martedì 30 marzo 2010

L' ASPIRAPOLVERE SE NE VA.. LE POLEMICHE NO..


IN CENTRO UNA CAMERA A GAS

Polveri sottili, registrati picchi di 250 microgrammi

..questo è il titolo di oggi del Gazzettino, nell'articoo in cui si parla dell' addio alla "aspirapolvere" in largo Castaldi

Nell'articolo si legge che:

Da ieri mattina la System Life ha rimosso definitivamente da Largo Castaldi la stazione filtrante le polveri sottili. E ha consegnato anche in formato cartaceo almeno 16 tomi contenenti i dati raccolti dalla stazione, minuto per minuto. Con in aggiunta un fascicoletto riassuntivo di alcuni dati particolarmente interessanti per l’Amministrazione. Una serie di “fotografie” registrate dalle strumentazioni contenute nell’apparecchio. Istantanee, certo, quindi riferite a situazioni temporali ben precise, ma che danno comunque elementi di valutazione in più importanti. E queste fotografie, messe insieme, direbbero che ogni giorno in Largo Castaldi ci sono dei momenti molto critici quanto a livello di polveri sottili nell’aria con picchi di 90-100microgrammi per metro cubo di pm10 tra le 7.15 e le 9 del mattino, in corrispondenza del momento in cui i feltrini vanno a scuola, al lavoro, in stazione a prendere il treno. Un’altra fascia temporale particolarmente negativa è tra le 19 e le 20. A rigor di logica quando la gente torna a casa dal lavoro non prima di essere transitata per il centro città. In un’occasione, ci sarebbe stato un momento in cui i dati sono balzati persino a quota 250 microgrammi per metro cubo. (il che fa pensare che tra i responsabili dell'inquinamento in val belluna c'è anche il trasporto privato e non solo le stufe)

La cosa che più ci amareggia è leggere che:
Vaccari ha ringraziato la ditta per il lavoro svolto e stretto la mano ai responsabili. Impensabile avere copia del fascicolo..
speriamo vivamente che sia veritiera la notizia ripostata sul Corriere delle Alpi:
il sindaco riceve sorridendo i fascicoli con tutti i dati dell’inquinamento rilevati da maggio del 2008 a settembre del 2009. Dati che, ha promesso Vaccari, saranno presto fatti conoscere a tutta la cittadinanza.

..anche se ci lascia molto perplessi il passaggio successivo (dello stesso giornale)
Non sapendo più come difendersi dall’accusa di aver occultato i dati sulle polveri sottili in centro, il sindaco Vaccari ha infatti bollato come privi di significato i rilevamenti targati System Life, rimandando ogni valutazione agli esami dell’Arpav.

Auspichiamo che i dati vengano dati in versione integrale a tutti i cittadini (come è possibile che qualcuno ci privi di questo diritto??).. mettiamo a disposizione della cittadinanza tutti i contatti che abbiamo con tecnici ed esperti (di levatura internazionale) che siamo certi sapranno interpretare..o meglio LEGGERE i dati rilevati

lunedì 29 marzo 2010

Terra, vita, agricoltura e veleni - di Zenone Sovilla


Una famiglia decide di vivere in campagna. Lontano dal traffico, dal caos, dai rumori e dall'inquinamento.
Tutt'attorno prati, campi e soprattutto vigneti.
Sarà un paradiso. Un ottimo contesto per mettere in pratica gli ideali di uno stile di vita sobrio e sostenibile nel rapporto con la natura.
Un giorno da un filare di quell'angolo di paradiso spunta un gatto.
I nuovi arrivati si informano dai vicini di casa e scoprono che trattasi di una signora gatta abbandonata qualche anno prima da proprietari sprovveduti che si trasferivano altrove.
La famiglia adotta la micetta e la battezza Raisin (uvetta), dato che è uscita da un vigneto.
Dopo un po' di mesi la gattina è ormai una di casa. Felice e affettuosa.
Siamo nella primavera del 2008.
Una mattina Melinda porta al lavoro il marito Matt e torna a casa dove ha il suo ufficio.
Raisin si sta facendo un giretto lì attorno al giardino. Dopo un po' Melinda sente grattare sulla porta d'ingresso: "Strano che sia Raisin, lei di solito riesce ad aprirsela con una spinta".
La donna va ad aprire e le appare la gattina che stramazza sul pavimento in preda alle convulsioni, il volto si contrae in modo scomposto.
Che cosa sarà? Lo spavento per il passaggio di un camion? L'incontro ravvicinato con un grande rapace? Il morso di un serpente o di uno scorpione? Oppure ha mangiato qualche cosa di velenoso?
Corsa dal veterinario.
Strada facendo le condizioni della gattina peggiorano. È sempre più debole, il corpo è bollente, non riesce a stare sulle zampe.
Finalmente Raisin è tra le mani della veterinaria. Basta un breve controllo per la diagnosi: "La gattina è stata esposta ai pesticidi".
Improvvisamente a Melinda viene in mente di aver notato quella mattina che nei campi vicino a casa stavano spruzzando sostanze chimiche sulle piantagioni.
Poi, lunghe ora di attesa, prima della telefonata rassicurante della veterinaria: l'effetto dell'avvelenamento è stato interrotto con una serie di terapie.
La gattina è debole ma salva.
L'esperta spiega a Melinda che l'effetto dei pesticidi sui gatti, così come sui cani e su altri animali, è il medesimo che si ha sui parassiti delle piante che si vogliono neutralizzare utilizzando questi veleni.
Ora Raisin sta bene ma non può più uscire di casa e per contrastare l'effetto dei pesticidi bisogna somministrarle dei farmaci per decontrarre la muscolatura.

Questa esperienza è stata, per Melinda, la conferma della dannosità intrinseca nell'uso di pesticidi: "Quei veleni non sono necessari e in ogni caso esistono alternative valide. Le conseguenze sugli animali e sugli esseri umani possono essere gravi; ma anche il terreno viene distrutto.
Nel 2004 - ricorda Melinda nel suo blog - si stima che 71 mila bambini abbiano subito l'esposizione o l'avvelenamento da pesticidi. (...) Uno studio del Journal of Pesticide Reform (estate 2006) indica che nelle coltivazioni come mele e peperoni il 95% è contaminato con almeno un tipo di pesticida. (...) Secondo l'Us Geological Survey una quota fra il 30% e il 60% dei pozzi sono contaminati, 14 milioni di americani bevono acqua contaminata con cinque dei principali erbicidi usati in agricoltura. (...) Particelle di pesticidi inquinano l'aria anche all'interno degli edifici (...)".
E la cosa paradossale è che, a fronte di questi drammatici effetti collaterali, osserva ancora Melinda, i pesticidi non ottengono il risultato voluto: "Più di 500 specie di insetti e di 150 tipi di funghi oggi sono resistenti ai veleni". Al massimo si possono "curare" i sintomi causati sulle piante.

Infine, sono decine di migliaia i cani e i gatti avvelenati ogni anno negli Stati Uniti; spesso gli effetti non sono immediati o riconoscibili dai proprietari, ma colpiscono a distanza causando varie malattie.
La vicenda della gattina Raisin (nella foto) è raccontata da Melinda nel suo blog (http://1greengeneration.elementsintime.com/?p=306>) dove la donna spiega anche che quell'episodio è stata una delle ragioni che hanno spinto lei e il marito a lasciare quell'angolo della California settentrionale tanto incantevole quanto inquinato.
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RACCOLTA FONDI PER RICORSO AL TAR PER L'ALTANON


il Comitato NO-ALTANON ha iniziato la raccolta fondi per fare ricorso al TAR contro il progetto di edificazione presso l'area Altanon (costo del ricorso stimato in 5.000 euro). Il Comitato ringrazia chi ha già potuto contribuire grazie ai banchetti in Largo Castaldi di sabato 20 e sabato 27 e grazie alla serata di venerdì 26 presso la sede del wwf.
Il Comitato ricorda che un altro gazebo sarà allestito, sempre presso Largo Castaldi, martedì 30 marzo, alla mattina, in concomitanza con il mercato cittadino.

Grazie alla collaborazione di alcuni negozianti abbiamo predisposto anche dei punti fissi di raccolta fondi presso le seguenti attività commerciali: Libreria Agorà, Gelateria Sommariva, Banda Larga Caffè, Linea Verticale, Carpene Cicli Bettega.

E' stato poi attivato il conto presso le Poste mediante una carta Postepay. Per chi volesse fare un'offerta pur essendo lontano da Feltre o non potendo recarsi nei luoghi indicati può compiere un versamento Postepay alla carta di numero: 4023600574783330; titolare: Lucio D'Alberto; con causale versamento: “Ricorso TAR Altanon”. Purtroppo questo servizio ha un costo di 1 euro per ogni versamento, suggeriamo quindi per ridurre le spese, di unificare i versamenti se possibile fra più persone.
Terremo informata la cittadinanza sull'andamento della raccolta fondi sia attraverso il sito Facebook che con altri comunicati di aggiornamento.

Ringraziamo tutti quelli che hanno già aderito a questa iniziativa ed anche tutti quelli che aderiranno in futuro.

Contiamo su una vostra numerosa adesione e partecipazione!

DONA IL TUO CONTRIBUTO AL RICORSO CONTRO L'ALTANON (mediante Ricarica Postepay)
Carta numero: 4023600574783330
Titolare: Lucio D'Alberto
Causale versamento: “Ricorso TAR Altanon”

lunedì 22 marzo 2010

PIANO ANTI-SMOG.. ALCUNE NOSTRE PERPLESSITA'


Fa sicuramente piacere constatare l’impegno dell’Amministrazione feltrina e di quella provinciale nella lotta all’inquinamento atmosferico e alle polveri sottili
Del resto è impensabile restare inerti dinnanzi ai frequenti sforamenti e ai Ventuno morti all’anno causati (secondo i parametri dell’Organizzazione mondiale della sanità) dall’inquinamento sulla città di Feltre.(fonte Corriere delle Alpi,07.03.2010)
Ci lascia però decisamente perplessi il fatto che nei vari articoli apparsi sulla stampa e inerenti al piano anti-smog, non si citi mai “l’inquinamento industriale”.
Stando ai dati 2005/07 della Provincia, sono quasi 50 le tonnellate all’anno di polveri sottili emesse dalle 11 industrie più inquinanti della Valbelluna.(e non dalle stufe a legna)
E un impatto sulla nostra vallata è ipotizzabile ce l’abbiano anche stabilimenti molto vicini ai nostri confini: la mente corre al cementificio di Pederobba dove si bruciano circa 60.000 tonnellate all’anno di pneumatici e 60.000 tollellate di PCke (scarto della lavorazione del petrolio)
Forse è superfluo dirlo ma è bene ricordare che vi sono “polveri” e “polveri”. Ci ricorda spesso il dott. Montanari come altri scienziati che in quel “pm 10” sono comprese sia le polveri grossolane che quelle finissime (generalmente più un sistema di combustione usa alte temperature più fini sono le polveri che emette).
Pertanto è possibile ipotizzare che mentre una stufa emette polveri grossolane (pensiamo a una particella che pesa 10, che se inalata colpisce una sola volta il nostro sistema respiratorio e spesso viene bloccata prima di arrivare ai bronchi), da una ciminiera vengono spesso emesse polveri finissime (che pesano 1, quindi a parità di peso, se inalate colpiscono 10 volte il nostro sistema respiratorio e superano facilmente le barriere naturali del nostro corpo arrivando ai bronchi con tutti i danni che ne conseguono.
Abbiamo sollevato tale questione anche all’incontro di Onigo “"L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO E I RISCHI PER LA SALUTE" con la dott.ssa Belpoggi dell’istituto Ramazzini che, oltre ad aver fatto un forte appello alla prevenzione dei tumori. ha spesso puntato il dito contro il traffico veicolare.
Raccogliamo un consiglio uscito da quella serata e lo rilanciamo all’Amministrazione feltrina e a quella provinciale. Dato che da svariati mesi c’è un “aspirapolvere” in centro a Feltre che ha catturato tantissime “polveri sottili” PERCHE’ NON FARE UNA SERIA E PUNTUALE ANALISI DI QUELLE POLVERI E CAPIRE IN MODO CHIARO E INEQUIVOCABILE CHE TIPO DI INQUINAMENTO INSISTE SU FELTRE E SULLA VALLATA. E QUALE SIANO LE FONTI DI ORIGINE DELLO STESSO.
Ci pare assurdo che quei dati, pagati da noi cittadini, restino secretati e non si studino approfonditamente. Non vogliamo essere maliziosi ma un dubbio sorge spontaneo: che in esse ci sia la prova che il “PRESUNTO COLPEVOLE” non sia da ricercare solo tra le mura domestiche?

Comitato Prà Gras - WWF sezione di Feltre

venerdì 19 marzo 2010

TOGLI UN MATTONE ALL'ALTANON


"Togli un mattone all’Altanon":
domani in Largo Castaldi il via alla raccolta fondi

Come già ampiamente annunciato nei giorni scorsi, con la pubblicazione della delibera del consiglio comunale dell’8 febbraio sul Piano Altanon, abbiamo intrapreso la strada del ricorso al TAR.
Domani, sabato 20 marzo, saremo in piazza per dare finalmente l’avvio ufficiale alla raccolta fondi per finanziare il ricorso. Dalle 15.00 alle 19.00 allestiremo un gazebo in Largo Castaldi, con del materiale informativo, e daremo la possibilità ai cittadini di dare il proprio contributo economico per salvare la città da un progetto inutile, dannoso e speculativo come quello dell’Altanon.
Chi non potrà essere presente al gazebo avrà diverse alternative per donare il proprio contributo. Da domani pomeriggio sarà possibile, infatti, lasciare la propria donazione anche presso alcuni negozianti del centro che si sono resi disponibili ad essere i nostri punti di raccolta (Libreria Agorà e Gelateria Sommariva).
Ancora, venerdì 26 marzo, dalle 20.00 alle 22.00, presso la sede del Wwf di Feltre (Centro Giovani di Farra) sarà allestito un piccolo “presidio” informativo sull’Altanon, dove ci sarà ancora la possibilità di dare il proprio contributo per finanziare il ricorso.
Infine, nei prossimi giorni sarà attivato un conto corrente postale per dare la possibilità, anche a chi non potrà essere fisicamente presente ai nostri appuntamenti, e soprattutto ai molti sostenitori via web, di contribuire al ricorso.
Invitiamo pertanto tutti i cittadini, nella speranza di un’adesione ampia e trasversale, a compiere questo ulteriore piccolo sforzo per salvaguardare la nostra città da quest’inutile scempio di cemento e per dare all’area Altanon una riqualificazione in sintonia con i veri bisogni della città.
Bastano pochi euro ciascuno per coprire tutte le spese del ricorso.
“Io ho a cuore la mia città. E tu?”

Riccardo Sartor a nome del Movimento “NO Altanon”
(Gruppo Facebook “No agli scempi architettonici a Feltre”,Sezioni di Feltre di Wwf e Italia Nostra,Comitato Pra’ Gra)

INTIMIDAZIONE A LAURA ZANETTI (Comitato Barbieri Sleali di Borgo Valsugana)


ESPRIMIAMO TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA' E VICINANZA A LAURA ZANETTI (del Comitato Barbieri Sleali di Borgo Valsugana) PER LA INTIMIDAZIONE CHE HA SUBITO.. SIAMO CERTI CHE NE' QUESTA NE' ALTRE AZIONI DI QUEL TIPO FERMERANNO LA NOSTRA CARA AMICA LAURA !!!
Di seguito pubblichiamo un suo scritto..
Per dovere di cronaca, vorrei precisare che non “ sono fuggita “ come ha riferito il sindacalista Ivan Mengarda all’inviata Nicoletta Brandolise dell’Adige ( vedi pag.20 L’Adige -12 marzo) ma che accerchiata e messa alle strette, con atteggiamento minaccioso ( ci sono due testimoni), da alcune persone tra cui il Mengarda, perché facessi il nome della fonte, più che attendibile, delle mie informazioni, ho esordito dicendo “ non toccatemi altrimenti chiamo i carabinieri”, ribadendo che non ero tenuto a dare loro nessun ragguaglio in merito. Altra precisazione: non sono infermiera del centro Oncologico, come riportato nell ‘articolo apparso su L’Adige dell’11 marzo, a firma di Andrea Tomasi. Sono stata, questo è vero, la prima infermiera professionale del Centro Oncologico di Borgo Valsugana negli anni’ 70. Successivamente, ho svolto attività legate al campo della medicina preventiva, alla didattica in campo sanitario, all’impegno come promotrice culturale e giornalista sociale.
Negli anni passati a Borgo, in quei reparti del dolore e della speranza, si è forgiata, credo, la consapevolezza che la Valsugana, che tutto il Trentino meritava, meritasse un destino diverso
da questa padanizzazione di cui Dellai ne è stato un impudente artefice.
Ieri, i miei concittadini non si aspettavano certo che il Presidente della Provincia, comprensibilmente omaggiato da fischi a cascata, dichiarasse: “chiudo la Fonderia in 24 ore “, ma : “farò applicare rigidamente i limiti sui flussi di massa riferibili a tutti gli inquinanti”.
Che tradotto in concreto significherebbe: autochiusura in quanto antieconomica.
Con l’ultima autorizzazione invece, la PAT ha di fatto legittimato le emissioni illegali, chiamate anche emissioni secondarie. Quindi, come possiamo ancora credere in una azienda che ha dimostrato di arricchirsi lasciando i problemi ambientali alla collettività?
Come possiamo fidarci dell’ APPA che ha dimostrato di non essere un ente terzo, indipendente rispetto alla provincia e alla stessa azienda?
Come possiamo fidarci di Alberto Pacher, che a suo tempo aveva dichiarato “ se i vertici dell’azienda ci hanno preso in giro dovremo rivedere i rapporti con loro” ed ora dimentica che la azienda è stata commissariata dal Gip prima, avvallata anche dal Tribunale del riesame perché falsificava le analisi, utilizzava scarichi abusivi, emetteva concentrazioni di inquinanti fuori norma.
Come possiamo fidarci di questa GIUNTA PROVINCIALE che a fronte delle evidenti responsabilità che ha nella vicenda giudiziaria della Fonderia Valsugana e Monte Zaccon, anzichè porre rimedio ad una situazione ambientale-sanitaria , di gravità assoluta, si ostina a negare ogni addebito nascondendosi dietro delle indagini di laboratorio parziali e ottenute in regime di commissariamento dell’azienda?
Telve, 11 marzo 2010 - Laura Zanetti

domenica 14 marzo 2010

PRA' GRAS VA IN TRASFERTA A ONIGO (TV)


il Corriere delle Alpi — 12 marzo 2010
È sceso in campo a difesa dell’ambiente quando ha visto la salute della natura minacciata dall’arrivo della Forgialluminio a Fonzaso, si è battuto contro i pesticidi e i diserbanti chimici dell’agricoltura intensiva a tutela dell’incolumità del territorio di Cesiomaggiore, ha detto no al pericolo inceneritore e lanciato l’allarme per la qualità dell’aria messa a repentaglio dall’inquinamento atmosferico per colpa dei continui sforamenti delle polveri sottili registrati dall’Arpav oltre la soglia di sicurezza. Per fare una panoramica sulla situazione in provincia di Belluno, il comitato “Prà Gras” illustrerà l’attività che ha portato avanti negli ultimi anni, stasera alle 20.30 nella palestra di Onigo di Pederobba. L’occasione per parlarne è un incontro sul tema dell’Inquinamento atmosferico e i rischi della salute, che sarà trattato dalla dottoressa Fiorella Belpoggi e dal dottor Cesare Maltoni dell’istituto Ramazzini di Bologna insieme allo studio su “I tumori sono una spia di un rapporto alterato tra uomo e ambiente”. Obiettivo del gruppo Prà Gras è rafforzare e portare avanti «lo stretto legame di collaborazione ed assistenza reciproca tra i diversi comitati, perché è sempre più importante ed efficace condividere contatti, conoscenze, metodi e strategie per diffondere informazioni e creare consapevolezza tra la gente su questioni importanti per la salute e l’ambiente». (sco)

Molto interessante l'incontro di Onigo organizzato dagli amici di Arianova
Iniziato con una serie di interventi dei comitati: Col de Roro (che ha contrastato le cave del basso feltrino), del Comitato Primavera di maser (alle rpese con l'ampliamento della ditta Marcon che lavora rifiuti speciali), del comitato Prà Gras e continuato con l'intervento della dott.ssa Fiorella Belpoggi dell'istituto Ramazzini. Molto interessanti, m anche toccanti e per certi versi sconvolgenti i dati portati dalla dottoressa, che oltre ad aver fatto un forte appello alla prevenzione ha sottolineato come vi sia uno stretto legame tra tumori (ma anche altre gravi patologie) e inquinamento ambientale
Si è molto parlato di polveri sottili e dell'importanza, per capire che tipo di inquinamento insiste su una determinata zona, di analizzare le polveri sottili
(E IL NOSTRO PENSIERO E' CORSO ALLA QUESTIONE "ASPIRAPOLVERE" IN CENTRO A FELTRE E LE POLVERI DA ESSO RACCOLTE)
Qualcuno del pubblico si è soffermato sulla situazione specifica della Valbelluna e sulla colpa che viene data alle stufe domestiche di essere le "responsabili principali dell'inquinamento nella nostra vallata" "Responsabilitù che ha suscitato non pochi dubbi anche alla dottoressa che ha puntato invece il dito su traffico e certi stabilimenti altamenti impattanti che bruciano tonnellate e tonnellate di idrocarburi all'ora (basti pensare ai cementifici)
(nella foto ad inizio post la foto delle aree più inquinate d'Europa In evidenza l'inquinamento in pianura padana)

MOLTO BEN RIUSCITO ANCHE L'INCONTRO DI BORGO VALSUGANA. I CITTADINI VALSUGANOTTI HAN RIBADITO CON FORZA AI POLITICI E AI TECNICI CHE "NON VOGLIONO BARATTARE LA LORO SALUTE..E QUELLA DEI LORO FIGLI CON NULLA AL MONDO"
PER VEDERE IL VIDEO DELL'INCONTRO PUBBLICO CLICCARE QUI
di seguito un breve resoconto di una delegazione spintasi fin lassù...
Nemmeno la neve è riuscita a bloccare la piccola delegazione del Comitato “Prà Gras” che ieri (mercoledì 1° marzo) si è recata a Borgo Valsugana per portare la propria solidarietà ai “Barbieri Sleali” durante l’incontro pubblico in cui il Presidente della Provincia Dellai e l’assessore all’ambiente trentino intendevano rassicurare la popolazione sulla questioni “acciaieria e discarica di monte Zaccon” portando i nuovi dati dell’ Appa (la nostra Arpav)
In un palazzetto gremito da circa 1000 persone è stato fatto sfilare uno striscione con la scritta “inquinamento: l’importante è che non si sappia” e sono subito fioccate le domande, assai velenose, ad amministratori e tecnici in evidente imbarazzo. I cittadini valsuganoti hanno fatto capire che non sono disposti a barattere la loro salute (e quella dei loro figlio) con nulla. Ma anche che si fidano molto poco di un agenzia per l’ambiente i cui vertici sono indagati dalla Procura e vogliono che quell’acciaieria (sottoposta a indagine e affidata a un commissario) venga chiusa o convertita quanto prima. In molti han ribadito con forza che i dati delle analisi contano poco se queste non vengono fatte con certi criteri (in sostanza.. gli inquinanti si possono trovare o meno a seconda di come si fanno le analisi)

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mercoledì 10 marzo 2010

MELE E BAMBINI.. e' questo il futuro che vogliamo?


INQUINAMENTO E SALUTE DEI BAMBINI
Dettagli. Per proteggere la salute dei bambini è fondamentale tener presente il principio di precauzione, e il pediatra è chiamato a svolgere un ruolo di collegamento tra il mondo della ricerca scientifica e la popolazione. Da stime dell’OMS sappiamo infatti che più di un terzo delle patologie infantili nella Regione Europea è dovuto a fattori ambientali modificabili.
In quest’ottica si è formato, all’interno dell’ACP (Associazione Culturale Pediatri), il gruppo Pediatri per un Mondo Possibile a cui appartengono gli autori di Inquinamento e salute dei bambini. Il volume affronta il tema dell’inquinamento nelle sue varie declinazioni, da quello atmosferico a quello acustico, dagli studi sulle radiazioni alla questione degli OGM, dall’inquinamento dell’acqua a quello del cibo.
Per ogni tema affrontato le informazioni scientifiche sono integrate da raccomandazioni pratiche, nell’intento di fornire ai pediatri di famiglia, ai medici di medicina generale e agli specialisti un documentato strumento di formazione e aggiornamento. (per ulteriori informazioni sul libro cliccare qui)

VAL d'ADIGE: MELE INSOSTENIBILI
Val di Non e Val d'Adige costituiscono una realtà di esasperata monocoltura chimica della mela. E vogliono produrre sempre di più per 'conquistare i mercati emergenti'
l’Alto Adige viene definito una provincia all’avanguardia nella tutela dell’ambiente. Anche i prodotti dell’agricoltura, contrassegnati dal marchio 'Alto Adige-Südtirol', vengono presentati ai consumatori come ottenuti con metodi di coltura naturali, nel rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori. Purtroppo, nel caso della coltivazione delle mele, la realtà dell’agricoltura altoatesina è ben diversa. Dietro alle campagne promozionali per la vendita di mele altoatesine (la più conosciuta è quella delle mele Marlene), si cela un’agricoltura industriale che ha costi ambientali altissimi. Nella valle dell’Adige, su circa 18.000 ettari, si producono ormai più di 1.000.000 di tonnellate di mele all’anno, pari quasi alla metà della produzione italiana e al 10% di quella europea. Circa la metà delle mele del Sudtirolo viene esportata in Germania, in Inghilterra e nei Paesi Scandinavi. Recentemente le maggiori cooperative frutticole altoatesine e del vicino Trentino (Consorzio Melinda) hanno costituito un unico consorzio per la commercializzazione internazionale delle mele del Trentino e dell’Alto Adige, con lo scopo di esportare ulteriori quantità di mele negli Stati Uniti, in Russia e in Oriente.
L’elevata produzione frutticola avviene in un sistema di monocoltura intensiva che fa largo uso di sostanze chimiche. L’Alto Adige-Südtirol ha infatti un altro primato, quello della maggiore quantità di prodotti fitosanitari impiegati in agricoltura: 58,81 kg di fitofarmaci per ettaro di superficie trattabile (dal 6° Rapporto sullo stato dell’Ambiente della Provincia di Trento), oltre sei volte la media nazionale (9,14 kg/ettaro).
Gli effetti negativi di questo modello produttivo sull’ambiente sono la perdita di biodiversità dovuta allo sfruttamento intensivo del territorio, la dispersione di agrofarmaci nell’ambiente, la scomparsa delle varietà di frutta originarie, il degrado e la monotonia del paesaggio agricolo, l’elevato consumo energetico per la produzione di fitofarmaci e di concimi chimici necessari alla monocoltura del melo, il consumo di energie non rinnovabili (petrolio) e le emissioni inquinanti e di gas serra dovute al trasporto, per lunghissime distanze, delle migliaia di tonnellate di mele prodotte nella valle dell’Adige.
Le conseguenze della melicoltura altoatesina vengono più dettagliatamente descritte nel rapporto WWF 'Una coltivazione di mele insostenibile', inviato in allegato alla presente lettera per rendere gli agricoltori, gli amministratori, ma soprattutto i consumatori, più consapevoli degli effetti negativi dell’agricoltura industriale del Sudtirolo.

martedì 9 marzo 2010

UNA SERIE DI APPUNTAMENTI MOLTO INTERESSANTI..


BORGO VALSUGANA - MERCOLEDì 10 MARZO
alle ore 18:00 presso il PALAZZETTO dello SPORT in Via GOZZER A BORGO VALSUGANA.
L0 ASSESSORE ALL'AMBIENTE PACHER E IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI TRENTO DELLAI
..INCONTRANO LA POPOLAZIONE SULLA QUESTIONE "ACCIAIERIA DI BORGO E MONTE ZACCON"
..sicuramente i Comitati della valsugana (a cui siamo sempre molto vicini) non mancheranno di far sentire la loro voce..e le loro domande...


MERCOLEDì 10 MARZO ORE 20.30 A SOSPIROLO
"PRESIDIO CONTRO LA CENTRALE IN VALLE DEL MIS"
il comitato bellunese Acqua Bene Comune sarà presente con un presidio presso il Centro Civico di Sospirolo durante l'incontro pubblico sul Piano del Parco, per ribadire la nostra contrarietà alla realizzazione della centrale idroelettrica nella Valle del Mis ad opera della ditta privata Valsabbia spa di Brescia.
Non mancare! Fermiamo questo abuso edilizio. Salviamo i nostri fiumi dalle speculazioni "...questa è la nostra terra..!

VENERDÌ 12 MARZO 2010 ore 20.30 Palestra di Onigo di Pederobba (TV)
"L’INQUINAMENTO ATMOSFERICO E I RISCHI PER LA SALUTE"
Relatrice: Dott.ssa Fiorella Belpoggi
Direttore Centro di Ricerca sul Cancro Cesare Maltoni Istituto Ramazzini - Bologna
“I tumori sono una spia di un rapporto alterato tra uomo e ambiente”
Dott. Cesare Maltoni
Moderatrice: Maria Pia Simonetto
Ad inizio serata verranno presentate alcune criticità locali dal:
Comitato Col del Roro (Alano), Comitato Primavera (Maser), Prà Gras (Fonzaso)

E POI.. IL 20 MARZO A ROMA..

..ricordiamo che per questa occasione il comitato Acqua Bene Comune bellunese organizziamo una corriera per Roma: partenza (ore 5 piazzale Resistenza Belluno, ore 5,30 Piazzale ospedale Feltre) e ritorno in serata (inizio manifestazione ore 14), il costo del viaggio è contenuto in 25 euro a persona considerato che c'è un contributo della cgil belluno. Chiediamo pertanto di estendere questa opportunità di partecipazione a chi interessato e di anticipare quanto prima le adesioni a acqua.belluno@libero.it con relativi riferimenti (telefono, mail..) o cell. 3381672562 , per la condivisione dei dettagli organizzativi del viaggio.

giovedì 4 marzo 2010

MOSTRA SEMENTI ANTICHE A FONZASO.. UNA GRAN BELLA GIORNATA!!!

Davvero una gran bella giornata sabato.
E non solo per lo splendido sole che ci ha ricordato che anche quest’anno l’inverno è alle corde, ma anche per la riuscitissima “mostra delle sementi antche”, come abbiamo voluto chiamarla, dandoci un certo tono, noi del gruppo “Coltivare Condividendo”, altro nome piuttosto impegnativo.
Un’esposizione iniziata appena dopo pranzo, neanche il tempo di digerire, e continuata fin oltre le aspettative, giusto in tempo per la cena.
Molto l’interesse suscitato dalla miriade di sementi esposte, le varietà di fagioli, cereali, zucche, sementi che da parecchio tempo vengono coltivate in questo lembo di territorio adagiato ai piedi delle Dolomiti.
Parecchio tempo vuol dire, per la gente di qui, ben oltre la memoria dei vecchi.
Ma i veri protagonisti dell’evento sono sicuramente stati i tantissimi cittadini che hanno organizzato, costruito, pubblicizzato, allestito, visitato, che hanno fatto, la mostra.
Persone giunte da Venezia, Thiene, Rovereto, Trento, giunte anche dall’altra parte del Piave, che per i vecchi voleva dire proprio da lontano, giunte anche da Belluno, non si era mai vista gente da Belluno al Casel di Fonzaso.
Persone che hanno portato le loro sementi, ma anche e soprattutto racconti, esperienze, vicende, aneddoti, curiosità, convinzioni, domande. Molti hanno anche domandato, e qualcuno ovviamente ha risposto, e questa è stata una delle cose più belle che si sono viste sabato.
Notevole interesse ha suscitato l'esperienza di "spiazzi verdi" (Venezia) e di una serie di "orti solidali" diffusi in varie zone della Regione
Una giornata che è stata soprattutto una festa e un momento di condivisione, di lunghe chiacchierate e confronti sulle caratteristiche, sulle tecniche di coltivazione, conservazione e sul come assaporare al meglio sia le varietà di fagiolo più conosciute della zona (Gialet, Bonel, Fasole bianche, Balla Rossa, Spagnoi e spagnolet de Lamon) che quelle meno note
Una giornata che ci ha anche riservato alcune piacevolissime sorprese. Sorprese che si sono concretizzate attraverso contenitori di varie forme, materiale e dimensioni portate da tante persone, e che contenevano i loro preziosi tesori.
Ed è così che abbiamo scoperto “el fasol fumolet”, fagiolo basso di colore grigiastro, il “radicchio delle Dolomiti”, seminato in tarda estate e buonissimo in primavera, il “fasol a tega rosa bonorivo”, borlotto alto a maturazione precoce, e il sorgo blu.
Ad un certo punto sono arrivate anche le “cartufole” o topinambour, le patate viola, diverse varietà di mais e di piante officinali
Molto ammirato anche l’erbario realizzato da Erminio Fent con 16 varietà di fagioli da lui “salvate” e ricoltivate anno dopo anno.
E mentre le prime ombre della sera iniziavano ad avvolgere banchetti ed espositori è iniziata una chiacchierata a microfono aperto in cui si sono evidenziati alcuni aspetti per noi molto interessanti.
Innanzitutto è importante che biodiversità, varietà antiche, km zero siano sinonimo di agricoltura biologica o comunque di coltivazioni senza chimica di sintesi, per tutelare al meglio ambiente, salute e favorire un alimentazione sana.
Si è parlato tanto di costruire un rapporto diretto e fiduciario tra piccole aziende e Gruppi di Acquisto Solidale. Una fiducia costruita con visite aziendali, serate di informazione e ogni altra iniziativa in grado di rinforzare e legare al territorio la certificazione biologica. Ha pertanto suscitato un notevole interesse l’ipotesi di costruire anche da noi un progetto di “certificazione partecipata”.
Non poteva mancare un viaggio nel tempo intorno al protagonista della giornata, il fagiolo, alle coltivazioni di un tempo, fatto, in maniera davvero puntuale, chiara e coinvolgente dal prof. Gazzi
Molto forte anche la critica ai brevetti sui semi e sul fatto che qualcuno ne possa rivendicare la proprietà Una critica che si è concretizzata con “lo scambio dei semi” una pratica antichissima che è oggi, paradossalmente, al limite della legalità. Noi crediamo che i semi debbano essere “liberi” e si debba favorire, come vuole fare ad esempio il consorzio del fasol Gialet, l’autoproduzione delle sementi e la vastità del patrimonio genetico delle diverse varietà. Per tale motivo affermiamo che i semi che abbiamo esposto a Fonzaso non sono “nostri” ma a disposizione di chiunque vorrà organizzare una mostra, sono anch’essi “patrimonio di tutti”.
Qualcuno di noi si impegnerà a coltivare una serie di sementi antiche verrà fatto un reportage fotografico e il seme ottenuto verrà messo a disposizione per lo scambio e la coltivazione.
Molte altre sono state le iniziative proposte, le esperienze raccontate e le idee abbozzate, tutte sorrette da un sano entusiasmo e dalla consapevolezza di vivere in un territorio tutt’altro che “sottosviluppato” e povero, che non ha affatto bisogno di essere invaso da “modelli di agricoltura intensiva/industriale” che hanno già fatto danni devastanti altrove
Sicuramente l’esperienza è da portare anche altrove, in una sorta di “mostra” itinerante che verrà integrata da conoscenze e saperi che incroceremo lungo il nostro cammino.. speranzosi di “seminare” nuova consapevolezza.

Gruppo "Coltivare Condividendo"