domenica 20 gennaio 2008

San Pietro di Rosà

Ci sono dei luoghi che quando li attraversi lasciano dentro un qualcosa, un qualcosa di indescrivibile ma che senti nel profondo. Ed è proprio in uno di quei “luoghi” che è giunta una folta rappresentanza del comitato “prà gras”: un luogo al quale hanno dedicato dei libri e addirittura dei film ma né libri né film potranno mai raccontare appieno cosa significa “vivere” il presidio di S.Pietro di Rosà.
Perché il “presidio” non è solo una lotta decennale contro una mega zincheria, una storia fatta di rivendicazioni forti, di mobilitazioni, di gente che si ribella a infiniti sotterfugi, una storia che è ferita da un tentato omicidio: il “presidio” vive soprattutto negli sguardi, nelle parole rotte dall’emozione, dall’ indignazione e dalla rabbia di chi lo ha costruito giorno dopo giorno senza mai piegarsi di fronte all’arroganza dei poteri, alle promesse mai mantenute, agli intrallazzi, al volto atroce di una giustizia negata, alle ritorsioni. Vive nelle idee mai dome, nel vincere il torpore dell’indifferenza, nella non rassegnazione.
Abbiamo dipinto anche noi un po’ quel presidio con i racconti di questo quasi anno di nostro comitato, con la nostra solidarietà a vicinanza, con visioni e riflessioni, con mille idee e iniziative da concretizzare.
Ciò che più spero è che ognuno di noi, tornando a casa ieri sera, abbia portato in sé un po’ di quello spirito, di quella essenza che fa vivere il “presidio”, che da forza e determinazione a quello e agli oltre 350 luoghi come “quello” che rendon un po’ migliore questo nostro veneto.
Grazie

6 commenti:

Anonimo ha detto...

proprio cosi!!!Grazie!!!!!!!!!
grazie a tutti quelli che ci insegnano a parole e soprattutto coi fatti a non fermarsi, a credere nelle proprie idee e nei propri diritti!!!
Grazie

Anonimo ha detto...

Ghe n'era na olta la campagna de fondaso dove sora i pra grasi a primavera restea anca an danocio de acqua e d'estate no patia ma el sech le panoce e i fasoi. Ades pra gras ghe nè poc ma poc e i vol frantumarlo del tut... Ma prima ancora i vol invelenarlo par la seconda olta con 'na seconda fonderia!!! BASTA!! Si cerchi di portare fabbriche la cui occupazione sia valevole per donne e uomini e prima di fabbricare a dismisura si guardino quei capannoni vuoti che occupano spazio e basta!!!
AVANTI COMITATO!!!

Anonimo ha detto...

Penso che sia ben chiaro che la resposabilità di questa scelta sia del sindac e della sua amministrazione Sono loro che devono rendere conto E che non si parli più di coinvolgimento dei cittadini e di "decidere a casa nostra" Qui decidono in 3 per tutti

Anonimo ha detto...

E poi parlano del Sud

Anonimo ha detto...

Su questa vicenda potrebbe uscire un bel romando, come quello di Saviano (Gomorra) L'ho visto a Padova, ne avrebbe cose da dire, ne sono certo

Anonimo ha detto...

Provo un profondo senso di disgusto
Troppe vicende oscure