lunedì 28 settembre 2009

LA “NOSTRA” ACQUA: NON Più UN BENE ESSENZIALE MA MERCE iN MANO ALLE MULTINAZIONALI


La notizia è una di quelle che fa “gelare il sangue nelle vene”, che mette in discussione uno dei principi, delle garanzia, più importanti del nostro esistere..
Ci riferiamo al recente decreto legge (art 15 Decreto Legge 9 settembre 2009) approvato dal Governo che “privatizza in modo netto e inequivocabile l’acqua”. L’acqua, bene essenziale per la nostra vita non potrà più essere gestito sclusivamente dal “pubblico” (Bim compreso) ma dovrà essere sottoposta a "gara internazionale" e quindi di fatto privatizzata L’ acqua verrà quindi data in concessione a grossi gruppi di potere, a multinazionali a banche.

Restiamo allibiti dinnanzi a questa notizia e al silenzio che la ha circondata
Oltre a vedere i nostri fiumi prosciugati, i nostri laghi in asciutta ci dovremo forse abituare anche a bollette stratosferiche e a un servizio idrico non funzionale alle esigenze di noi cittadini ma solo al profitto di grosse multinazionali?
Noi siamo convinti e certi che si debba fare qualcosa, immediatamente, perché si eviti questa immensa ingiustizia Ed è per quello che lanciamo un appello ad amministratori e politici ma soprattutto ai nostri concittadini.. dobbiamo muoverci!!

Chiediamo a tutte le Amministrazioni Comunali bellunesi di fare una delibera consiliare per definire, (in conformità alle leggi europee, alla Costituzione e ai principi fondamentali) che l’acqua è un bene essenziale oggetto di servizi d’interesse generale e non di rilevanza economica, che deve essere gestito in modo sostenibile e solidale da soggetti esclusivamente pubblici

Ma è fondamentale che anche comitati, associazioni e soprattutto tutti noi cittadini ci si mobiliti per diffondere la notizia, per informare, per promuovere azioni di ogni tipo e fare pressione sui politici affinché questo immane pericolo venga evitato
Ricordiamo che è già in atto una campagna di raccolta firme sulla questione acqua e che il 24ottobre è già prevista una manifestazione a Belluno
E’ giunto il momento di destarsi dar torpore e dal senso di impotenza, dinnanzi a momenti epocali come questo, in cui ci vengono privati i nostri diritti più vitali e anche i beni essenziali diventano “merce” non possiamo restare inerti.. è anche e soprattutto una questione di dignità
PER VISITARE IL SITO "ACQUA BENE COMUNE" E AVER INFORMAZIONI SULLA maniFESTAzione DEL 24 OTTOBRE (clicca qui)

giovedì 24 settembre 2009

RISULTATI CONSEGUITI dal Gruppo di Acquisto Solidale sul FOTOVOLTAICO

Molto soddisfacenti i risultati fin qui ottenuti dal GAS Fotovoltaico al quale abbiamo aderito, abbiamo sostenuto e publicizzato come Comitato.
IL PIù GRANDE GAS sul FOTOVOLTAICO AUTOGESTITO d' ITALIA
I RISULTATI RAGGIUNTI HANNO CENTRATO GLI OBIETTIVI

130 impianti per oltre 500 kwp installati
già 30 adesioni per il prossimo GAS

Le famiglie stanno realizzando impianti di QUALITÀ ottenendo un prezzo al Kwp installato di 3.850,00 + IVA tutto compreso… anche la coscienza pulita

COSCIENZE PULITA perché:
- abbiamo ottenuto la giusta remunerazione del lavoro di chi realizza l’impianto: progettisti, installatori …
- abbiamo fatto lavorare anche piccole imprese locali
- NON abbiamo adottato forniture provenienti da paesi dove NON sono garantiti: i diritti politici e civili, i diritti dei lavoratori e la loro giusta remunerazione, il rispetto dell’ambiente, il rispetto delle norme commerciali internazionali

COSA ABBIAMO FATTO
- SERATE INFORMATIVE
- CREATO UN GRUPPO DI SOCI che assieme HANNO LAVORATO ASSIEME
- con una una GARA INFORMALE sono state individuate QUATTRO DITTE FORNITRICI e una BANCA
ULTERIORE RISULTATO
Grazie ad un contributo dei soci e delle aziende installatrici l'Associazione disporrà di un FONDO per la promozione della SOSTENBILITA'tra cui
INDAGINI AMBIENTALI INDIPENDENTI OVUNQUE sia necessario, in particolare dove gli enti preposti NON intervengono in modo soddisfacente

PROSSIMI APPUNTAMENTI:
GIOVEDì 24 SETTEMBRE (dalle ore 20.30) incontro presso BIBLIOTECA SEREN
venerdì 25 settembre presentazione al MEETING della bioedilizia a Possagno (TV)
sabato 25 settembre saremo presenti alla FIERA RECAM di Montebelluna
domenica 27 settembre saremo alla Fiera"4 passi per salvare il mondo" di treviso
GIOVEDì 01 OTTOBRE (dalle ore 20.30) incontro presso biblioteca SEREN
sabato 10 ottobre convegno "qualità del territorio come risorsa dello sviluppo" a Valdobiadene

FURLIN & INCENERITORE.. ieri NO.. oggi SI.. e domani???

E' davvero molto evidente e stridente il contrasto tra le dichiarazioni del Sindaco Furlin durante la campagna elettorale e quelle rilasciate nei giorni scorsi. Infatti durante il dibattito pubblico organizzato dal Comitato "Prà Gras" egli affermava:


Alcuni giorni fa invece compariva un articolo in cui il Sindaco cambiava repentinamente posizione: (clicca qui per leggere l'articolo del Corriere delle Alpi)
Ovviamente chiederemo conto di ciò, magari, nell'annunciato incontro pubblico che il Sindaco s'è detto intenzionato a organizzare
Precisiamo inoltre che nelle sue dichiarazioni, di ieri e di oggi, c'è una inesattezza Infatti, proprio ieri sera, abbiamo parlato con Ezio Orzes(assessore di Ponte nelle Alpi)e con il responsabile di Ponte Servizzi (Triches) che ci hanno confermato che, a Ponte nelle Alpi, da quando si è passati dalla raccolta tradizionale al "porta a porta spinto" vi è stata una riduzione dei costi per i cittadini di circa il 15% e che anche quest'anno i pontalpini pagheranno meno, rispetto allo scorso anno.
Crediamo pertanto che un "faccia a faccia" tra le Furlin e Orzes sia indispensabile per chiarire la questione
ALTRI ARTICOLI SULLA QUESTIONE "INCENERITORE" dopo le dichiarazioni del Sindaco Furlin
- presa di posizione di D. De Marchi (clicca qui per leggere articolo)
- presa di posizione Comitato Prà Gras
(clicca qui per leggere prino articolo)
(clicca qui per leggere secondo articolo)
(clicca qui per terzo articolo)

lunedì 21 settembre 2009

NO INCENERITORE..SI A RIdurre, RIciclare i RIfiuti


“NO ALL’INCENERITORE!!” questa è l’esclamazione che sta accumunando le lotte e le azioni di una serie di comitati ed associazioni che operano a Trento, Treviso, Silea, Pederobba, Belluno e alle quali si unisce anche la voce del Comitato “Prà Gras”, ancora sconcertato per le affermazioni del Sindaco di Fonzaso che in campagna elettorale si era dichiarato contrario all’ipotesi inceneritore e che poi ha aperto a tale ipotesi.
Un NO che si basa su valide documentazioni medico scientifiche che parlano di aumento dell’incidenza dei tumori e delle malattie degenerative, di produzione massiccia delle famigerate nanopolveri e di casi eclatanti (come quello di Colleferro) dove in nome del profitto e del guadagno si sarebbe soprasseduto su cosa e come si brucia.
Senza dimenticare che la provincia di Belluno non ha rifiuti sufficienti per mantenere un inceneritore e quindi i rifiuti bisognerebbe importarli (e si .può star sicuri che di “clienti” se ne ritroverebbero).
Ma è un NO che parte anche dalla peculiare situazione delle valli bellunesi, ben nota al “Registro Tumori Veneto”, ma che dovrebbe esser ben conosciuta dagli Amministratori, per cui l’inversione termica cattura con un effetto trappola già molto dell’inquinamento, che sale dalla Val Padana.
Un No che ha però anche le sembianze della “controproposta”, del fornire una valida e comprovata alternativa. Ed è con questo spirito che proprio in questi giorni, da questi comitati e associazioni, sono state avanzate due interessantissime proposte.
La prima è un accurato e puntuale documento costruito da “Ecce terra” di Trento dal titolo “Ridurre, Riciclare i Rifiuti e non incenerire” In tale documento si fa una accurata analisi dei problemi legati all’incenerimento e sottolinea quanto sia prioritario.. “..Uno scenario di gestione sostenibile dei rifiuti urbani deve ruotare intorno ad una minima produzione (quindi di riduzione dei rifiuti) ed un efficiente sistema di raccolta e di smaltimento; il problema rifiuti va quindi affrontato complessivamente e non partendo esclusivamente dalla discussione dell’ultimo anello del ciclo rifiuti, rappresentato dallo smaltimento finale” ..È pertanto necessario imporre l’adozione di misure preventive generali di riduzione dei rifiuti prodotti (con un ruolo esemplare delle pubbliche amministrazioni), unitamente all’impiego di metodiche di raccolta che disincentivano la produzione del singolo utente ed applicazione di una tariffa rapportata all’effettivo conferimento..”
Invitiamo tutti, soprattutto gli Amministratori, sia a leggere questo interessante e dettagliato documento (www.ecceterra.org) ma anche a partecipare alla serata organizzata dagli amici dell’ Associazione Arianova a Pederobba mercoledì 23 settembre (dalle ore 20.30).
A Pedrobba si parlerà proprio di alternativa possibile all’inceneritore: la serata “Rifiuti: pagare meno si può” vedrà la partecipazione di Carla Poli del Centro Riciclo di Vedelago (dove si ricicla oltre il 98% dei rifiuti senza incenerire) , Stefano Triches direttore Ponte Servizi srl e Ezio Orzes, Assessore alle politiche ambientali e dell’energia del comune di Ponte nelle Alpi (Comnune super premiato a livello nazionale).
Da sempre riteniamo, come comitato, che l’informazione sia fondamentale sia per capire a fondo le problematiche sia per trovare delle soluzioni efficace e condivise, ma anche per smontare una marea di “presunte” verità atte solo a innescare meccanismi perversi utili solo a favorire pochi a scapito di molti Siamo certi che la lobby “pro inceneritore” è fortissima e assai “convincente” ma anche che, grazie alla collaborazione tra le diverse realtà territoriali e a una informazione capillare, si riescano a bloccare certi progetti devastanti, creando consapevolezza nei cittadini e dimostrando quanto le alternative siano più efficaci, meno dannose e più convenienti per le bollette delle famiglie

sabato 19 settembre 2009

METALBA..VOGLIAMO CHIAREZZA (dal Gazzettino 19/9)


Per lo stabilimento di Fortogna, inoltre, 13 settimane di cassa integrazione
el giorno in cui viene decisa la cassa integrazione, per 13 settimane da lunedì, il gruppo del Partito democratico in Provincia, nella persona di Renzo Crosato, ha avanzato un'interrogazione legata alla vicenda Metalba: la minoranza intende sollecitare il presidente Gianpaolo Bottacin e il resto della giunta a prendere una decisione in merito al potenziamento e ampliamento dell'azienda che sorge a Fortogna, nel comune di Longarone. Questo ampliamento raddoppierebbe la capacità produttiva dell'impianto: ma i cittadini della zona, preoccupati per la loro salute, hanno manifestato a più riprese il proprio dissenso, creando anche un comitato. «Vogliamo sapere - si legge nell'interrogazione - come intende procedere il Consiglio provinciale, alla luce del fatto che le indagini effettuate evidenziano livelli di inquinamento al suolo che in alcuni casi si avvicinano ai limiti di legge, tanto da richiedere, secondo quanto comunicato dal professor Giuliano Bressa, un ulteriore monitoraggio ambientale più ampio e approfondito. Senza considerare che il Consiglio comunale di Longarone, nella seduta del 25 Luglio 2007, approvava un ordine del giorno in cui esprimeva la propria contrarietà al potenziamento dell'impianto».
A questo proposito, interviene il sindaco longaronese, Roberto Padrin: «Voglio ribadire che siamo dalla parte dei cittadini. Ciò che sta a cuore a questa amministrazione è la tutela del loro benessere. Dopo questa doverosa premessa, posso aggiungere che stiamo lavorando per trovare una soluzione che vada incontro il più possibile alle esigenze di tutti. Anche se non è semplice. A breve, ci sarà un importante confronto tra il Comune di Longarone, la proprietà della Metalba e il comitato dei cittadini di Fortogna».
All'interrogazione risponde, in parte, l'assessore provinciale all'ambiente, Ivano Faoro: «Abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione questa vicenda ancora irrisolta. Stiamo cercando di capirne di più, di approfondire l'argomento, sentendo i pareri di tutte le parti coinvolte. Ho ascoltato con attenzione le opinioni del sindaco di Longarone, ma anche degli abitanti di Fortogna. Stiamo definendo le direttive per venire a capo della questione, ma tengo a precisare che non è la Provincia a dover prendere una decisione definitiva, sono le apposite commissioni formate da specialisti ed esperti ad avere l'ultima parola. L'interrogazione presentata dalla minoranza? Saremo ben lieti di rispondere e in maniera approfondita. Ma la questione è complessa e delicata: non può essere liquidata a parole».
..LA VOCE DEL COMITATO PRA' GRAS SI UNISCE A QUELLA DEL COMITATO DI FORTOGNA!!

domenica 13 settembre 2009

NOTIZIE VARIE & PRECISAZIONI

DAL TRENTINO CI GIUNGONO NOTIZIE ALLARMANTI RELATIVAMNENTE DALLA "DISCARICA dei VELENI"
A Roncegno, sarebbe finito di tutto: fanghi contenente stirene, terreni con idrocarburi, scorie di acciaierie, fanghi organici provenienti dalle cartiere. Un dato che sarebbe confermato anche prendendo in esame la documentazione sui conferimenti a Monte Zaccon negli anni 2007 e 2008. Nel 2007, scrive il perito, su un totale di 108mila tonnellate conferite, 90mila (cioè l'83%) erano rifiuti "non idonei". Nel 2008 su 311mila tonnellate, 249mila (l'80%) erano rifiuti "non idonei": tra questi si contano 207mila tonnellate di scorie d'acciaieria, 7mila di fanghi contenenti stirene e 35mila tonnellate di terre delle bonifica Staroil.(leggi articolo completo cliccando qui)

SEGNALIAMO DUE INTERESSANTI RIFLESSIONI DI VITTORIO ALBERTI E IVAN SOVILLA NELLE LETTERE DEL GAZZETTINO DEL 13 SETTEMBRE (leggi qui)

RIPORTIAMO UNA DICHIARAZIONE DEL SEGRETARIO DELLA CISL P. TORRESIN CHE CONDIVIDIAMO APPIENO (gazzettino 10/9) "una sorta di piattaforma dalla quale partire per pensare al rilancio della provincia di Belluno. Tra le istanze che presenteremo ce ne sarà una di particolare importanza dal motto: meno manifatturiero e più green economy. Intendendo con quest’ultimo termine turismo, manutenzione del territorio, energie alternative».

RICORDIAMO POI L'APPUNTAMENTO DI MERCOLEDì 16 SETTEMRE dalle ORE 20.30 PRESSO LA SEDE WWF A FARRA di FELTRE (sopra al Centro Giovani) PER DISCUTERE DELLA QUESTIONE "ALTANON"

CI E' GIUNTO UN COMUNICATO DA LUIGI CASANOVA CHE DIFFONDIAMO:
Querela a Vascellari da parte di Luigi Casanova di Mountain Wilderness.
Durante la settimana ho dato mandato alla mia avvocata dott.ssa Lorenza Cescatti del foro di Rovereto di querelare il sign. Valentino Vascellari per diffamazione a mezzo stampa (Corriere del Veneto, 25 luglio 2009, “Marmolada, maglia nera al resort”).
Il signor Vascellari, presidente di assoindustria di Belluno, nel commentare un servizio che illustrava le motivazioni della bandiera nera che Lega Ambiente aveva assegnato al Comune di Rocca Pietore (BL), fuori da ogni contesto, nei miei confronti si permetteva di dichiarare -“ Chi ci accusa o è ignorante o in malafede. Non a caso il nostro più feroce oppositore è Luigi Casanova di Mountain Wilderness, che di professione fa l’affitta-camere in Trentino: non può che trarre vantaggi personali dall’affossamento di progetti come quello di Malga Ciapèla”-.
Alcune deduzioni da un simile commento.
Non sono mai stato tesserato a Legambiente, quindi non posso aver influito sulla assegnazione, di una comunque meritata, bandiera nera.
Di professione sono custode forestale a Moena e non dispongo di un solo metro quadrato di proprietà immobiliare, non vedo quindi come possa svolgere una professione di affitta-camere.
La mia azione sociale non è “feroce”, ma è determinata ed incisiva ed ha un solo scopo, l’interesse generale delle popolazioni alpine e la difesa paesaggistica e storica dei patrimoni naturali delle Dolomiti. Quindi, a differenza di Vascellari, mai la mia azione è stata condotta contro una società o delle persone, ma sempre centrata su obiettivi di tutela di beni pubblici di alta qualità e con elevata ricaduta sociale. Dalle mie azioni non ho mai tratto vantaggi personali, anzi, il più delle volte queste hanno riversato costi anche economici importanti sul sottoscritto e la mia famiglia. Vascellari ed il comune di Rocca Pietore ne sanno qualcosa.
E’ evidente come le dichiarazioni di Vascellari risultino lesive della mia dignità (- Chi ci accusa o è ignorante o in malafede. Non a caso il nostro più feroce oppositore è Luigi Casanova…-), facendo credere alla opinione pubblica come la mia azione sia dettata da miseri interessi personali. Le affermazioni di Vascellari gettano discredito sull’intera azione sociale che ho svolto in questi vent’anni a difesa della Marmolada, della piana di Malga Ciapèla e offendono la citata associazione della quale mi onoro di essere socio fondatore, Mountain Wilderness.
Le dichiarazioni di discredito che Vascellari ha gettato sulla mia persona troveranno terreno di confronto in Tribunale: come risarcimento, accanto alle scuse pubbliche, sono a chiedere un importante versamento a sostegno della Fondazione Senza Frontiere impegnata a diffondere percorsi di formazione scolastica dei bambini in Nepal.(Luigi Casanova Vicepresidente di CIPRA Italia)

mercoledì 9 settembre 2009

COL BRICON E INCENERITORE

GRAVE NOTIZIA DAL PRIMIERO
Sono passati solo pochi giorni dal festoso raduno di Colbricon, da quando ci siamo trovati a “festeggiare” una bella vittoria La decisione di ripensare il collegamento S.Martino-Passo Rolle e di escludere ogni sfregio della riserva integrale e del Colbricon. Una “battaglia” che aveva visto la partecipazione di molte associazioni e comitati trentini e bellunesi e di molti cittadini
A distanza di qualche giorno una pessima notizia ha guastato quel clima di festa e di entusiasmo.. proprio oggi abbiamo saputo che l’amico BORTOLO ZAETTA è stato LICENZIATO!! Strana coincidenza questa prima azione del nuovo amministratore societario LICENZIARE l’unico operaio della “Nuova Rosalpina” che abbia avuto il coraggio si dire apertamente NO al collegamento in riserva integrale L’unico operaio che non ha sottoscritto la petizione “proposta” dai capi servizio L’unico operaio che ha chiesto (a nome degli altri) se potevano ora essere pagati i mesi di stipendio sospesi Bortolo era ed è socio della Nuova Rosalpina ed ha partecipato all acquisto di nuove azioni al salvataggio della stessa
E’ un licenziamento che ci lascia molto molto perplessi e chiediamo con forza che SI FACCIA SUBITO CHIAREZZA e che vengano date tutte le spiegazioni del caso.. che venga fugato ogni sospetto di “ritorsione”
Non sono tempi “molto felici” per i componenti dei vari comitati..(tra illazioni, accuse, qualche velata minaccia ecc..) ma crediamo sia vitale, soprattutto in questo momento sostenerci vicendevolmente E’ per questo che diamo tutta la nostra solidarietà a Bortolo e agli amici del Primiero e cercheremo anche noi di esser presenti domani giovedì alle 17 sotto il faggio a Fiera di Primiero
PER LEGGERE NOTIZIE RELATIVE ALLA GIORNATA FESTOSA SUL COL BRICON CLICCARE (QUI)




...INCENERITORE...
dopo le dichiarazioni del Sindaco di Fonzaso Furlin sull'ipotesi di inceneritore in provincia di belluno ci sono state alcune belle reazioni Di seguito alcuni articoli:
- DICHIARAZIONI di DANIELE DE MARCHI (opposizione in Consiglio Comunale a Fonzaso "L'inceneritore non è una soluzione" (per leggere l'articolo cliccare qui)
- ARTICOLO RELATIVO AL COMUNICATO DLE COMITATO "PRà GRAS".. " (cliccare qui)
.. INTANTO DAL TRENTINI CI GIUNGONO NOTIZIE ALLARMENTI!!!
«Non solo affideranno ai privati la gestione ma perfino i controlli ambientali. Un capolavoro!» Roberto Bombarda ironizza, ma quella del consigliere provinciale dei Verdi è un'ironia sarcastica. Soprattutto perché arriva in un anno di inchieste che hanno messo in luce un sistema di utilizzo delle discariche non certo cristallino e impeccabile, sia dal punto di vista gestionale che dei controlli."
.. un interessante dossier sul blog di "Officina Ambiente" con le dichiarazioni contrarie all'inceneritore delle "mamme Bionike"
(per leggere tutto cliccare qui)

lunedì 7 settembre 2009

RISPOSTA AL SINDACO FURLIN SULLA QUESTIONE INCENERITORE


Siamo rimasti un’altra volta increduli ed allibiti leggendo le parole del Sindaco Furlin riguardo il problema dei costi di smaltimento dei rifiuti e delle possibili soluzioni. Il Sindaco di Fonzaso infatti porta alla ribalta la soluzione “termovalorizzatore” come la migliore e più conveniente per lo smaltimento dei rsu.
Oltre a ricordare al Sindaco che solo a fine Maggio, durante la campagna elettorale, nella serata di confronto organizzata dal Comitato Prà gras, si era dichiarato contrario alla possibilità dell’inceneritore in valbelluna, vogliamo rimarcare alcuni elementi già evidenziati nei mesi scorsi.
Primo punto: il temine “termovalorizzatore” è usato in modo improprio in quanto il termine corretto è “inceneritore”. In effetti gli inceneritori sono impianti ad elevato consumo di energia: consumano a prescindere molta più energia di quella che producono perciò non esiste competizione con la raccolta differenziata nemmeno se di pessima efficienza
Secondo: da tre anni ormai l’UE ha cambiato politica, chiedendo ai paesi membri di utilizzare politiche sui rifiuti basate sulla riduzione e sul riciclo, escludendo in tal senso l’utilizzo degli inceneritori.
Terzo: gli inceneritori sono macchine molto costose, la cui validità economica si basa esclusivamente sui contributi di stato pagati dai cittadini attraverso la bolletta elettrica. Nessuno potrebbe pensare di investirvi senza i contributi di stato: cioè l’incenerimento è per sua natura una macchina che mangia soldi, soldi pubblici in particolare. Se i CIP 6 o certificati verdi valgono solo per gli inceneritori già in previsione ora esiste comunque un finanziamento del 50%.
Quarto: l’incenerimento, con qualsiasi tecnologia, anche la più moderna, apporta un notevole livello di inquinamento. Sostanze tossiche e cancerogene quali diossina, furani e metalli pesanti che comportano problematiche sanitarie elevatissime. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti.
Quinto: l’incenerimento oltre a produrre ed immettere in atmosfera sostanze nocive, comporta la produzione di ceneri (circa il 30% del materiale bruciato) come residuo che sono tossiche e devono essere smaltite in discariche speciali, a differenza dei rifiuti solidi non inceneriti. Inoltre produce circa 650 kg di acque inquinate da depurare ogni tonnellata incenerita.
Sesto: Per ciò che riguarda i costi è opportuno dire che sono altre le metodologie che portano ad un risparmio complessivo: raccolta porta a porta e differenziata spinta. Questo è provato ed esistono realtà che lo provano!! La raccolta differenziata non ha limiti, Ponte nelle Alpi è oltre l'80%.
Settimo: in provincia di Belluno non esiste una produzione tale da giustificare la costruzione dell'inceneritore perciò saremmo costretti ad importarli; se la regione Veneto arrivasse ad una raccota differnziata del 50% due degli attuali inceneritori presenti nella nostra regione non servirebbero.
Detto questo riteniamo che chi promuove gli inceneritore come soluzione ai rifiuti lo possa fare o per interesse o per mancanza di informazioni: ora anche il Sindaco Furlin ha le informazioni necessarie. Chiediamo quindi che rettifichi le dichiarazioni fatte alla stampa per rispetto dei cittadini di Fonzaso ed anche in merito alle sue stesse dichiarazioni in campagna elettorale.
ps. Siamo consapevoli che la lobby degli inceneritori è molto forte, sa essere molto convincente ed è ben radicata anche in provincia. Crediamo comunque che anche per questa questione sia di vitale importante informare in primis i cittadini ma anche gli Amministratori che devono fare scelte sicuramente non facili. E’ anche per questo che, in sinergia con altri comitati e associazioni (Associazione Arianova, Nimby trentino, e molte altre realtà provinciali e non con le quali collaboriamo da tempo) abbiamo deciso di costruire dei documenti e soprattutto di proporre una serie di serate informative su questo delicato tema (senza mai dimenticare cosa è accaduto a Colleferro dove in nome del profitto e del “Dio Denaro” sappiamo bene cosa è stato fatto)
Invitiamo sin da ora tutti, a partecipare alla serata del 23 settembre a Pederobba dove la dott. Poli del Centro per il riciclo di Vedelago ci dimostrerà come si può riciclare senza bruciare (quindi inquinare) guadagnandoci

CONSIGLIAMO LA VISIONE DI QUESTI VIDEO:
- CENTRO RICICLO DI VEDELAGO (clicca qui)
- PALLANTE PARLA DEGLI INCENERITORI (clicca qui)

giovedì 3 settembre 2009

RESSEGNA STAMPA sulla questione "MELETI"..e qualcuno inizia a parlare di BOICOTTAGGIO


INTERESSANTE RIFLESSIONE DI S.SANSON(agronomo e docente Istututo Agrario di Feltre)
«FELTRINI PIù ATTENTI DEI TRENTINI ALL'AMBIENTE"
Il professore difende le tecniche adottate dai locali che non sono «privi né di fantasia né di imprenditorialità».. Bellunesi e feltrini più attenti alla conservazione della biodiversità coltivata di quanto lo siano i trentini. Critiche all’atto vandalico subito dai meleti di Calliol, ma anche al modo di operare degli imprenditori trentini..(clicca qui per leggere tutto l'articolo)
ARTICOLI RELATIVI ALLA RISPOSTA DEI COMITATI PRA' GRAS E CHIMICA FREE A CALLIARI
Da Calliari solo illazioni infondate»(corriere alpi 2/9) .. leggi l'articolo
«Noi non c’entriamo»(gazzettino 2/9) leggi l'articolo

ARTICOLO DEDICATO ALLA QUESTIONE CALLIOL ANCHE SUL SITO DI "RURALPINI" IN CUI SI PARLA DI BOICOTTAGGIO
Pur nona vendo mai messo in relazione il meleto di Calliol(realizzato da imprenditori della val di non alla Melinda, riteniamo interessante leggere questa riflessione proposta dagli amici di Ruralpini
Comprensibile la rabbia contro l'arrogante colonialismo Melinda ma la violenza (anche sulle cose) è estranea al movimento ruralista ... "Intendiamoci la violenza c'è. Dall'altra parte c'è la volontà di non abbandonare la chimica, di continuare con la violenza strisciante dell'avvelenamento delle acque, della terra, delle catene alimentari e dei corpi degli umani, C'è la violenza sui bambini che in numero crescente si ammalano di cancro. C'è stata la violenza delle colline spianate. Ma contrapporre violenza a violenza è sbagliato e non serve. Il movimento per la terra, per il cibo buono pulito e giusto è intrinsecamente un movimento pacifico (l'ideologia pacifista non c'entra, però), un movimento non violento e ghandiano. La chimica, la monocoltura, la selezione genetica e la manipolazione biogenetica sono espressioni della guerra contro la natura e la terra, della volontà di dominio e sottomissione. Noi vogliamo operare in sintonia con la natura e la terra. Come si fa a operare in modo violento?
Invece che entrare nei meleti di notte e tagliare le piante per opporci alla monocoltura Melinda ci sono mezzi più efficaci. Bisogna informare il consumatore. Di quello che è stato fatto a Cesiomaggiore, di quello che succede in Val di Non dove stanno trasformando in meleti chimici gli ultimi scampoli di prato, dove la gente - quando 'trattano’ - deve stare tappata in casa come con il coprifuoco con le finestre chiuse e i residui dei pesticidi si trovano anche nei campi giochi dei bimbi. Bisogna informare che dietro le mele belle, grosse, luccicanti ci sono trattamenti chimici che fanno sì che in Trentino c'è il maggior consumo di pesticidi per ha di tutta Italia, bisogna informare che Melinda ha messo fuori mercato le produzioni locali di diverse regioni. Altro che km zero!
" (PER LEGGERE TUTTO L'ARTICOLO CLICCARE QUI)
PER AVERE UNA PANORAMICA COMPLETA SULLA QUESTIONE INVITIAMO ANCHE A VISIONARE LA PAGINA DI "ECCETERRA" (sempre molto attenti a informare al meglio e proporre interessanti riflessioni) (clicca qui per vedere)

martedì 1 settembre 2009

COMUNICATO CONGIUNTO IN RISPOSTA A CALLIARI


Alle accuse infondate non ci si abitua mai!! Lo abbiamo constatato anche in questo caso, leggendo, sui giornali trentini, che il presidente della Coldiretti di Trrento accusava “gli ambientalisti” per il taglio di 1200 piante a Calliol (Cesiomaggiore).
Non sappiamo davvero cosa spinga Calliari ad affermare ciò tenuto anche conto che i comitati e le associazioni ambientaliste hanno da sempre usato metodologie assai lontane da quella incriminata. Il nostro è stato, ed è un agire teso ad informare e coinvolgere i cittadini attraverso volantinaggi, incontri informativi e di discussione ai quali hanno partecipato amministratori, tecnici, medici di levatura nazionale e internazionale. Abbiamo promosso raccolte di firme e interrogato politici, amministratori ed istituzioni. Come si può pensare che tutto ciò sia sinonimo di “eversione” quando rappresenta l’essenza, il fondamento della democrazia?
Prendiamo le distanze dal gesto accaduto tra giovedì e venerdi notte a Calliol, un gesto che non ci appartiene: ci sentiamo però in dovere di fare alcune precisazioni rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal Signor Calliari.
Chiediamo pertanto al Signor Calliari, visto anche gli importanti ruoli che ricopre, di fare nomi, cognomi e circostanze, sempre che sia in possesso di elementi precisi per poter accusare e fornire quindi tutti gli elementi utili all’autorità giudiziaria. Se così non è tenga per se sospetti senza fondamento e non lanci accuse generiche e infondate che offendono persone che sempre si sono attenute alla legge. Ogni illazione priva di fondamento viene rispedita al mittente.
Si parla di atto mafioso: la mafia è un’altra cosa. È proprio quel tacere anche di fronte a ciò che non va: mafia, omertà non ci appartengono e lo dimostriamo come cittadini, comitati e associazioni ambientaliste con la nostra voce, senza alcun timore.
Non si può paragonare tutti gli ambientalisti a qualche vero "esagitato", arrivando ad evocare "la mafia" e scambiare la democrazia per un qualcosa che è gestito dagli imprenditori che "vogliono investire".
Calliari parla, per ciò che riguarda le forti polemiche seguite all’impianto del meleto intensivo a Cesiomaggiore, di “proteste di pochi esagitati”: 1200 firme di persone fortemente contrarie al tipo di impianto non ci sembrano poche; anzi rappresentano un segno inequivocabile di quello che pensano i cittadini cesiolini e feltrini e cioè che la salute non possa essere messa in discussione.
Si sa bene cosa contestano i cittadini di Cesio e Feltrini: il fatto che un tipo di coltivazione intensiva possa comportare un danno alla salute nonché un danno ambientale; senza peraltro apportare benefici economici per l’area interessata. I cittadini feltrini oltre ad avere fantasia hanno voglia e capacità di intraprendere oltre che di lavorare (basti guardare agli straordinari risultati di diverse realtà agricole che proprio a Cesio puntano su metodi non intensivi e sulle varietà locali): senza purtroppo avere risorse e finanziamenti come nelle province autonome.
Non hanno problemi con chi investe nel territorio dove abitano, semplicemente si preoccupano di ciò che comportano tali investimenti. E non hanno certo paura di dire ciò che rappresenta un problema.
Per ciò che riguarda la tutela dell’ambiente l’unica persona che si è stancata delle “proteste”, meglio delle posizioni dei Comitati, sembra essere lo stesso Signor Calliari: anche nella terra trentina infatti la situazione “va complicandosi” visti i risultati delle analisi promosse dal Comitato per la Salute della Val di Non. Su 13 campioni 12 sono risultati contaminati da una o più sostanze dannose per la salute: campioni rilevati anche a distanza di 70 metri dai meleti, campioni rilevati nei giardini, negli orti privati, negli spazi pubblici; oltre alle centinaia di segnalazioni di infrazioni commesse nei meleti e non rilevate né sanzionate. Anche la gente trentina ha compreso che cosi non si possa più andare avanti: che sia necessario cambiare direzione sia per la salute pubblica che per l’economia.
Dopo quanto accaduto ribadiamo la necessità, come sempre hanno fatto Comitati, Associazioni ambientaliste e liberi cittadini, di considerare il dialogo e confronto democratico elementi indispensabili e fondamentali.
Noi continueremo in questa azione in sintonia con gli altri comitati ed associazioni bellunesi e trentine. Siamo consapevoli di dare molto fastidio a coloro che vorrebbero che le “scelte” fossero fatte da pochi e poi fatte subire a tutti.. ma siamo anche consci che riusciamo anche a costruire momenti di dialogo, confronto e progettazione molto significativi e importanti per l’intera comunità
Dopotutto, come diceva una vecchia canzone.. la libertà è partecipazione

Comitato Chimica Free – Comitato Prà Gras