giovedì 29 gennaio 2009

IMPORTANTI INZIATIVE:


COLTIVARE CONDIVIDENDO
PER CONDIVIDERE, DIFFONDERE SAPERO E CONSOCENZE
LEGATI AD AGRICOLTURA, AMBIENTE, PAESAGGIO..
PER AIUTARE LE AUTOPRODUZIONI AGRICOLE (e non solo)

Un Progetto che nasce dalla sensibilità di una serie di comitati, associazioni, singolarità del Feltrino, del Primiero.. bellunesi.. trentine
Convinti che questo bellissimo territorio che ci ospita sia si minacciato da una miriade di progetti impattanti e devastanti (cave, meleti intensivi, industrie pesanti, impianti di risalita, inceneritori ecc..) ma che in esso vi siano anche molte conoscenze, saperi, sensibilità che è importante interagiscano tra di loro.
Abbiamo perciò pensato di dar vita a “spazi”, luoghi, momenti di confronto, dialogo, condivisione di/tra queste “conoscenze”, un arricchimento reciproco finalizzato a costruire consapevolezza ma anche serate informative, tavole rotonde, forum, iniziative e progetti concreti soprattutto in ambito agricolo (puntando sul biologico, la valorizzazione di varietà autoctone, auto-produzioni.. ) e rurale (..ma non solo)
INVITIAMO TUTTI COLORO CHE SONO INTERESATI A COSTRUIRE ASSIEME A NOI QUESTO “PROGETTO” (un progetto privo di etichette e di marchi, basato solo sul fare e sul condividere) A PARTECIPARE ALL’ INCONTRO CHE SI TERRA’:
MARTEDì 3 FEBBRAIO dale ORE 20.30 presso il:

CENTRO GIOVANI A FELTRE (a Farra, via Dolci)
...........................................ED INOLTRE.....................
SABATO 31 GENNAIO dalle ore 14.00 a BASSANO del Grappa
MANIFESTAZIONE - CORTEO ORGANIZZATO DAL COMITATO SAN PIETRO (dis eguito il volantino diffuso dal comitato vicentino)
Manifestazione sul tema ECOMafia e "VERA sicurezza"
Il corteo partirà alle ore 14:00 dalla stazione FS di Bassano.
Lanciamo un vero e proprio SOS da San Pietro per partecipare a questa manifestazione, e... ... è prevista una grande sorpresa per tutti !
Fare girare i volantini il più possibile !!!

SE AL SUD, CERTI EPISODI SI CHIAMANO "MAFIA", ANCHE GLI STESSI EPISODI CHE ACCADONO A BASSANO SI DEVONO SEMPRE CHIAMARE "MAFIA" !!!
L'INQUINAMENTO DELLA NOSTRA ZONA INDUSTRIALE , SITA IN AREA DI RICARICA DI FALDA, HA GIA' INQUINATO LE FALDE DA "CROMO 6" E TUTTO IL BACINO SCOLANTE DELLA LAGUNA DI VENEZIA.
ORA SEMPRE DALLA STESSA ZONA SONO PARTITI ALTRI NUOVI GRAVISSIMI INQUINAMENTI, CHE CAMBIERANNO PER SEMPRE LA VITA DELLE PERSONE DI ALTRI COMUNI E ALTRE PROVINCIE..... Sì, perchè l'inquinamento dalla nostra area di "ricarica" giungerà a voi attraverso le falde, come già avvenuto per il cromo 6.
COSI' NON C'E' FUTURO... PER NESSUNO !
Le volute omissioni ed inadempienze delle istituzioni bassanesi hanno causato tutto ciò, con la partecipazione certa e provata della MAFIA !
LA MAFIA E L'INQUINAMENTO, SONO PROBLEMI DI TUTTI, TROVIAMOCI, UNIAMOCI, LOTTIAMO ASSIEME !

lunedì 26 gennaio 2009

..PROPOSTA SINDACO VACCARI (Sindaco di Feltre)


“Che i Comuni mettano a disposizione il loro patrimonio immobiliare …”
L’idea lanciata dal Sindaco Vaccai non è certo passata inosservata.. anzi il Comitato “Prà Gras” ha intenzione di accoglierla e rilanciarla.
Il Sindaco parla di “business plan”.. di aree messe a disposizione delle aziende..
Interessante la cosa, ma allora perché, se c’è questa disponibilità, non andare oltre.. perché i comuni (in primis Feltre) non mette a disposizione i loro terreni, aree, immobili.. per i cittadini.. per progetti che danno la possibilità ai cittadini di “auto-produrre” di coltivarsi pezzi di terreno. Terreni incolti che diventano orti collettivi e comunitari, che forniscono un prodotto sano, genuino e di qualità?
Affiancando a questa disponibilità di immobili anche piani per l’utilizzo di macchinari (sia di proprietà pubblica che di privati.. come ad esempio la trinciatrice utilissima per trasformare le ramaglie in ottimo compost, evitando che finiscano nell’ umido)
Crediamo che questo bellissimo territorio che ci ospita sia si minacciato da una miriade di progetti impattanti e devastanti (cave, meleti intensivi, industrie pesanti, impianti di risalita, inceneritori ecc..) ma che in esso vi siano anche molte conoscenze, competenze, saperi, sensibilità che è importante interagiscano tra di loro, s’arricchiscano vicendevolmente.
L’idea che vogliamo lanciare è proprio questa.. il dar vita a “spazi”, luoghi, momenti di confronto, dialogo, condivisione di/tra queste conoscenze, un arricchimento reciproco finalizzato a progetti concreti soprattutto in ambito agricolo e rurale (ma non solo).
Partendo dall’ esperienza personale, dalle competenze, da un sapere spesso antico, ma anche da tecniche innovative, pensare a una proposta tesa a diffondere questi saperi, a stimolare nelle persone il desiderio di “auto-produzione”. Comuni che mettono a disposizione terreni (o fan si che privati lo facciano) e cittadini che mettono a disposizione il loro tempo per condividere e acquisire conoscenze, tecniche, sensibilità e pratiche al fine di ottenere un prodotto sano e di qualità.
Noi, e penso anche altri comitati ed associazioni saremmo ben lieti di organizzare e/o partecipare a serate, tavole rotonde, forum.. a momenti di “scambio” di saperi, a progetti e iniziative di collaborazione e condivisione.
Un’ “auto-produzione agricola” basata su tecniche a basso impatto ambientale, biologiche, sulla coltivazioni di varietà autoctone di cui il feltrino è ricchissimo.
Ovviamente questa divulgazione ha anche lo scopo di condividere informazioni e creare consapevolezza in coloro che attraversano questo “spazio”.
Una consapevolezza che è maggiore attenzione a ciò che è il territorio che ci ospita, alle sue bellezze, alle sue potenzialità e a ciò che va o andrà a minacciare l’ambiente, il paesaggio che ci circonda.
Noi crediamo molto in tutto cio’ e lanciamo sia al Sindaco Vaccai, sia ad altri Amministratori che a comitati, associazioni, cittadini questa proposta.. alla quale cercheremo di dare comunque un seguito. Chiunque sia interessato ci puo’ contattare all’indirizzo mail: ariaprotetta@tiscali.it

giovedì 22 gennaio 2009

COMUNICATO CONGIUNTO "COMITATO PRA' GRAS"(Fonzaso) - COMITATO "CHIMICA FREE"(Cesiomaggiore)

Questo è il comunicato che abbiamo costruito assieme al comitato Chimica Free di Cesionaggiore, avvalendoci dell'assistenza di una serie di altri comitati trentini e bellunesi. Un documento che è si una risposta a quanto affermato dal presidente della Coldiretti trentina (a propostito del meleto intensivo che sta per essere piantato a Cesio)ma è anche un ennesimo "frutto" di un' ottima e positiva collaborazione e sinergiatra tra comitati e associazioni trentine e bellunesi(che si sta accrescendo ogni giorni di più)

Facendo seguito alle affermazioni rilasciate alla stampa dal presidente di Coldiretti, Gabriele Calliari, a sostegno degli imprenditori trentini che hanno acquistato dei terreni nel comune di Cesiomaggiore per impiantarvi un meleto intensivo, desideriamo esprimere alcune nostre considerazioni e perplessità
Non si comprende perché Calliari citi soltanto i “due padri di famiglia” dimenticando se stesso. Non è forse vero che lo stesso Calliari è a sua volta coproprietario e presidente del consiglio di amministrazione della società “La Feltrina”? Ci pare questa sia una situazione di “conflitto di interessi” che ci porta a sospettare sulla terzietà di Calliari. Riteniamo che chi abbia un diretto interesse economico non dovrebbe difendere e sostenere la nuova società dando lezioni a chi chiede sicurezza per la salute e tutela del territorio.
Calliari ha affermato che l’operazione dei trentini porterà a positive ricadute sul territorio cesiolino, senza però indicare quali, e soprattutto, citando il protocollo male applicato, se non applicato, in Val di Non, sorvolando sulle problematiche ambientali e su quelle relative alla tutela della salute del territorio e dei suoi abitanti. Se la situazione in Val di Non fosse così idilliaca, come appare dall’intervista a Calliari, come si spiegherebbero:
- la presenza di residui di pesticidi rilevati in tutta la valle sulle proprietà private, nei parchi giochi, nei campi di foraggio ecc.
- la presenza di un Comitato, rappresentativo di oltre 1000 firmatari che sta valutando attentamente queste tematiche e le sue ricadute sociali
- le circa 200 segnalazioni di inosservanza delle ordinanze alla APSS di Trento in poco più di un mese, e limitate a poche centinaia di ettari;
- il continuo aumento di petizioni locali che chiedono la cessazione dell’espansione della frutticoltura intensiva “integrata” (vedi petizioni nei Comuni di: Romeno, Cavareno, Sarnonico, Fondo, Ronzone, Malosco, Don, Amblar, Spormaggiore, Sfruz, Smarano e Tres).
Si vuole riproporre nel territorio cesiolino e bellunese un modello che, come dimostra la pluridecennale esperienza dell’agricoltura nonesa, mostra evidenti e notevoli limiti e rischi sia per l’ambiente che per la salute dei suoi abitanti? Perché continuare a difenderlo con motivazioni parziali e di parte? Quali sono gli interessi tutelati? Quali quelli della popolazione?
Ci sono esempi collaudati di imprese, anche del feltrino, che hanno intrapreso la strada dell’agricoltura pulita e biodiversa, con grandi soddisfazioni. Non venga detto per cortesia che non è possibile. Piuttosto, con onestà, che non si vuole.
Vogliamo invece rimarcare la diversità del bellunese ricordando che nel Comune di Cesiomaggiore insistono delle realtà agricole molto interessanti. In primis la cooperativa Fiorita e una miriade di aziende biologiche che stanno dando un forte impulso all’autoproduzione agricola, di qualità. Aziende che hanno puntato al recupero di varietà autoctone, sulla biodiversità e sul biologico Situazione assai diversa dall’agricoltura intensiva nonesa che mira a prodotti standardizzati, tutti uguali in forma e “sapore”, schiavi delle regole del mercato globale che pretende decine di trattamenti chimici e massicce concimazioni chimiche. Basti pensare che quando una pianta di melo noneso giunge alla fine della sua breve “carriera produttiva” non è più considerata un “pezzo di legno” ma un rifiuto speciale, con problemi di smaltimento delle ceppaie impregnate di sostanze inquinanti.
Nella dichiarazione alla stampa il presidente di Coldiretti afferma che gli amministratori del feltrino guardano con favore all’operazione dei trentini intravvedendovi positive ricadute per il nostro territorio. Ma, invece, non dicono nulla sul prezzo di favore spuntato dai trentini (circa 5 euro/mq) assai inferiore al prezzo dei terreni agricoli in Destra Val di Non che, secondo recenti stime (di Inea – Istituto Nazionale di Economia Agraria), varia da un minimo di 161.000 euro a un massimo di 338.000 euro ad Ha. Finora di positivo pare esserci ben poco se, a seguito dell’operazione trentina, il costo dei terreni agricoli di Cesiomaggiore e dintorni è lievitato fin quasi del doppio di quello concordato con “La Feltrina”. Tutto ciò sta contribuendo a rendere assai più competitiva, se non proibitiva, l’offerta per gli agricoltori locali che intendono lavorare la terra secondo presupposti ben diversi dai protocolli della monocoltura nonesa.
Non ci sembra opportuno approfittare della particolarità del momento congiunturale per sostenere la validità dell’operazione trentina, secondo Calliari foriera di sviluppo economico. Perché, proprio per le criticità congenite di questo modello di agricoltura si dovrebbe invece essere stimolati a correggerlo e a cambiare strada; e tra queste criticità quella delle conseguenze sulla salute derivanti dal massiccio impiego di sostanze cancerogene è tra le più doverose di coraggiosi provvedimenti. L’amministratore lungimirante se ne rende conto. Quando è anche il sindaco della comunità, è il primo responsabile della salute pubblica e dovrebbe essere maggiormente consapevole sulle sue responsabilità e capace di maggiore autonomia decisionale.
Infine, Calliari accenna alla volontà dei soci de “La Feltrina” di integrarsi nel territorio che li ospita. Ci mancherebbe se, almeno a parole, ciò non avvenisse: purtroppo, per i fatti, il nome non basta. Peraltro, almeno in provincia di Belluno, nessuno ha fomentato pregiudizi sulla questione; molti hanno solo chiesto chiarezza agli amministratori che invece hanno aggiornato la popolazione a cose fatte.
L’intervista chiude con un accenno alla lungimiranza che sembrerebbe requisito dell’accordo trentino-bellunese. Riteniamo si possa parlare di lungimiranza solo se i nuovi arrivati nel territorio cesiolino, invece di “colonizzarlo” secondo i loro patti e protocolli, intendessero optare per un modello di agricoltura diverso dal loro. Il territorio cesiolino sarebbe aperto a questo tipo di innovazioni che, come già detto, diverse aziende stanno portando avanti da alcuni anni .
Proprio perché il territorio preservato è l’unica vera fonte rinnovabile di ricchezza si dovrebbe fare di tutto perché questa ricchezza non venga inutilmente sacrificata alle mire di espansione dei signori della monocoltura frutticola agroindustriale.

Comitato Chimica Free - Cesiomaggiore (BL)
Comitato Prà Gras - Fonzaso (BL)
(tra i commenti le dichiarazioni del Presidente Coldiretti TN Calliari)

mercoledì 21 gennaio 2009

UNA BELLISSIMA INIZIATIVA.. DA IMITARE..

ALLE SCUOLE DI LENTIAI NASCE UN ORTO BIO (Corriere delle Alpi — 21 gennaio 2009) Alla scuola elementare di Villapiana nascerà presto un orto biologico. E sarà un giardino interamente curato dai piccoli alunni lentiaiesi. Un modo per fare capire ai bambini come crescono le verdure, e le piante che giornalmente trovano sulle loro tavole; una lezione pratica che li vedrà impegnati nella coltivazione del proprio orticello, condotto e realizzato con tecniche naturali. L’idea è partita dal Gruppo Natura di Lentiai che ha coinvolto nell’iniziativa le maestre di Villapiana per la realizzazione di questo interessante progetto, unico in provincia. «Il programma è stato elaborato con l’obiettivo di coinvolgere i bambini in una serie di attività volte alla conoscenza e alla realizzazione di un orto biologico», spiega Sisto Zuccolotto, portavoce del Gruppo Natura, «lo scopo è quello di favorire nei bambini un atteggiamento esplorativo stimolando il gusto di scoprire, sperimentare, immaginare, creare. In questo senso le forme, le funzioni e le relazioni tra gli elementi naturali costituiranno la base su cui costruire osservazioni ed esperienze formative». I lavori per la creazione di questo piccolo orto biologico inizieranno con la primavera, con la stagione della semina. Ai momenti di lavoro all’aperto, nell’orto scolastico, si affiancheranno momenti in classe di verifica, osservazione e analisi del materiale e dei dati raccolti. «E’ un modo per far capire ai bambini da dove arrivano le verdure che mangiano e come si fa a coltivarle. Abbiamo avuto il via per la realizzazione di questo orticello che si trova proprio di fianco alle scuole elementari della frazione», continua Sisto Zuccolotto, «ora attendiamo che arrivi la buona stagione per realizzare i due solchi, così da permettere ai bambini di controllare la crescita delle piantine. Piante che saranno coltivate senza l’utilizzo di concimi chimici o altri diserbanti». Un modo naturale, insomma, per coltivare e per mangiare i frutti della terra. «I bambini impareranno a prendere confidenza con il regno vegetale ed animale identificando gli elementi necessari alla vita di una pianta, le varie parti di cui è costituita e le loro funzioni», continua Zuccolotto, «sapranno riconoscere gli animali utili e dannosi all’orto e comprendere i vantaggi dell’agricoltura biologica rispetto a quella tradizionale che utilizza prodotti di sintesi». Un progetto che andrà direttamente dal produttore al consumatore. E per una volta via i libri e spazio alla manualità: nell’orto biologico cresceranno i frutti coltivati dai piccoli, sempre coadiuvati dalle insegnanti e dai membri del gruppo Natura di Lentiai. E chissà che prima della fine della scuola i piccoli agricoltori non possano insegnare a mamma e papà a fare l’orto in casa.

domenica 18 gennaio 2009

FINANZA CREATIVA.. SEQUESTRI IN MUNICIPIO (a Fonzaso)

La Guardia di finanza in municipio a Fonzaso per "studiare" tutti i documenti relativi agli swaps .. Il blitz degli agenti dopo le osservazioni della Corte dei Conti sui contratti finanziari
La Guardia di finanza tiene sotto controllo il Comune di Fonzaso. Per ben due volte in pochi giorni le "Fiamme Gialle" si sono recate in municipio in cerca di informazioni e documenti sui contratti derivati, gli "swap", stipulati con un gruppo bancario. Dopo la delibera della sezione regionale della Corte dei Conti, che ha monitorato l’operazione finanziaria accusando l’amministrazione di «aver tenuto comportamenti difformi dalla sana gestione finanziaria», è scattato il controllo da parte della Guardia di Finanza che ha fotocopiato le carte "incriminate".
«Sono solo venuti a prendere alcune carte, era ovvio che, dopo il parere espresso dalla Corte dei Conti a questo punto scattasse il controllo, ma si possono dormire sonni tranquilli - spiega il sindaco Gianluigi Furlin - abbiamo seguito le regolari procedure, non c’è niente di illegale». Tra le osservazioni al contratto, che scadrà nel 2016, c’è la «legittimità» dell’operazione perché il derivato ha «una connotazione speculativa (a favore della banca) sensibilmente prevalente su quella di copertura (a favore del comune)», ma anche il mancato passaggio in consiglio comunale (la stipulazione del contratto è stata decisa dalla giunta comunale).
Un altro punto riguarda il fatto che «il Comune abbia dovuto dichiarare di essere operatore qualificato su pressione (della banca), la quali altrimenti non avrebbe dato corso all’operazione, nonostante il fatto che il responsabile Area finanziaria avesse fatto presente alla banca di non essere un’esperta in campo finanziario». Alla luce di queste considerazioni, la Corte dei Conti ha invitato il comune di Fonzaso a non intraprendere «in futuro operazioni i cui rischi non siano in linea con le esigenze dell’Ente».

I consiglieri dell’opposizione, Fermino Lira e Mauro Fantinel, hanno inviato un’interrogazione al sindaco chiedendo all’amministrazione «di fare completa chiarezza sulla faccenda nel primo consiglio comunale utile».

... CREDIAMO SIA BENE CHE QUANTO PRIMA SI FACCIA CHIAREZZA E VENGANO ADEGUATAMENTE INFORMATI I CITTADINI .. BASTA CON I "VA TUTTO BENE" ..CON "I CITTADINI DORMANO SOGNI TRANQUILLI".. E' ORA DI ACCETTARE IL CONFRONTO E LE DOMANDE !!! A QUANDO UN ASSEMBLEA PUBBLICA???

venerdì 16 gennaio 2009

TAVOLO DI CONFRONTO

“..trovarci attorno a un tavolo e parlare.. condividendo esperienze, pratiche, saperi, idee e progetti..”
Era questo uno dei propositi emersi durante il primo incontro tra comitati feltrini e del primiero di fine dicembre. Un “parlare” che fosse soprattutto un guardare al territorio che ci ospita, alle troppe minacce che lo insidiano ma anche alle tante potenzialità e saperi che caratterizzano.
Attorno a quel “tavolo”, martedì 13 gennaio eravamo davvero in tanti. Un nutrito gruppo di comitati, associazioni, cittadini.. decisi a dare il via a un cammino di condivisione e divulgazione. Costruendo spazi e momenti di informazione, affinché il patrimonio di contatti, saperi ed esperienze trovi la massima diffusione sul territorio, tra i nostri concittadini, contribuendo ad accrescere sempre di più consapevolezza e conoscenza
Dalle delegazioni dei Comitati di Arsiè, di Primiero Viva, Alter Pan, “Prà Gras” di Fonzaso, di Folgaria, “Chimica Free” di Cesiomaggiore, Trento, dai rappresentanti di CIPRA, Mountain Wilderness, (assenti ma aderenti e disponibili i comitati di Fortogna, Borgovalsugana e della ValBrenta) e dalle tante “singolarità” presenti è emersa la volontà di non dar vita al solito coordinamento, alla solita “nuova sigla” che riesce solo a parlarsi addosso. Ma s’è palesata l’esigenza di essere da subito operativi su più livelli, di coinvolgere e raggiungere il maggior numero di persone, di stimolare e svelare, di far luce su situazioni (volontariamente tenuto all’oscuro) e costruire progettualità dal basso.
E’ emersa la volontà di costituire di volta in volta, nei mille modi di cui saremo capaci, alleanze o coalizioni finalizzate a opporsi ai modelli di sviluppo a senso unico imposti. A praticare scambi di conoscenze e saperi per affermare alternative che coinvolgano tanti,
Dopo una breve panoramica sulla “storia” di ogni realtà, sulle lotte e sulle iniziative praticate da ogni uno è stato facile constatare che il territorio che ci ospita è “sotto assedio”. Troppi i progetti, le idee, i propositi di insediamento di industrie pesanti, inceneritori, di impianti di risalita, di cave e meleti intensivi (industriali). Progetti molto impattanti che arricchiscono pochi a scapito della salute e della qualità della vita di molti.
Progetti difesi a spada tratta da certi politici ed amministratori, lobby e gruppi di potere e spesso legati da un filo (quasi) impercettibile.
Insieme a questo quadro della situazione assai allarmante v’è anche la convinzione che in questo lembo di Alpi vi sono tante persone che non si arrendono, che lottano e soprattutto c’è un immenso patrimonio di conoscenze che è bene non resti chiuso in certi ambiti ma che venga diffuso il più capillarmente possibile.
Interessante l’idea di dar vita a una “banca delle conoscenze” in cui ogni realtà, ogni singolarità mette a disposizione gratuitamente i suoi saperi, le sue professionalità, il suo tempo, per consulenze, elaborazione di progetti, nell’ottica della reciprocità e del mutuo aiuto.
Una disponibilità che si lega all’esigenza di avviare da subito un opera di informazione e divulgazione dal basso. E’ infatti emersa con forza la volontà di dar vita, da subito, a momenti, spazi di confronto. Serate, tavole rotonde, forum, ma anche scritti e volantini informativi. Senza escludere a priori momenti di radicalità.
Momenti che siano l’occasione di confronto con i nostri concittadini, operando nell’areale vasto rappresentato dal “tavolo di discussione”: da Folgaria al Cansiglio, da Primiero a Borgo, da Arsiè a Longarone in cui portare/scambiare esperienze allo scopo di dare/ricevere conoscenze ed insieme costruire proposte. Senza aver mai la pretesa di insegnare o peggio imporre qualcosa a qualcuno, ma solo di condividere e costruire insieme.
Sono state tracciate le tematiche trasversali a tutti gli ambiti alpini coinvolti: agricoltura e salute (partendo dalla minaccia portata da meleti e vigneti intensivi, proporre un agricoltura basata su recupero di varietà autoctone, sul biologico, incentivare le autoproduzioni e gli orti familiari, scolastici e/o comuni..) e infrastrutture e paesaggio (che prende il via dalla minaccia portata a salute e ambiente da industrie pesanti, inceneritori, impianti di risalita, cave.. proporre un modo diversi di guardare al territorio, alle risorse naturali a un “modello di sviluppo” che sta mostrando tutti i suoi limiti).
Ci ritroveremo quanto prima per proporre appuntamenti pubblici, azioni, luoghi, momenti e temi di tavole rotonde e serate.
Per concludere non possiamo non citare la testimonianza portata da Stefano Mayr di Mountain Wilderness e Luigi Casanova a nome della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, che nel sollecitare gli Stati alpini a fare delle Alpi una regione modello per la protezione del clima, ha ricordato come tutte le organizzazioni, le istituzioni e le reti sono chiamate a sottoscrivere il “Patto per il clima”.
Un invito forte, chiaro e apertamente condiviso dai presenti, non sentirsi pochi e divisi e lontani ma Genti Alpine, 13 milioni di diversità che convivono e condividono.

APPUNTAMENTI e NOTIZIE VARIE..

ALANO DI PIAVE
Partecipato l’incontro organizzato dall’Amministrazione comunale per conoscere dall’Arpav le qualità dell’aria
POLVERI FINI, LE FABBRICHE SOTTO LA LENTE ..
IL 75% DELLE EMISSIONI PM10 DERIVANO DAGLI INSEDIAMENTI INDUSTRIALI


INVITIAMO POI A LEGGERE (se non lo si trova basta richiedercelo via mail) IL SERVIZIO DI EMILIANO FITTIPALDI: "SOS BAMBINI"
Crescono del 2 per cento l'anno le neoplasie infantili in Italia. Con picchi spaventosi in prossimità di aree industriali o inquinate. Colpa di smog e pesticidi. E della contaminazione della catena alimentare


..APPUNTAMENTI..
BASSANO VENERDì 23GENNAIO .. "2018 VERRA' LA MORTE" L'Amianto provoca il tumore"

lunedì 12 gennaio 2009

..UNA DELIBERA CHE FARà PASSARE ALLA STORIA FONZASO..(avremmo fatto volentieri a meno di questa FAMA !!!!)

IN PRIMA PaGINA DEL GAZZETTINO (edizione Nazionale) SI PARLA DI FONZASO...
VENEZIA (12 gennaio) - C’è una bomba ad orologeria innescata nel suggestivo palazzo dei Camerlenghi, sede della sezione veneta della Corte dei Conti, ai piedi del ponte di Rialto. Forse stride con la solennità del luogo, che richiama la Serenissima, capace di mandare a morte i propri servitori pubblici che sperperavano i soldi di Venezia, eppure la modernavicenda dei "derivati", ovvero l’azzardo finanziario di alcuni Comuni che hanno giocato con i tassi d’interesse, rischia di trasformarsi in precise imputazioni di responsabilità. Alcuni fascicoli sono infatti già stati aperti dalla Procura, a fini giurisdizionali.
Mentre si è registrata una delibera che farà passare alla storia un piccolo Comune del Bellunese, Fonzaso, visto che è il primo, tra Veneto e Friuli, ad aver ricevuto una severa censura da parte dei giudici del controllo. La bomba in qualche modo è scoppiata da tempo. Perchè in Italia centinaia di Comuni hanno fatto ricorso a contratti "swap" o a rinegoziazioni dei mutui con le banche. Ma nella scommessa i Comuni hanno rischiato tanto nella prospettiva di scarni benefici iniziali e di rischi consistenti nel tempo.
Adesso la Corte dei Conti ha deciso di vederci chiaro, non solo denunciando le leggerezze degli amministratori, ma anche ipotizzando azioni di responsabilità nei loro confronti.

DUE LIVELLI, CONTROLLO E GIURISDIZIONE. Per capire cosa può accadere, bisogna tener conto che i giudici (e la Procura) si muovono su due distinti livelli. Il primo è quello del controllo della buona gestione da parte degli enti pubblici, attraverso delibere che stigmatizzano errori o speculazioni - anche in modo severo - ma non hanno effetti di condanna. Al secondo, invece, si cercano precise responsabilità dei singoli, con capi d’accusa e veri processi a carico di chi gestisce il denaro pubblico.

FONZASO, UNA DELIBERA CHE ACCUSA Ci sono già quattro Comuni veneti sotto tiro da parte della sezione veneta di controllo. Nel caso di Fonzaso (Belluno) la sezione presieduta da Bruno Prota ha depositato una delibera che è un vero atto d’accusa verso il Comune per una procedura a dir poco dilettantesca attraverso cui ha sottoscritto un contratto con Unicredit, rischioso e sbilanciato a favore della banca.
NEI COMMENTI L'ARTICOLO DI OGGI (SEMPRE SUL GAZZETTINO) IN CUI FONZASO VIENE PRESO AD ESEMPIO..OVVIAMENTE NEGATIVO!!!!! (tornano in mente le parole dell vice-Sindaco che diceva che TUTTO VA BENE... si si.. bene..

domenica 11 gennaio 2009

ALANO: INIZIATIVA DA COPIARE.. Allarme polveri fini, il Comune chiama l’Arpav..

Il sindaco Fabio Dal Canton: «Ora è arrivato il momento di avviare un dibattito franco con chi gestisce le fabbriche della zona»

Ad Alano è allarme polveri fini.
Mercoledì in sala consiliare a partire dalle 20,30 si parlerà di ambiente e, in particolare, di inquinamento dell'aria. Relatore dell'incontro sarà il dottor Rodolfo Bassan dirigente dei sistemi ambientali dell'ufficio Arpav dipartimento di Belluno.
Durante la serata verranno resi noti i risultati delle indagini commissionate dal Comune sulla qualità dell'aria nel territorio comunale di Alano. Come spiega il sindaco Fabio Dal Canton «Il periodo oggetto di questo monitoraggio va dal 2 febbraio al 18 maggio 2008 ed ha avuto come obbiettivo il campionamento delle polveri PM10 e di alcuni composti organici volatili quali il benzene. Questa campagna di monitoraggio ha evidenziato una possibile criticità per le polveri PM10 che hanno superato per 17 volte il limite acuto previsto dalla legge mentre benzene, piombo, cadmio, arsenico e nichel si sono sempre mantenuti abbondantemente entro i limiti di legge».
«A conferma di quanto emerso nel monitoraggio estivo del 2007, l’indagine fa presupporre che le concentrazioni annuali di polveri PM10 possano superare il limite di tipo acuto dei 50 pico-g/m³ per un numero di giorni superiore ai 35 consentiti, indicando una situazione di possibile alterazione della qualità dell’aria per tale parametro. Va detto che il periodo considerato è tra i più critici, stante ad esempio il fenomeno dell’inversione termica invernale, ma - prosegue Dal Canton - i risultati ottenuti ci hanno convinti della necessità di un dialogo aperto soprattutto con chi ha la responsabilità degli insediamenti industriali ed artigianali sul nostro territorio, per individuare soluzioni condivise, che mettano d’accordo le esigenze della produzione con il bene irrinunciabile della salute pubblica e della conservazione dell’ambiente».
(GLI SFORAMENTI DEL PM10 CONTINUANO..ECCO GLI ULTIMO 10GIORNI DI RILEVAZIONI A FELTRE)

sabato 10 gennaio 2009

APPELLO DA FORTOGNA: NO ALL'AMPLIAMENTO (FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE ON LINE)

OGGI SUL GAZZETTINO L'APPELLO DEGLI AMICI DEL COMITATO DI FORTOGNA.. PER CHI VUOL FAR SENTIRE IL PROPRIO SOSTEGNO E VICINANZA C'è LA POSSIBILITA' DI FIRMARE LA EPTIZIONE ON LINE RIPOSTATA NEL POT PRECEDENTE.. FAI SENTIRE ANCHE TU IL SOSTEGNO AI CITADINI DI FORTOGNA !!!

Da Longarone ancora "no" alla Metalba
Il Comitato di Fortogna: «È vergognoso fare leva sulla crisi per ottenere l’ok all’ampliamento»

Sabato 10 Gennaio 2009,Longarone
«Intendiamo manifestare la nostra contrarietà a quanto auspicato dalla Metalba spa in merito alla conclusione positiva dell'iter concernente la Valutazione d'Impatto Ambientale per l'azienda. Ci sembra vergognoso che si faccia leva sulla crisi economica mondiale per spingere gli amministratori a una scelta favorevole all'ampliamento. Più volte, in diverse sedi e su svariati argomenti abbiamo dimostrato concretamente che l'ampliamento non è sostenibile a una manciata di metri dalle abitazioni». Con queste parole il comitato di Fortogna ribadisce il proprio no all'ampliamento della Metalba.
«Secondo la Metalba, se ci fosse la possibilità, per far fronte alla crisi economica la Provincia di Belluno dovrebbe autorizzare qualsiasi tipo di industrializzazione purché porti posti di lavoro - viene sottolineato. Ma è proprio questa la Provincia di Belluno che vogliamo, che sogniamo per il futuro nostro e dei nostri figli? Siamo certi però che i nostri amministratori hanno idee diverse da quelle manifestate da Metalba e siamo pronti a portarle avanti insieme. Infatti sia il consiglio comunale che quello provinciale, all'unanimità si sono espressi contro l'ampliamento e la Commissione tecnica non può non tenerne conto. Va bene creare sviluppo, ma non a qualsiasi costo e soprattutto deve essere uno sviluppo intelligente, fatto in aree apposite. Ricordiamo che la Metalba non ha potuto ampliare la sua attività di fonderia né a Bassano del Grappa (dove ha la sede), né a Marcon dove ha messo in vendita lo stabilimento, perché non otterrebbe le autorizzazioni necessarie. Quindi ci viene naturale chiederci: perché a Fortogna sì?». Un ultimo pensiero. «Concordiamo con quanto affermato dall'imprenditore sul fatto che vuole migliorare la propria attività, abbiamo invece dei seri dubbi per quanto riguarda il rispetto dell'ambiente e delle famiglie visti: rumori molesti, emissioni di fumi, vapori, odori acri e boati improvvisi, aumento della produzione giornaliera al di sopra dei limiti autorizzati, e la messa in esercizio del nuovo forno senza le necessarie autorizzazioni».

PETIZIONE PER FORTOGNA (BL)

E’ molto forte il legame che unisce il comitato Prà Gras di Fonzaso(No Fonderia-STOP Nocività www.pragras.blogspot.com) e quello di Fortogna. Un cammino comune iniziato sin dalla nostra nascita e fatto non solo di una problematica comune (l’insediamento e la convivenza con una fonderia di alluminio) ma anche da ottimi rapporti di amicizia accresciutisi nel tempo.
Per noi sono state molto importanti la testimonianze dei cittadini di Fortogna espresse durante le nostre serate pubbliche come lo è stato visitare le loro case e constatare quanto difficile sia convivere con una Fonderia.
Proprio in questi giorni abbiamo saputo che si discuterà a breve l’ autorizzazione per l’ampliamento della Metalba di Fortogna e abbiamo pensato che non possiamo restare con le mani in mano.
Ed è per questo che abbiamo deciso di lanciare una “petizione on line”.
Invitiamo pertanto comitati, associazioni e soprattutto cittadini (che hanno a cuore le sorti del territorio che ci ospita, dell’ambiente, della salute e della qualità della vita) a sottoscrivere questo appello rivolto al Presidente della Provincia Sergio Reolon.
(la petizione puo’ essere sottoscritta anche da più persone contemporaneamente )

Per sottoscrivere detto appello inviate una mail a: per_fortogna@yahoo.it
……………………………………………………………………………………………….

Al Presidente della Provincia di Belluno
Sergio Reolon

Siamo venuti a conoscenza che nei prossimi giorni la commissione ambiente esprimerà un parere relativo all’ ampliamento della Fonderia Metalba (aumento della quantità di materiale fuso giornaliero) di Fortogna – Longarone (BL).
Come Lei sa questa fonderia, che non è dislocata nella zona industriale di Longarone bensì in una zona a ridosso di abitazioni e del cimitero delle vittime del Vajont, ha creato e crea notevole disagio e problemi ai residenti località abitata di S. Martino.
Molte volte questi cittadini (preoccupati per la loro salute e qualità della vita) le hanno dimostrato i grossi problemi di vivibilità che tale fonderia provoca, ricevendo sempre e solo rassicurazioni

Tenuto conto di ciò’, ma anche:
- della morfologia della Val Belluna in cui l’inversione termica (per molti mesi all’anno) blocca al suolo polveri e inquinanti e del preoccupante tasso di incidenza dei tumori di questa zona;
- di quando scritto nel PTCP, in cui si auspica che non vengano aumentate le emissioni in atmosfera, ma che anzi queste vengano ridotte;
- del documento “Sicurezza?!”costruito e sottoscritto da tanti comitati e associazioni della provincia di Belluno(
- del diritto di cittadini di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano il territorio in cui vivono;
- dell’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana;
- del fatto che la Metalba abbia installato un forno senza le dovute autorizzazioni e senza seguire le procedure correttamente(stando a quanto riportato dalla stampa)
LE CHIEDIAMO DI ATTIVARE E FARSI PROMOTORE DI TUTTE LE INIZIATIVE E AZIONI POSSIBILI AL FINE DI NON PERMETTERE L’AMPLIAMENTO DI DETTA FONDERIA.
NON PREGIUDICANDO ULTERIORMENTE LA QUALITA’ DELLA VITA E IL DIRITTO DI OGNI CITTADINO DI VIVERE IN UN AMBIENTE SALUBRE

Nome......... Cognome..........via.....................città.......provincia…

mercoledì 7 gennaio 2009

.. ALLARME POLVERI SOTTILI..


(sopra i 100 aria pessima, sopra i 50 aria scadente)

I VIDEO CHE ABBIAMO POSTATO IN QUESTO SITO QUALCHE GIORNO FA DIMOSTRANO CHE LA "CAPPA" RISTAGNA NELLA NOSTRA VALLATA. ADESSO ARRIVANO I DATI DELL'ARPAV.. E QUALCUNO VUOLE, IN QUESTE CONDIZIONI, INSEDIARE IN QUESTO "CATINO" FONDERIE, INCENERITORI, INDUSTRIE PESANTI, MELETI INTENSIVI... pensiamo non serva aggiungere altro..

lunedì 5 gennaio 2009

“A Pederobba oltre alla diossina anche metalli pesanti”

Riceviamo il comunicato dell'associazione "Arianova" di Pederobba ()che ci preoccupa non poco.
Come saprete a Pederobba c'è un cementificio in cui vengono bruciati pneumatici dismessi e stando al sito dell'Associazione c'è l'idea di incenerire anche rifiuti.
..COMUNICATO ARIANOVA..
L'Associazione Arianova, era presente all'incontro del 29 dicembre durante il quale l'Arpav ha presentato i primi dati dello studio ambientale a Pederobba. Non possiamo che prendere atto che eravamo nel giusto nel chiedere con forza indagini ambientali approfondite. Si dimentica, troppo facilmente infatti, che l'indagine ambientale è stata chiesta dalla nostra Associazione nel novembre 2007 con il supporto di oltre 4200 cittadini di Pederobba e dei comuni limitrofi firmatari di una petizione.
Dopo la consegna della petizione alla Provincia di Treviso e al Sindaco di Pederobba e sottolineiamo “dopo”, è stato deciso lo studio ambientale con il quale Comune e Provincia hanno preso atto della situazione da noi denunciata. Le nostre preoccupazioni - purtroppo – ora si materializzano di fronte ai primi dati scientifici. Arianova evidenzia però, che dall'incontro con l'Arpav è emersa anche una situazione critica per i metalli pesanti e in particolare, che nel “sito 14” ubicato tra il cementificio e il centro storico di Pederobba, è stato rilevato il contemporaneo superamento dei livelli di rame e di diossina. Inoltre, in numerosi altri siti sono emersi livelli oltre i limiti di cobalto e ancora di rame.
Per questo Arianova, chiede che ora si vada avanti con lo studio approfondito dei siti inquinati come previsto per Legge. Studio i cui costi non saranno più a carico del Comune perché si entra nei compiti istituzionali dell'Arpav. L'Ing. Tomiato, riferendosi alla polemica con il Giudice Casson che ha accusato l'Arpav di non aver applicato il “principio di precauzione” in occasione del rogo alla De Longhi, ha affermato che applicare o meno questo principio “è una decisione politica”. Affermazione pesante ma chiara per chi la vuole intendere. Per questo Arianova ora chiede al Comune e alla Provincia di applicare il “principio di precauzione” nella Pedemontana: noi e i 4200 cittadini che ci supportano, non accetteremo accomodomenti o aggiustamenti in corsa. Anche l'indagine epidemiologica, ora chiesta anche dal Sindaco,era una delle richieste della nostra petizione del 2007: è facile infatti, rilevare empiricamente quanti casi di patologie gravi siano presenti a Pederobba. Si tratta di numeri ben superiori alle statistiche ufficiali.
Arianova ha già in programma un incontro pubblico a Pederobba Sabato 24 gennaio con l'oncologa Patrizia Gentilini e lo scrittore e professore Fulvio Ervas, per parlare di “Inquinamento Ambientale e Cancro” e per approfondire i dati diffusi da Arpav

venerdì 2 gennaio 2009

..VISIVAMENTE e SCIENTIFICAMENTE.. un NO a inceneritori, industrie pesanti, FONDERIE, meleti intensivi ecc..

..VISIVAMENTE..
Anno nuovo..problemi vecchi.. Oggi 2gennaio 2009 la "cappa" si è palesata appieno. L'inversione termica blocca al suolo polveri e inquinanti(e lo dimostrano gli sforamenti delle PM10) Abbiamo girato questi due brevi video dalle 11.30 alle 11.50 Pensiamo "parlino da soli"...


..SCIENTIFICAMENTE..
..in questi giorni abbiamo piu' volte palesato la nostra contrarietà all'ipotesi(avanzata dal Sindaco di Quero, Zanolla) di un inceneritore in provincia di Belluno. Siamo contenti che tante voci si siano levate per manifestare la loro contrarietà (avanzando ipotesi alternative) Noi abbiamo raggiunto il dott.Montanari (esperto di fama internazionale) che ci ha rilasciato questa dichiarazione:
... Egr. sig. Sindaco,
Leggere le affermazioni che Le si attribuiscono a proposito della costruzione di un inceneritore in una località che interesserebbe un territorio di Sua competenza fa davvero male al cuore.
Il solo chiamare “termovalorizzatore” l’impianto denota chiaramente la Sua estraneità all’argomento, stante il fatto che, come è ampiamente noto, il vocabolo è un’invenzione pubblicitaria tutta italiana che la Comunità Europea non gradisce per nulla. Con quel sistema a caldo (“termo”) non si valorizza proprio niente. Anzi, si distruggono risorse e si attenta alla salute.
Da quanto appare, Lei pone la questione in un ambito puramente economico, un approccio del tutto parziale e, invero, il meno rilevante. Eppure, anche se si osserva il problema da questo punto di vista, la combustione risulta perdente. Se Lei avesse avuto l’accortezza di partecipare al convegno tenutosi a Gambettola (FC) lo scorso mese di novembre, non avrebbe potuto altro che costatare come i suoi colleghi amministratori che hanno applicato correttamente il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta abbiano risparmiato non poco denaro pubblico, e questo conti alla mano. Certo, per mettere in opera un sistema simile occorre essere dei bravi politici, ma, se non lo si è, allora è meglio non millantare capacità inesistenti avventurandosi in imprese più grandi di noi.
Allo stesso convegno avrebbe visto, sempre conti alla mano, come dalla combustione dei rifiuti si ricavi pochissima energia, molto meno di quanto non se ne ricavi recuperando, riciclando e riusando il materiale. E, ancora, avrebbe sentito il prof. Paul Connett della Saint Lawrence University (New York), che da anni gira il mondo interessandosi dell’argomento, affermare che gl’inceneritori sono un monumento al fallimento della politica e indicano senza equivoci l’esistenza in alternativa d’ignoranza o di corruzione.
Ancora, avrebbe imparato che esistono diverse forme di trattamento dei rifiuti, tutte più o meno solidamente fondate su basi scientifiche. L’unica forma che di scientifico non ha nulla è proprio l’incenerimento, grottescamente in contrasto con le leggi della fisica (principio di conservazione della massa o di Lavoisier) e della chimica tossicologica (nella maggioranza dei casi la combustione trasforma le sostanze d’origine in altre sostanze più tossiche). La medicina attuale, poi, quella che si occupa di nanopatologia, ha dimostrato come le polveri primarie e secondarie di dimensioni micro e, soprattutto, nanometriche inducano malattie che vanno da quelle cardiovascolari (ictus, infarto e tromboembolia polmonare) a quelle oncologiche, fino a malformazioni fetali spesso incompatibili con la vita. Se su quest’ultimo argomento desidera ragguagli, La invito volentieri a visitare il nostro laboratorio di Modena (Nanodiagnostics) dove Le potrò illustrare all’incirca un migliaio di casi umani, partendo da quelli di bambini che non ce l’hanno fatta a nascere.
A proposito di salute, Lei cita il centro di Aviano attribuendogli un’affermazione che stride con la realtà dei fatti, come potrà costatare leggendo la documentazione ufficiale pubblicata al sito www.stefanomontanari.net. Tra questa c’è pure l’elenco delle valutazioni fatte da enti pubblici italiani nelle zone interessate e vedrà che l’ospedale di Aviano, se davvero ha fatto un’affermazione simile, non è compiutamente informato. Inoltre, sappia che i tumori non sono la prima patologia causata da quelli che Lei chiama “termovalorizzatori” e, dunque, sarebbe quanto meno il caso d’interpellare pure altri esperti.
Se vorrà informarsi meglio per poi agire, in modo del tutto libero ma tenendo presente che la Sua carica fa di Lei la maggiore autorità sanitaria del Comune, mi permetto di consigliarLe la lettura del libro che ho scritto con A.M. Gatti “Nanopathology” (Pan Stanford), del mio libro “Il Girone delle Polveri Sottili” (Edizioni Macro) e dell’e-book che ho curato “Lo Stivale di Barabba” (editore Arianna).
Distinti saluti,
dott. Stefano Montanari
..TRA I COMMENTI GLI ARTICOLI DI STAMPA USCITI IN QUESTI GIORNI..

giovedì 1 gennaio 2009

..ANNO VECCHIO ed.. ANNO NUOVO..

“periodo di fine anno..periodo di bilanci e buoni propositi” ..una regola non scritta alla quale non sfugge nemmeno il Comitato “Prà Gras”
Il 2008 è stato sicuramente un anno molto importante per tutti noi. Un anno contraddistinto da moltissimo volantinaggi “porta a porta”.. uno strumento molto importante di comunicazione, di condivisione di idee, proposte, notizie, indignazioni. Ma il 2008 resterà nella “storia” fonzasina soprattutto per la prima “manifestazione” di protesta-proposta che ha solcato la sua campagna..la “passeggiata” del 26aprile in cui oltre 300persone hanno voluto testimoniare il loro NO all’ipotesi di una Fonderia a Fonzaso Una passeggiata nata da una esplicita richiesta dei nostri concittadini durante una delle riuscitissime e partecipatissime serate pubbliche. Una “passeggiata” organizzata in 15 giorni e che ha visto anche la partecipazione di delegazioni di altri comitati coi quali abbiamo stabilito un bellissimo legame di condivisione di conoscenze, saperi, energia e contatti
Una passeggiata che, assieme alle circa 1500 firme raccolte e al consenso diffuso, ha contribuito all’impegno da parte degli amministratori fonzasini e del consorzio per l’industrializzazione di fare una delibera che blocca l’ipotesi Fonderia a Fonzaso.
Un esempio di quanto sia importante la partecipazione, l’interessarsi, il voler far sentire la propria voce da parte dei cittadini.
Molto ben riuscita anche la “mappatura” dal basso di situazioni di nocività e insalubrità che ha dato la possibilità a centinaia di cittadini di fare segnalazioni e soprattutto di potersi impegnare in prima persona a difesa di ambiente, salute e qualità della vita
Ma il comitato “Prà Gras” non ha “guardato solo al proprio giardino” anzi ha dato appoggio e solidarietà, disponibilità di aiuto e divulgato le istanze anche di altri comitati Dal Primiero a Cesiomaggiore, dal Consiglio e Fortogna alla Valsugana, da Rosà e Tezze alla Val di Non per raggiunger perfino la Val di Susa Un agire che è soprattutto condividere e contribuire a costruire una rete “dal basso” che di protesta e altra-proposta contro il vero e proprio assalto (a suon di progetti altamente impattanti e devastanti che arricchiscono pochi e van a scapito di tutti) che sta subendo sia la nostra provincia che altre aree.
Se siamo riusciti a fare questo lo dobbiamo ovviamente ai tanti, tantissimi cittadini che in vario modo ci hanno sostenuto e aiutato. Ed è a loro che ci rivolgiamo, affinché tutto cio’ non si arresti. Desideriamo che questo “cammino comune” prosegua. Ci aspetta un 2009 sicuramente intenso e vivo. Abbiamo già in cantiere una serie di iniziative che riguarderanno svariati ambiti. Innanzitutto delle tavole rotonde (aperte, anzi spalancate al pubblico) affinché tecnici, esperti, cittadini che han costruito e fatto funzionare realtà dal basso si confrontino e propongano. Vorremmo parlare di agricoltura (non certo quella “intensiva”, “industriale” basata su massicci trattamenti chimici,vedi meleti di Cesio), di zone industriali (proponendo e monitorando continuamente quella fonzasina) ma anche di impianti di risalita (soprattutto i discutibilissimi progetti del Col Brocon, del M. Avena, Consiglio, Folgaria) e nocività varie (inquinamento acustico, eternit, cave..) Ovviamente ogni proposta e stimolo che ci giungerà dai nostri concittadini sarà gradito e sviluppato.
A condizionare e non poco il nuovo anno sarà la crisi che si sta abbattendo anche sulla nostra zona. Ovviamente non abbiamo formule magiche ma crediamo che il confrontarsi anche su questa questione sia sempre positivo e costruttivo Inevitabile comunque pensiamo che sia importante mettere in discussione questo “modello di sviluppo” e, tutti quanti assieme, elaborare piani e iniziative che consentano al territorio che ci ospita e a tutti noi che lo viviamo di esprimere appieno le nostre tipicità e potenzialità Pensare di riproporre modelli legati a un passato ormai palesemente in crisi riteniamo sia folle Sarà bene guardare a cio’ che il domani ci chiede e cioè attività ad emissioni zero, a basso impatto ambientale, che si avvalgono delle migliori tecnologie e che guardino al territorio non a un qualcosa da usare e sfruttare
Affidiamo tutto cio’ e tutta la nostra energia e voglia di fare..di proporre di essere protagonisti del nostro presente e domami a un Augurio e a un Grazie
Buon 2009..
( il cammino continua e sarà dipinto dai nostri colori, sfumature, fragranze, sorrisi..in cui diversità è arricchimento reciproco.. come quel prato.. il Prà Gras)