lunedì 17 maggio 2010

DOMENICA PROSSIMA TUTTI A SCHIEVENIN !!!


Domenica 23 maggio 2010 ci sarà la "4° Escursione Rischio Miniere" nel Basso feltrino

Appuntamneto in Frazione Campo - Alano di Piave (BL) ore 9,30 - Partenza escursione 10,00
Arrivo in Valle di Schievenin - Quero ore 13,00 - 13,30
(chi non ha voglia di camminare...può venire direttamente in Valle di Schievenin)

dove ci sarà una stand gastronomico e la presenza di numerosi gazebo delle associazioni ambientali del Veneto
e dove si raccoglieranno le firme x i referendum contro la privatizzzazione dell'acqua.
(abbiamo ancora spazio x ass. e comitati che vogliono allestire un proprio gazebo informativo - tel. 0439 788443)

Pomeriggio visita guidate alle sorgenti del Tegorzo (acquedotto-Schievenin)

La Vostra partecipazione è fondamentale perchè nessuna realtà può "salvarsi da sola" senza la partecipazione e la collaborazione di tutti i comitati...associazioni e liberi cittadini.

LA CAMPAGNA REFERENDARIA SULL'ACQUA STA ANDANDO MOLTO BENE!!


l'iniziativa referendaria sta procedendo in modo straordinario anche nello specifico della nostra provincia; domani verrà annunciato il raggiungimento delle 500.000 firme a livello nazionale;
è questo un segnale fortissimo di autoderterminazione popolare e richiesta di protagonismo di cittadinanza oltre ogni delega intorno alla difesa dei beni comuni; un sentire condiviso che va accompagnato e sostenuto attraverso una diffusa disponibilità/capacità organizzativa di intercettare queste potenzialità attivando occasioni di confronto e raccolta firme ovunque possibile;
un'imperdibile occasione di democrazia e di connessione di reti solidali e di reciprocità anche oltre il tema specifico;
per questo ti rinraziamo per quanto saprai/potrai fare a sostegno di questa iniziativa;

comitato acqua bene comune

venerdì 7 maggio 2010

ADESSO BASTA !!!!


ADESSO BASTA! lo hanno detto genitori e nonni di Borgo Valsugana, che mercoledì sera si sono trovati per discutere dei rischi per la salute dei bambini, esposti quotidiamente ad inquinanti come la diossina, i pcb, il piombo e forse anche a radioattività (sui giornali - è stato ricordato - si parlò addirittura di rottami da Chernobyl) provenienti dalle locali acciaierie.
Mamme, papà, nonni e nonne (c'erano anche le Mamme BioNike Trentino) hanno deciso di essere presenti in consiglio provinciale VENERDI' 14 MAGGIO ALLE 9:30 (Palazzo della Regione, Piazza Dante - Trento) quando si discuteranno le mozioni sul caso Valsugana presentate dalle opposizioni.
Per evitare strumentalizzazioni politiche, il gruppo non utilizzerà pullmann messi a disposizione da partiti politici, ma utilizzerà il treno o mezzi propri per raggiungere il capoluogo.
Tutti coloro - singoli o comitati - che hanno a cuore la tutela dell'ambiente trentino (dalle emissioni industriali all'inceneritore, dai pesticidi alle discariche gestite con "approssimazione" ecc.) e vogliono chiedere alla Provincia di Trento maggiore attenzione sul tema, sono invitati a partecipare indossando una MAGLIETTA BIANCA con la scritta "ADESSO BASTA!"
Ognuno potrà anche personalizzare la maglietta aggiungendo una o poche parole allo slogan.
(Es.: ADESSO BASTA - BUGIE; ADESSO BASTA - DIOSSINA; ADESSO BASTA - AVVELENARE I NOSTRI FIGLI...)
Eventuali adesioni ufficiali possono essere inviate alla mail:
adessobasta14052010@gmail.com

RASSEGNA STAMPA:
BORGO - L'appuntamento è a Trento, venerdi prossimo alle 9.30 davanti al Palazzo della Regione. La sintesi dell'incontro di giovedì sera delle mamme di Borgo riunitesi al bocciodromo è questa: mobilitazione in massa fino al consiglio provinciale, per chiedere la chiusura delle acciaierie e la bonifica di tutti gli edifici pubblici di Borgo. Un dibattito senza slogan e senza ideologie. Mamme, qualche papà, e nonni hanno portato in assemblea la preoccupazione, direttamente proporzionale ai dati delle analisi dei Medici Isde e alla mancanza di certezze. Le accuse all'indirizzo di Dellai, Rossi e Pacher hanno lasciato il posto a domande difficili. «Cosa fare con i nostri figli? Il mio bimbo è al nido - interviene Annalisa - ho sempre invocato le uscite all'aria aperta. Adesso devo sperare che non esca mai?». Dal tavolo dei relatori una maestra in pensione, Adriana Armellini , pacatamente invita a riflettere: «Il nostro interlocutore è una corazzata - ammonisce -. È indispensabile che a parlare siano i numeri». I numeri grandi li fanno i comitati: genitori, Barbieri Sleali, Valsugana Pulita, Trentino Pulito, Mamme Bionike con le valli trentine, in un movimento trasversale, che dalla Valsugana arriva fino in valle di Non. Si faranno sentire il 14 maggio, quando il Palazzo discuterà le mozioni di sfiducia dei suoi rappresentanti. «Nessuno deve permettersi - interviene Rosa Finotto dei Barbieri Sleali - di appendere il cappello alla nostra causa». Nessuno salirà sugli autobus del consigliere della Lega Nord Alessandro Savoi . A nessuno - dice - sarà permesso di strumentalizzare i bambini. Nella scuola, ai consigli di classe, saranno portate le preoccupazioni dei genitori. C'è chi tra le mamme ha pensato al 2 giugno per festeggiare in piazza a Borgo una Repubblica speciale, quella degli onesti. Gli interventi delle mamme sono di una praticità sorprendente, al bando i tavoli tecnici: «Sono solo mediatici. Troppi gli invitati per trattare un argomento lungo 30 anni, da dibattere magari in sole due ore». Gente buona di Valsugana che ha deciso di rimettersi in pari con altre valli del Trentino, più tutelate: «Non abbiamo un peso politico - dice Bruno Donati di Valsugana Pulita - e ne stiamo pagando il prezzo. Da Monte Zaccon alle acciaierie, una storia lunga di anni. Nella nostra valle è stato commesso un crimine e guarderemo in faccia i colpevoli solo se a muoverci saremo in tanti». Giuliana Wasserman , una nonna: «Dellai alla testa del corteo dei sindaci passando con fare sprezzante ci ha detto: "Siete sempre i soliti". Anche lui è il solito, in tutti questi mesi non ha avuto il coraggio di dare alla gente della Valsugana la sola cosa davvero importante: la verità».
(Nicoletta Brandalise, l'Adige del 7 maggio 2010)

martedì 4 maggio 2010

22 aprile, processo di Cassazione per lo sfregio in Marmolada (estate 2005): Vascellari e la società funivie Tofane-Marmolada definitivamente condanna


Il 22 aprile a Roma si è tenuta l’udienza in Cassazione contro Mario Vascellari, presidente della società Funivie Tofane-Marmolada Spa e Luciano Soraru, caposervizio degli impianti sciistici della Marmolada, imputati perché in concorso tra loro realizzavano, senza autorizzazione, la pista di cantiere nel ghiacciaio della Marmolada che porta a Punta Rocca, area di interesse pubblico (D.M.del 9.9.1956) e area SIC (25.03.2004), per il reato previsto e punito dal c.p, art. 734, alterando la
bellezza naturale del ghiacciaio. Gli imputati erano ricorsi al terzo grado di giudizio perché condannati anche in appello a Trento il 24 giugno 2009, dopo aver subito la prima condanna dal Tribunale di Trento, sezione distaccata di Cavalese, il 4 febbraio 2008, con sentenza depositata l’11 marzo 2008.
La sentenza della Cassazione costruisce un nuovo percorso nella tutela dell’ambiente in quanto innova la lettura qualitativa del “paesaggio”. Il paesaggio non è da intendersi solo “nel suo significato riduttivo e tradizionale di contemplazione di ambiti naturali di non comune bellezza, ma di godimento complessivo che l’uomo trae dal contesto ambientale quando di quest’ultimo non siano stati stravolti o annullati i suoi aspetti qualificanti”. Quindi, in una più ampia accezione, il paesaggio non consisterebbe nella sola fisionomia assunta dal territorio, in continua mutazione
spaziale e temporale, virilmente percepibile, ma anche in ogni altra sensazione avvertibile con i sensi, vale a dire i profumi, i rumori, perfino il silenzio, che di quella determinata forma territoriale sarebbero l’immediata, inconfondibile e tipica risultante. E’ stato inoltre confermato che un ghiacciaio è un “patrimonio pubblico”, primo ciclo dell’acqua, un “santuario”, stabilendo come il silenzio delle autorità pubbliche non scusi alcun comportamento illecito. Altro passaggio fondamentale, che non solo consolida ma anche costruisce nuova giurisdizione, sta nell’accettazione dell'associazione Mountain Wilderness come parte civile, con un
risarcimento danni confermato in 25.000 €. La stessa associazione ha avuto il diritto di costituirsi parte civile a nome della Provincia Autonoma di Trento, ritenendo doveroso tutelare l’ente ed i cittadini rappresentati davanti al grave danno ambientale perpetuato; le associazioni ambientaliste quindi potranno sostituire gli enti pubblici che riterranno di non doversi tutelare in presenza di atti illeciti verso il territorio. Alla provincia di Trento, grazie all'associazione Mountain Wilderness, è stato riconfermato, come da sentenza di appello, il risarcimento di 50.000 € di danni. Si tratta di un'importante vittoria giudiziaria e politica di Mountain Wilderness e di tutto l’ambientalismo nazionale. Con questa definitiva pronuncia della Cassazione, per la prima volta in Italia, vengono sanzionati precisi reati paesaggistici e specialmente si riconosce ad un'associazione
ambientalista il diritto al risarcimento morale, nonché il diritto di tutelare la collettività intera quando l’ente pubblico -nella fattispecie la provincia Autonoma di Trento- in modo scandaloso decide di rimanere assente dalla scena nella quale si difende il territorio, in questo caso l’ultimo grande ghiacciaio delle Dolomiti.
Il Consiglio direttivo di Mountain Wilderness Italia
SEGUE IL COMMENTO DI LUIGI CASANOVA
Ogni commento è superfluo. penso che l'intera società civile debba un grazie a Mountain Wilderness, agli alpinisti che hanno scoperto il danno, all'avvocato Nicola Canestrini del foro di Rovereto per la tenacia dimostrata e a tanti soci che hanno collaborato al successo. Mentre per la provincia di trento si tratta di un passaggio carico di vergogna. Ma noi trentini non ci meravigliamo di questi comportamenti dei politici trentini verso i poteri forti. Il comunicato, vista l'importanza della sentenza, può essere inserito nei diversi siti internet, da chiunque.
Luigi Casanova