri agenti sono coinvolti (benzene, radiazioni...), e vanno ridotti, ma rimane legittimo pretendere di sapere cosa c’è nel nostro piatto, nell’acqua che beviamo, noi e i nostri bambini
(PER LEGGERE L'INTERO ARTICOLO CLICCARE QUI)

Vogliamo comunque ribadire, per l'ennesima volta, che c'è una possibile alternativa a tutto cio'.. e porta il nome di "agricoltura biologica" Un modo di approcciarsi alla terra e al vivere che ha sempre maggior "successo" e cresce costantemente anche in questo epriodo di crisi Molti gli esempi sia in provincia di Belluno che altrove per conoscere una interessante esperienza di viticoltori francesi (cliccare qui)

VOGLIANO INOLTRE, PER LO MENO RICORDARE CHE PROPRIO OGGI RICORRE IL TRAGICO ANNIVERSARIO (il venticinquesimo) DELLA TRAGEDIA DI BOPHAL in cui la sete di potere, di profitto e il non curarsi della salute e della quelità della vita dei cittadini e dell'ambiente ha causato la morte di decine di migliaia di persone (cliccare qui per leggere articolo)

venerdì 27 novembre 2009

INCENERITORI: studi scientifici modificati per attestare la loro innocuità


Con questo comunicato intendiamo pertanto non solo ricordare il ventennale della nascita dell’Associazione, ma celebrarlo ottemperando le finalità con la divulgazione di una notizia che riteniamo di cruciale importanza. Possiamo affermare che sono stati modificati i risultati di studi scientifici per attestare innocuità degli inceneritori e supportare la scelta dell’incenerimento dei rifiuti in documenti ad uso delle Amministrazioni!
LA NOTIZIA E' SICURAMENTE MOLTO GRAVE!! ci viene fornita dall' ISDE
ISDE è un’Associazione apartitica, senza scopo di lucro, articolata anche sul territorio nazionale italiano, riconosciuta da Agenzie quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.
Tra le sue finalità primarie vi sono quelle della promozione e della diffusione delle conoscenze, nonché l’organizzazione di iniziative finalizzate, primariamente, alla protezione dell’ambiente e della salute. In questo quadro assume fondamentale rilievo una corretta informazione di cui devono beneficiare sia i cittadini che le istituzioni e quanti hanno comunque responsabilità pubbliche a tutti i livelli e nelle principali sedi decisionali.
..PER LEGGERE L'INTERO COMUNICATO ISDE (CLICCARE QUI)

.... PUBBLICATO SULLA STAMPA LOCALE IL COMUNICATO DEL COMITATO "PRA' GRAS" SULLA QUESTIONE INCENERITORE...
Fa sicuramente piacere constatare l’avvio, anche in provincia di Belluno, di una serie di progetti e iniziative tese a introdurre metodologie di raccolta dei rifiuti “porta a porta”.
Siamo estremamente contenti di ciò, sia perché queste pratiche incentiveranno i comportamenti virtuosi sia perché ci sarà una considerevole riduzione dei rifiuti non differenziati. Pertanto, se le quantità odierne di rifiuti non giustificano la realizzazione di un inceneritore in provincia di Belluno, tanto meno ci riusciranno quelle di domani.
Ed è proprio sulla questione “inceneritore in provincia di Belluno” che vorremmo riportare l’attenzione di tutti.
Innanzi tutto crediamo sia utile ricordare che la conformazione orografica della nostra provincia (vallata chiusa, senza ricircolo d’aria) e l’insistere dell’inversione termica che per diversi mesi trattiene al suolo polveri ed inquinanti fa si che questo sia un luogo ancora più inadatto di altro per ogni “ulteriore emissione in atmosfera”
Inoltre, sempre più spesso, ci troviamo dinnanzi documenti, ricerche, medici, relatori di fama internazionale che snocciolano dati sulla pericolosità degli inceneritori, sulla loro nocività e dannosità per la salute di chi ci vive vicino.
Potremmo citarne a decine (dal dott. Montanari, alla dott Gentilini il prof. E. Bugio, il presidente dell’ordine dei medici di Piacenza G.Miserotto, a molto molto altri..) altrettanti convegni, incontri pubblici, dibattiti in cui sono stati portati una serie di dati da far accapponare la pelle.
Ci ha molto colpito e sconcertato la RICERCA RESA PUBBLICA IL 3 APRILE 2008 DALL’ISTITUTO STATALE DI SOVEGLIANZA SANITARIA FRANCESE SECONDO LA QUALE NELLE POPOLAZIONI CHE VIVONO IN PROSSIMITA' DI IMPIANTI DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E' STATO RISCONTRATO UN AUMENTO DEI CASI DI CANCRO DAL 6 AL 23 per cento
Se non bastasse, esistono delle valide alternative all’incenerimento e sia il Centro per il riciclo di Vedelago che le esperienze di molti Comuni (tra cui Ponte nelle Alpi) ne sono un esempio concreto ed efficace
Siamo lieti delle, seppur timide, dichiarazioni dell’Assessore all’Ambiente Faoro che ipotizza di ridurre sempre più il rifiuto non differenziabile e comunque di utilizzare le strutture esistenti e non di costruire un inceneritore in provincia.
Crediamo sia comunque importante lanciare un forte e accorato appello a comitati, associazioni, cittadini affinché tutti assieme si vigili su questo “pericolo” che minaccia la nostra Provincia. (portando avanti la collaborazione anche con le realtà trentine e dell’alto trevigiano, con le quali siamo in rete)
E assieme ribadire per l’ennesima volta la nostra più ferma e netta contrarietà all’ipotesi inceneritore. Chiediamo CHIAREZZA da parte della Provincia e di tutti gli attori in gioco. Speriamo che, dinnanzi a questa valanga di dati (che fanno per lo meno invocare il principio di precauzione), tutti coloro che continueranno a costruire, promuovere, sponsorizzare la realizzazione di un inceneritore anche in provincia di Belluno SIANO CONSAPEVOLI DELLA GROSSA RESPONSABILITA’ ETICA E MORALE che si assumono dinnanzi a tutti noi cittadini e alle future generazioni

sabato 21 novembre 2009

AGRICOLTURA: PERICOLO VELENI e OGM

Molto interessante l’incontro organizzato da un gruppo di cittadini valsuganoti a Calceranica al lago. Un confronto pacato, costruttivo e propositivo tra frutticoltori locali e il comitato per la salute della Val di Non
Tra i relatori anche il dott. Roberto Cappelletti (sindaco e medico) che ha illustrato (dati alla mano) la pericolosità di molto principi attivi usati in frutticoltura (ma non solo) Alcuni dei quali (di uso comune) sono sospetti cancerogeni e provocano danni al sistema endocrino Impressionanti i dati portati sull’aumento dell’incidenza dei tumori infantili, delle malformazioni fetali e delle malattie degenerative
Puntuale anche la relazione dei due rappresentanti del comitato nonese che ci hanno ricordato l’esito delle analisi auto finanziate..
Su 13 campioni 12 sono risultati contaminati da una o più sostanze dannose per la salute: campioni rilevati anche a distanza di 70 metri dai meleti, campioni rilevati nei giardini, negli orti privati, negli spazi pubblici; oltre alle centinaia di segnalazioni di infrazioni commesse nei meleti e non rilevate né sanzionate.
IMPRESSIONANTE IL FATTO CHE UN ALBERO DI MELO (trattato chimicamente), AL TERMINE DELLA SUA BREVE CARRIERA PRODUTTIVA NON SIA CONSIDERATO “LEGNO” MA BENSì .. RIFIUTO SPECIALE !!!
Molto preoccupante anche il fatto che nella maggioranza dei campioni di mele (ma non solo) analizzate siano stati trovati uno.. ma spesso più residui di principio attivo Suscitando la preoccupazione di molti per l’effetto combinato che questi possono avere
Si è parlato molto anche di “FASCE di SICUREZZA” attorno a case, scuole, ospedali ecc.. per evitare l’effetto deriva dei pesticidi Studi dimostrano che tale distanza è bene non sia inferiore ai 100m.
Una serata sicuramente positiva che oltre a palesare buoni propositi di produttori e amministratori e dimostrare la pericolosità di molti dei prodotti (per lo più usati troppo e male) ci piace sintetizzare con una battuta.. SE VUOI PER DAVVERO CHE LA MELA TOLGA IL MEDICO DI TORNO.. FA SI CHE LA MELA CHE MANGI SIA BIOLOGICA!!
Siamo convinti che se i consumatori fossero adeguatamente informati su cosa c’è dentro a certe mele, sotto alla buccia lucida e perfetta, invece che darle ai propri figli le userebbero come la Biancaneve di questa vignetta

DA SEGNALARE ANCHE LE DICHIARAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE DELL'ARPAV DRAGO(Tribuna di Treviso)che denuncia: "Nelle terre di Marca troppi pesticidi, tanti nitrati e perfino atrazina, vietata ma venduta nei circuiti di un mercato nero..Il problema riguarda tutto il territorio trevigiano, dalle colline del Prosecco, dove alcuni mesi fa vennero trovati livelli di inquinamento fuori dalla norma, alla pianura..I nostri rilievi evidenziano chiaramente la presenza massiccia di queste sostanze"

SEGNALIAMO INOLTRE UN INTERESSANTE DOCUMENTO RELATIVO ALLA PERICOLOSITA DEGLI OGM (organismi geneticamente modificati) "Malattie indotte da virus transgenici" I virus transgenici con cui oggi si fanno gli Organismi Geneticamente Modificati (O.G.M.) entrano nel DNA della pianta, modificandola in maniera a noi sconosciuta. Questi virus dovrebbero restare latenti, ma nulla può escludere che possano anche riattivarsi in maniera analoga ai ben noti virus tumorali a RNA (Oncornavirus) o come i virus tumorali a DNA (entrambi induttori di leucemie, sarcomi, carcinomi, gliomi…)..
(per leggere tutto il documento cliccare qui)

INTERESSANTE PUNTATA DI REPORT "IL PIATTO E' SERVITO" (clicca qui per vederlo)

martedì 17 novembre 2009

INCENERITORE E MORIA DI PESCI


Abbiamo letto con un certo stupore l’articolo apparso nei giorni scorsi sulla stampa locale in cui si parlava della serata pubblica organizzata a Fonzaso (dall’Amministrazione del gruppo di opposizione Nuova Idea) sulla questione rifiuti
Vorremmo pertanto precisare che, in quella circostanza, di domande all’assessore provinciale all’Ambiente, sulla questione inceneritore, ne sono stata fatte tre o meglio, ne abbiamo fatte tre. Quesiti che sollevavano questioni per noi molto importanti e che partivano dalla semplice considerazione che, essendo in via di attuazione una serie di iniziative di “raccolta spinta” inevitabilmente la quantità di rifiuto non differenziato calerà ulteriormente. Pertanto, se le quantità odierne di rifiuti non giustificano la realizzazione di un inceneritore in provincia di Belluno, tanto meno ci riusciranno quelle di domani. Inevitabile poi chiamare in causa la conformazione orografica della nostra provincia (vallata chiusa e senza ricircolo d’aria) e l’insistere dell’inversione termica che per diversi mesi trattiene al suolo polveri ed inquinanti. Dopo aver ricordato le forti prese di posizione anti inceneritore sia della Lega (partito di cui fa parte l’assessore Faoro) della provincia di Treviso e della Trento ci ha fatto piacere sentire dall’assessore che la strada che si vuole percorrere è quella di cercare di ridurre sempre più il rifiuto non differenziabile e comunque di utilizzare le strutture esistenti e non di costruire un inceneritore in provincia
Certo, tutto ciò non ci tranquillizza affatto, anzi, cogliamo l’occasione per invitare comitati, associazioni, cittadini tutti a vigilare su questo “pericolo” che minaccia la nostra Provincia. (portando avanti la collaborazione anche con le realtà trentine e dell’alto trevigiano, con le quali siamo in rete)

Sempre più spesso ci troviamo dinnanzi documenti, ricerche, medici, ricercatori, relatori di fama internazionale che snocciolano dati sulla pericolosità degli inceneritori, sulla loro nocività e dannosità per la salute di chi ci vive vicino. Ricordiamo l’interessante convegno organizzato a Trento il 6/11 scorso in cui esimi ricercatori hanno portato una serie di dati da far accapponare la pelle.
Ci ha molto colpito e sconcertato la RICERCA RESA PUBBLICA IL 3 APRILE 2008 DALL’ISTITUTO STATALE DI SOVEGLIANZA SANITARIA FRANCESE SECONDO LA QUALE NELLE POPOLAZIONI CHE VIVONO IN PROSSIMITA' DI IMPIANTI DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E' STATO RISCONTRATO UN AUMENTO DEI CASI DI CANCRO DAL 6 AL 23 per cento

Dinnanzi a dati tanto chiari, netti e inconfutabili, ribadiamo per l’ennesima volta la nostra più ferma e netta contrarietà all’ipotesi inceneritore. Chiediamo CHIAREZZA da parte della Provincia e di tutti gli attori in gioco.
Speriamo che, dinnanzi a questa valanga di dati, tutti coloro che continueranno a costruire, promuovere, sponsorizzare la realizzazione di un inceneritore anche in provincia di Belluno SIANO CONSAPEVOLI DELLA GROSSA RESPONSABILITA’ ETICA E MORALE che si assumono dinnanzi a tutti noi cittadini

LINK INTERESSANTI SULLA QUESTIONE INCENERITORE:(un grazie sentito agli amici di ECCE TERRA..consigliamo tutti a tener sempre sottocchio il loro interessante sito)
"INCENERITORE L'ALTERNATIVA C'E'" (clicca qui per leggere gli articoli) Insieme di interessantissimi documenti prodotti da dottori ed esperti di fama internazionale durant eil convegno del 6/11 in Trentino (da leggere senz'aòtro)
"VITICOLTORI CONTRO L'INCENERITORE" (clicca qui per leggere)
.... ARTICOLO SULLA SERATA DI FONZASO PUBBLICATO OGGI.. (clicca x leggere)
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DALLA STAMPA LOCALE APPRENDIAMO UNA NOTIZIA MOLTO PREOCCUPANTE SULLA QUALE CREDIAMO SIA INDISPENSABILE VIGILARE....
"MORIA DI PESCI SUL TORRENTE VIERA, VELENI SOTTO ACCUSA"
Dalle indagini della Forestale emerge che l’inquinamento sarebbe da attribuire a sostanze versate a Calliol (leggi articolo del Gazzettino)

mercoledì 11 novembre 2009

LETTERA APERTA DI UN MEDICO ONCOLOGO


si è appena conclusa la settimana per la ricerca sul cancro che hatrovato, come ogni anno, ampio spazio in radio, tv e giornali; per un caso certamente fortuito, tuttavia, proprio domenica sera è andata in onda su RAI 1, alle 23.30, un’inchiesta sugli oltre 50 siti particolarmente inquinati del nostro paese ed è apparso chiaro a tutti che vivere a contatto con grandi impianti che emettono diossine, metalli
pesanti, amianto, cancerogeni di ogni tipo, rappresenta un indiscutibile rischio per la salute dell’ambiente, degli animali, dell’uomo: in questi luoghi infatti l’incidenza di malformazioni alla nascita, aborti spontanei, cancro ed altre malattie è a livelli stratosferici. Le due notizie mi hanno fatto pensare: da un lato si continuano a fare iniziative volte alla “ricerca per il cancro ” lasciando intendere che prima o poi si arriverà alla soluzione del problema, magari con qualche
farmaco miracoloso, dall’altro lato non si fanno le necessarie bonifiche e tutt’al più si interviene abbattendo i capi di bestiame contaminati, si permette che le persone vivano in territori inzuppati di cancerogeni , in attesa forse che questi facciano il loro effetto, visto che - almeno per ora - non si abbattono le persone "inquinate"! Sono decenni che si raccolgono soldi, tanti soldi, per la ricerca sul
cancro: in U.S.A fino al 2005 sono stati investiti oltre 50 miliardi di dollari, ma, se da un lato diminuisce l’incidenza di alcuni tipi di tumore (specie quelli correlati al tabagismo, abitudine fortunatamente in diminuzione specie nei maschi), dall’altro ci si ammala sempre di più per tumori a prostata, testicolo, mammella, tiroide, linfomi , melanoma, pancreas, fegato… e via dicendo. Certo, per alcuni tipi di tumore, anche in stadi avanzati, qualche miglioramento nella sopravvivenza è stato
raggiunto: ma a che prezzo, sia in termini di effetti collaterali che economici? Un articolo recente ha valutato che a New York negli anni ’90 si poteva prolungare di 11,5 mesi la vita di un paziente affetto da tumore al costo di 500 $, nel 2004, per lo stesso tipo di cancro e nel medesimo stadio, erano disponibili cure in grado di prolungare la vita di 22,5 mesi al costo di 250.000 $. Davvero possiamo onestamente pensare di poter sostenere questi costi e soprattutto che così facendo si apra
un reale spiraglio nella guerra contro il cancro? Siamo in tanti fra “addetti” e “non addetti” ai lavori a ritenere che questo approccio sia perdente e vorremmo che si invertisse al più presto la rotta, o che, per lo meno, la ricerca di efficaci terapie fosse accompagnata da pari investimenti per la rimozione delle cause del cancro: in U.S.A. il National Cancer Institute investe meno del 3% per la reale prevenzione della malattia e l’America Cancer Society addirittura meno dello 0.1
%...Non oso immaginare quali siano le somme corrispondenti nel nostro paese.
Non si trascuri inoltre il fatto che un’altra, indispensabile azione, è quella di fornire ai cittadini informazioni scientificamente corrette, chiare, complete e dettagliate sui tanti agenti cancerogeni presenti nel nostro habitat e di conseguenza spingere sempre più i politici all’adozione di misure concrete di protezione della salute pubblica. Secondo un recentissimo rapporto dell’OMS nel 2030 il cancro sarà la prima causa di morte nel mondo e già oggi in Italia la probabilità di ricevere una diagnosi di cancro nell’arco della vita (da 0 a 84 anni)riguarda ormai il 50% di noi, quindi 1 su 2 sia fra i maschi che fra le femmine si ammalerà di questa malattia e sempre più saranno colpiti giovani, donne, bambini…
L’informazione che va per la maggiore circa le cause del cancro è quella
che ci si ammala di tumore a causa di scorretti stili di vita, di fattori ereditari e soprattutto a causa dell’invecchiamento: il risultato di questi messaggi è che oltre che ammalati ci si sente anche colpevolizzati e si avvalora l’idea che contrarre il cancro sia una cosa quasi ineluttabile, quasi che morire di vecchiaia fosse ormai diventata un’ utopia!
In realtà un’ampia ricerca condotta in 7 aree del mondo ha dimostrato che i fattori di rischio comunemente invocati danno ragione di non più del 40% dei casi di cancro: a cosa dobbiamo quindi imputare il restante 60%? Non sarà il caso di cominciare a guardarci intorno e chiederci che ruolo hanno pesticidi, diossine, nichel, cadmio, cromo, benzene, PCB…e gli altri numerosissimi veleni presenti ormai stabilmente nell’ambiente di vita e soprattutto in aria, acqua, cibo, sostanze che stanno minando
sempre più drammaticamente la salute nostra e soprattutto dei nostri bambini?


Sono un medico all’antica e sono sempre più convinta che il tipo di cancro da cui certamente - nel 100% dei casi - si guarisce è quello di cui NON ci si ammala e faccio una proposta: istituire la settimana della CIC “/Corretta Informazione Cancro/” dando spazio ai tanti medici, ricercatori, studiosi che anche nel nostro paese stanno portando avanti questi concetti e che si sono dati l’obiettivo prioritario di salvaguardare la Salute e rimanere SANI, non quello di “inseguire” le
malattie senza mai intervenire sulle loro cause.
Una informazione rigorosa, indipendente, scientificamente corretta è il primo strumento che si deve mettere in atto se davvero si vuole uscire dal pantano in cui anche l’Oncologia si dibatte.
Perché poi non si impiegano i soldi raccolti nella settimana appena
trascorsa per la bonifica dei siti inquinati nel nostro paese?

Patrizia Gentilini Medico Oncologo ed Ematologo.
Associazione Medici per l'Ambiente ISDE Italia

martedì 10 novembre 2009

IN UN SOLO GIORNO 200 NO AL PIANO ALTANON


(dal Corriere delle Alpi del 9/11/2009)
Tanti motivi per dire no al piano Altanon. Ieri mattina l’hanno fatto in duecento, firmando i moduli distribuiti dai comitati e dalle associazioni che si oppongono al nuovo complesso edilizio. Altre firme anche dai cittadini di via Folli che chiedono la correzione del piano di riassetto della viabilità.



ALTANON TANTI MOTIVI PER DIRE NO
Perché una città che punta sull’ambiente non ha bisogno di nuove colate di cemento. Perché si toglie ai cittadini l’ultimo spazio verde a ridosso del centro. Perché il progetto avrà ripercussioni negative sul mercato immobiliare e sugli equilibri del commercio. Tanti motivi per dire no al piano Altanon. Ieri mattina l’hanno fatto in duecento, firmando i moduli distribuiti dai comitati e dalle associazioni che si oppongono al nuovo complesso edilizio. Altre ventuno - ma alla fine saranno più di trenta - le hanno firmate i cittadini di via Folli, chiedendo che sia corretto il piano di riassetto della viabilità che porta un volume di traffico esagerato sotto le loro case. Non solo firme. Quelle sottoscritte ieri non sono richieste fini a se stesse ma osservazioni che il comune sarà chiamato a prendere in considerazione, una per una, prima di riportare in consiglio il piano di intervento dell’Altanon per l’adozione definitiva. Ecco perché il numero dei fogli compilati in questo caso diventa rilevante: per ogni osservazione sarà necessaria una risposta e il “carico” minaccia di rallentare l’attività della commissione urbanistica prima e del consiglio dopo, e di far slittare l’apertura del cantiere. Le richieste. Erano di sei tipi i modelli predisposti dal Wwf, da Italia Nostra, dal gruppo Facebook e dal comitato Pra’ Gras. Due improntati sul no al cemento definiscono «dannoso l’intervento perché nega l’aspetto turistico ambientale della città» e «presenta Feltre non come città da scoprire ma come luogo estremamente cementificato». Due dedicati agli effetti del progetto sul mercato immobiliare contestano il fatto che «a Feltre non si sente bisogno di nuove abitazioni, ma del recupero delle vecchie» e perché «si peggiora una situazione già stagnante per quel che riguarda il mercato immobiliare, con probabili ripercussioni negative per l’edilizia abitativa». Un’altra contesta il fatto che l’Altanon «sottrarrà ai feltrini l’ultimo spazio verde a ridosso della città vecchia, adatto non a nuovi appartamenti ma a centri di aggregazione culturale che diano ai giovani alternative per il tempo libero». L’ultima sottolinea un aspetto molto caro ai commercianti, ossia che l’apertura di nuovi centri commerciali «procurerà la quasi sicura scomparsa delle attività più piccole presenti in città, che non investiranno più guadagni in loco». Presidio in via Folli. Un gruppo di residenti si è riunito in strada, con i ragazzi del gruppo Facebook, per esaminare le carte del nuovo assetto della viabilità, che sposta sulla loro strada il traffico di ritorno, ossia quello che dalla stazione dovrà raggiungere le attività commerciali poste sul lato sinistro della strada. In ventuno hanno firmato l’osservazione che chiede una correzione del piano «evitando di intasare strade a carattere residenziale» e «ripensando la rotatoria di viale Monte Grappa». Altre osservazioni saranno raccolte in settimana. C’è tempo fino a venerdì.
..QUESTA SERA (MARTEDì 10/11) E' POSSIBILE FIRMARE LE OSSERVAZIONI AL PIANO ALTANON PRESSO LA SEDE DEL WWF (SOPRA AL CENTRO GIOVANI) DALLE ORE 20.30

sabato 7 novembre 2009

COMUNICATO DEL "COMITATO ACQUA BENE COMUNE"


La mobilitazione unitaria e l'impegno dei cittadini bellunesi determinano già alcuni risultati concreti in materia di acque. Nel Piano Tutela delle Acque approvato mercoledì dal Consiglio Regionale sono state inserite delle importanti integrazioni sollecitate dalle iniziative del Comitato Acqua Bene Comune. In incontri preliminarie e nell'apposita nostra audizione nella settima comissione abbiamo avanzato proposte fatte proprie da diversi consiglieri che hanno inteso assumerle in appositi emendamenti al Piano. In particolare si è ottenuto con il voto finale che vengano tolte dalle concessioni storiche irrigue le inesistenti disponibilità del Vajont e di Pontesei (159 milioni di mc/a), grave anomalia che una volta rimossa potrà ridare maggior equilibrio al bilancio idrico della Piave. Sono stati integrati poi nuovi riferimenti normativi per meglio definire il deflusso minimo vitale, per inibire estensive e generiche deroghe allo stesso, per strutturare un'adeguata rete di controlli e monitoraggi sulle derivazioni e sui rilasci, indicando più chiaramente nel fabbisogno idropotabile e nella conservazione degli ecosistemi fluviali le priorità che dovranno essere garantite rispetto ad ogni altro utilizzo. Tutti obiettivi questi indicati nella nostra petizione che hanno avuto un primo parziale riconoscimento formale e normativo e su cui vigileremo per una sostanziale e concreta attuazione ed applicazione.

Contestualmente a Roma, nella stessa giornata, il Senato ha votato a maggioranza (contrari udc, pd, idv) la conversione in legge del decreto legge 135 contenente l'art. 15 con il quale si procede speditamente verso la privatizzazione del servizio idrico.
Il testo approvato è:
* grave perchè impone nella gestione dell'acqua la presenza, per lo più maggioritaria, dei privati non solo nelle società miste o quotate in borsa ma anche per le gestioni di società interamente pubbliche (con questo decreto almeno il 40% dovrà essere in mano ai privati);
* è contradditorio perchè è stato anche approvato un emendamento dell'opposizione che rischia di essere la foglia di fico del controllo pubblico sui rischi d'impresa privati (socializzazione delle perdite, privatizzazione dei profitti..);
* è centralistico ed incostituzionale perchè espropria gli enti locali e le regioni di funzioni proprie e colloca indebitamente e definitivamente il servizio idrico tra i servizi a rilevanza economica soggetti alla competitività del mercato . Questa non era una scelta obbligata dall' Europa, come si è tentato di far credere (con un emendamento hanno tolto persino le farmacie comunali da questi obbighi...), ma è una decisione politica voluta e discrezionale che va assunta con piena responsabilità di chi la sostiene e con altrettanta trasparenza e determinazione di iniziative va respinta da chi non la condivide.

Chiediamo pertanto, in vista del prossimo passaggio del decreto alla Camera, ai parlamentari bellunesi di rendere pubblico e motivato il loro voto su questo provvedimento e ai Comuni di far sentire la propria voce in difesa dei diritti di cittadinanza e delle proprie prerogative di autogoverno territoriale, in sintonia con le migliaia di cittadini di questa provincia che si sono mobilitati per difendere il principio della tutela e della gestione pubblica solidale e partecipata dell'acqua.

lunedì 2 novembre 2009

NO INCENERITORE.. L'ALTERNATIVA C'è !!!


INTERESSANTE CONVEGNO IN TRENTINO SULLA QUESTIONE "INCENERITORE"

Partecipano alla serata in qualità di relatori:
Ernesto Burgio (Coordinatore scientifico di ISDE International Society of Doctors for Environment)
Massimo Cerani(Ingegnere, consulente per l’energia e l’ambiente per Comuni ed aziende private)
Giuseppe Miserotti(Presidente Ordine dei Medici di Piacenza)
Carla Poli(Amministratrice Centro Riciclo Vedelago (TV)
PER ULTERIORI NOTIZIE (cliccare qui)

.. E A PROPOSITO DI INCENERITORI (CHE RISCHIAMO DI VEDER MINACCIARE ANCHE LA NOSTRA PROVINCIA) CONSIGLIAMO LA VISIONE DI QUESTI VIDEO:

..dott. PATRIZIA GENTILINI (oncologa) "GLI INCENERITORI SONO UN PACCO" (clicca qui per vedere intervista"
..L'ALTERNATIVA ALL'INCENERITORE C'è .. INTERVISTA A C. POLI (centro Riciclo Vedelago) .. clicca qui per vedere intervista

NELLE POPOLAZIONI CHE VIVONO IN PROSSIMITA' DI IMPIANTI DI INCENERIMENTO DEI RIFIUTI E' STATO RISCONTRATO UN AUMENTO DEI CASI DI CANCRO DAL 6 AL 23 per cento. LO DICE UNA RICERCA RESA PUBBLICA IL 3 APRILE 2008 DALL’ISTITUTO STATALE DI SOVEGLIANZA SANITARIA FRANCESE ... CHI SI ASSUME LA RESPONSABILITA' DI QUESTE MAGGIOR INCIDENZA DI TUMORI ?????

venerdì 30 ottobre 2009

TERRITORIO E AMBIENTE

OGGI SUL GAZZETTINO SI PARLA DEL DOCUMENTO DI CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI IN CUI SI CITA TRA L'ALTRO.. "grande impegno a favore del territorio" .. "..partnership in campo ambientale.." (per leggere l'articolo cliccare qui)
CI VIENE SPONTANEO RICORDARE ALCUNI PROGETTI SOSTENUTI O PROPOSSI DA CONFINDUSTRIA BELLUNO DOLOMITI A FAVORE DI TERRITORIO E AMBIENTE...

..autostrada.. inceneritore.. centraline idroelettriche..

ampliamento e insediamento di fonderie.. resort e impianti di risalita.. ecc..ecc..ecc..

IL TUTTO IN NOME DELL'AMBIENTE, DELLO SVILUPPO, DELLA RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO..


e chi osa sollevare dubbi, fare domande è, ovviamente un nemico del progresso.. uno che fa "terrorismo psicologico".. ecc..ecc..ecc...