La sentenza è perentoria e netta: a emetterla il Presidente degli industriali bellunesi Vascellari che citando l’ ampliamento e l’ insediamento di Metalba e Forgialluminio afferma che ci sarebbero:
“Presunti ambientalisti che spesso sono invece altre forze economiche che esprimono interessi di parte” ..
Capiamo bene l’emozione che puo’ cogliere nell’esser sul palco insieme a un illustre Ministro, ma una affermazione del genere ci lascia davvero alquanto perplessi, allibiti e ci induce a chiedere a gran voce al dott. Vascellari di fare chiarezza su questo punto affinché non restino sospese a mezz’aria illazioni e infamità che noi rigettiamo con forza.
Sta di fatto che per l’ennesima volta si punta il dito contro chi ha osato porre delle domande, sollevare degli interrogativi, proporre delle obiezioni, interessarsi di questioni
Caro dott. Vascellari forse ha ragione quando afferma che noi abbiamo degli interessi, ma non sono certo né economici né di parte: ciò che noi esprimiamo col nostro agire è solo un grande amore per la nostra terra, per l’ambiente che ci circonda, per il paesaggio che ci avvolge e per la salute nostra e dei nostri figli. Ciò che noi desideriamo è di continuare a vivere in questa valle così bella e così fragile, dove anche noi abbiamo fatto dei notevoli investimenti. Abbiamo acquistato o ristrutturato casa (facendo mutui e senza ricevere contributi pubblici); abbiamo avviato della attività o iniziative di socialità, di manutenzione ambientale e costruzione comune e condivisa. Desideriamo essere dei cittadini attivi e propositivi (e di proposte ne abbiamo tante), che vogliono capire, conoscere, partecipare e che ritengono che il subire passivamente non sia una qualità, ma anzi…
Siamo dei cittadini che sperano con forza che le Dolomiti siano dichiarate patrimonio dell’umanità. Ma siamo anche convinti che le Dolomiti non sono solo delle stupende vette montane (da cartolina), non sono solo vedute e scorci che tolgono il fiato ma che Dolomiti sono anche le pendici dei monti e soprattutto quel fondovalle in cui in troppi vorrebbero insediare fonderie, industrie pesanti, addirittura inceneritori. Quel fondovalle dominato spesso da una fitta cappa che (a causa dell’ inversione termica) trattiene al suolo polveri e inquinanti (perfino l’ARPAV afferma che è vitale eliminare fonti di emissione e non certo aggiungerne).
Ci stupiamo si parli tanto di turismo e poi non si proponga qualcosa di innovativo che prescinda dal manifatturiero (che come detto giustamente dal segretario Cisl Torresin in provincia non puo’ continuare a pesare x il 40% contro il 20% in veneto e il 17% in italia), ma soprattutto da fonderie e inceneritori, da un “modello di sviluppo” che consuma territorio, grosse quantità di risorse primarie (acqua, aria ..) e che in tutto il mondo “avanzato” viene messo in discussione.
Non possiamo inoltre non sottolineare che, proprio in questo periodo, sono state molte le voci che si sono levate contro i tanto decantati inceneritori. Medici e oncologi (dalla dott. Gentilizi al dott. Sofritti, ma anche oncologi che operano nel nostro territorio) che portano dati allarmanti secondi i quali chi vive vicino a un inceneritore ha percentuali più alte di sviluppare dei tumori. Ma anche di recenti ricerche che rilevano come siano state riscontrate, nei pressi di molti inceneritori presenza di diossine e PCB (per non parlare poi del sito di Colleferro.). Quello che noi cittadini chiediamo è come si possa continuare a esigere un inceneritore a Belluno (in cui si bruceranno anche immondizie di altre province) quando si conoscono questi dati e si ha la prova che c’è una alternativa. Il pluri premiato comune di Ponte nelle Alpi e il centro per il riciclaggio di Vedelago ne sono la prova lampante (anche se queste esperienza non sono finanziate con i soldi pubblici, leggi Cip6). Anche perché senza abbondanti contributi pubblici gli inceneritori sono economicamente perdenti e di fronte alla possibilità di scegliere una via più efficace e redditizia il vero imprenditore non si pone nemmeno la scelta.
L’auspicio è che progetti come quello dell’inceneritore non vengano nemmeno presi in considerazione visto il danno economico, ambientale e sociale che comporterebbero.
E che molti altri progetti impattanti (come centraline elettriche, autostrade, meleti intensivi ecc..) non siano un qualcosa di imposto da lobbies e poteri forti ma che la politica abbia la forza di coinvolgere i cittadini; che il discutere, che le scelte condivise non siano viste erroneamente come una debolezza, ma come una grande ricchezza.
La speranza è che non ci sia qualcuno che ambisca ad aggiungere alla dicitura “Belluno-Dolomiti” anche la postilla “Provincia libera da Critica”.
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2 commenti:
…i comitati cercano di avere iniziative o di proporre programmi che hanno l’unico scopo di migliorare il governo del territorio. E’ una forma di “lotta” assolutamente costruttiva. Chi si assume la responsabilità di governare il territorio, ha l’obbligo di trasformare questa forza in progetti/realizzazioni, altrimenti non si andrà da nessuna parte.
Katia
E' indubbio che i cittadini che "ci mettono il naso" danno molto fastidio più di tanti cosidetti partiti di opposizione che pensano solo a litigarsi poche sedie. Non fatevi intimorire
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