“..trovarci attorno a un tavolo e parlare.. condividendo esperienze, pratiche, saperi, idee e progetti..”
Era questo uno dei propositi emersi durante il primo incontro tra comitati feltrini e del primiero di fine dicembre. Un “parlare” che fosse soprattutto un guardare al territorio che ci ospita, alle troppe minacce che lo insidiano ma anche alle tante potenzialità e saperi che caratterizzano.
Attorno a quel “tavolo”, martedì 13 gennaio eravamo davvero in tanti. Un nutrito gruppo di comitati, associazioni, cittadini.. decisi a dare il via a un cammino di condivisione e divulgazione. Costruendo spazi e momenti di informazione, affinché il patrimonio di contatti, saperi ed esperienze trovi la massima diffusione sul territorio, tra i nostri concittadini, contribuendo ad accrescere sempre di più consapevolezza e conoscenza
Dalle delegazioni dei Comitati di Arsiè, di Primiero Viva, Alter Pan, “Prà Gras” di Fonzaso, di Folgaria, “Chimica Free” di Cesiomaggiore, Trento, dai rappresentanti di CIPRA, Mountain Wilderness, (assenti ma aderenti e disponibili i comitati di Fortogna, Borgovalsugana e della ValBrenta) e dalle tante “singolarità” presenti è emersa la volontà di non dar vita al solito coordinamento, alla solita “nuova sigla” che riesce solo a parlarsi addosso. Ma s’è palesata l’esigenza di essere da subito operativi su più livelli, di coinvolgere e raggiungere il maggior numero di persone, di stimolare e svelare, di far luce su situazioni (volontariamente tenuto all’oscuro) e costruire progettualità dal basso.
E’ emersa la volontà di costituire di volta in volta, nei mille modi di cui saremo capaci, alleanze o coalizioni finalizzate a opporsi ai modelli di sviluppo a senso unico imposti. A praticare scambi di conoscenze e saperi per affermare alternative che coinvolgano tanti,
Dopo una breve panoramica sulla “storia” di ogni realtà, sulle lotte e sulle iniziative praticate da ogni uno è stato facile constatare che il territorio che ci ospita è “sotto assedio”. Troppi i progetti, le idee, i propositi di insediamento di industrie pesanti, inceneritori, di impianti di risalita, di cave e meleti intensivi (industriali). Progetti molto impattanti che arricchiscono pochi a scapito della salute e della qualità della vita di molti.
Progetti difesi a spada tratta da certi politici ed amministratori, lobby e gruppi di potere e spesso legati da un filo (quasi) impercettibile.
Insieme a questo quadro della situazione assai allarmante v’è anche la convinzione che in questo lembo di Alpi vi sono tante persone che non si arrendono, che lottano e soprattutto c’è un immenso patrimonio di conoscenze che è bene non resti chiuso in certi ambiti ma che venga diffuso il più capillarmente possibile.
Interessante l’idea di dar vita a una “banca delle conoscenze” in cui ogni realtà, ogni singolarità mette a disposizione gratuitamente i suoi saperi, le sue professionalità, il suo tempo, per consulenze, elaborazione di progetti, nell’ottica della reciprocità e del mutuo aiuto.
Una disponibilità che si lega all’esigenza di avviare da subito un opera di informazione e divulgazione dal basso. E’ infatti emersa con forza la volontà di dar vita, da subito, a momenti, spazi di confronto. Serate, tavole rotonde, forum, ma anche scritti e volantini informativi. Senza escludere a priori momenti di radicalità.
Momenti che siano l’occasione di confronto con i nostri concittadini, operando nell’areale vasto rappresentato dal “tavolo di discussione”: da Folgaria al Cansiglio, da Primiero a Borgo, da Arsiè a Longarone in cui portare/scambiare esperienze allo scopo di dare/ricevere conoscenze ed insieme costruire proposte. Senza aver mai la pretesa di insegnare o peggio imporre qualcosa a qualcuno, ma solo di condividere e costruire insieme.
Sono state tracciate le tematiche trasversali a tutti gli ambiti alpini coinvolti: agricoltura e salute (partendo dalla minaccia portata da meleti e vigneti intensivi, proporre un agricoltura basata su recupero di varietà autoctone, sul biologico, incentivare le autoproduzioni e gli orti familiari, scolastici e/o comuni..) e infrastrutture e paesaggio (che prende il via dalla minaccia portata a salute e ambiente da industrie pesanti, inceneritori, impianti di risalita, cave.. proporre un modo diversi di guardare al territorio, alle risorse naturali a un “modello di sviluppo” che sta mostrando tutti i suoi limiti).
Ci ritroveremo quanto prima per proporre appuntamenti pubblici, azioni, luoghi, momenti e temi di tavole rotonde e serate.
Per concludere non possiamo non citare la testimonianza portata da Stefano Mayr di Mountain Wilderness e Luigi Casanova a nome della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, che nel sollecitare gli Stati alpini a fare delle Alpi una regione modello per la protezione del clima, ha ricordato come tutte le organizzazioni, le istituzioni e le reti sono chiamate a sottoscrivere il “Patto per il clima”.
Un invito forte, chiaro e apertamente condiviso dai presenti, non sentirsi pochi e divisi e lontani ma Genti Alpine, 13 milioni di diversità che convivono e condividono.
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1 commento:
anche a Fonzaso ci sono troppi tetti in amianto, bisognerebbe fare qualcosa e subito prima che sia troppo tardi
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