venerdì 27 febbraio 2009

importante serie di appuntamenti organizzati da "CONFINI COMUNI" ai quale non mancheremo di partecipare e che siamo ben felici di publicizzare!!! VENITRE IN TANTI!! è importante consocere, capire.. costruire consapevolezza..

Inquinamento atmosferico e salute

Venerdì 6 marzo 2009 - ore 20.30
Santa Giustina, Sala Oratorio, piazza Maggiore
Inquinamento atmosferico: le ricerche sulle polveri fini
Andrea Gambaro Dipartimento di Scienze Ambientali, Ca’ Foscari, Venezia
L’inquinamento atmosferico della Valbelluna
Rodolfo Bassan Dirigente Servizio Sistemi Ambientali - ARPAV di Belluno

Venerdì 13 marzo 2009 - ore 20.30
Santa Giustina, Sala Polifunzionale, piazza Maggiore
Inquinamento atmosferico e rischi cancerogeni: un grande problema di sanità pubblica
Morando Soffritti Direttore Scientifico Istituto Ramazzini, Bologna
I dati epidemiologici riguardanti l’area feltrina
Guido Trento Consigliere regionale del Veneto, Commissione Sanità

Sabato 14 marzo 2009
Museo Etnografico della provincia di Belluno
Serravella di Cesiomaggiore, in collaborazione con il Comitato Chimicafree di Cesiomaggiore
ore 17.00
Pesticidi e rischi cancerogeni
Morando Soffritti Direttore Scientifico Istituto Ramazzini, Bologna
ore 18.00
Tavola rotonda. Ambiente e salute in Valbelluna: prospettive di prevenzione
Intervengono:
Rodolfo Bassan Dirigente Servizio Sistemi Ambientali - ARPAV di Belluno
Guido Trento Consigliere regionale del Veneto, Commissione Economia Montana e Sanità
Morando Soffritti Direttore Scientifico Istituto Ramazzini, Bologna
Evandro Bertelle Medico di Medicina Generale, Associazione ConfiniComuni
Franco Maria Zambotto Direttore UOC di Pneumotisiologia - ULSS n.2 di Feltre
Luigi Cazzola Direttore del Dipartimento di Prevenzione - ULSS n.2 di Feltre
La cittadinanza è invitata !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

mercoledì 25 febbraio 2009

..14 MORTI IMPUNITE?? ..APPELLO DA TEZZE sul GRAPPA

..e mentre il Paese si dilaniava sui testi sanremesi di Povia e della Zanicchi.. mentre in tanti dibattevano sulle vicende legate al “Grande fratello” e ad “Amici”.. mentre in tanti si infervoravano per un pallone o s’”imbacucavano” davanti al piccolo schermo.. “14 persone venivano assassinate.. per la seconda volta..”

Voci rotti dalla commozione, altre intrise di rabbia ma tutte pregne di indignazione e desiderose di chiedere, pretendere giustizia! Voci che hanno reso molto intenso e vivo l’incontro organizzato martedì 24 febbraio dal comitato "comitato di difesa del diritto alla salute di Tezze sul Brenta".
Tema centrale dell’assemblea il “cosa fare” dopo la sconcertante decisione del PM del Tribunale di Bassano che ha proposto l’archiviazione del processo PER IL CASO DELLA MORTE DEI LAVORATORI DELLA GALVANICA PM .... LAVORATORI AMMAZZATI DAL CROMO, DALLE CONDIZIONI DI LAVORO, E DAL PROFITTO A TUTTI I COSTI.
14operai morti !! condizioni di lavoro inammissibili e la decisione di archiviare.. cioè DI NON AVVIARE NEMMENO UN PROCEDIMENTO CHE ACCERTASSE RESPONSABILITA’ E COLPE!!
..“li vogliono assassinare una seconda volta” ha sussurrato qualcuno.
Presente all’incontro anche una delegazione del Comitato Prà Gras di Fonzaso. Abbiamo espresso tutta la nostra solidarietà e disponibilità a lavorare per costruire due importanti momenti di informazione e denuncia. Il 6 marzo a Bassano verrà indetta una assemblea pubblica e il 14 marzo sempre a Bassano una manifestazione per dire NO a questa assurda decisione
Un caso emblematico, di cui si sono occupati anche i media nazionali. Una grandiosa devastazione ambientale, con falde e terreni contaminati dal cromo, margherite mutate geneticamente che assumevano sembianze improponibili e soprattutto 14 morti.. e per tutto cio’ si decide di NON celebrare un processo ma di archiviare tutto. Dopo le archiviazioni dei tantissimi esposti del Comitato di Rosà che da anni si batte contro le ECOMAFIE adesso la misura è davvero colma E’ ora di dire BASTA!! Di esserci a Bassano 14 marzo Per esprimere vicinanza, indignazione e per portare, da ogni lembo del veneto, d’Italia la nostre esperienza di lotta e resistenza contro gli eco-mostri, le devastazioni finalizzate solo al profitto di pochi a scapito di tutti, di lobby economico-politico-imprenditoriali che pretendono di fare il bello e il cattivo tempo.. è ora di dire BASTA !!! PER LEGGERE L'APPELLO DEL COMITATO DI TEZZE SUL BRENTA..cliccare qui

OGGI DAI GIORNALI: LA PANDOLFO SPEGNE LA FONDERIA !! (leggi articolo)

domenica 22 febbraio 2009

..COSA STA SUCCEDENDO A CALLIOL???..

..questa era la domanda che ci ponevamo anche qualche giorno fa durante la serata del 17febbraio.. UNA PRIMA RISPOSTA LA TROVIAMO OGGI NEL BLOG DI "DOLOMITI TOXIC TOUR"
.. ALCUNE FOTO E DUE INTERESSANTI VIDEO CI PONGONO DINNANZI A UNO SCENARIO CHE NON PUO' LASCIARE INDIFFERENTI..
Lanciando la proposta di organizzare una "visita sul posto".. per raggiungere il cantiere assiene a cittadini, amministratori.. chiedendo spiegazioni sia delle operazioni svolte (degli apporti e delle asportazioni di terreno..) che di come è stato devastato e mutato il PAESAGGIO..
..VI INVITIAMO A VEDERE LE FOTO E I VIDEO SU "Dolomiti Toxic Tour" GUARDARE PER CREDERE.. CLICCATE QUI
NELLO STESSO BLOG ANCHE QUESTI ADESIVI SCARICABILI (CLICCATE QUI)
ALTRO INTERESSANTE ARTICOLO RELATIVO AI MELETI IN VAL DI NON POTETE LEGGERLO SUL SITO DI OFFICINA AMBIENTE (CLICCATE QUI PER LEGGERLO)

venerdì 20 febbraio 2009

SERATA DEL 17 FEBBRAIO.. incontro a Farra di Feltre

Sala gremita, tanti argomenti trattati da tante voci diverse e molti progetti da avviare.
Puo’ essere sintetizzata così la serata di martedì 17febbraio che ha visto sedersi attorno a un tavolo molti esponenti di comitati, di associazioni e cittadini feltrini..bellunesi..trentini
Un percorso comune avviato da qualche mese e teso al condividere saperi, esperienze, contatti e finalizzato al costruire, tutti insieme, momenti e spazi di informazione, di condivisione, critica e proposta. Da subito il tema caldo è stata quello dei “meleti intensivi” a Cesiomaggiore. Dopo un breve resoconto di quanto raccontato dagli amici del comitato della Val di Non (incontrati sabato presso Officina Ambiente a Trento) e di quali passi sono intenzionati a fare, si è passati subito alla proposta. L’idea è quella di organizzare una serie di serate pubbliche a iniziare proprio da Cesio per poi toccare molti comuni bellunesi e trentini.
Incontro che verranno incentrate sulle testimonianze dei due comitati (Chimica Free e della Val di Non) ma parlando anche di alimentazione, di prodotti tipici locali, di paesaggio dando tanto spazio ai cittadini (che troppo spesso vengono esclusi da ogni decisione, per lo più calata dall’ alto) a loro pareri esperienze e proposte.
Molte le domande su “cosa si sta facendo nei 20ettari acquisiti dalla società Feltrina a Calliol e sui vari asporti e apporti di “terreno” che sono stati fatti in quell’ appezzamento (dove hanno operato contemporaneamente 5grossi scavatori) Invitiamo cittadini ed amministratori a visitare il cantiere per rendersi conto della portata dell’opera e del suo devastante impatto su paesaggio ed ecosistema Se questo è il “progresso”, se queste sono le “ricadute positive sul territorio” prospettate dal presidente della coldiretti trentina Calliari ..c’è davvero di che rallegrarsi
Interessante l’intervento di G. Casanova (CIPRA) che ha ribadito l’importanza delle biodiversità, vera ricchezza di un territorio, la peculiarità del modello di “cooperativa” del trentino (snaturata rispetto alla forma originale) e l’importanza della figura e dell’opera dei “contadini” nella vita del “sistema montagna”. Indispensabile poi, non dimenticare mai che noi non viviamo in una piccola valle isolata ma siamo parte di un qualcosa di assai più ampio.. la grande Regione Alpina. Ricca di importanti esperienze da condividere e ottimi progetti avviati
Sicuramente utili anche i contatti avviati con giornalisti della RAI regionale e nazionale
Dopo una serie di riflessioni sul cosa è l’agricoltura e la ruralità oggi, sull’importanza di liberare gli agricoltori dalla burocrazia ci si è soffermati a lungo sulla questione autoproduzioni.
Un autoproduzione” finalizzata al coltivare la terra per ottenere (per se e la propria famiglia) alimenti sani e genuini. Ottenuti usando tecniche di coltivazione biologiche, semi autoctoni e non certo super ibridi (ghiotti di chimica) L’intenzione è pertanto quella di creare una “rete” che metta in collegamento tutti noi, tutti coloro che desiderano autoprodurre al fine di condividere conoscenze, esperienze, metodologie, capacità socilità e tempi Rete che potrebbe essere utile anche per informare su eventuali eccedenze messe direttamente a disposizione (senza intermediari) di singoli acquirenti o GAS
Tutta da sviluppare, ma molto interessante, l’ipotesi degli “orti comunitari”
Restando in ambito di “autoproduzioni”, è stata lanciata l’idea di costruire assieme dei dossier (coinvolgendo anche studenti, appassionati, ricercatori) sui vari aspetti che caratterizzano questo bel territorio che ci ospita, da diffondere poi in rete, durante le serate pubbliche o altre occasioni
Si è parlato anche della serata organizzata ad Arsie’ (aprile) dove Renata Tavernar parlerà della sua esperienza di lotta contro una discarica in trentino e del libro che racconta questa intensa vicenda. Illustrato poi il lavoro di slow food sugli orti scolastici
Prossimo appuntamento per “Coltivare Condividendo” (aperto a chiunque è interessato al nostro percorso, approccio e ai temi in discussione) martedì 3 marzo stesso posto e stessa ora per discutere assieme di:
- definizione ultimi dettagli per la serata a Serravella (Cesiomaggiroe) sulla questione “meleti intensivi” e organizzazione iniziative collaterali.
- Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.) cosa sono e come operano (inviteremo i GAS bellunesi e trentini per un confronto di idee ed esperienze)
- presentazione dei moduli per la mappatura dal basso e per la creazione di una rete di autoproduttori (e eventuali collegamenti tra questi, GAS e acquirenti interessati a loro eventuali eccedenze)
- semi autoctoni e tipici (inviteremo tecnici per consigli, descrizione e anche per eventuali classificazioni )
Utile avviare un ragionamento sul PAESAGGIO ..e sulle devastazioni che lo minacciano
..................... ADESIVI ......... sbirciano tra i vari siti abbiamo trovato dei simpatici adesivi sul blog di Dolomiti Toxic Tour... per vederli clicca qua

INTERESSANTE SCRITTO di: CONFINI COMUNI-Santa Giustina (BL)

L’Associazione di Volontariato CONFINICOMUNI è nata ad iniziativa di un gruppo di
cittadini di Santa Giustina i quali, in presenza di un diffuso atteggiamento di inerzia della gente di fronte ai numerosi problemi che interessano la comunità sul territorio della valle, hanno deciso di costituirsi quale voce di cittadinanza per alimentare una presa di coscienza tale da indurre alla partecipazione ed al coinvolgimento responsabile degli abitanti. L’obiettivo fondamentale al quale miriamo è la qualità della vita. Ad essa si connettono i problemi che riguardano la qualità dell’aria e dell’acqua, il traffico stradale con riflessi sulla sicurezza, il rumore e l’inquinamento, il degrado dell’ambiente e del paesaggio, lo scadente servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti con la preoccupante prospettiva, in mancanza di discariche, di dover ricorrere all’incenerimento.
Dopo una rapida indagine, la nostra Associazione ha individuato nella positiva
sperimentazione del Comune di Ponte nelle Alpi una concreta esperienza nella possibilità di ottenere consistenti risultati nella gestione del problema dei rifiuti urbani. Il Comune di Ponte nelle Alpi presenta inoltre affinità con quello di Santa Giustina per logistica, densità abitativa e posizione territoriale.
Per questo motivo abbiamo organizzato una serie di incontri (nel comune di Santa Giustina, esattamente il 14 giugno, e il 20 e 25 novembre 2008) con l’Assessore referente del Comune di Ponte nelle Alpi per conoscere e far conoscere tale esperienza nella quale sono i numeri a fare pensare: raccolta differenziata dal 23% a più dell’80%, riduzione del costo di conferimento a discarica da 457 mila Euro a 63 mila Euro e riduzione dei costi complessivi della gestione di quasi il 12%; il tutto nel breve volgere di tempo inferiore ad un anno. Ma riteniamo non sia unicamente l’aspetto economico il perno su cui valutare l’esperienza del Comune di Ponte nelle Alpi; in una considerazione a più ampio raggio, precisamente, non
sembrano irrilevanti i vantaggi rappresentati dal maggior riciclaggio, dalla minore necessità di discariche a cui conferire il rifiuto secco indifferenziato e dall’evidente minor costo ambientale di tutto il processo che, tra l’altro, avvia un positivo circolo virtuoso che si autoalimenta ad evidente beneficio dei cittadini, dell’ambiente in cui vivono e più in generale di tutta la provincia.
Una ricaduta non secondaria appare infatti la responsabilizzazione della popolazione nei confronti del problema rifiuti, con un coinvolgimento personale e quindi con una presa di coscienza anche sull’acquisto di beni che consentano di smaltire di meno e con minori volumi complessivi da gestire.
La raccolta differenziata porta a porta risulta peraltro già avviata da moltissimi comuni della nostra Regione (circa il 70% nel 2006 – Fonte ARPAV) e non crediamo che la popolazione bellunese – e del Feltrino, in particolare - “non sia pronta” o che non ci siano gli spazi economici ed imprenditoriali per avviare questa modalità di raccolta. Crediamo invece importante che si debba prendere un’iniziativa analoga per tutta la Comunità Montana Feltrina. Lo sviluppo futuro porta in ogni caso verso la raccolta spinta per cui investimenti, anche parziali o per stralci, dovrebbero andare in questa direzione altrimenti il rischio sarà quello di effettuare spese inutili con evidente spreco di denaro pubblico.
Da subito sarebbe opportuno cominciare ad informare e formare la popolazione in maniera capillare fornendo regole uniformi e chiare, evidenziando i problemi, anche ambientali, che si incrementerebbero nel caso in cui la questione rifiuti non venisse risolta presto e in maniera significativa.
L’esperienza di Ponte nelle Alpi evidenzia inoltre che la popolazione è spesso più pronta degli amministratori nell’avviare soluzioni moderne e maggiormente eco-compatibili nella gestione dei rifiuti con benefici effetti su molte situazioni di crisi e molte volte di conflitto tra amministrazioni e cittadini, come ad esempio le isole ecologiche. Bisogna forse darle fiducia. Nell’ambito della raccolta dei rifiuti con sistemi di raccolta spinta porta a porta, è noto che l’ecocentro diviene un elemento fondamentale e obbligatoriamente necessario per consentire ai cittadini di conferire facilmente e correttamente i rifiuti altrimenti non smaltibili: logistica, gestione ed orari di apertura rappresentano anche in questo caso elementi fondamentali per la buona riuscita del processo di conversione.
Purtroppo, allo stato attuale delle cose, non ci è dato osservare segnali incoraggianti da parte delle amministrazioni preposte.
Queste nostre poche righe non vogliono ovviamente essere esaustive di fronte alla
complessità del problema, ma intendono richiamare l’attenzione su quello che reputiamo per la nostra gente un obiettivo assoluto: arrivare ad una differenziata porta a porta tra l’80% e il 90%, in tempi brevi. Pena, come minimo, l’esclusione della nostra comunità da quei circuiti virtuosi che in altre province venete hanno avviato da tempo una nuova economia, avanzata per ricerca e tecnologia, capace di creare anche occupazione. Dunque, non possiamo che auspicare in questo settore l’avvio di un cambiamento culturale che sia pienamente rispettoso delle esigenze ambientali, sociali e sanitarie della collettività. A cui facciano seguito scelte amministrative coerenti, collocate in una prospettiva di investimento a
lungo termine. Per questo riteniamo quantomeno doveroso promuovere in primo luogo un dibattito sulle scelte e sulle modalità di raccolta e gestione dei rifiuti urbani, fornendo anche ai cittadini gli strumenti e le conoscenze utili per poter partecipare consapevolmente alle scelte che gli amministratori dei nostri comuni si troveranno presto a dover effettuare. Ma soprattutto ci attendiamo decisioni operative concrete in questa direzione.
Santa Giustina, 29 dicembre 2008
(IL PRESIDENTE Stefania Garna)

giovedì 19 febbraio 2009

..FOTO MOLTO SUGGESTIVE della VALLATA FELTRINA..

"..è importante avere la capacità di FERMARSI ed OSSERVARE COSA CI ACCADE ATTORNO.."
..FERMARSI ED OSSERVARE LA NOSTRA BELLA VALLATA FELTRINA SIGNIFICA ANCHE TROVARSI DINNANZI LA FITTA CAPPA CHE TRATTIENE AL SUOLO POLVERI E INQUINANTI (alla faccia di chi vuol piazzare sotto a quella cappa INCENERITORI, FONDERIE, INDUSTRIE PESANTI, MELETI INTENSIVI ecc..


OGGI PERO' 19 FEBBRAIO 2009 SE IL NOSTRO SGUARDO ACCAREZZAVA IL CIELO NON POTEVA NON NOTARE UN PARTICOLARE "RICAMO" .. LA SCIA DI UN AEREO (rimasta a lungo visibile) CHE HA COMPIUTO ALMENO 3 TRAIETTORIE CIRCOLARI .. COME MAI?



mercoledì 18 febbraio 2009

E' UFFICIALMENTE NATO IL COMITATO "BARBIERI SLEALI" di BORGO VALSUGANA (con cui siamo gemellati)

Acciaierie, analisi fuori provinciaIl Comitato Barbieri Sleali cerca sostanze tossiche
BORGO VALSUGANA. Il Comitato Barbieri Sleali organizzerà una manifestazione di piazza a Borgo, per sensibilizzare la gente ma soprattutto per raccogliere fondi che serviranno per far compiere delle analisi su terreni limitrofi alle acciaierie di Borgo, per l’identificazione di eventuali inquinanti pericolosi per la salute. Un altro esempio, ormai, di come la popolazione, non fidandosi più dei controlli pubblici (quelli dell’Appa) abbia deciso di prendere in mano la situazione, in difesa dell’ambiente e della salute pubblica.
Abbiamo incontrato tre rappresentanti del Comitato, il dottor Roberto Cappelletti, chirurgo all’ospedale di Borgo, Rosa Finotto e Saverio Giongo. Il perché del nome del Comitato è presto detto. Si dice che Francesco Giuseppe volesse che il suo barbiere fosse sempre di Valsugana: perché i valsuganotti erano i più fedeli tra i suoi sudditi, quindi non gli avrebbero tagliato la gola e non avrebbero fatto circolare notizie relative alle attività del monarca. Loro, quelli del Comitato, invece, vogliono che le notizie circolino, specie sulla salute dell’ambiente in valle, negli ultimi anni messa a dura prova per vari aspetti. “Siamo una trentina di persone, di tutta la Bassa Valsugana e ci siamo costituiti in comitato da un anno. Siamo partiti con il problema dell’acciaieria anche se il nostro interesse riguarda l’ambiente in generale e la salute pubblica”.
Ora scenderanno in piazza. “Lanceremo una sottoscrizione attraverso una manifestazione di piazza a Borgo. I nostri referenti, in quel caso e successivamente, raccoglieranno offerte e sottoscrizioni che ci permetteranno di far svolgere, autonomamente, delle analisi sui terreni vicini alle acciaierie. Per definire se e in che misura, si riscontrerà presenza di cromo esavalente e altre componenti tossiche”. La data sarà comunicata a breve e seguirà di poco quella delle elezioni comunali a Borgo e Strigno. “Speriamo di poter far muovere la cittadinanza di Borgo. Ad esempio quelle mamme che si erano mobilitate per il parcheggio sotto l’asilo. Poi la raccolta fondi verrà organizzata in vari paesi”.
Il Comitato vanta adesioni da Novaledo a Tezze. È collegato con L’Osservatorio di Grigno-Tezze, il comitato di Fonzaso che ha bloccato l’insediamento nella piana di Arten di una fonderia, col Comitato Marter, con l’Antipuzza di Campiello, l’Antibonifica di Villa Agnedo e il Comitato discarica Sulizzano di Carzano.
“Ciò che ci preoccupa – dice il dottor Cappelletti – è che la letteratura conferma che attorno ad ogni acciaieria o inceneritore, si verifica un aumento della mortalità. Non solo per tumori ma anche per malattie cardiovascolari e polmonari. Le acciaierie a Borgo sono in pratica nel paese, in una vallata senza riciclo dell’aria, attraversata da una via che porta 40.000 passaggi di mezzi a motore al giorno. A Borgo poi, si sono registrate concentrazioni di polveri sottili tra le più alte in Italia. Siamo seriamente preoccupati”.
Sono anche altri i timori che muovono il Comitato. Si vocifera di immissione di rottami provenienti dall’Est nel processo di lavorazione a Borgo e anche di una possibile cessione ad azienda estera, poco controllabile, dello stabilimento. C’è dell’altro: “Noi sappiamo di cinque tumori che sono stati diagnosticati in 20 anni a dipendenti dello stabilimento. Ma poi ci sono le recenti indagini della magistratura, quei rifiuti dell’acciaieria non proprio in regola”.
I Barbieri Sleali vogliono analisi fatte in un laboratorio accreditato di fuori provincia. Il comitato scientifico, interno al gruppo e formato oltreché dal dottor Cappelletti anche dall’ex docente universitario Giorgio Jobstraibizer e dalla biologa Fabiola Paterno, ha definito una mappatura della zona e una metodologia dei prelievi. Si parla di 2.500-3.000 euro per un solo elemento da individuare. Il cromo, certo, ma anche le diossine (900-1.000 euro a campione). Le analisi verranno fatte verso aprile, col disgelo.
Parlavate di tumori? I dati sull’incidenza del male dell’Osservatorio epidemiologico dell’Azienda Sanitaria direbbero che tutto è normale. “I dati sono interpretabili – dicono al Comitato -. In Inghilterra certe ricerche avevano stabilito lo stesso ma poi, cercando nei luoghi di ricaduta dei fumi, le cose sono cambiate”. Tra l’altro, quella indagine dimostra proprio che qui e là, gli uomini rispetto alle donne, in quel paese rispetto a un altro, ci sono casi di incidenza maggiore alla media trentina dei tumori. (Renzo M. Grosselli l’Adige, 18 febbraio 2009)

giovedì 12 febbraio 2009

COLTIVARE CONDIVIDENDO ... + stampa

COLTIVARE CONDIVIDENDO
“ PER CONDIVIDERE, DIFFONDERE SAPERI E CONOSCENZE LEGATI AD AGRICOLTURA, AMBIENTE, PAESAGGIO PER AIUTARE LE AUTOPRODUZIONI AGRICOLE” (e non solo)
Un Progetto che nasce dalla sensibilità di una serie di comitati, associazioni, singolarità del Feltrino, del Primiero, bellunesi, trentine Convinti che questo bellissimo territorio che ci ospita sia si minacciato da una miriade di progetti impattanti e devastanti (cave, meleti intensivi, industrie pesanti, impianti di risalita, inceneritori ecc..) ma che in esso vi siano anche molte conoscenze, saperi, sensibilità che è importante interagiscano tra di loro. Crediamo sia per tanto utile dar vita a “spazi” di dialogo, confronto, condivisione, informazione e progettazione
INVITIAMO TUTTI COLORO CHE SONO INTERESSATI A COSTRUIRE ASSIEME A NOI QUESTI MOMENTI E SPAZI DI PROPOSTA COMUNE:

MARTEDI’ 17 FEBBRAIO (appuntamento quindicinale)

dalle ore 20.30 presso il:
CENTRO GIOVANI a FARRA di FELTRE (via Dolci)
PROPOSTE FATTE NEL PRECEDENTE INCONTRO
In primis la questione “meleti intensivi” a Cesiomaggiore.
L’arrivo di questo tipo di “agricoltura industriale” marchiata “Val di Non” (un agricoltura che richiede massicci trattamenti chimici e favorisce la monocultura) è l’ antitesi della tipica agricoltura che in questi ultimi anni ha avuto un notevole sviluppo a Cesio (e in molti altri Comuni bellunesi) Un agricoltura caratterizzata da varietà autoctone, dal biologico, dal basso impatto ambientale, dalle autoproduzioni. Si è deciso di organizzare delle serate informative su questa importante questione, iniziando da Cesiomaggiore ma poi toccando anche altri comuni della provincia e del trentino Un Parlare di agricoltura e ambiente che non puo’ prescindere dalla questione “alimentazione”, sostenibilità, mense scolastiche. Interessante l’idea di avviare da subito una mappatura e una conseguente rete, anche telematica di produttori biologici e soprattutto di autoproduttori locali. Affinché si abbia un più preciso quadro della situazione e questi possano informare il mercato della propria produzione o eccedenze di produzione in modo tale da collegare in termini diretti produttori e consumatori.
Molto importante anche la questione autoproduzione. Autoproduzione è condivisione di tecniche di coltivazione, di sementi (vero patrimonio spesso ignorato), di contatti e metodi. Ma è anche il riuscire ad autoprodurre dossier, il fare (tutti assieme) vere e reali “valutazioni di impatto ambientale e sociale” di certi “ecomostri” che vengono (o vorrebbero essere) imposti al territorio che ci ospita e a noi tutti. Sbugiardando tecnici, burocrati, funzionari che reputano non impattanti impianti di risalita che sfregiano paesaggi, parchi naturali e riserve integrali.. ma anche industrie pesanti, cave ecc..
DESIDERIAMO RIBADIRE CHE QUESTI MOMENTI DI
DIALOGO, CONFRONTO, CONDIVISIONE DEVONO
ESSERE COSTRUITI ASSIEME! SONO APERTI A
IDEE, PROPOSTE E SENSIBILITA’…

per informazioni: 3336889954 (tiziano)

..e inoltre...
DAL GAZZETTINO DI OGGI:
"TORRESIN: BISOGNA CREARE UN ALTERNATIVA AL MANIFATTURIERO"
Al motto "Cisl e territorio, insieme verso il futuro", la principale organizzazione sindacale del Bellunese (24.613 iscritti) propone quindi un confronto aperto e costruttivo. Senza tralasciare, naturalmente, il bilancio di questi ultimi quattro anni che per il segretario Primo Torresin «sono stati molto impegnativi». «Iniziati con la crisi del 2005 - commenta - e con la simbolica chiusura della Safilo in Cadore che ha segnato l’inizio delle difficoltà per quel settore manifatturiero che nel Bellunese continua a registrare tassi di presenza molto più alti che altrove. Anche troppo alti se si vuole puntare alla diversificazione degli ambiti produttivi. Una proposta potrebbe essere quella della valorizzazione del territorio facendola passare, ad esempio, attraverso la sua manutenzione». E in questo senso Torresin lancia una sfida alla politica: «Meno lotte partitiche e più idee per creare in questa provincia forme di occupazione alternativa. Anche queste istanze vengono sottoposte alla politica dai quasi 25 mila bellunese appartenenti alla Cisl».

mercoledì 11 febbraio 2009

METALBA: SPERIAMO NON SIANO LE SOLITE CHIACCHERE...

..PAROLE CHE CI FA PIACERE SENTIRE...

LONGARONE La giunta di palazzo Piloni ha deciso di non adottare il parere della Commissione regionale di impatto ambientale che promuove lo stabilimento
Sul futuro della Metalba la parola alla gente

Il presidente Sergio Reolon: «I nostri interlocutori saranno il Comune, il Comitato di Fortogna e la popolazione»

Il Gazzettino Mercoledì 11 Febbraio 2009, Longarone
(R.P.) Il futuro della Metalba deve essere deciso assieme. Enti e cittadini. È per questo che ieri la giunta provinciale di Belluno ha deciso di non adottare, e per il momento sospendere in attesa di ulteriori verifiche, la delibera in merito alla questione Metalba all'indomani del parere favorevole, pur con prescrizioni, all'ampliamento dell'azienda dato dalla commissione tecnica provinciale VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale». Lo conferma direttamente il presidente della Provincia Sergio Reolon. «Abbiamo deciso di sospendere la delibera perchè ci troviamo di fronte ad una situazione molto complessa. Come ho sempre fatto, anche stavolta non ci tiriamo indietro. Se fosse una questione esclusivamente tecnica sarebbe stato semplice adottare il parere della commissione, pur con delle prescrizioni, ma siamo convinti che si tratti di un problema che vada al di là di questo e che riguardi il territorio. A questo punto apriremo da subito una verifica senza perdere del tempo. I primi interlocutori saranno il Comune di Longarone e il comitato dei cittadini di Fortogna, e naturalmente la stessa azienda».
Una decisione particolarmente significativa da parte dell'amministrazione provinciale, che apre una nuova fase della questione Metalba. «Possiamo dire proprio di sì - aggiunge Reolon - al momento non ci sono le condizioni per dare alcun via libera. Va sicuramente constatata anche l'inadeguatezza e l'incongruenza di uno strumento tecnico come quello della commissione, che si limita chiaramente ad una valutazione tecnico - economica, senza considerare quella complessiva verso la quale è doveroso da parte nostra prescindere. La nostra posizione non è certo facile, di fronte ad un parere che può essere un elemento di forza per l'azienda. Ma ribadisco che siamo pronti ad andare avanti con ulteriori verifiche».
Reolon conclude: «Vorrei infine illustrare il quadro su cui abbiamo dovuto esprimerci. Da un lato abbiamo un'azienda con determinate caratteristiche che opera su un sito sicuramente inadatto, dall'altro c'è l'azienda che chiede l'ampliamento di fronte ad una delibera del consiglio comunale di Longarone che sul piano politico dice no all'intervento. C'è inoltre una delibera del consiglio provinciale che dice che l'azienda andrebbe collocata in un'altra area. Ora si aggiunge il parere del VIA».

martedì 10 febbraio 2009

DALLA STAMPA di OGGI 10 febbraio 2009

LETTERA AL GAZZETTINO:
«BELLUNO CON PRIMATO TUMORI, E' UNA CITTA' VIVIBILE?"
Mi rendo conto che e qualcuno o qualcuna, io non sia gradito per la mia schiettezza e conclamata scurrilità dialettica, ma soprattutto per le tante volte che ho avuto ragione su certi temi, ragione avuta "sempre dopo e troppo tardi", perciò non vorrei si sminuisse e sottovalutasse quanto sto per dire.
Da anni seguo e i mi interesso del come mai la Valbelluna sia ad altissimo indice di tumori, i più svariati, ma in prevalenza ai polmoni e vie respiratorie.
È da tempo che documento certe situazioni ambientali in Provincia (con foto e video), sempre sminuite e denigrate da personaggi con interessi di bottega e di categoria, gli stessi che vorrebbero un inceneritore in Provincia, probabilmente pensano che moriremo tutti prima, ma con tanti soldi nella cassa da morto, non si sono accorti tali signori che il "Vajont", oltre che i morti del disastro, ne ha fatti di più dopo? Come? Semplicemente con i finanziamenti di stato "Vajont" alle ditte o imprese che s’insediavano nel Bellunese e, guarda caso, molte di esse sono inquinanti, sia come emissioni in atmosfera che come inquinamenti nei luoghi di lavoro, siano esse nocive di polveri o esalazioni gassose chimiche ecc.
Si sono lavati la coscienza per decenni dando dagli operai un litro di latte al giorno, perché dicevano che disintossicava (niente di più falso), però per anni è stato l’alibi per coprire la manchevolezza della tutela della salute nei luoghi di lavoro, "costava meno il latte" che tutelare diversamente la salute della classe operaia.
Dopo anni, ora ne paghiamo le conseguenze, lo ha detto da poco anche il Prof. Veronesi, che non si spiega come mai le vallate dolomitiche abbiano un così alto tasso di tumori, la risposta è anche su quanto sopra scritto, alla faccia "della città vivibile", hanno preso in giro persino la delegazione Cinese in tal senso, ci sono rimasti male i Cinesi, un giorno dirò perchè!!
Perciò vi invito tutti a guardare le previsioni del tempo su Rai 3 Regione, specie alla fine, quando fanno vedere la "cartina dei venti", vedrete e capirete perchè in questa valle c’è poco ricambio d’aria, alla faccia di ipotetici inceneritori e potenziamento fonderie.
Invito tutti a comperare il dvd del prof. Stefano Montanari, dove parla del pericolo delle nano-particelle prodotte da inceneritori, cementerie, fonderie ecc., lo si può ordinare in libreria, è molto interessante, farà capire il perchè di certe situazioni nel Bellunese e non solo dei tumori, ma di interessi che pesano e passano sopra e contro la "vivibilità vera" di noi Bellunesi. Invito tutti a non farsi fregare da chi vuol far credere che ci sono ancora le conseguenze di Cernobyl perchè la vera Cernobyl ce l’hanno creata e prodotta in casa!! Siano stramaledetti i loro soldi fatti sulla pelle della collettività!!
Io sono un orso scomodo e se fossi vissuto in certe città del meridione, probabilmente sarei già morto, non a caso o già la mia lapide pronta, con scolpito un orso che dorme, ma è sicuro che dormirà con la coscienza a posto.
P.S.: fate caso al rumore degli aerei militari che scorazzano sopra di noi, il novantanove per cento quando c’è foschia o nuvoloso. La cosa è alquanto strana e sospetta (cosa ci stanno facendo?).
Non sottovalutiamo la cosa, niente è per caso, perchè ci daranno risposte sicuramente fasulle che sembreranno vere!!!

Silvano Serafini (Orso Grigio)

DAL CORRIERE DELLE ALPI: METALBA: LA COMISSIONE VIA HA DETTO SI
LONGARONE. La commissione tecnica per la Valutazione di impatto ambientale ha dato parere positivo, anche se con prescrizioni, all’ampliamento dello stabilimento Metalba di Fortogna. E la patata bollente del secondo forno contestato dai residenti ora passa in mano alla Provincia: questo pomeriggio la giunta Reolon dovrà decidere se fare proprio il parere tecnico e autorizzare l’ampliamento, scatenando l’ira dei residenti, o se prendere una scelta politica e dire «no», rischiando un’azione legale dell’azienda. Un dilemma difficile da risolvere, sul quale la stessa giunta provinciale si sarebbe divisa, in attesa del voto di questo pomeriggio. «Sì, c’è stato il parere favorevole della commissione Via, con prescrizioni», ha detto ieri il presidente provinciale Sergio Reolon, «stiamo approfondendo e valutando per decidere domani (oggi per chi legge, ndr) in giunta. Certo, non è facile assuemere un provvedimento politico difforme da quello tecnico, è questo il problema di fronte al quale ci troviamo. Ma stiamo studiandolo sotto tutti gli aspetti per prendere una decisione». «Ogni tanto serve prendere scelte di tipo politico», sprona comunque il consigliere provinciale di Rifondazione Renato Vignato, «e qui c’è un problema di relazione con la società civile del territorio.


DAL GAZZETTINO - CRONACA DALLA PROVINCIA. IL NO ALLA METALBA VIAGGIA ON LINE
(r.p.) Sono state inoltrate in questi giorni al presidente della Provincia, Reolon e all'assessore all'ambiente Pison le sottoscrizioni dei cittadini per ribadire il no all'ampliamento della Metalba. È passato poco meno di un mese da quando il Comitato “Prà Gras" di Fonzaso ha lanciato la proposta di una petizione on-line a favore del comitato di Fortogna....«Per noi tutti - si legge in una nota a firma del Comitato - la decisione che verrà presa dagli organi politici sarà una sorta di “cartina tornasole” per capire se le tante dichiarazioni a favore di ambiente, qualità della vita e salute dei cittadini saranno comprovate dai fatti. Sarà quindi una decisione importantissima per tutta la collettività e non solo per quelli di Fortogna, perché sarà il primo vero segnale del cambiamento fin'ora solo sbandierato. Vogliamo davvero essere dolomitici? Crediamo che in ogni caso sarà utile aprire una discussione su chi e come dà l'assenso a certi insediamenti impattanti, soprattutto sulla tanto sbandierata “valutazione di impatto ambientale».


Telve. Ieri il funerale di Francesco Franzoi, ultimo mitico «casaro» a Malga Valpiana. «No, il formaggio non si fa col gas» Addio grande malgaro del Lagorai

sabato 7 febbraio 2009


PRECISAZIONI:

Dopo aver letto l'articolo riportato quest oggi dal Corriere delle Alpi ("s' ingrossa il fronte anti meleti intensivi") Vorremmo precisare che l'iniziativa delle serate pubbliche su questa questione e il progetto "Coltivare Condividendo" non è promosso dal Comitato Prà Gras. Ma(come scritto nel volantino distribuito)è: "Un Progetto che nasce dalla sensibilità di una serie di comitati, associazioni, singolarità del Feltrino, del Primiero, bellunesi, trentine Convinti che questo bellissimo territorio che ci ospita sia si minacciato da una miriade di progetti impattanti e devastanti (cave, meleti intensivi, industrie pesanti, impianti di risalita, inceneritori ecc..) ma che in esso vi siano anche molte conoscenze, saperi, sensibilità che è importante interagiscano tra di loro. Importante per tanto dar vita a “spazi” di dialogo, confronto, condivisione e proposta
L' appuntamento per il prossimo incontro è per il 17 febbraio prossimo.

Per Fortogna..

E’ passato poco meno di un mese da quando il Comitato “Prà Gras (No Fonderia a Fonzaso - STOP Nocività) ha lanciato la proposta di una petizione on-line a favore degli amici del comitato di Fortogna. Una richiesta al Presidente della Provincia di Belluno S. Reolon di attivarsi, di farsi promotore di tutte le iniziative ed azioni possibili al fine di non permettere l’ampliamento della Fonderia della Metalba che gia tantissimi problemi e disagi ha creato e crea agli sfortunati abitanti della zona.
La petizione chiedeva di tener conto del fatto che la fonderia non è dislocata nella zona industriale di Longarone bensì in una zona a ridosso di abitazioni e del cimitero delle vittime del Vajont, che aveva creato e crea notevoli disagi e problemi ai residenti località abitata di S. Martino. (sempre puntualmente evidenziati dagli stessi, ricevendo solo e unicamente rassicurazioni)
Proprio in questi giorni sono state inoltrate al Presidente Reolon e all’Assessore all’ Ambiente Pison le sottoscrizioni dei Cittadini che oltre a dire un secco NO all’ampliamento chiedono agli amministratori di tener anche conto:
- della morfologia della Val Belluna in cui l’inversione termica (per molti mesi all’anno) blocca al suolo polveri e inquinanti e del preoccupante tasso di incidenza dei tumori di questa zona;
- di quando scritto nel PTCP, in cui si auspica che non vengano aumentate le emissioni in atmosfera, ma che anzi queste vengano ridotte;
- del documento “Sicurezza?!” costruito e sottoscritto da tanti comitati e associazioni della anche della provincia di Belluno; (http://pragras.blogspot.com/2008/12/sicurezza.html);
- del diritto di cittadini di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano il territorio in cui vivono;
- dell’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana;
- del fatto che la Metalba abbia installato un forno senza le dovute autorizzazioni e senza seguire le procedure correttamente(stando a quanto riportato dalla stampa)

Sappiamo che in questi giorni la Provincia dovra esprimersi.
Per noi tutti la decisione che verrà presa dagli organi politici sarà una sorta di “cartina tornasole” per capire se le tante dichiarazioni a favore di ambiente, qualità della vita e salute dei cittadini saranno comprovate dai fatti. Sarà quindi una decisione importantissima per tutta la collettività e non solo per quelli di Fortogna, perché sarà il primo vero segnale del cambiamento fin’ora solo sbandierato. Vogliamo davvero essere dolomitici ?
Crediamo che in ogni caso sarà utile aprire una discussione su chi e come da l’assenso a certi insediamenti impattanti, soprattutto sulla tanto sbandierata “valutazione di impatto ambientale”.
Il timore, per non dire la certezza, è che essa sia basata esclusivamente su documenti tecnici e non tenga in minima considerazione l’impatto che hanno fonderie, industrie pesanti, meleti intensivi, sciovie inceneritori, cave ecc.. sulla vita delle persone che vivono in quella zona.
Non possiamo, inoltre, non tenere in considerazione le molte proposte di riflessione sulla anomala situazione bellunese e sul notevole peso che ha il manifatturiero sulla struttura economica provinciale. Balza all’occhio che i dati del manifatturiero rappresentano il 40% in provincia di Belluno contro un 20 % per il Veneto e un 17% per l’ Europa. Risulta quindi difficile pensare che l’ anomalia manifatturiera bellunese resti tale e non subisca un inevitabile ridimensionamento. Crediamo anche noi che serva aprire una discussione e una riflessione su tutto ciò’. Guardando alla situazione nel suo insieme, tenendo conto delle tipicità, anche ambientali, sociali e alle potenzialità (spesso inespresse) della nostra bella Provincia.
Per il momento non ci resta che attendere la decisione della Provincia esprimendo per l ennesima volta tutta la nostra solidarietà e vicinanza agli amici di Fortogna e dichiarandoci pronti ad appoggiare (magari con altri gruppi, comitati, associazioni, cittadini) ogni loro iniziativa e azione

venerdì 6 febbraio 2009

SERATA del 3 FEBBRAIO (a Farra di Feltre)

Una serata molto partecipata, intensa, propositiva.. quella che si è tenuta martedì 3 febbraio presso il centro giovani a Farra di Feltre. Una cinquantina di persone giunta da diverse parti del bellunese, del feltrino, del primiero e perfino da Trento e Folgaria per proseguire quel cammino (iniziato circa 1mese fa) di condivisione di conoscenze, saperi, pratiche.. per dar vita a momenti di dialogo, proposta e confronto.
Molta la “carne al fuoco” (e mi scuseranno i vegetariani per questa frase) anche se sin da subito la discussione si è concentrata sulla situazione di Cesiomaggiore dove sta procedendo a ritmi serrati l’impianti di 20 ettari a meleto intensivo. L’arrivo di questo tipo di “agricoltura industriale” marchiata “Val di Non” (un agricoltura che richiede massicci trattamenti chimici e favorisce la monocultura) è l’ antitesi della tipica agricoltura che in questi ultimi anni ha avuto un notevole sviluppo a Cesio ma anche in molti altri Comuni bellunesi Un agricoltura caratterizzata da varietà autoctone, dal biologico, dal basso impatto ambientale, dalle utoproduzioni. Sin da subito si è deciso che una delle priorità è di diffondere conoscenza e soprattutto la consapevolezza che il bellunese non è una zona depressa che ha bisogno di essere “sviluppata” da questo devastante tipo di agricoltura industriale. Ma che è anche molto importante mantenere viva la rete di collegamento tra diverse realtà che ha costruito la risposta comune data al presidente della Coldiretti Trentina Calliari. Una rete che partendo da Cesiomaggiore e passando per Fonzaso, la Valsugana Milano e Trento giunge in Val di Non, ma che puo’ (anzi deve) estendersi anche oltre
Si è pertanto deciso di continuare questa collaborazione sinergica. Sia per organizzare una serie di serate pubbliche che oltre a Cesiomaggiore toccheranno (grazie alla collaborazione di gruppi locali) anche Fonzaso, Lentiai, Trento. Sia per costruire dei documenti, dei dossier su come è attualmente la situazione nel feltrino e come è in Val di Non. Inviteremo anche studenti, ricercatori, esperti alla stesura di questi documenti-dossier, convinti che troveranno ampio spazio in network nazionali e internazionali che hanno già manifestato notevole interesse per la questione.
A ciò non mancheremo di aggiungere anche altre voci che parleranno di alimentazione, di sostenibilità, di potenzialità del territorio e dell’agricoltura bellunese. Un coro fatto di tante conoscenze, saperi, esperienze di cui è ricchissimo questa vasto territorio alpino.
Ci si è soffermati a lungo anche sulla questione autoproduzione. Autoproduzione è condivisione di tecniche di coltivazione, di sementi (vero patrimonio spesso ignorato), di contatti e metodologie. Ma è anche il riuscire ad autoprodurre dossier, il fare (tutti assieme) vere e reali “valutazioni di impatto ambientale e sociale” di certi “ecomostri” che vengono (o vorrebbero essere) imposti al territorio che ci ospita e a noi tutti. Sbugiardando tecnici, burocrati, funzionari che reputano non impattanti impianti di risalita che sfregiano paesaggi, parchi naturali e riserve integrali.
Molto interessante il lavoro fatto da Officina Ambiente e dai comitati trentini sulla V.I.A. in quella provincia che noi bellunesi pensiamo sia l’eden mentre è ben altro..
La serata ha palesato la volontà di molti di mettersi in gioco, di offrire le loro conoscenze, competenze, contatti per costruire tanti spazi di discussione, informazione, progettualità, capaci di toccare le tematiche più svariate ma inevitabilmente legate le une alle altre
Un discutere e proporre a più “livelli”, per parlare di “fasol bonel de fondaso”, di “distretto del biologico”, di “v.i.a.”, di sovescio, di creazione di una rete di condivisione e commercializzazione di semi autoctoni, di orti scolastici, di pannelli solari, di aree industriali, di cave e di tanto altro ancora.. Il tutto senza avere la pretesa di avere la verità o la soluzione migliore in tasca, ma con l’umiltà di chi vuole conoscere a fondo e di offrire le sue conoscenze agli altri convinti che non ci interessa vincere ma piuttosto convincere.. che non ci interessa inseguire l’autoreferenzialità né porre (imporre) marchi, visioni o sigle ma crear sempre più legami tra conoscenze e sensibilità consentendo loro di esprimersi al meglio
Nuovo appuntamento fra 15giorni, stessa ora e stesso posto con già “quasi pronto” il programma delle serate di marzo e l’auspicio che sempre nuove voci, sensibilità, colori si aggiungano a questo cammino che solcando bellunese e trentino ci fa sentire parte dell’immensa, stupenda regione alpina

mercoledì 4 febbraio 2009

..MA CHE COLPA ABBIAMO NOI.. ???

..“ma che colpa abbiamo noi ???” ..
NO, non abbiamo alcuna ambizione canora, né tantomeno sentiamo l’atmosfera sanremese, ma leggendo quanto affermato dal vice presidente degli industriali bellunesi (Perale) ci viene spontaneo ricordare il ritornello di questa vecchia canzone.
Certo, una persona che decide di dedicare tempo, energie, risorse per far parte di un Comitato, dovrebbe mettere in preventivo di vedersi messo sotto accusa.
“Pensate solo al vostro orticello”,”non sapete dire che no”... per giungere fino a “siete dei terroristi - fare terrorismo”... Ma in fondo quale è la colpa di questi tanto vituperati Comitati? Forse quella di chiedere spiegazioni? Di non accettare passivamente progetti calati dall’alto senza chiedere di capire particolari e conseguenze? Di passare ore su carte e scarotoffie per verificare iter e procedure? Abbiamo forse la colpa di amare così tanto il territorio che ci ospita da pretendere di capire se progetti e insediamenti andranno a minacciarlo e devastare aspetti ambientali, sociali, culturali? Abbiamo forse la colpa di diffondere dati di ricerche, di studi, di incidenza dei tumori.. di cercare di informare, condividere e dar vita a spazi di condivisione aperti a tutti?
Beh certo, qualcuno può anche pensare che sarebbe molto meglio se i cittadini se ne stessero in casa attaccati alla televisione e non si impicciassero di queste questioni che fanno circolare molti soldi e che sono sempre e comunque sinonimo di “progresso”.
Ci scusi Vice Presidente Perale ma noi non la pensiamo così, noi amiamo questa nostra vallata e ci creda, di SI ne diciamo davvero tanti, anzi molto spesso siamo proprio noi a proporre progetti, iniziative, ad appoggiare o dar vita a proposte e iniziative (dal basso). Come è accaduto martedì 3 febbraio nel riuscitissimo incontro tenutosi a Farra di Feltre
Noi siamo convinti che i “Comitati”, intesi come spazi aperti a tutti per il dialogo, il confronto, l’informazione, la condivisione, siano un bell’esempio di democrazia, della tanto invocata “partecipazione”, della presa di consapevolezza e sia un importante antidoto al disimpegno e al menefreghismo. Siamo consapevoli di dare fastidio a qualcuno ma crediamo che non sia fregandosene o lasciando fare che si dimostra amore per la propria terra. Speriamo che invece di attaccare e accusare ci sia una maggiore predisposizione (da parte di politici, amministratori e organizzazioni di categoria) al dialogo e al seguire percorsi condivisi.

Ci hanno invece colpito molto positivamente le dichiarazioni del Segretario della CISL P.Torresin che in una intervista a riproposto una riflessione molto interessante
Non possiamo non essere d’accordo che il reparto manifatturiero ha un peso notevole sulla struttura economica della Provincia di Belluno. Balza all’occhio che i dati del manifatturiero rappresentano il 40% in provincia di Belluno contro un 20 % per il Veneto e un 17% per l’ Europa. Risulta quindi difficile pensare che l’ anomalia manifatturiera bellunese resti tale e non subisca un inevitabile ridimensionamento. Crediamo anche noi che serva aprire una discussione e una riflessione su tutto ciò’. Guardando alla situazione nel suo insieme, tenendo conto delle tipicità, anche ambientali, sociali e alle potenzialità (spesso inespresse) della nostra bella Provincia. Non crediamo che puntare “dita accusatorie” contro chi ha delle forti perplessità verso l’imposizione di inceneritori, industrie pesanti, meleti intensivi, cave sia la soluzione migliore. Speriamo che politici, sindacalisti, ordini e categorie abbiano la forza, la volontà, la capacità di abbandonare posizioni precostituite e affrontare la situazione nel suo insieme senza scandalizzarsi se coloro che vivono questo territorio osano dire la loro, chiedono di essere protagonisti nelle scelte che condizionano e condizioneranno il loro presente e soprattutto il loro futuro. Il “NO” a questo tipo di confronto peserebbe molto di più dei no espressi dai Comitati su alcuni progetti e condizionerebbe la crescita e la riuscita di tali progetti.

Non possiamo non manifestare tutta la nostra preoccupazione per i dati recentemente diffusi relativi all’incidenza dei tumori (“il cancro colpisce 1800 nuove persone in provincia di Belluno) soprattutto di quelli alle vie respiratorie (“record bellunese nel Veneto”) Chiediamo a viva voce che si faccia il possibile per spiegare il perché di questo preoccupante dato, che si avviino serie e approfondite indagini epidemiologiche, che si tenga ben presente anche questo aspetto quando si parla di “futuro del bellunese e dei bellunesi”

.............DAL GAZZETTINO DEL 3FEBBRAIO 2009.......................
Tumori alle vie respiratorie record bellunese nel Veneto

Il cancro colpisce ogni anno 1800 nuove persone in provincia di Belluno, in totale 8993 fra il 1999 e il 2002. Calcolate per 100 mila residenti, sono 853 (550 nell’Ulss 1, circa 300 nell’Ulss 2). Una su quattro si ammala: nel 52% dei casi si tratta di uomini, nel resto di donne. Sono i numeri più recenti in possesso della divisione di oncologia, che il primario Mauro Giusto fornisce alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta al cancro e che non si discostano da quelli regionali e nazionali. Invece sono molto più frequenti della media regionale i tumori all’area naso-gola-esofago (+63%), al fegato (+60%), alla mammella e allo stomaco (+40%) specie nella donna, al polmone (+25%)...

lunedì 2 febbraio 2009

MANIFESTAZIONE a BASSANO "EMOMAFIA e VERA SICUREZZA"


“Era quasi mezzogiorno sabato 24 marzo quando per le vie di Bassano s'è iniziato a muovere un variopinto, spesso chiassoso (ma in certi tratti percorso da un funebre silenzio) serpentone…”
Iniziava così il comunicato con cui il Comitato Prà Gras raccontava della partecipazione alla manifestazione organizzata dal Comitato di San Pietro “per dire BASTA al silenzio omertoso per chiedere verità, giustizia, per chiedere di essere protagonisti di scelte che toccano la salute, il territorio..la qualità della vita”
E ieri, 31dicembre 2009, a quasi 2anni di distanza gli striscioni del Comitato Prà Gras si sono unito a quelli del Presidio di S.Pietro, del Comitato di Tezze e ad altri giunti dalla Val Susa, da Treviso, dal trentino e dal padovano per dire “Xe ora” per denunciare la questione “ECOMAFIA” e “VERA SICUREZZA”
Due anni comunque fitti di incontri e iniziative comuni sia con gli amici di S.Pietro che con molte altre realtà di base della zona e non.. un “percorso comune” davvero molto intenso e profiquo

“Non avrei mai pensato di dover fare o partecipare a una manifestazione contro la MAFIA in veneto ed invece..” questo è ciò che ha più volte detto Daniele Pasinato uno dei leader del Presidio San Pietro.(un ragazzo davvero straordinario di cui siamo onorati di essere amici e che incarna l’essenza di chi non piega o distoglie lo sguardo dinnanzi alle ingiustizie, nefandezze, abbusi e che paga a caro prezzo il suo impegno, la sua forza e tenacia)
Ricordati e ribaditi tutti gli episodi gravi, gravissimi, più volte denunciati dal Presidio che vedono coinvolti politici, amministratori, imprenditori e esponenti dei clan. Denunce precise e dettagliate che non hanno mai, inspiegabilmente, avuto seguito.
Molto suggestivo anche il “processo popolare” al Tribunale di Bassano, che ha ripercorso passo passo tutte gli esposti del Presidio, reperti, documenti, insabbiamenti e terminato con l’urlo “COLPEVOLE” da parte dei cittadini presenti
Dal palco anche il Comitato Prà Gras ha espresso la sua piena solidarietà agli amici di S.Pietro e ribadito l’importanze di dialogare, condividere di mutua, reciproca assistenza tra i vari comitati
Dopo una serie di rallentamenti del traffico.. con passaggi sulle strisce pedonali ci si è ritrovati tutti al Presidio davanti alla famigerata zincheria
Momenti di dialogo e convivialità, di racconti e progetti, iniziative e proposte
Una stupenda atmosfera in cui persone giunte dalle più svariate parti d’Italia hanno intrecciato relazioni e consolidato amicizie Questo spirito fatto di sensibilità comune ma anche di amicizia, di spontaneità e tenacia è la vera essenza di manifestazioni e momenti come questi in cui a prevalere è l’attaccamento al territorio che ci ospita, al desiderio di partecipazione e di trasparenza e non certo calcoli elettoralistici, egemonizzazioni varie o un troppo spesso presente “professionismo della contestazione”
Peccato per la contemporaneità con un'altra iniziativa che ha probabilmente distolto energie e persone (ciononostante molto numerose) da Bassano
Torniamo da Bassano con tante idee e progetti, sensazioni intense, amicizie e convinzioni che si sono consolidate. Ma anche con un appello che tutti quanti assieme dal vicentino al trentino, dal bellunese alla val susa vorremmo lanciare a favore degli amici di Fortogna.. sicuramente presenti con lo spirito

ULTERIORI IMMAGINI, COMMENTI, VIDEO ANCHE SU:
http://lpp.opencontent.it/blog/?p=1286#more-1286
http://nordest.indy.ortiche.net/?q=node/148
http://nordest.indy.ortiche.net/?q=node/147