giovedì 25 giugno 2009

FONDERIA SAPA a FELTRE (dal Gazzettino) - "BURTI, NESSUNA ALLARMISMO"


Un’alternativa al progetto di ampliamento della fonderia Sapa. L’ingegner Carlo D’Alberto, esperto di sistemi metallurgici, propone alcune riflessioni sull’ipotesi di potenziamento dell’impianto dello stabilimento feltrino. L’argomento ha aperto alcune discussioni in merito all’aumento dell’inquinamento ambientale e sulle polveri finora emesse. La scorsa settimana era apparso in città un volantino firmato da un comitato immaginario in cui si accusava la Sapa di essere nociva.
«Sono rimasto sorpreso dalle dichiarazioni Egidio Burti delle rsu aziendali apparse sul Gazzettino del 20 giugno scorso in cui si auspicano querele per le presunte espressioni calunniose riguardanti la “nocività” ed il “ricatto occupazionale”, come riportate in un volantino, a firma di un non meglio precisato “Comitato immaginario” – scrive D’Alberto - premesso che non mi trovo d’accordo né sui contenuti, né sulla forma del volantino che ho avuto modo di leggere, mi sono chiesto quali dovrebbero essere gli elementi penalmente rilevanti ivi contenuti. In merito alla “nocività”, vorrei solo ricordare l’inchiesta condotta dalla Magistratura negli anni ’90 sulle emissioni di fumi dallo stabilimento con richiesta di sequestro e sigillatura dei camini, la causa legale aperta nel 2005 dal comitato ex esposti all’amianto promossa da dipendenti ed ex dipendenti e tuttora in corso, la situazione dell’attuale fonderia funzionante in deroga alle normative europee sulle emissioni in quanto priva di sistemi di abbattimento dei fumi. Si può forse sostenere che l’impianto abbia rilasciato nell’ambiente profumo di colonia? Sarei anche curioso di sapere cosa accadrebbe se la Sapa, multinazionale svedese, proponesse la costruzione di un simile impianto nel centro di una cittadina montana della Svezia».
«In merito al “ricatto occupazionale”, mi limito a riportare testualmente quanto scritto dalla Sapa nella richiesta di permesso a costruire la nuova fonderia: “il permanere dell’attuale impianto porterebbe ad un aggravamento del bilancio economico dell’azienda, con risvolti critici nel breve periodo e con risvolti occupazionali immediati”. In altri termini: o si mangia la minestra o si salta la finestra».
«Vorrei infine far rilevare che Burti, in qualità di Rsu, tutela per legge gli interessi generali della parte sociale che rappresenta, cioè dei dipendenti iscritti, ma, nella fattispecie, si tratta anche di interessi riguardanti l’intera comunità, la quale è fortemente preoccupata sia della situazione delle maestranze della Sapa, sia delle future conseguenze e ricadute producibili dalla nuova fonderia sulla popolazione, sull’ambiente e sul territorio di tutto il Feltrino. Ritengo dunque che tutti debbano essere informati, pure in maniera impropria e non condivisibile, e possano farsi una opinione nel merito, perché non è con le denunce o strappando i volantini incriminati che si risolve il problema sul tappeto, che va, a mio giudizio, affrontato, anche proponendo e chiedendo soluzioni alternative a quella “confezionata” dalla Sapa, che è certamente la più remunerativa per l’azienda, ma probabilmente non l’unica percorribile. Come si usa dire, “questo è il prezzo della democrazia, bellezza!”».

1 commento:

Anonimo ha detto...

condivido pienamente quanto ha scritto il dott. S' Alberto. Ed intanto i politici nicchiano o se ne fregano