mercoledì 30 giugno 2010

GRAN FERMENTO IN PROVINCIA.. E NON


Molti i cittadini che si sono mobilitati in questi ultimi giorni.. cittadini che chiedono, a viva voce che certe questioni, progetti vengano chiariti e non imposti dall'alto
Noi del Comitato Prà Gras siamo solidali con queste azioni dal basso. Importante una fattiva collaborazione tra le diverse realtà al fine di condividere conoscenze, competenze, saperi e pratiche Anche eprchè cio' che oggi vien fatto a Borso o Maser domani potrebbe esser fatto qui da noi

IMPIANTO A "BIOMASSA" A BORSO DEL GRAPPA

I rappresentanti del comitato "No Biomasse nell’Oasi" hanno ribadito per l’ennesima volta il proprio «no» alla realizzazione di un impianto di biomasse da 13 milioni di Kwh l’anno nell’area a sud del comune di Borso del Grappa, nella frazione di Sant’Eulalia, ai confini con il territorio sanzenonese. «L’impianto - ha spiegato l’ingegnere Filippo Giustiniani del comitato - con la formula presentata in modo separato, risulterebbe per tutta la durata del suo funzionamento escluso dai controlli degli uffici competenti in materia di rumore ed emissioni in atmosfera che, secondo i calcoli, violerebbero i limiti di rumore producendo circa 71 decibel di emissione in atmosfera rispetto ai 35 decibel previsti durante la notte in paesaggio di campagna». Se da un lato l’amministrazione di San Zenone ha già promosso un ricorso al tar contro l’autorizzazione rilasciata ai privati per la realizzazione dell’impianto, dall’altro la provincia di Treviso ha annunciato la sospensiva che congela l’avvio dei lavori per la realizzazione dell’impianto...

POSSAGNO: SMALTIMENTO GOMME, LA PROVINCIA NON FRENA
PER LEGGERE L'ARTICOLO CLICCARE QUI
Verranno trattate dalle 62 alle 96 tonnellate di pneumatici al giorno -precisa l'assessore all'Ambiente, Ubaldo Fanton- per uno stoccaggio di circa 5mila tonnellate». Parte della gomma verrà trasformata in granulati e un'altra parte dovrebbe finire nella Cementi Rossi di Pederobba. Sotto il controllo dell'Arpav. «Ma è scandaloso che l'Arpav abbia indicato la Marca come provincia vocata al recupero di pneumatici -tuona Lorenzo Biagi, capogruppo dell'Ulivo- dalla vocazione turistica sognata da Zaia si è passati alla vocazione per i copertoni».

NO ALLA CENTRALE ..NASCE IL COMITATO
per leggere l'articolo del gazzettino cliccare qui
Nasce il comitato «No alla centrale di Busche».
La bolla insomma è scoppiata: dopo il ciclo d'incontri promosso da En & En ed Enel, che vedrà la sua conclusione giovedì 1 luglio a Sospirolo, per illustrare il progetto preliminare della centrale idroelettrica di Zaetta, un gruppo di cittadini si è riunito in comitato, «ritenendo opportuno - spiega il portavoce Luigi Tollot - prendere una chiara di fronte a quanto emerso negli incontri». «La nostra attuale contrarietà alla costruzione della centrale - precisano i cittadini - è legata alla necessità di conoscere meglio le caratteristiche del progetto, il suo impatto ambientale, e quale sia il guadagno delle due società pronte a sfruttare risorse naturali che, in via principale, appartengono ai cittadini». Singolare appare al comitato che il ricavo annuo dell'impianto sia previsto di 5 milioni di euro, a fronte di una spesa di circa 100 milioni, 80 per cento, ricordano loro, a carico delle banche. ..
E I COMITATI DICONO NO (per leggere cliccare qui)

ALTRE QUESTIONI CALDE: LA TORRE ALLA EX MEROTTO DI BUSCHE, L'ACCIAIERIA dI BORGO VALSUGANA, L'AMPLIAMENTO DELL'IMPIANTO SMALTIMENTO RIFIUTI DI MASER ECC..ECC.. ECC..

venerdì 25 giugno 2010

PRESENTAZIONE UFFICIALE DELLA RETE "CHENONSISAPPIA"

L’Associazione Arianova di Pederobba, il Comitato Pra’Gras di Fonzaso, il GASolo, il Comitato Primavera di Maser, presentano la RETE di CHENONSISAPPIA.
CHENONSISAPPIA, collega situazioni locali solo apparentemente distanti tra loro ma che in realtà sono vicine e simili e che, se unite tra loro da una linea ideale, restituiscono l'immagine di un territorio segnato da inquinamenti ed emergenze. Un territorio nel quale la Qualità di vita è sempre più compromessa e ancor più lo sarà domani, per i nostri figli...
La RETE, che oltre ai promotori collega altre DODICI realtà venete e non, vuole puntare l'attenzione sul fatto che i processi produttivi e i comportamenti collettivi dannosi si possono cambiare, inquinando meno o per niente attraverso l'adozione di tecnologie migliori e diversi stili di vita e di consumo, più convenienti per la gente anche sotto il profilo economico.
Pare si voglia far credere che l'inquinamento è il prezzo da pagare, un male necessario per il nostro benessere e per il “miglioramento” delle nostre vite.
Questo è il senso di CHENONSISAPPIA: ribadire che di inquinamento si può anche morire, che le fonti inquinanti sono note e ben identificabili, che tutto ciò non è invitabile e che anzi dobbiamo da subito lavorare alle alternative.
La RETE di CHENONSISAPPIA, punta a condividere esperienze, risorse, mezzi,conoscenze e iniziative, creare sinergie con le quali contrastare il tentativo degli inquinatori di inculcare alla gente il folle assunto che vorrebbe l’ “inquinamento necessario al benessere collettivo”.
CHENONSISAPPIA si è già annunciata attraverso una campagna di cartellonistica stradale tra febbraio e marzo con la quale ha voluto rompere il velo di silenzio sulla situazione descritta.
Ma accanto alla DENUNCIA la RETE curerà anche la PROPOSTA delle alternative possibili: i gruppi di acquisto solidale per procurarsi cibi sani, i metodi di coltivazione naturali, il risparmio energetico, le energie alternative, la green economy…
Con stasera CHENONSISAPPIA inaugura una serie di incontri e iniziative, ognuno in qualche modo legato agli obiettivi descritti.

CHIUNQUE PUO' ADERIRE A QUESTO NOSTRO PROGETTO !!!
..ha dato la sua adesione al progetto il Comitato di Fortogna (Longarone BL)

CENTRALE A ZAETTA

Non facciamo neppure in tempo a goderci l'enorme partecipazione all'incontro con paolini e la straordinaria adesione all'iniziativa referendaria che già dobbiamo tornare in barricata per opporci ad un nuovo saccheggio dei fiumi in provincia; ieri siamo stati alla prima presentazione del devastante progetto dell'impianto idroelettrico camolino- busche di enel (51%) e En&En (49%); 11 Km di condotta in galleria di 5,10 metri di diametro (anche con transiti vicini a centri abitati) fino a 100 metri di profondità con inghiottitoi e finestre realizzate anche con esplosioni,una vasca di carico di 2000 mq e di 8,30 metri di profondità;portate derivate 50 mc/s, il mis intubato e restituito a salmenega ( messo in rete con un elettrodotto ed una centrale costruita in campagna a zaetta), con quali conseguenze sul cordevole,sui sic del piave,sulle risorgive di zaetta, sulle fontane di busche, sui dmv , sugli ecosistemi e sulla depurazione, sulle eventuali falde intercettate a queste profondità, non è dato per il momento a sapersi visto che manca la valutazione di incidenza ambientale da noi richiesta;quello che ci è stato detto è che si caveranno 400000 metri cubi di materiale trasportati in aree di stoccaggio da definire e all'impianto ghiaie di busche, che che si produrranno 90GWh pari al consumo di 40.000 famiglie con quali utili e per chi non è dato a sapersi; quando abbiamo fatto notare che il bellunese ha già drammaticamente dato in termini di idroelettrico, che è necessario caso mai rinegoziare le concessioni storiche per avere ricadute economiche territoriali e che bisogna puntare sul risparmio e sull'efficenza energetici, ci hanno detto testualmente che tutto questo serve al "sistema italia" e che siamo talebani...
Con queste premesse consideriamo utile un'alternanza di nostra presenza (alcuni di noi sono impegnati in appuntamenti referendum) anche ai prossimi incontri : Cesio giovedì 24 sala parrocchiale, Santa Giustina venerdì 25 centro culturale sempre alle ore 20,30.
Proponiamo infine un significativa presenza per giovedì 1 luglio a sospirolo per l'ultimo e più significativo incontro previsto presso il centro civico sempre alle ore 20,30; per preparare questo appuntamento ci vediamo lunedì 28 giugno alle ore 20,30 a pren di feltre c/o Magazzioni Prensili, per tutti coloro che possono esserci.
Comitato Acqua Bene Comune

mercoledì 23 giugno 2010

CHI UCCIDERA' IL PROSECCO ???


LA RETE DI “CHENONSISAPPIA” SI PRESENTA CON L'INCONTRO SUL TEMA
“CHI UCCIDERA' IL PROSECCO”


Arianova, a nome dei Gruppi di Acquisto solidale, delle Associazioni e dei Comitati aderenti, comunica che venerdì 25 giugno si terrà la presentazione della RETE di CHENONSISAPPIA.

L'incontro sarà ad Onigo, presso la sala riunioni del Municipio di Pederobba alle 20.30.

La Rete di CHENONSISAPPIA si prefigge di collegare situazioni locali solo apparentemente distanti tra loro ma che in realtà sono vicine e simili e che, se unite tra loro da una linea ideale, restituiscono l'immagine di un territorio segnato da inquinamenti ed emergenze e nel quale sono compromesse la Qualità di vita di oggi e ancor più domani, quella dei nostri figli.
La serata è dedicata al tema “CHENONSISAPPIA CHI UCCIDERA' IL PROSECCO”. Si parlerà di vino, inquinamenti, omicidi e buone letture.
Parteciperanno
lo scrittore FULVIO ERVAS, l'editore DANILO ZANETTI e l'attrice RENATA PIAZZETTA che leggerà alcuni brani dalle opere di Ervas.
Durante la serata i presenti, con l'aiuto degli ospiti, cercheranno di capire chi ucciderà il Prosecco, anche se, in fondo...
Finché c'è Prosecco c'è speranza....



sabato 19 giugno 2010

REFERENDUM SULL'ACQUA.. UN GRANDE SUCCESSO CHE FA PENSARE


RAGGIUNTO IL MILIONE DI FIRME !!!

nonostante la prudenza adottata lo scorso fine settimana, sulla base dei dati ricevuti negli ultimi giorni, e di quelli che ci stanno arrivando dai banchetti, pensiamo sia giunto il momento di rompere gli indugi ed annunciare il:
raggiungimento del milione di firme!!
Consapevoli del risultato storico raggiunto grazie al lavoro e l'impegno di tutte e tutti voi, andiamo avanti per travolgere di firme e consensi tutti coloro che remano contro questo referendum: lo straordinario successo della raccolta è la prova che questa battaglia si può e si deve vincere!
Sempre più convinti che la battaglia per l'acqua sia una battaglia per la democrazia, la segreteria si complimenta con tutte e tutti per il lavoro fin qui svolto, e invia un grande in bocca al lupo per quello ancora da svolgere.

ED INOLTRE:
STREPITOSO SUCCESSO DI MARCO PAOLINI A RASAI

(dal corriere delle Alpi del 19giugno)
La natura «uccisa» dal progresso nel Veneto di Paolini

il Corriere delle Alpi — 19 giugno 2010 pagina 33 sezione: SPETTACOLO
SEREN DEL GRAPPA. Una sedia, un tavolino con un’abat-jour accesa e una caraffa d’acqua, come a suggerire il messaggio della serata a sostegno della campagna di raccolta firme per indire i referendum contro la privatizzazione dell’acqua e in difesa degli ecosistemi fluviali. Si è presentato così, Marco Paolini, giovedì sul palco agli impianti sportivi di Rasai: al centro dell’agone teatrale per il suo recital “Bisogna (la pellagra via sms)”, senza altra scenografia e con una dialettica in punta di ironia. Davanti a lui, la platea straripa di gente, con 1500 spettatori e molti altri rimasti fuori dal tendone, perché già dal pomeriggio i biglietti sono esauriti e dentro non ci starebbe più nemmeno uno spillo. Il sipario non è calato e non scenderà neanche a fine spettacolo. Solo l’alzarsi e abbassarsi delle luci segnano la durata dell’atto unico del monologo, che scorre come un fiume in piena - appunto come lo spunto della serata - per quasi due ore e mezza non stop. Evoca, l’attore, affabula, a suo modo analizza con la capacità di interpretare il presente e di scavare nel passato che lo contraddistingue per lo spessore di quelle narrazioni che vengono giustamente considerate “orazioni civili”. Introdotto da Valter Bonan del comitato Acqua bene comune che ha promosso l’evento, Marco Paolini - maestro di impegno e leggerezza - parla di concetti che stanno «prima e sotto la politica», di problemi nè di destra nè di sinistra a cui bisogna (da qui il titolo del recital) dare soluzioni. L’ingresso è gratuito, ma lo spirito è da «biglietto responsabile» più che da «offerta libera». Obiettivo è sostenere la campagna di raccolta firme per indire i referendum contro la privatizzazione dell’acqua e a tutela dei fiumi di montagna dallo sfruttamento insostenibile. Artista e uomo che lavora sulla memoria, Paolini descrive l’invasività del modello di sviluppo nei confronti dell’ambiente, confrontando la realtà di oggi in cui «la natura fecondata dalla cultura» è sommersa dalle infrastrutture, con una visione quasi arcadica del «Primo Veneto»: «ognuno di noi da ragazzo si è innamorato di un albero che non era nostro». Racconta della pellagra, di quando la mattina si mangiava polenta - e pure la sera - e il pane si nominava solo nel Padre Nostro, tranne un paio di volte l’anno. Fino all’arrivo del boom industriale che porta al potenziamento indiscriminato delle infrastrutture, di cui evidenzia deformazioni ed assurdità con ironia contagiosa. Esilaranti le divagazioni sul passante di Mestre e sullo svincolo autostradale di Dolo diventato l’ombelico del mondo per camionisti e automobilisti. Comicissima l’interpretazione del Mose, la grande diga mobile che dovrebbe risolvere il problema dell’acqua alta a Venezia, ma potrebbe non farcela per difficoltà erettili di funzionamento. Impagabile il racconto del proliferare delle rotatorie e del popolo di cicloturisti - «massa critica della domenica, vestiti da supereroi come due Fantomas, Batman e l’uomo mascherato» - che fa venire giù il capannone dalle risate. «Le rotonde sono belle e mica tutte uguali, e se ti dimentichi dentro una vanga, tutti si fermano a guardarla. Al centro poi c’è il buco dove hanno piantato il compasso, e vuoi vedere che sono i green del campo da golf del Veneto»? Un coinvolgente fiume in piena, il Paolini applaudito giovedì, che alla fine spazia dalla «finanza di progetto, strumento principe dell’economia», alla centrale nella valle del Mis, ai cosiddetti parchi tematici. «Solo di una cosa ce ne sarà sempre meno: la tera».

ricordiamo che lunedì 21 giugno presso lo sherwood festival ci sarà un interessante dibattito sulla questione "acqua bene comune"
(clicca qui per ulteriori informazioni)

I "TERRORISTI" di ARIANOVA RISPONDONO AL SINDACO...


«Visto che a noi non risponde, faccia degli incontri pubblici per illustrare il monitoraggio Arpav e le ragioni per cui non sarebbe necessario preoccuparsi né prendere alcun provvedimento a tutela della salute della gente»: questo il messaggio dell’associazione AriaNova al sindaco di Pederobba Raffaele Baratto. Sul tappeto ci sono i dati sull’inquinamento riscontrati in alcune aree prodotti da fumi. Il sindaco Baratto aveva allargato la questione a tutta la Pedemontana chiedendo assieme ai suoi colleghi un monitoraggio dell’ambiente, AriaNova lo aveva invitato a risolvere prima l’inquinamento nel suo comune e come risposta era arrivata l’accusa di «terrorismo ambientale». «L’accusa del sindaco è offensiva. Ma a noi non interessa polemizzare con lui, ma chiedergli fatti concreti per la difesa della salute dei cittadini - dice AriaNova -. E’ nostro diritto di cittadini chiedergli di agire contro le cause dell’inquinamento dei suoli da metalli pesanti e da diossina e contro il grave inquinamento dell’aria da idrocarburi policiclici aromatici». E su cosa fare Arianova ha le idee chiare: «E’ ragionevole e non terroristico chiedere, fino a che non si capirà chi inquina, che il sindaco pretenda il contenimento delle emissioni dell’attività più impattante del comune, quella del co-inceneritore che rende Pederobba uno dei quattro comuni della provincia con il maggior carico emissivo in atmosfera», spiega AriaNova. (e.f.)

sabato 12 giugno 2010

GIOVEDì 17 GIUGNO.. MARCO PAOLINI per "ACQUA BENE COMUNE BELLUNO"


Giovedì 17 Giugno ore 21 Impianti Sportivi Rasai di Seren del Grappa (BL)

Marco Paolini in

“Bisogna”

(La pellagra via sms).



Ingresso unico euro 10

Prevendite: Libreria Agorà Feltre Bandalarga Caffè Feltre Botteghe Samarcanda di Feltre e Belluno

Vendita biglietti nel luogo dello spettacolo dalle ore 18 alle ore 20, con contestuale punto ristoro

acqua.belluno@libero.it

"la cultura non è buontempo, non sta in una laurea in un cassetto, nè su uno scaffale di libri chiusi, non è merce per turisti, digestiva o esotica. Non è un settore dell'economia, non è nemmeno UnaTantum come un condono.
Allora cos'è?
In Veneto è come la campagna, qualcosa di cui ogni tanto ci si sgionfa di ciacole e poi ci si dimentica per fare finanza con i terreni.
a curare l'orto, il proprio orto, son bravi tutti, certo, Bisogna! Ma non basta mica.
Voglio parlare di futuro, di paesaggio e di servitù di passaggio"
Marco Paolini

giovedì 10 giugno 2010

DITO PUNTATO SUL CEMENTIFICIO DI PEDEROBBA


RICORDIAMO CHE IL CEMENTIFICIO DI PEDEROBBA E' VICINISISMO ALLA NOSTRA PROVINCIA DI BELLUNO.. PROPRIO ALL'IMBOCCO DELLA NOSTRA VALLE... CHE L'ENORME QUANTITA' DI PET COCK E PNEUMATICI Lì BRUCIATI PESI ANCHE SUL "NOSTRO INQUINAMENTO" ???

Dati Arpav: «Uniti» incontra l´assessore Fanton

Aria, dati molto negativi dito puntato su Pederobba


(ROBERTO TOSSANI)
VALDOBBIADENE. Negli ultimi mesi Uniti per Valdobbiadene ha studiato i dati del comune sulla qualità ambientale, si è confrontata con le associazioni e i gruppi di minoranza dei comuni limitrofi e ha condiviso i risultati del proprio lavoro con gli altri gruppi consiliari e gli enti del territorio, convinti che i grandi problemi si risolvano facendo squadra.
«E di problemi si tratta - spiega il capogruppo di Uniti Paola Corrado - un´analisi dei documenti dell´Arpav, comparata con quella dei comuni limitrofi, ha posto in luce dei dati negativi per il valdobbiadenese». I due principali problemi: la presenza al di sopra della media di benzopirene, prodotto di combustione e marker cancerogeno, e l´anomalia negativa della nostra area rispetto al resto della provincia nell´indagine sui licheni. «Per il benzopirene - continua Corrado - il limite di legge calcolato come media su un anno civile è di 1 ng/m3 e quindi preoccupa una media di 2,3 ng/m3 (per due mesi dell´estate 2007 e due mesi dell´inverno 2008), più del deldoppio rispetto la soglia di rischio. Per i licheni, nel 2004 l´Arpav ha riscontrato un´alterazione nella nostra zona tanto da indurla a dichiarare che la situazione avrebbe meritato un approfondimento per determinarne le cause (traffico, pratiche agronomiche, attività emissive particolari) che però non ha avuto luogo». Uniti per Valdobbiadene ha incontrato il sindaco Bernardino Zambon e l´assessore provinciale all´ecologia Ubaldo Fanton: oltre ad enunciare i dati, si è affrontata l´ipotesi che per il benzopirene il dato negativo sia dovuto all´attività del cementificio-coinceneritore di Pederobba, unico sito di grandi emissioni inquinanti della zona registrato dall´Unione Europea. «Siamo sempre convinti che il lavoro di squadra sia la soluzione migliore - conclude Corrado - perciò invitiamo le amministrazioni comunali a proseguire nel loro intento di domandare monitoraggi allargati e continui, chiediamo alla nostra amministrazione di non temporeggiare e di pretendere chiarimenti per difendere la salute dei cittadini e la nostra agricoltura di qualità, infine di opporci tutti insieme al progetto della Provincia di ampliare l´attività del cementificio-coinceneritore di Pederobba anche allo smaltimento e alla bruciatura dei rifiuti urbani, oltre che del pet coke e dei pneumatici».

sabato 5 giugno 2010

ACQUA E SAPA


(dal Gazzettino)
REFERENDUM SULL'ACQUA: BOOM DI FIRME
Boom di firme per il referendum sull’acqua a Belluno e in Italia. Sono 3450 quelle raccolte in provincia, su un’aspettativa di 2200, mentre a livello nazionale si contano in una quaratina di giorni già 800.000 rispetto alle 700.000 preventivate e ora, prima della scadenza a luglio, si punta al milione. «La sensibilità della cittadinanza bellunese è forte - dice Valter Bonan, rappresentante locale del Comitato acqua bene comune, promotore dell’iniziativa prima dell’incontro pubblico al Centro diocesano -. I banchetti anche nei paesi più piccoli e nelle giornate meno indicate hanno avuto esiti straordinari».
L’obiettivo del referendum, in sostanza, è di togliere i privati dall’acqua, in controtendenza rispetto al decreto Ronchi approvato lo scorso novembre. Il comitato è trasversale e senza colore ma non mancano le critiche alla politica.
Sono 17 i consigli comunali che hanno approvato l’ordine del giorno sull’acqua come bene comune, che, secondo il Comitato, hanno così rivendicato la loro autonomia sia nei confronti della Provincia, sia del Bim.
«L’ente provinciale si è espresso poco e male sulla questione. La Lega ha fatto sapere che hanno appoggiato il decreto Ronchi obbligati dall’Unione Europea». Il Comitato nega ci sia un obbligo Ue e sostiene, anzi, che alcuni esponenti a livello locale abbiano firmato il referendum (Giancarlo Gentilini su tutti) ma che non ci sia coerenza a livelli più alti. Mancanza di unitarietà anche nel Pd, comunque, e scuse poco valide quelle del consorzio dei Comuni locale. «Il Bim dice che ci sarà un blocco negli investimenti e che per Belluno con i decreti attuativi arriverà una deroga - sostiene Bonan - ma secondo dati di Cittadinanza attiva (2008) ha portato a termine solo il 25% degli investimenti previsti, il peggiore in Veneto». «Dal 2000 ad oggi in tutta Italia il crollo di soldi spesi per nuove infrastrutture nel settore è stato del 2/3 e il decreto Ronchi darà il colpo definitivo» rammenta Corrado Oddi di Cgil, ieri a Belluno per un convegno sul tema. Insieme a lui il costituzionalista Alberto Lucarelli, che ha già figurato come «inadempimento del contratto di servizio» i mancati investimenti del Bim.

(dal gazzettino)
PROTOCOLLO SAPA: SCOMPARSO
Un faccia a faccia per capire come muoversi in vista della trasformazione dell’impianto della Sapa di viale Monte Grappa. Erano stati invitati dal sindaco Gianvittore Vaccari in municipio per stilare una sorta di protocollo d’intenti da confrontare poi direttamente con la multinazionale che gestisce la fonderia cittadina.
Da quel giorno i componenti del comitato di ambientalisti chiamati a Colle delle Capre dal primo cittadino, del documento e di cosa il Comune abbia deciso di fare non ne sanno più nulla. E sono trascorsi più di due mesi.
Le proposte avanzate in municipio non erano poi così "stellari" e, come sottolinea uno dei portavoce del comitato «non particolarmente restrittive tanto da costringere l’Amministrazione ad approfondimenti pesanti».
Gli ambientalisti avevamo partecipato al faccia a faccia in Comune perchè «Restano motivo di preoccupazione, al di là dei numeri e delle assicurazioni ufficiali, la presenza di una sola linea di produzione di grande capacità che funzionerà a ciclo continuo; la provenienza e la qualità del materiale da fondere (in gran parte proveniente da rottami); l’incremento del traffico su strade comunali; il possibile sforamento di emissioni in atmosfera e l’accumulo di inquinanti al suolo causati da eventuali malfunzionamenti dell’impianto».
«Si sottolinea - continuano nel documento - che le prescrizioni illustrate nel seguito in termini generali, che dovrebbero necessariamente essere poste a totale carico della SAPA, derivano da una serie di indicazioni ottenute da esperti del settore e già applicate per situazioni similari».
Tali prescrizioni prevedono le seguenti misure:
1) «Predisposizione di un progetto operativo per l’individuazione del posizionamento ottimale di un sistema di monitoraggio, tenendo conto della morfologia e della situazione meteo – climatica (direzione venti prevalenti, differenziali di temperatura ed umidità, zone di ristagno/ricambio d’aria, etc.) della zona».
2)«Installazione del sistema di monitoraggio costituito da un minimo di 4 stazioncine di rilevamento in continuo delle polveri e dei maggiori inquinanti, in aggiunta al misuratore previsto dall’Azienda in corrispondenza del camino di uscita».
3)«Protocollo sottoscritto tra Comune di Feltre e azienda che preveda la chiusura temporanea dell’impianto e l’adozione di azioni tecniche risolutive da applicare a seguito di tre sforamenti consecutivi rilevati dalle centraline».
4)«Rilevamento dei dati delle 4 stazioni di monitoraggio affidato ad Ente pubblico (Arpav, Ulss, e Comune), oppure a tecnico esterno e pubblicizzazione periodica obbligatoria alla cittadinanza (minimo 2 volte l’anno) dei dati rilevati».
5)«Costituzione di una Commissione mista per i controlli a campione non programmati sul materiale in entrata destinato alla fusione; analisi sul terreno della presenza di inquinanti (a partire dalla situazione attuale)».

venerdì 4 giugno 2010

CONVOGLIO LUMACA DA BORGO


RICEVIAMO E GIRIAMO SUBITO QUESTO APPELLO GIUNTOCI DA BORGO VALSUGANA!!

Buongiorno a tutti, domani sabato 5 giugno ci sarà un convoglio lumaca
da Borgo a Pergine o Trento (aspettiamo conferma dalla Questura sulla
destinazione permessa) con ritrovo come la volta scorsa, al piazzale
Lenzi, in via Bagni a Borgo alle ore 8.30.
Il motivo del convoglio lumaca è la consegna in Procura dell'esposto con
tutte le nostre firme. Siamo in cerca di gente che può aderire
all'iniziativa, abbiamo bisogno del contributo di tutti
!!!!

martedì 1 giugno 2010

RACCOLTA FIRME A BORGO VALSUGANA













durante tutta la giornata di mercoledì, dalle 8.30 alle 18.00, davanti al bar Milano,
praticamente tra la piazza Romani e la piazza Degasperi di Borgo, ci sarà un gazebo per raccogliere firme a sostegno dell'esposto.
Passate parola e ricordate di dire a chi verrà a firmare che è necessario
portare la carta d'identità.


DI SEGUITO L' ESPOSTO CHE SI INVITA A SOTTOSCRIVERE

La procura di Trento ha aperto un fascicolo di indagine per DISASTRO AMBIENTALE a seguito dei dati sull’inquinamento presentati dai medici per l’ambiente.
L’esposto che sarà presentato dalla popolazione della Valsugana affiancherà quello dei medici e avrà l’effetto di rafforzare la necessità di proseguire nell’azione giudiziaria. Le risorse necessarie possono essere garantite dalle istituzioni se vi è
una FORTE RICHIESTA POPOLARE di fare chiarezza e di mettere in luce tutte le responsabilità penali e civili di tale situazione.
La popolazione DEVE dare segnali forti e incisivi e DEVE PRETENDERE dalle istituzioni – Comune, Provincia, Magistratura e Forze di Polizia - che siano messe in atto tutte le azioni necessarie alla tutela dei nostri diritti inalienabili, PRIMO TRA TUTTI QUELLO DELLA SALUTE !!

L’esposto E’ ESSENZIALE per:
1) Segnalare possibili reati penali che altrimenti potrebbero rimanere impuniti.
2) Esprimere la volontà della popolazione ad essere tutelata dalle istituzioni.
3) Richiamare alla responsabilità politici e funzionari che su questa vicenda hanno un atteggiamento negazionista del problema. Per primi l’Azienda Sanitaria, l’Appa, la
Provincia.


Si ricorda che a tutt’oggi a seguito della segnalazione della presenza di
polveri tossiche sugli edifici di Borgo, NESSUNO ha ritenuto di inviare neanche un
vigile urbano o un vigile sanitario per fare un’ispezione dei luoghi segnalati.
Firmare un esposto non comporta nessuna responsabilità individuale né la necessità di investire risorse personali, sia in termini economici sia di tempo.