sabato 30 maggio 2009

Riceviamo e pubblichiamo.. ALTANON


Cari comitati, movimenti e amici,
innanzitutto Vi ringraziamo per lo spazio che avete dedicato e che state tutt'ora dedicando alla nostra battaglia contro il progetto del nuovo Altanon a Feltre (BL).
A quanto sembra siamo arrivati ad una svolta decisiva per il progetto del nuovo Altanon.
Secondo la minoranza in consiglio comunale, il tempo è scaduto per l’immobiliare Pontalpi (proprietaria del terreno su cui avrebbe dovuto sorgere il nuovo complesso edilizio di 57 mila metri cubi): il diritto a costruire non è più valido, essendo decaduto addirittura l’anno scorso, ossia diciotto anni dopo la prima autorizzazione. E’ una sorpresa clamorosa quella che è emersa dalle verifiche fatte dal centrosinistra; i consiglieri dell’opposizione hanno verificato la data di scadenza del primo piano attuativo e consultato esperti. L’esito non lascerebbe spazio ad interpretazioni: per la Pontalpi il tempo è scaduto. E il comune può decidere in tutta libertà cosa fare di quell’area.
Una grande svolta che azzera ogni dibattito sul futuro dell’area, spazzando via tutti i discorsi sui diritti acquisiti, sulle scelte già fatte e sulla delibera del consiglio comunale che definiva «ottimale» la soluzione di Chipperfield.
Il nostro gruppo, appresa la notizia dell'invalidità dei diritti acquisiti di costruzione per l'area Altanon, da mesi sbandierati come il "vero" ostacolo del progetto, consiglia a maggioranza ed opposizione un momento di "pausa di riflessione".
Siamo consapevoli di essere nel momento di vera svolta: la sorte dell'area ora e' in mano al Consiglio e nulla di tutto quello che e' stato deciso fino ad ora risulta vincolante (neppure il Masterplan di Chipperfield). Il dibattito ora puo' partire da zero, senza i condizionamenti e senza le costrizioni dettate dalla proprieta' Pontalpi.
Come gruppo, visto il coinvolgimento dello IUAV di Venezia, il quale si e' opposto in maniera forte al progetto (le interviste a Domenico Patassini e a Edoardo Salzano sono visibili sulla pagina del nostro gruppo e su youtube), non possiamo che suggerire una collaborazione tra amministrazione e universita'. Domenico Patassini, Preside della Facolta' di Pianificazione del Territorio, da noi interpellato, ha gia' dato la sua disponibilita' a collaborare con l'amministrazione e con i cittadini alla elaborazione di un progetto condiviso di ridisegno dell'area mediante l'attivazione di una scuola-estiva.
La scuola estiva a nostro giudizio puo' essere l'occasione ideale per innescare un evento di partecipazione cittadina alla trasformazione dell'ultima area strategica della citta': la summer school, infatti, data la sua impostazione non rigidamente accademica (solitamente cosi' strutturata: seminario introduttivo sul progetto tenuto dai docenti, conferenze tenute da esperti locali per gli approfondimenti sui temi del progetto, attività di laboratorio, sopralluoghi guidati con esperti locali nei luoghi relativi ai temi del progetto, seminario finale e valutazione dei progetti elaborati, mostra dei progetti), potrebbe essere l'occasione per sviluppare dibattiti e per convogliare esperienze.
La collaborazione con lo IUAV, se ben sfruttata, potrebbe concretizzarsi in un'opportunita' di notevole importanza e di eccellenza per tutto il territorio: la questione Altanon potrebbe magari essere valutata prendendo in considerazione anche il problema della rigenerazione urbana delle caserma Zanettelli ora area dismessa, recinto sottratto dalla fruibilita' e dalla percorribilita', caratterizzato da un non-rapporto con la citta', pur trovandosi anch'esso in un'area strategica altamente importante.
E' necessario fare un ragionamento complessivo, a scala macro-urbana e non meramente di "quartiere": la questione residenziale e commerciale dell'Altanon non puo' essere discussa prendendo in considerazione semplicemente i progetti alternativi a quello di Chipperfield se a monte non e' stata fatta un'analisi piu' articolata a scala territoriale.
Il nostro gruppo, che non ha mai sbandierato un no a priori al progetto di ridisegno dell'area, ma che da sempre auspica al dialogo, all'ascolto, alla partecipazione della cittadinaza e a una sana collaborazione con pareri esperti e super partes (come quello dell'università), confida ora in un progetto, frutto di un processo partecipativo, che si possa inserire nel territorio in maniera non invasiva.
Dai forum di discussione del gruppo in questi mesi abbiamo raccolto diversi spunti, idee, riflessioni, critiche da parte della popolazione. Tra i vari interventi cio' che chiede maggiormente il popolo di Facebook è un progetto di risistemazione dell'area della stazione ferroviaria (con annessa realizzazione di una stazione degli autobus), oltre che la realizzazione di un'area verde, ossia di un parco urbano che possa fungere da punto di ristoro, con spazi per mostre temporanee, con un'area gioco per bambini, un percorso vita, un'area attrezzata con campi da calcietto e pallavolo o basket, dei gradoni per ospitare il pubblico di piccoli spettacoli all'aperto.
Un parco progettato con accessi multipli per garantire e facilitare l'accessibilita' da piu' parti di Feltre e per farne un luogo di transito, di socializzazione e di ricreazione.
La cittadinaza rivendica sostanzialmente una riqualificazione dell'area nel rispetto degli edifici di rilevanza architettonica e storica (area del seminario), nel rispetto del cono visuale e delle linee guida gia' approvate del PAT.
Per il gruppo facebook "ALTanon - No agli scempi architettonici a Feltre"
Laura De Riz Riccardo Sartor

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny