mercoledì 30 gennaio 2008

Parere dott. Caldiroli

Proprio in questi giorni abbiamo ricevuto un ulteriore parere da parte del dott. Caldiroli che dimostra che l'ipotesi Fonderia a Fonzaso è assai fondata:

Per inciso, è pacifico che si tratti di una fonderia! Si può capire è che si tratta di una fonderia di seconda fusione (utilizzano dei pani di alluminio rifondendoli e ottenendo un metallo utilizzabile nelle macchine a pressofusione per lo stampaggio di articoli definiti) Gli sfridi ottenuti dalle lavorazioni per le rifinizioni dei pezzi e/o per pezzi difettosi possono tranquillamente essere avviati a rifusione come i pani.
IL CONSIGLIO COMUNALE CON LA DELIBERA DEL 30.11.2006 HA PERMESSO L'INSEDIAMENTO ANCHE DI ATTIVITA' INSALUBRI DI PRIMA CLASSE SENZA ALCUN MOTIVO APPARENTE CONSIDERATO CHE SIA LE ATTIVITA' MECCANICHE CHE DI SECONDA FUSIONE SONO DI SECONDA CLASSE (mentre le attività di prima classe sono QUELLE DI SECONDA FUSIONE DA ROTTAMI)
(ciò apre le prte anche a una ipotesi di Fonderia in cui è possibile fondere anche rottami)
Per poter utilizzare materiali diversi dai pani ovvero utilizzare rifiuti contenenti alluminio l'azienda deve presentare (perlomeno) una comunicazione in "regime semplificato" (DM 5.02.1998) alla provincia - recentemente (a seconda dei casi) anche questa procedura può essere di per sè sottoponibile a VIA.
Pertanto, se volete "ridurre il danno" (evitare almeno che si avvii alla fusione anche rottami-rifiuti da terzi) basterebbe che tale delibera venisse modificata permettendo l'insediamento solo di attività insalubri di seconda classe oppure indicare un preciso elenco delle attività permesse

giovedì 24 gennaio 2008

INNANZITUTTO UN GRAZIE SENTITO A TUTTI COLORO CHE IN QUESTI PRIMI 10MESI DI VITA DEL BLOG CI HANNO FATTO VISITA.. LE PRESENZE HAN SUPERATO QUOTA 5000 !!!!! OVVIAMENTE LA MAGGIOR PARTE DEI VISITATORI SON DELL'AREA FELTRINA..MA FA PIACERE NOTARE COME LA "QUESTIONE FONDERIA a FONZASO" (e i suoi protagonisti) SIA CONOSCIUTA IN TUTTI I CONTINETI DEL NOSTRO MONDO !!

prossimo appuntamento del Comitato "Prà Gras"

giovedì 31 GENNAIO ore 20.30 a SEREN del GRAPPA
presso Sala della Biblioteca


INFINE UN CONTRIBUTO del dott: MONTANARI (invitato a un convegno a Monselice..resoconto dell'assoc. "lasciateci respirare")
Il dr.Stefano Montanari, ha spiegato COSA SONO LE MICROPOLVERI E LENANOPATOLOGIE e QUALI POSSONO ESSERE GLI EFFETTI SULLA SALUTE DOVUTIALL'USO DEI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI. "Il PM 10 e PM 2.5 hanno assunto l'onore della cronaca per la loropericolosità per la salute umana" - ha detto Montanari - "Ma solo ora sicomincia a capire che esistono polveri di diametro molto più sottile e chequeste sono molto più pericolose. Le NANOPOLVERI si formano con eventinaturali (incendi, eruzioni ecc), ma soprattutto con i moderni processi dicombustione ad alta temperatura (inceneritori, acciaierie, fonderia, cementifici,centrali termoelettriche ecc.). Date le loro dimensioni ridottissime,queste particelle rimangono sospese nell'aria per lunghissimi periodi equando vengono inalate o ingerite, entrano nella circolazione del sangue(le PM 10 si fermano ai polmoni!) e passano a tutti gli organi vitali. Le NANOPOLVERI riescono persino ad entrare nei globuli rossi e nel nucleodelle cellule andando ad intaccarne il DNA".Il Dr. MONTANARI, dopo aver precisato che non esistono impianti sicuri ofiltri in grado di catturare queste particelle ultra sottili, ha riportatoalcuni dei risultati delle ricerche in atto, soffermandosi sulleNANOPOLVERI NON BIODEGRADABILI, NON BIOCOMPATIBILI, PATOGENICHE, quellecioè in grado cioè di innescare malattie gravi (ad esempio tumori) o diinterferire con il nostro DNA.
http://www.youtube.com/watch?v=sFXbkIAMP_g

domenica 20 gennaio 2008

San Pietro di Rosà

Ci sono dei luoghi che quando li attraversi lasciano dentro un qualcosa, un qualcosa di indescrivibile ma che senti nel profondo. Ed è proprio in uno di quei “luoghi” che è giunta una folta rappresentanza del comitato “prà gras”: un luogo al quale hanno dedicato dei libri e addirittura dei film ma né libri né film potranno mai raccontare appieno cosa significa “vivere” il presidio di S.Pietro di Rosà.
Perché il “presidio” non è solo una lotta decennale contro una mega zincheria, una storia fatta di rivendicazioni forti, di mobilitazioni, di gente che si ribella a infiniti sotterfugi, una storia che è ferita da un tentato omicidio: il “presidio” vive soprattutto negli sguardi, nelle parole rotte dall’emozione, dall’ indignazione e dalla rabbia di chi lo ha costruito giorno dopo giorno senza mai piegarsi di fronte all’arroganza dei poteri, alle promesse mai mantenute, agli intrallazzi, al volto atroce di una giustizia negata, alle ritorsioni. Vive nelle idee mai dome, nel vincere il torpore dell’indifferenza, nella non rassegnazione.
Abbiamo dipinto anche noi un po’ quel presidio con i racconti di questo quasi anno di nostro comitato, con la nostra solidarietà a vicinanza, con visioni e riflessioni, con mille idee e iniziative da concretizzare.
Ciò che più spero è che ognuno di noi, tornando a casa ieri sera, abbia portato in sé un po’ di quello spirito, di quella essenza che fa vivere il “presidio”, che da forza e determinazione a quello e agli oltre 350 luoghi come “quello” che rendon un po’ migliore questo nostro veneto.
Grazie

venerdì 18 gennaio 2008

METALBA: «Un impatto eccessivo»

Hanno destato sicuramente scalpore le osservazioni presentate da Patrizia Miniutti, il tecnico incaricato dal Comune ad analizzare lo studio di impatto ambientale (Sia) del progetto di ampliamento della Metalba . Le osservazioni, dopo l'approvazione consiliare, sono già state inviate alla Provincia, organo deputato a decidere in merito. Ora si attende che la commissione ambientale della Provincia comunichi la data di svolgimento dell'inchiesta pubblica chiesta dal sindaco Pierluigi De Cesero su mandato dello stesso consiglio comunale.
«Le osservazioni sulle quali ci siamo basati ha detto la Minuetti - fanno riferimento ai profili programmatici, progettuali e ambientali dell'intervento proposto nonché, più in generale, all'impostazione metodologica dello Studio di Impatto Ambientale. Lo Studio dopo un'attenta analisi, appare sostanzialmente inadeguato e scarsamente compatibile con i requisiti previsti dalla normativa vigente a livello nazionale in ordine a tutti i profili esaminati, a cominciare dall'impostazione generale che non ha ad oggetto l'impianto nel suo complesso, ma solo porzioni o elementi di esso. Non viene inoltre considerato il territorio interessato in termini di "sito" e di "area vasta", né vengono previsti gli effetti dell'opera sull'ambiente nelle diverse fasi di vita (di cantiere e dismissione, ma solo di esercizio), né stimato qualitativamente e quantitativamente gli impatti indotti dall'opera sul sistema ambientale come previsto dalla legge. Oltre ad aver trascurato la condizione di sismicità elevata della zona, non vi sono inoltre dati precisi e dimostrati sulla componente ambientale legata alle emissioni di fumi e rumore. Non viene infine presa in considerazione la salute pubblica». Considerazioni pesanti che rivelano molte carenze. «In effetti ha proseguito la Miniutti sono rimasta sorpresa di fronte ai limiti del progetto vista anche la situazione generale venutasi a creare in relazione alle preoccupazioni degli abitanti della zona. L'inchiesta pubblica chiarirà molti punti. Ci sarà un confronto pubblico dove saranno presenti l'azienda e coloro che hanno avanzato le proprie osservazioni». Il dibattito in consiglio è stato piuttosto acceso. Dai dubbi sulla capacità di decidere da parte della commissione provinciale avanzati dal consigliere Celeste Levis che si è chiesto «ma in Provincia ci sono le professionalità per giudicare?», alle preoccupazioni avanzate dal gruppo di minoranza rappresentato da Piergiacomo De Luca e Mario Guarino. «Non possiamo lavarci la coscienza lasciando il problema in mano alla Provincia, ma dobbiamo fare di tutto affinché venga tutelata la popolazione di Fortogna attraverso un confronto diretto».

lunedì 14 gennaio 2008

“non abbiamo accettato una fonderia nemmeno quando eravamo più poveri..quando le condizioni economiche e sociali erano diverse..perché dovremmo accettarla ora?”
Questa è una delle considerazioni che han caratterizzato l’incontro di sabato sera ad Arten tra il comitato “prà gras”(No Fonderia a Fonzaso) e il consigliere regionale Guido Trento.
Un incontro iniziato con una puntuale ricostruzione dell’operato del comitato che da quasi un anno si sta interessando alla questione relativa all’insediamento di uno stabilimento della Forgialluminio a Fonzaso. Un agire teso innanzitutto a informare i propri concittadini (con volantinaggio porta a porta e serate pubbliche), ma anche a una raccolta di pareri tecnici che hanno evidenziato in modo chiaro e netto che l’ipotesi fonderia a Fonzaso è palese e reale.
Un ipotesi che non è accettata non solo dal comitato e dalla stragrande maggioranza dei cittadini ma che anche il consigliere Trento afferma di rigettare in modo netto.
Sappiamo benissimo che la nostra vallata è una vallata chiusa, con poco riciclo dell’aria, in cui l’inversione termica trattiene al suolo le sostanza inquinanti. E ciò è dimostrato sia da svariati studi compiuti negli anni che da una attenta osservazione della vallata stessa. (sul blog del comitato www.pragras.blogstop.com c’è un breve filmato che lo dimostra pienamente)”.
Particolarmente allarmanti i dati relativi all’incidenza dei tumori citati dal dott. Trento: seicento nuovi casi di tumore registrati in un anno all’ospedale di Feltre sono un enormità, tenuto anche conto che il feltrino detiene un non certo invidiabile record europeo per i tumori delle vie respiratorie.
Secondo il dott. Trento sulla base di questi dati urge fare qualcosa, ripensare il processo di sviluppo della nostra valle, attuando una serie di iniziative che riducano le emissioni ma soprattutto non accettandone di nuove, in particolar modo quelle di una fonderia.
E’ inoltre importante che si faccia piena luce sull’intera questione, che si sappia bene cosa si intende realizzare a Fonzaso e che non siano più ammesse reticenze e ambiguità: non è ammissibile continuare ad affermare che a Fonzaso non ci sarà mai una Fonderia quando “le carte” lo affermano palesemente!
E’ per questo che il comitato “prà gras” è intenzionato a “chiedere udienza” anche agli altri consiglieri regionali e ad esponenti politici provinciali e locali.
E’ importante passare dalle parole ai fatti, ad atti e delibere che dicano un NO netto e chiaro all’ipotesi Fonderia a Fonzaso: “cosa che è stata detta anche quando eravamo più poveri”. (e la disoccupazione maschile non era praticamente inesistente come lo è oggi).

sabato 12 gennaio 2008

PRECISAZIONE

CON RIFERIMENTO ALL' ARTICOLO COMPARSO QUEST' OGGI SUL CORRIERE DELLE ALPI: "MILLEDUECENTO NO ALLA FORGIALLUMINIO"..
IL COMITATO "PRA' GRAS" PRECISA CHE LA FRASE Lì RIPORTATA .."..ce lo ha confermato anche l'ARPAV di Belluno" NON E' CORRETTA IN QUANTO IL PARERE AL QUALE NOI FACCIAMO DA SEMPRE RIFERIMENTO E' QUELLO DEL "Dirigente Responsabile dello Staff Rapporti con l’Utenza – URP dell’ARPAV" (Padova, 30 Ottobre 2007 - Prot. n. 139223) E NON QUELLO DELL' ARPAV di BELLUNO (DA NOI MAI CONSULATATO)

venerdì 11 gennaio 2008

Trento si schiera contro la Forgialluminio

FONZASO. «Una camera a gas come il Feltrino non ha bisogno di nuoveemissioni». Guido Trento è perentorio: l’insediamento di uno stabilimentoForgialluminio3 in zona industriale a Fonzaso potrebbe peggiorare lecondizioni di vita dei feltrini, già intrappolati in una cappa di polveri esmog. «E non mi si venga a dire che non si può più fare nulla per bloccare l’iter della progettazione. Il sindaco ha tutta l’autorità di dire no». Ilconsigliere offre un’alternativa: «Che vadano in pianura, dove circola l’aria».Dopo un anno di polemiche e dichiarazioni più o meno al fulmicotone, ilconsigliere del partito democratico boccia l’operazione “Forgialluminio aFonzaso”. L’idea di uno stabilimento dove sia consentita la “rifusione discarti propri della lavorazione” - così com’è scritto nella relazioneindustriale presentata dall’azienda al consorzio per l’industrializzazione - non lo convince affatto. E questo essenzialmente per dueragioni. La prima pratica, la seconda teorica. «Innanzitutto vorrei capirese e come funzionano i controlli sul tipo di materiale rifuso. Secondo, nonè questo il modello di sviluppo che serve al nostro territorio».L’ecosistema della vallata, infatti, sarebbe troppo fragile per potersopportare nuovi “scarichi”. Così li chiama lo stesso Trento, da anniimpegnato sul fronte della lotta contro i tumori. Perchè proprio qui sta ilpunto: «Il primato di cancri alle vie respiratorie nel Feltrino non è unasciocchezza. Spetta agli amministratori rendersene conto».Trento porta un esempio tangibile: «In questi giorni ho fatto delle fotoalla vallata feltrina da Faller. La cortina di fumo azzurro che avvolgeFeltre, Seren e Fonzaso è impressionante». Detto questo Trento lancia ilguanto della sfida al sindaco Gianluigi Furlin, favorevole a un insediamento“regolato e rispettoso delle normative”, come più volte sottolineato: «IlConsorzio ha già detto no alla Forgiallumnio negli anni Novanta. Vada arileggersi le motivazioni. Questa volta il progetto potrà cambiare nellaforma, ma la sostanza rimane sempre la stessa. Quanto all’azienda trovi unacollocazione in pianura dove le correnti d’aria sono ben diverse dallenostre».Nel frattempo il comitato Pra’ Gras ha iniziato una nuova campagna disensibilizzazione attraverso l’ennesima distribuzione di volantini. Dopo gliincontri autunnali con la popolazione, gli ambientalisti sperano in uncoinvolgimento dei politici locali, a cominciare proprio dai consiglieriregionali. (cr.arb.)

lunedì 7 gennaio 2008

ENTRO BREVE PROCEDEREMO ALLA PRIMA CONSEGNA DELLE FIRME RACCOLTE
CHI NE FOSSE ANCORA IN POSSESSO E' PREGATO DI SPEDIRLE AL SEGUENTE INDIRIZZO:

TIZIANO FANTINEL via Madonna Prima 22 32030 FONZASO (BL)

venerdì 4 gennaio 2008



il Comitato "Prà GRas" AUGURA BUON 2008 "Non INSALUBRE"

..e CHIEDE con forza al Sindaco, all’ Amministrazione Comunale, ai
componenti del Consorzio per l’industrializzazione …

… di compiere quegli atti (delibere ..) che diano concretezza alla loro volontà (più volte espressa) e alla volontà dei cittadini (testimoniata dalle tantissime firme raccolte e dalla folta presenza agli incontri pubblici organizzati dal comitato) che a Fonzaso non ci sarà MAI una FONDERIA !!!!!

A tutt’ oggi, purtroppo, l’ ipotesi FONDERIA a FONZASO è reale ed è anche testimoniata dalle consulenze da noi avute in questi mesi (già riportate in questo Blog e riscritte nei commenti di questo scritto)

CREDIAMO CHE SIA GIUNTO IL MOMENTO DI FARE CHIAREZZA, DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI (delibere ecc.. ) DI DIMOSTRARE SE C’ E’ PER DAVVERO LA VOLONTA’ DI NON CONSENTIRE
L’ INSEDIAMENTO DI UNA FONDERIA A FONZASO !

mercoledì 2 gennaio 2008

FONZASO - Il comitato "Prà Gras" scrive a tutti i concittadini in occasione dell'anno nuovo. E lo fa sottolineando l'importanza del contatto diretto con le persone e della necessità di un coordinamento tra i comitati che nasca dall'interno, senza influenze esterne.
«Un augurio di buon anno e un grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto, incoraggiato, dato la loro fiducia o dedicato parte del loro tempo per ascoltarci, per discutere con noi, per partecipare ai nostri incontri. Il 2007 è stato un anno importante per tutti noi del comitato. Un anno che ha visto un gruppo di singolarità, di individui, tanto diversi tra di loro, che hanno condiviso i loro saperi, le loro conoscenze, le loro sensibilità e pratiche per cercare di capire, informare, sapere e svelare. Qualcosa di buono lo abbiamo fatto ma anche che c'è ancora tanta strada da fare, gioie da assaporare e amarezze da sopportare: resta ferma la consapevolezza che l'essenza di un comitato stia proprio nel cogliere il sentire della gente, nel dar a tutti la possibilità di sapere ed esprimersi, di acquisire consapevolezza; di unirsi in un cammino condiviso di singolarità senza che ci sia qualcuno che voglia egemonizzare, o prevaricare qualcun' altro. Questo è lo stesso spirito che noi vorremmo pervadesse il più volte paventato coordinamento dei comitati bellunesi: affinché esso rappresenti un insieme di persone che uniscono le singole competenze per cercare di affrontare i problemi irrisolti dalle istituzioni, problemi che riguardano tutti i cittadini. A nostro avviso è vitale che i comitati si coordino: siamo certi che abbiano le capacità e potenzialità per farlo. Ribadiamo inoltre che non accettiamo che qualcuno che voglia mettere il cappello o parlare per noi, crediamo che la vera ricchezza dei comitati sia il contatto diretto con le persone, il condividere spazi e momenti, situazioni e conoscenze, un crescere insieme arricchendosi reciprocamente: mai rinunceremo a questo in nome di formule astratte, formali e condite di paroloni altisonanti».