mercoledì 25 maggio 2011

UN TOCCANTE SCRITTO - APPELLO DAL POPOLO "NO TAV"


...ovvero dalle stelle alle stalle,

così è quello che viene da pensare a chi vive il presidio quotidianamente e poi raffronta il tutto leggendo i giornali.

Oggi, al terzo giorno di presidio permanente alla Maddalena, il clima è dei migliori, tanta gente che passa, socialità, pranzi condivisi e consapevolezza che da qui non ce ne andremo fintantoché non ritirano questo maledetto progetto di devastazione. Sui giornali e in Tv invece la notizia è la sassaiola contro operai, macchine in transito e polizia, sui quotidiani di domani sappiamo già che gli articoli saranno su 15 denunciati per non aver fatto entrare i carabinieri alla Maddalena e che il movimento no tav è in mano ad “anarco insurrezionalisti e centri sociali”. E’ dal 2005 che lo ripetono. Per politicanti e giornalisti al loro seguito non è accettabile che gli abitanti di una tranquilla vallata alpina si possono ribellare, devono essere per forza manovrati e trascinati dai “professionisti della violenza”.

E invece no, siamo proprio noi, gli abitanti di questa valle che barrichiamo la Maddalena, che impediamo di aprire il cantiere, che resistiamo notte e giorno al presidio. Certo, nei momenti importanti arrivano anche persone da fuori Valle, e questo ci fa enormemente piacere, perché vediamo che le nostre ragioni vengono capite anche al di fuori di questo territorio, ma alla fine mettetevi in testa che siamo noi “indigeni” che da 20 anni lottiamo contro questo dannato progetto sacrificando notti, ore rubate ai nostri cari, al lavoro… siamo noi i più arrabbiati perché questa è la nostra terra e il nostro futuro e nessuno può rubarcelo.

Alla Maddalena questi 20 anni può essere che ce li giochiamo in una settimana, pertanto come a Venaus, non faremo sconti a nessuno, alla Maddalena non un castagno dovrà essere toccato!

Comitato no tav spinta dal bass – spazio sociale libertario Takuma

martedì 24 maggio 2011

Comunicato stampa del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa

Con il più profondo disgusto abbiamo accolto la sentenza con cui il giudice Deborah Di Stefano ha mandato assolti , poiché “il fatto non sussiste”, Zampierin, Sgarbossa, Battistella, titolari e direttore della Tricom, la nota fabbrica dei veleni di Tezze, responsabili della morte dei lavoratori dell’azienda che per anni hanno respirato, senza tutela alcuna le sostanze nocive presenti nel processo produttivo.

Il giudice, moglie di un imprenditore, ancora una volta assolve i responsabili!

Come al solito questo tribunale, nel suo gioco delle parti, (il PM chiede 13 anni e il giudice assolve), ha dimostrato fino in fondo la propria natura di tribunale al servizio dei padroni.

Non è bastata la duplice richiesta di archiviazione, il cambio completo di giudici e PM, il rito abbreviato e a porte chiuse con lo sconto di un terzo della pena, la sentenza del processo civile e del processo per disastro ambientale di Cittadella che condannavano gli imputati.


Il giudizio di questo tribunale è una vergogna, che uccide una volta di più i lavoratori della Tricom e umilia i loro familiari.


Questa è una sentenza storica e ignobile che, mentre assolve i padroni imputati, condanna il tribunale alla propria infamia.

Alla notizia dell’assoluzione, è esplosa la rabbia dei lavoratori presenti con lancio di uova contro il tribunale e slogan gridati durante il corteo fino alle piazze di Bassano, mentre alla chetichella e di nascosto come ladri, giudici e avvocati si sono allontanati “per porte secondarie” dalla scena del delitto, lasciando alle forze dell’ordine il compito di sgomberare la piazza.

Una sentenza che rende completa impunità (il fatto non sussiste) ai padroni, che ora possono continuare ad avvelenare non solo i lavoratori, ma anche l’ambiente e i cittadini che lo abitano.

Questa sentenza è un mandato reso ai padroni per uccidere nuovamente in nome del profitto.

Ma è anche, per quanto ci riguarda, un segnale preciso di resistenza e di lotta rivolto ai lavoratori e ai cittadini consapevoli una volta di più che questa società, fondata sul profitto, è una società di avvelenamento e di morte.


La nostra lotta è la lotta di tutti!!!


http//SaluteTezze.Splinder.com – Salute.Tezze@libero.it

venerdì 13 maggio 2011

5 ESCURSIONE NATURALISTICA ORGANIZZATA DAL COMITATO COL DE RORO


ANCHE QUEST'ANNO SI RIPETE L' ESCURSIONE NATURALISTICA PROMOSSA DAL COMITATO COL DE RORO PER MANTENERE VIVA L'ATTENZIONE SULLA QUESTIONE "RISCHIO MINIERE"
.. SPERIAMO DI ESSERE IN TANTI!!!!!

PER ULTERIORI INFORMAZIONI CLICCARE QUI

lunedì 9 maggio 2011

NO AL NUCLEARE !!!

Inserisci link
SPETTACOLARE AZIONE E UN BEL VIDEO DI GREENPEACE..

PER RICORDARCI CHE IL 12 E 13 GIUGNO SI VOTA ANCHE PER DIRE UN NO CHIARO E DEFINITIVO AL NUCLEARE !!!



se nn si riesce a vedere il video cliccare qui

GRANDE VITTORIA DEL COMITATO PRIMAVERA di MARCON (TV)

EVVIVA

sono 10 anni che noi del Comitato Primavera chiediamo che chiuda o che venga trasferito questo stabilimento troppo vicino alle case.

Soddisfazione da parte dei componenti del COMITATO PRIMAVERA di Maser dopo aver appreso che il TAR del Veneto ha accolto il ricorso presentato il 14 maggio del 2010 annullando di fatto la delibera Regionale che autorizzava l’ampliamento dello stabilimento (che lavora rifiuti anche tossico nocivi a Maser) della MARCON SRL.

E’ la presidente del Comitato Zoggia Lorena ad intervenire:

“Noi del Comitato Primavera sono 10 anni che lottiamo affinché non venga concesso questo ampliamento; chiediamo con forza il rispetto del nostro diritto di godere delle nostre abitazioni, di vivere in un ambiente sano e di non subire disagi connessi all’attività di trattamento rifiuti che si svolge vicino alle nostre case. Da sempre noi sosteniamo che questa attività deve essere trasferita in un altro sito.

In questi dieci anni noi del “Comitato Primavera” abbiamo sostenuto una battaglia che ci ha visto più volte andare in Municipio a protestare e a denunciare i continui problemi che questa attività ha creato, questa attività è troppo vicina alle case, (in quella zona vivono circa 300).

Tutto era iniziato circa 9 anni fa, voluto anche dall’allora amministrazione comunale di Maser (che per sistemare una critica situazione igienico sanitaria) sosteneva che l’unica soluzione fosse quella di concedere l’ampliamento (ma non dell’attività). Noi del Comitato Primavera riteniamo singolare che, per sistemare una situazione critica, si sia scelto di concedere un ampliamento; avremmo ritenuto più opportuno non agevolare l’ampliamento dello stabilimento si dovevano, piuttosto, cercare soluzioni per ridurre l’impatto dell’attività nell’area circostante l’azienda.

I cittadini di Maser si sono allora riuniti in un comitato e nel mese di giugno del 2009 è stata depositata una relazione (evidenziando una serie lunghissima di criticità) nella quale venivano ben esplicitati anche i rischi IDRAULICO, SISMICO, CHIMICO relativi all’area, rischi che non erano stati adeguatamente valutati nel progetto presentato.

Ora grazie al lavoro fatto, in questi anni, dal Comitato Primavera abbiamo raggiunto l’obiettivo.

Non dovevamo arrivare a questo punto: è chiaro che ci dovevamo fermare prima, i segnali erano chiari: non si doveva permettere l’ampliamento di questa attività pericolosa in un’area che, al di là delle definizioni tecniche, rimane un’area impropria.

E non dica l’imprenditore che non sapeva e che ha buttato tanti denari:

Il Comitato ha sempre dichiarato che avrebbe fatto ricorso e che si sarebbe opposto; inoltre nel mese di novembre 2009 sono state consegnate al Sindaco 750 firme di cittadini per chiedere di impugnare al TAR del Veneto l’eventuale parere favorevole della Commissione VIA (rispettando così gli impegni presi in campagna elettorale):fare scelte che privilegiano la salute dei cittadini agli interessi, pur legittimi, di un imprenditore; di tutelare la salute dei cittadini insieme alla salvaguardia del territorio”.

“Siamo oggi molto felici del risultato ottenuto anche se spesso noi cittadini siamo soli a combattere queste battaglie per la vita e la salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo.

Un grazie particolare quindi ai molti cittadini, ai tecnici, e alle associazioni che in questi anni ci hanno dato una mano.”

Ora è fondamentale la collaborazione dei vari enti interessati per aprire, al più presto, un tavolo di confronto con l’imprenditore così da trovare alternative e siti idonei dove poter dislocare questo tipo di attività, quella zona non potrà mai sopportare una attività così pericolosa.

sabato 7 maggio 2011

PRIME CONSIDERAZIONI SUL "NUOVO PIANO ALTANON"

Prime considerazioni sul nuovo Altanon

Inviamo alcune nostre considerazioni in relazione alla nuova ipotesi progettuale dell’area Altanon, elaborata dalla società Altanon srl del gruppo Paterno e recentemente apparsa sugli organi di stampa locale.

1. Siamo orgogliosi di aver contribuito a bloccare lo scempio urbanistico e commerciale che l’Amministrazione comunale voleva perpetuare nell’area Altanon con la realizzazione del progetto Chipperfield approvato in consiglio comunale. Bloccando quel progetto abbiamo ottenuto un grande risultato, tanto che oggi l’Amministrazione dispone di una nuova ipotesi progettuale (a scapito di quella vecchia) che la obbliga ad aprire un nuovo confronto sulle sorti dell’area di fronte alla stazione. Questa nuova ipotesi dimostra palesemente che l'azione attiva della popolazione ha attuato di fatto un cambiamento progettuale. Ricordiamo e ringraziamo i precedenti Comitati che per l’area hanno lottato nel corso degli anni e, last “but not least”, il responsabile sacrificio politico attivo di persone che hanno di fatto voluto prendere posizione in Consiglio Comunale contro il precedente progetto, così come ha coraggiosamente fatto il consigliere Andrea Pozzobon, rispetto, ad esempio, all’atteggiamento “non belligerante” di astensione del Presidente Bond che oggi gioisce per un nuovo progetto che, nei fatti registrati del Consiglio Comunale (agli atti), non ha contribuito a far emergere.

2. La nuova idea progettuale emersa in questi giorni evidenzia come il progetto si poteva modificare e smentisce palesemente le tante dichiarazioni di Vaccari sulla presunta ”impotenza” del Comune nel cambiare il piano a causa delle “blindature messe dalla precedente amministrazione”. Il nuovo progetto dimostra che l'azione attiva della popolazione ha attuato il cambiamento e che invece è mancata l'azione attiva dell'Amministrazione che si è dimostrata succube e acritica della situazione chissà se per incapacità o volontà. Un impegno dell'Amministrazione avrebbe permesso un ampio confronto sul progetto, evitato i tre ricorsi al TAR di cui due pagati dai cittadini, e - non ultimo - dispensando il Comune dall’onere di tecnici e avvocati per le procedure burocratiche e legali, anche dovute ai ricorsi.

Pertanto sarebbe un atto di rispetto, a nostro avviso dovuto nei confronti dei cittadini, la sincera ammissione da parte del Sindaco che la sua Amministrazione ha contribuito a sperperare i soldi dei cittadini (e non i comitati che, per fermare scempi architettonici, devono rivolgersi per forza all’ultima spiaggia dei costosi ed impegnativi ricorsi al Tar, doppiamente onerosi per tutti i cittadini della nostra bella città che hanno anche contribuito aiutandoci economicamente).

3. Per ultimo, chiediamo all’Amministrazione comunale di non limitarsi all’illustrazione del progetto al solo forum urbanistico: sollecitiamo l’organizzazione di uno specifico incontro pubblico con la cittadinanza per illustrare scrupolosamente ed approfonditamente tutti i dettagli della nuova ipotesi progettuale e con quali azioni l'Amministrazione ha intenzione di attuare il meglio per la città. Vogliamo ricordare, infatti, che nella lunga e contorta storia dell’Altanon i cittadini di Feltre sono stati sempre esclusi da ogni decisione e non hanno mai avuto l’occasione di dire e far valere la loro opinione su questo tema particolarmente caldo. Visto che ora c’è la possibilità di aprire un nuovo dibattito sul futuro dell’area, ci appare quantomeno dovuto che questa Amministrazione si attivi fin da subito affinché questo confronto venga svolto in maniera trasparente, il più possibile compartecipata e nelle diverse forme a disposizione. Sarebbe grave che l'Amministrazione ripetesse per l’ennesima volta un simile errore, operando in maniera succube e non da protagonista.

Ricordiamo che tra circa un anno anche questa sarà un eredità progettuale stabile nella nostra amata città Feltre, lasciata ai posteri da una precedente Amministrazione .

Per ogni ulteriore osservazione specifica e dettagliata ci riserviamo il tempo di prendere visione dettagliatamente del progetto che verrà illustrato durante il forum urbanistico.

Cordialmente.

Comitato NO Altanon