sabato 8 settembre 2007

IL COMITATO DI FORTOGNA REPLICA A DA LAN

Il comitato dei cittadini di Fortogna non ci sta e ribatte alle affermazioni espresse in una lettera pubblicata nei giorni scorsi da Il Gazzettino dal rappresentante dei sindacati Da Lan. «Innanzitutto - si legge in una nota - ci stanno a cuore i lavoratori, mai nessuno ha messo in discussione l'ampliamento della Metalba , ma solo l'ubicazione. Il sindaco De Cesero, infatti, si è dimostrato contrario solo all'ampliamento a S. Martino, ma favorevole al suo insediamento in aree alternative. Non abbiamo classificato noi la Metalba industria insalubre di 1. classe, e non abbiamo emanato noi la legge che stabilisce che le industrie insalubri di 1. classe vanno tenute lontano dalle abitazioni».Il Comitato non comprende il motivo dell'attacco di Da Lan. «Perchè si scaglia contro di noi. Siamo persone civili, o forse le persone civili non hanno diritto di parlare e tanto meno di essere ascoltate? Ci stupiamo molto nell'apprendere che dal punto di vista delle rilevazioni acustiche la Metalba sarebbe in regola; le autorità competenti hanno invece confermato alcuni valori rilevati dall'Arpav non perfettamente a norma di legge. Ci permettiamo di ricordargli alcuni dei principi che persone con il loro ruolo non possono né ignorare né dimenticare. Vi sono due articoli della Costituzione, l'articolo 41 e l'articolo 32 che, se è vero che garantiscono l'iniziativa economica e la salute pubblica, affermano anche che il diritto alla salute prevale tra i due. Nel suo Statuto la Uil dichiara di perseguire i seguenti scopi: realizzare le aspirazioni del mondo del lavoro, promuovere il benessere sociale, partecipare attivamente alla difesa dell'ambiente. Siamo certi che d'ora in avanti, in rispetto sia della Costituzione che del suddetto Statuto, Da Lan manifesterà in maniera diversa il suo rispetto nei confronti di quegli operai che lui afferma lavorare "a quei ritmi e a quelle temperature", preoccupandosi di migliorare le loro condizioni di lavoro, tutelandone così il bene primario che è la salute».Ultima considerazione. «Si è mai chiesto Da Lan se, nel 1963, qualcuno, anziché pensare solo ai posti di lavoro avesse potuto evitare un eccidio? Nessuno ha mai paragonato la Metalba al Vajont, ma noi che l'abbiamo vissuto il Vajont, pensiamo che abbiamo tutto il diritto di chiedere di poter vivere serenamente "
Roberto Padrin

2 commenti:

no forgialluminio ha detto...

«La posizione del segretario provinciale della Uilm-Uil Paolo Da Lan sulla Metalba di Longarone non aiuta nessuno. Evitiamo se possibile ogni strumentalizzazione e verifichiamo per bene le cose prima di assumere qualsiasi posizione».Va giù duro il sindaco di Longarone Pierluigi De Cesero sulla lettera pubblicata ieri dal Gazzettino a firma di Da Lan. Tanto da spingere il consiglio provinciale a ritirare l'ordine del giorno presentato dalla giunta a sostegno di una nuova localizzazione dell'azienda al fine di tutelare la saluta pubblica per consentire una verifica. La commissione si riunirà il prossimo 7 settembre. Ma De Cesero risponde punto su punto su alcuni dei passaggi della lettera. «Nessuno a Fortogna e a Longarone ha mai denigrato la Metalba - attacca il sindaco e consigliere provinciale - e nessuno ha mai detto in consiglio comunale che se ne deve andare. Certo, siamo contrari ad un ampliamento per questioni legate al territorio». De Cesero alza la voce anche sulla difesa dei posti di lavoro. «Mi pare che come sindaco di Longarone lo abbia sempre fatto, basti ricordare le prese di posizione sull'Olcese e su altre aziende con problemi sul mio territorio, così come presidente del Conib sto cercando di portare nuova occupazione».Il primo cittadino esclude anche che in consiglio comunale si sia mai parlato di azienda inquinante. «Ovvio che se i cittadini di Fortogna mi chiedono di salvaguardare la loro salute in base alle loro lamentale, devo farlo. Ho il dovere di garantire la qualità della loro vita».De Cesero diventa addirittura furente quando nella lettera si cita la catastrofe del Vajont: «Non tiriamo in ballo i nostri morti - tuona - o i contributi derivanti dalla tragedia. Da longaronese che ha sofferto dei lutti non mi lascio dire da nessuno di lasciare in pace le vittime del mio paese. Quelli sono i miei morti. Ed escludo anche il fatto che nessuno ha mai detto che la Metalba deve andarsene per dare impulso allo sviluppo edilizio».Furenti anche i rappresentanti dei cittadini di Fortogna che erano arrivati al consiglio provinciale per sostenere l'ordine del giorno. «Tutti abbiamo rispetto per il lavoro e per gli operai e nessuno ha mai detto di chiudere la fabbrica - ha spiegato Carla Feltrin - ma forse chi non abita lì non si rende conto dei rumori, fumi, esalazioni maleodoranti che dobbiamo sopportare 24 ore su 24, anche di notte. C'è un decreto che impone alle aziende come quella di essere lontano dagli abitati e basterebbe farlo rispettare. Noi ci accontentiamo che la fabbrica non venga ampliata».Il sindaco De Cesero ha chiesto la convocazione di un tavolo per trovare un accordo. «Politici, tecnici, azienda e sindacati, per una verifica in modo che nessuno alla fine possa rimetterci».

Anonimo ha detto...

in Brasile avevano come Sindacalista Chico Mendez, noi abbiamo Da Lan e Da Rugna
..semo messi bene!!!!!!!