martedì 23 dicembre 2008

anche..PER NATALE IMPARA A RICILARE (NON SOLO I REGALI)

Purtroppo, nemmeno nel periodo natalizio, ci giungono “regali” belli e graditi. A confermare ciò le dichiarazioni rilasciate, proprio in questi giorni, dal Sindaco del Comune di Quero Bruno Zanolla. Egli invoca a gran voce la realizzazione di un inceneritore in provincia di Belluno, stimolato a suo dire da cittadini di Carpen e Schievenin.
Noi del Comitato Prà Gras (No Fondera a Fonzaso-STOP Nocività) crediamo che la questione “rifiuti” sia molto importante e che vada affrontata con la massima serietà e responsabilità, coinvolgendo in primis i cittadini, adeguatamente informanti e coinvolti. La percezione che abbiamo è che attualmente tra la gente, non vi sia affatto un grande consenso verso gli inceneritori. Prova ne è che il documento “Sicurezza ?!”che abbiamo contribuito a costruire (assieme ad una trentina tra comitati ed associazioni) e stiamo diffondendo in questi giorni, sta riscuotendo un notevole successo e approvazione non solo tra medici, oncologi, tecnici ed esperti (ed dott. Gentilizi e il dott. Montanari) ma soprattutto tra i nostri concittadini.
Pensiamo infatti che in una vallata come la nostra, stretta, con poco “ricircolo d’aria”, in cui l’inversione termica trattiene al suolo polveri ed inquinanti e il tasso di certi tumori è allarmante, non sia il luogo più adatto non solo per industrie pesanti, meleti intensivi e cave… ma anche e soprattutto per inceneritori.

Per ciò che riguarda i costi è opportuno dire che sono altre le metodologie che portano ad un risparmio complessivo: la raccolta porta a porta e la differenziata spinta. Questo è assodato ed esistono realtà che lo provano!!
Aggiungiamo alcune note in modo da rendere note le informazioni anche a quei cittadini poco informati sul tema (dati relativi ad una tonnellata di rifiuti “bruciata”).
- L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine;
- L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze;
- Le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche;
- I fumi possono contenere 30 kg di ceneri volanti cancerogene e 25 kg di gesso;
- L’’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare;
- Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti.(e possono anche insidiare il nostro DNA come dimostrato dal dott. Montanari);
- Gli inceneritori, detti impropriamente (secondo la Comunità Europea) termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’ENEL associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero antieconomici;
- In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perché: il legno può essere venduto alle aziende per farne truciolato; il riciclaggio della carta rende più dell’energia che se ne può ricavare; il riciclaggio della plastica è conveniente (come dimostrato dal centro di riciclo di Vedelago-TV).
- La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il 30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la “bioessicazione”. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari.
Si legge sulla stampa: .«Un termovalorizzatore - ha spiegato Zanolla - massimizza il suo rendimento quando alla base c'è un'ottima raccolta differenziata. E la strada quasi obbligata che dovrà essere intrapresa nel prossimo futuro non potrà essere che questa: ottimizzazione della raccolta differenziata e realizzazione di un termovalorizzatore.
Riteniamo che questo non sia veritiero: la raccolta differenziata è in contrasto con l’uso degli inceneritori perché se la differenziata fosse superiore al 60% circa gli inceneritori faticherebbero a funzionare. Comprare rifiuti per farli funzionare non ci sembra la soluzione ideale.
Ancora: “Ora è indispensabile che la Provincia si renda conto che sta sostenendo una strategia che non ha futuro perché anche a livello di inquinamento i termovalorizzatori hanno un bassissimo impatto mentre i rifiuti che vengono interrati restano lì per lunghissimo tempo inquinando le falde acquifere”.
E’ realtà che gli inceneritori inquinano, producono sostanze pericolose e cancerogene; producono tra l’altro scarti considerati rifiuti tossici nocivi, che inquinano di più e richiedono discariche speciali.
Anche la Comunità Europea spinge gli Stati Membri a prendere strade differenti quali la riduzione a monte dei rifiuti e la massimizzazione della raccolta differenziata. Non diventeremo come Napoli se i politici e i cittadini vorranno risolvere il problema con le migliori metodologie in termini di costi e di salute.
Per concludere non possiamo che ribadire per l’ennesima volta l’importanza che si apra una seria discussione su queste tematiche, con dibattiti pubblici e serate a tema. Aggiungiamo solo una riflessione. Ma se la nostra Provincia non produce abbastanza “rifiuti” per “mantenere” un inceneritore… non ci sarà mica in qualcuno l’idea di farli giungere da altre province venete o fuori regione?
Ribadiamo che le soluzioni al non incenerimento ci sono, basta avere la volontà di trovare e applicarle. Invitiamo pertanto tutti, in primis il Sindaco Zanolla, a visitare o a conoscere meglio il centro di “Riciclo di Vedelago” in cui si ricicla fino al 99% dei rifiuti (non inquinando e producendo reddito). http://it.youtube.com/watch?v=VJ7ZWkSPqOM

4 commenti:

Anonimo ha detto...

I queresi si batteranno affinchè non venga costruito un inceneritore (non termovalorizzatore, ma inceneritore!) nel loro territorio. No agli speculatori del rifiuto!

no forgialluminio ha detto...

INTERVENTO DI AUGUSTO DE NATO (WWF) SU QUESTO ARGOMENTO:
Gli impianti d’incenerimento dei rifiuti non sono una soluzione, contestiamo la posizione del sindaco di Quero che non perde occasione per sostenere una soluzione non corretta. Gli impianti d’incenerimento sono delle fonti di emissioni che non riducono i rifiuti anzi li aumentano. Questo è sostenuto non solo da esimi studiosi ma perfino dalla stessa Comunità Europea, la quale tra l’altro dichiara che centinaia di sostanze chimiche vengono prodotte dagli inceneritori che le attuali normative non obbligano a monitorare. Dice Marco Caldiroli (uno tra i massimi esperti del settore)“Gli impianti di incenerimento sono notoriamente delle fonti di emissioni estremamente eterogenee di sostanze chimiche di diversa pericolosità per il semplice motivo che il loro combustibile è eterogeneo e che non esiste (e non esisterà) una forma di depurazione con una resa pari al 100 %. Uno dei pochissimi studi che ha affrontato il problema (e non si è fermato ai pochi parametri oggetto di normativa delle emissioni in atmosfera degli inceneritori) ha censito, per le sole sostanze organiche, oltre 250 singoli individui chimici. Molte delle sostanze emesse hanno altrettanto note caratteristiche di elevata tossicità, cumulabilità nell'ambiente e negli organismi, bassa degradabilità ambientale e metabolica, sono bioaccumulabili (si concentrano nella catena alimentare e "tornano" all'uomo attraverso il cibo : il 95 % della esposizione umana a diossine emesse da inceneritori o da altre fonti è dovuta all'alimentazione) oltre ad essere dei cancerogeni, mutageni, teratogeni e dei disturbatori endocrini”. Solo questo passaggio dovrebbe essere sufficiente per convincerci d’accantonare l’idea di realizzare un inceneritore. Ma altri argomenti possono chiarire ulteriormente. Dall’inceneritore di Brescia ogni giorno escono 16 autotreni carichi di polveri (altamente inquinanti) che devono essere smaltiti in discariche speciali, perciò l’incenerimento non chiude il ciclo. Bruciando non si recupera energia ma la si dissipa per sempre è infatti molta di più l’energia che si recupera con il riciclo, se un chilogrammo di plastica equivale, all’incirca, a due chili di petrolio è altrettanto vero che per estrarre, trasportare, raffinare, trasformare e produrre quella bottiglia di plastica, è stata utilizzata una quantità ulteriore ed elevata di energia. Questa energia “invisibile”, se la bottiglia viene bruciata, viene dissipata, “sparisce” viceversa se viene riciclata una parte anche di questa energia è recuperata (ovviamente sarebbe meglio non usare le bottiglie di plastica). La raccolta differenziata spinta non è complementare all’incenerimento per una ragione semplicissima, l’inceneritore adotta un sistema rigido per funzionare al meglio, cioè ha bisogno che nel proprio forno entri sempre la stessa quantità di combustibile (rifiuti) mentre la raccolta differenziata se implementata costantemente riduce i rifiuti, ciò significa che sarebbe necessario per far funzionare correttamente il sistema, procurare rifiuti ( vedi Germania) da altri luoghi. Se nella Regione Veneto si realizzasse una modesta raccolta differenziata del 50% due degli attuali inceneritori non sarebbero necessari. Il sistema di raccolta differenziata spinta porta a porta non costa affatto di più, chiedere informazioni al comune di Ponte n. A. ed è l’unico sistema che riduce il monte complessivo di rifiuti prodotti oltre che permettere il recupero di energia e risorse che possono ritornare ad essere utilizzate come dimostra il centro riciclo di Vedelago. Ultimo, ma non certo per importanza, se facciamo passare l’idea che possiamo produrre rifiuti senza timori alimentiamo un modello economico e culturale che ogni giorno si dimostra sempre più insostenibile perché dissipa energia e risorse non rinnovabili.
Non è solo una questione di recupero energetico, ma proprio di impatto ambientale : il ciclo della trasformazione del petrolio in plastica produce impatti (e non da poco !) lungo tutta la filiera; è strano che degli ambientalisti non considerino questo aspetto : bruciando la nostra bottiglia di plastica non facciamo che perpetuare tutto il ciclo produttivo e di consumo fondato sull’illimitata predazione delle risorse del pianeta e sullo spreco delle stesse.
E’ questo il mondo sostenibile che si ha in mente ? L’incenerimento dei rifiuti è parte integrante di una economia insostenibile, rappresenta esemplarmente un modo per rimandare il problema di altri 25-30 anni (la durata di un inceneritore) ovvero per sbolognare il problema alla generazione successiva (nella presunzione che poi questa abbia ancora abbastanza tempo per affrontare il problema che sarà ancora più grave di oggi) e nel frattempo continuare ad aggiungere inquinamento (un po’ meno per volta rispetto al passato) all’inquinamento esistente. In questa prospettiva le “quattro R” avrebbero un ruolo di sola facciata.

Anonimo ha detto...

molto interessante il video su you tube che parla di reciclaggio Ma questi Sindaci saccenti si preoccupano di informarsi su queste questioni?

Anonimo ha detto...

Le parole riportate su Il Gazzettino del 29.12.2008, dal Sindaco di Quero, sono offensive nei riguardi di tutte quelle persone che credono nel rispetto, inteso come valore totale, sia delle persone che della natura al fine di garantire una pacifica esistenza tra tutti gli esseri su questo pianeta. Il fatto di avere visioni contrastanti su una questione così rilevante non autorizza l'uso della parola "terrorismo" per liquidare una voce autorevole, qual'è, quella dei cittadini più sensibili di altri sulle questioni ambientali. Mi piacerebbe che il Sindaco di Quero organizzasse delle riunioni pubbliche sulla questione, coinvolgendo le persone a cui, così duramente, fa riferimento.