E’ un atteggiamento decisamente fastidioso, quello che induce molti, troppi, Amministratori o politici ad accusare di “fare terrorismo” (ed essere quindi dei terroristi?) quei cittadini, comitati, associazioni che si permettono di dissentire, di porre domande, di criticare loro progetti e iniziative. E purtroppo a questa “regola” non è sfuggito nemmeno il Sindaco di Quero Zanolla, un personaggio politico di primo piano visto anche gli importanti ruoli che ricopre.
Ci rendiamo perfettamente conto che veder criticato il proprio progetto di un inceneritore in provincia di Belluno da così tante voci possa irritare ma speriamo che certe espressioni non siano piu’ usate né da lui né da altri. Anche perché quanto affermato da tutti coloro che hanno palesato la legittima contrarietà a detto progetto non è nulla di così terroristico ma un semplice ricordare una serie di ricerche scientifiche e dati oggettivi ormai diffusamente divulgati.
Il comitato “Prà Gras” non può’ che ribadire la sua piu' totale contrarietà all’ipotesi inceneritore, soprattutto se collocato in una valle stretta come lo è la nostra, con poco ricircolo d’aria, con un inversione termica che per molti mesi all’anno trattiene al suolo polveri e inquinanti (cinque superamenti del limite delle Pm10 nell’ultima settimana a feltre): cosa tra l’altro ribadita e sottoscritta da tantissimi comitati e associazioni, da tecnici e scienziati nel documento “Sicurezza?!” in fase di diffusione.
Siamo estremamente convinti che vi siano fattibili soluzioni migliori: basta guardare all’esperienza del comune di Ponte nelle Alpi e alla ottima soluzione proposta dal Centro di riciclaggio di Vedelago (dove si ricicla il 99% dei rifiuti senza emissioni inquinanti http://it.youtube.com/watch?v=VJ7ZWkSPqOM ).
Auspichiamo inoltre che il Sindaco Zanolla e tutti i fautori di “un inceneritore” in provincia di Belluno siano disponibili a confrontarsi in un dibattito pubblico con tutti i cittadini, in primis con coloro che sostengono che non sia necessaria la realizzazione di tale impianto portando dati, conoscenze ed esperienze, convinti che informazione, confronto, dibattito ed espressione di pareri sia sinonimo di democrazia e civiltà e non certo di terrorismo.
(NEI COMMENTI DI QUESTO POST LO SCRITTO DEL SINDACO ZANOLLA e gli interventi successivi di ConfiniComuni, dell' ass. Pison e altri..)
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5 commenti:
Sul termovalorizzatore il sindaco di Quero Bruno Zanolla ribadisce la sua posizione:«Il porta a porta ormai è una barzelletta»
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Lunedì 29 Dicembre 2008, Feltre BL
La proposta lanciata nei giorni scorsi dal sindaco di Quero Bruno Zanolla di aprire una discussione sul futuro dello smaltimento dei rifiuti tramite la realizzazione di un termovalorizzatore ha sollevato alcune perplessità e messo sul "piede di guerra" le principali associazioni ambientaliste. Ma Zanolla non si fa intimidire «perché - sottolinea - sono fermamente convinto e ribadisco che la realizzazione di un termovalorizzatore è l'unica soluzione definitiva conosciuta e risolutiva del problema rifiuti. Io rispetto le opinioni di tutti - aggiunge il sindaco di Quero - ma dobbiamo scendere coi piedi a terra e renderci conto che la raccolta differenziata spinta tramite il porta a porta si sta trasformando in una barzelletta che provoca solo aumento delle spese per i cittadini, immondizia conferita nei cassonetti dei paesi limitrofi che non adottano il porta a porta, abbandono di rifiuti ai bordi delle strade e un po' ovunque. Il conferimento degli RSU al Maserot costa 170 euro più Iva a tonnellata ed è destinato ad aumentare mentre l'incenerimento tramite termovalorizzatore permetterebbe un risparmio del 50% nelle bollette e un ritorno in termini energetici. Il dibattito - continua Zanolla - va avviato al più presto perché in una realtà come la nostra l'utile stimabile annuo si avvicinerebbe ai 10milioni di euro. Pertanto è inutile fare del terrorismo ragionando per idiomi, assolutismi e ideologie ma bisogna rendersi conto che la politica che si sta portando avanti attualmente ha quale risultato un continuo maggior esborso per i cittadini e rinvia la risoluzione del problema. E sui temi riguardanti la salute gli stessi oncologi di Aviano hanno escluso pubblicamente ogni correlazione fra tumori e presenza di termovalorizzatori. Inoltre non credo sia un caso che paesi particolarmente attenti alla salvaguardia dell'ambiente come la Svizzera e l'Austria abbiano da tempo scelto di percorrere la strada dei termovalorizzatori. Chiaro comunque che dove, come e con chi farlo è un percorso tutto da attivare».
DAL GAZZETTINO DI OGGI: scritto di "CONFINI COMUNI":
La Comunità Montana feltrina prenda esempio da Ponte nelle Alpi. L'associazione ConfiniComuni, dopo aver promosso una serie d'incontri legati alla raccolta differenziata e alla gestione del problema dei rifiuti urbani, lancia la proposta di attuare all'interno della Cmf la sperimentazione di raccolta che negli ultimi mesi ha portato il Comune di Ponte nelle Alpi a raggiungere l'80 per cento di differenziata nel proprio territorio, attraverso la metodologia del porta a porta. «Crediamo importante - scrive la presidente dell'associazione, Stefania Garna, in un documento inviato ai Comuni della Cmf, al presidente di quest'ultima, Ennio Vigne e al presidente della Provincia, Sergio Reolon - che si debba prendere un'iniziativa analoga a quella attuata a Ponte nelle Alpi per tutta la Comunità Montana feltrina. Lo sviluppo futuro porta in ogni caso verso la raccolta spinta per cui investimenti, anche parziali o per stralci, dovrebbero andare in questa direzione, altrimenti il rischio sarà quello di effettuare spese inutili con evidente spreco di denaro pubblico. Da subito sarebbe opportuno cominciare ad informare e formare la popolazione in maniera capillare fornendo regole uniformi e chiare, evidenziando i problemi, anche ambientali, che si incrementerebbero nel caso in cui la questione rifiuti non venisse risolta in maniera significativa. L'esperienza di Ponte nelle Alpi evidenzia inoltre che la popolazione è spesso più pronta degli amministratori nell'avviare soluzioni moderne e maggiormente eco-compatibili nella gestione dei rifiuti con benefici effetti su molte situazioni di crisi e molte volte di conflitto tra amministrazioni e cittadini, come ad esempio le isole ecologiche. Bisogna forse darle fiducia». «Purtroppo, allo stato attuale delle cose - continua Garna - non ci è dato osservare segnali incoraggianti da parte delle amministrazioni. Intendiamo così richiamare l'attenzione su quello che reputiamo per la nostra gente un obiettivo assoluto: arrivare ad una differenziata porta a porta tra l'80 e il 90 %, in tempi brevi. Pena, come minimo, l'esclusione della nostra comunità da quei circuiti virtuosi che in altre province venete hanno avviato da tempo una nuova economia, capace di creare anche occupazione. Si facciano scelte amministrative coerenti». Tali obiettivi sono emersi anche nelle assemblee pubbliche che lo scorso mese ConfiniComuni ha organizzato a Santa Giustina, con l'assessore all'ambiente di Ponte nelle Alpi.
Andrea Dassie
«Nessuna barzelletta»
l’assessore Pison
replica al sindaco
Bruno Zanolla
Mercoledì 31 Dicembre 2008,
Quale barzelletta! La raccolta porta a porta è una cosa seria e fa anche risparmiare. E se tutti seguissero l'esempio di Ponte nelle Alpi non servirebbero alla provincia di Belluno né inceneritori né nuove discariche.
L'assessore provinciale all'ambiente Giuseppe Pison, con tanto di dati Arpav alla mano, replica alle affermazioni del sindaco di Quero, Bruno Zanolla, che auspicava giorni fa su queste pagine la realizzazione di un inceneritore nel Bellunese.
«Se si consulta con attenzione la recente pubblicazione dell'Arpav e della Regione Veneto sulla “Produzione e gestione dei rifiuti nel Veneto” negli anni 2006-2007 - spiega Pison - si noterà come nel Veneto su 581 comuni ben 415 adottino il sistema “porta a porta”; mentre il costo medio pro capite a livello regionale, nel 2007, era pari a 115,43 euro, i sistemi domiciliari “porta a porta” nel Veneto hanno un costo nel 2007 che varia fra 85 e 90 euro per abitante all'anno; risulta che nel Veneto il “porta a porta” è meno costoso dei metodi tradizionali di raccolta stradale (85 contro 100 euro)».
«Non è vera l'affermazione secondo cui i termovalorizzatori consentono un risparmio del 50 per cento sulle bollette oltre al ritorno in termini energetici - continua Pison -. Sempre dalla pubblicazione Arpav si evince che il costo di conferimento dei rifiuti in discarica è pari a circa 85 euro per tonnellata, e che il costo medio di conferimento dei rifiuti agli inceneritori è pari a circa 115 euro per tonnellata; se a tale costo aggiungiamo i costi relativi ai pretrattamenti obbligatori e i contributi che vengono versati ai Comuni sede di impianto, si raggiungono le cifre richieste per conferire i rifiuti a Maserot. Sulla gestione dei rifiuti in provincia, se tutti i Comuni raggiungessero i risultati pari a conferimenti pro capite intorno a 100 kg/ab anno, dovremmo smaltire per l'intera provincia circa 20mila t/anno di rifiuti, se invece si applicasse ovunque il “porta a porta” come a Ponte nelle Alpi, che conferisce circa 30 kg/ab anno, avremmo la necessità di smaltire meno di 10mila t/anno».
INTERVENTO DI EZIO ORZES (assessore all'ambiente di Ponte nelle Alpi)
Porta a porta e virtuosi della raccolta dei rifiuti. Un binomio che,da tempo, sembra essere sinonimo di Ponte nelle Alpi.
Il Comune pontalpino grazie ai risultati ottenuti con raccolta differenziata è stato più volte sul "podio". Per quel che riguarda la gestione dei rifiuti Ponte nelle Alpi è passato nel giro di pochi mesi da una percentuale di differenziazione del 23% all’attuale 80%. «La scelta di cambiare radicalmente sistema è stata dettata, oltre che da un preciso impegno preso in campagna elettorale con i cittadini, da forti motivazioni tecniche: il continuo aumento dei costi di gestione del servizio determinati dall’aumento costante e progressivo del costo del trattamento/stoccaggio in discarica del rifiuto indifferenziato che nel 2006 incideva nella misura del 57% sul costo totale del servizio, la necessità di diminuire fortemente la nostra dipendenza da soluzioni impiantistiche discariche/inceneritori, l’indecorosa situazione delle piazzole ecologiche in cui erano posizionati i cassonetti e le campane determinata dall’abbandono di rifiuti. L’unica scelta in grado di rispondere in maniera efficace - spiega l’assessore pontalpino Ezio Orzes - a tutte queste necessità era la dismissione del precedente sistema di raccolta con i cassonetti stradali e il passaggio al porta a porta spinto».
Come ha reagito la popolazione?
«La gente è stata coinvolta in modo capillare e a parte alcune iniziali resistenze, del tutto superate, collabora in modo esemplare».
L’incenerimento è compatibile con la raccolta differenziata?
«Se io gestisco un impianto di incenerimento progettato per una certa quantità di rifiuto in ingresso posso trovare “sconveniente” un sistema di raccolta porta a porta che sottrae “materia” al processo di combustione. La logica è ribaltata: le scelte impiantistiche finiscono per diventare una domanda di indifferenziato e non una risposta commisurata alle effettive necessità. Per questa ragione la raccolta differenziata spinta fatica a decollare in alcune aree del nostro paese anche se i vantaggi per i cittadini, per la salute, per l’’ambiente, per l’economia e per l’occupazione sono innegabili».
Il termovalorizzatore è qualcosa di diverso dall’inceneritore?
«Il termine “termovalorizzatore” è una balla tutta italiana, la Comunità europea ha chiarito definitivamente che il recupero energetico dalla combustione dei rifiuti è minima e che questi impianti sono a tutti gli effetti degli inceneritori.
Cosa risponde a chi ritiene il "porta a porta" da bocciare?
«La raccolta differenziata porta a porta non ha colore politico, è semplicemente una questione di buon senso. C’è più futuro nella raccolta differenziata spinta che nell’inseguire vanamente il mito prometeico del fuoco che “distrugge”. Dietro all’attenta separazione dei materiali post-consumo e alla filiera del riciclo che ne consegue c’è più tecnologia, ricerca, occupazione, recupero energetico che in qualsiasi altra forma di trattamento. I processi di partecipazione legati al cambiamento culturale indotto dalla raccolta differenziata porta a porta aumentano il senso di responsabilità dei cittadini e rafforzano il senso di comunità».
Il "porta a porta" è più costoso?
«Noi abbiamo ridotto dell’88% il rifiuto indifferenziato che portiamo in discarica abbattendo i costi di trattamento/stoccaggio. Diamo lavoro a quattro persone in più invece che buttare i soldi per seppellire rifiuti in discarica e spendiamo meno. Il porta a porta riducendo la dipendenza dagli impianti di smaltimento tende a stabilizzare nel tempo i costi. Nel 2008 il costo del servizio è diminuito del 12%. Le famiglie più virtuose possono risparmiare anche il 30%».
COMMENTO DI "ALTREMENTI" ALLE DICHIARAZIONID EL SINDACO DI QUERO
Ecco il regalo di Natale del Sindaco di Quero, Zanolla ai propri cittadini. Non era sufficiente la sua volontà di fare un accordo con la ditta Rech per riaprire ad ampliare la cava di Schievenin, adesso alla scadenza del suo secondo mandato amministrativo, manda un messaggio alla Regione Veneto per installare un inceneritore nel territorio del basso feltrino. E per sostenere questo addirittura afferma che sono d’accordo anche i cittadini a questo progetto.
Non viene spiegato come è stata fatta questa indagine (si citano solo gli incontri frazionali dove solitamente partecipano solo alcune decine di persone e spesso politicamente vicini) e se è stata data un’informazione completa ai presenti a questi incontri.
Certo è che prima di fare queste affermazioni pubbliche sarebbe il caso di aprire un dibattito a 360° sulla questione, che non riguarderebbe solo i cittadini di Quero, ma anche quelli dei comuni limitrofi, visto che gli effetti sono avvertiti a vari Km di distanza.
Sarebbe necessario sempre ricordare come da una tonnellata di rifiuti inceneriti (o termo valorizzati) vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze. Queste ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi e costosi da smaltire; inoltre i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene ed infine l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare. Altro che bassissimo impatto!
Sull’economicità degli inceneritori, detti anche termovalorizzatori bisognerebbe rendere noto che sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili. Senza tale tassa sarebbero antieconomici. Nell’ultima Finanziaria il ministro per l’ambiente Prestigiacomo ha riattivato questi finanziamenti, in deroga a quanto stabilito dalla direttiva comunitaria 77/2001. Questo governo, amici di partito del Sindaco Zanolla, taglia i finanziamenti del 55% per incentivare le vere energie rinnovabili (solare termico ecc.) ed il risparmio energetico ed invece maggiora il prezzo di vendita dell’energia prodotta dagli inceneritori, così da rendere economico l’investimento dei soliti speculatori.
Il tutto a danno della salute dei cittadini (basterebbe ricordare il latte sequestrato alla diossina nei dintorni del più grande inceneritore d’Europa a Brescia) e alla vere politiche di soluzione del problema rifiuti.
Infatti non è vero come dice il Sindaco che l’incenerimento è l’unica soluzione: come già sperimentato concretamente a Ponte nelle Alpi o in molti paesi del trevigiano, si può arrivare all’80% di raccolta differenziata; inoltre si può operare per contenere la produzione dei rifiuti e per il poco che resta possono essere trattati in impianti meccanici-biologici come è stato fatto in Germania per smaltire i rifiuti campani.
Invitiamo quindi il Sindaco di Quero, Trichiana e tutti quei Sindaci favorevoli agli inceneritori, che è un loro fondamentale compito, anche grazie al decreto Maroni, è garantire la sicurezza dei loro cittadini, e la prima sicurezza da tutelare è proprio la salute. Crediamo che di fronte a questo qualche Euro di più all’anno di tassa rifiuti non sia fondamentale.
Movimento Altrementi.
Davide De Martini Bonan
Mauro Vettor
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