mercoledì 23 febbraio 2011

QUESTIONE GSP - ACQUA- COMUNICATO DEL COMITATO ACQUA BENE COMUNE

Comitato bellunese Acqua Bene Comune: Non ci basta dire: avevamo ragione. Ora le dimissioni dei vertici Bim Gsp e le modifiche legislative sulla gestione dei beni comuni e le tariffe

Quando in tempi non sospetti abbiamo denunciato le decine di milioni di esposizione finanziaria del Bim GSP, le carenze di trasparenza decisionale e di controlli, l’insostenibilità delle norme tariffarie e le perverse sovrapposizioni di ruolo degli amministratori di queste società, costoro hanno avuto la spregiudicatezza di ribattere che tutto funzionava bene, che le nostre denunce erano ingiustificate e che caso mai erano le nostre iniziative referendarie a creare difficoltà al Bim presso le banche e a produrre inutili allarmismi presso i cittadini. Ora di fronte all’oggettiva e non più occultabile emergenza economica di Bim Gsp, pur a fronte di una ridotta attuazione degli investimenti programmati e di una inadeguata gestione dei servizi, siamo costretti ad assistere anche ad uno sconcertante tentativo di palleggiamento delle responsabilità tra controllati (Soci Bim Gsp) e controllori (Ato, Provincia e Sindaci), nel solito gioco di collusioni di “tutti responsabili, nessun responsabile”, per poi pretendere che siano i cittadini a pagare tanta improvvisazione con le bollette e con la privatizzazione del servizio, magari a vantaggio di quei fornitori privati che hanno accumulato crediti nel tempo. Le responsabilità personali e le ragioni politiche di questo sfacelo sono invece chiare e vanno ricercate ed affrontate sui due piani distinti: con le dimissioni dei vertici Bim Gsp e con contestuali modifiche legislative sulle modalità gestionali dei beni comuni e di calcolo delle tariffe del servizio idrico integrato; cambiamenti normativi questi attuabili solo con i due Sì abrogativi nei prossimi referendum. Riteniamo inoltre dovuta ed urgente la convocazione aperta dell’assemblea generale dell’Ato, in un orario compatibile alla partecipazione dei cittadini, dove vengano illustrate formalmente le reali situazioni gestionali, economica e finanziaria di Bim Gsp e delle società correlate e dibattuta in modo trasparente la proposta regionale di riorganizzazione degli ambiti territoriali. Nel contempo invitiamo i Sindaci e le singole Amministrazioni Locali bellunesi a pronunciarsi pubblicamente sulle ragioni referendarie, visto che non esiste una terza via tra la privatizzazione in essere o la gestione realmente pubblica e partecipata del servizio idrico integrato. Il tempo dei tatticismi e delle ambiguità è finito. Sull’acqua e sui beni comuni si decide tutti, con assunzione di responsabilità, personale e collettiva.
Comitato bellunese Acqua Bene Comune

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Devaono andare a casa parlano già di aumenti dl 20-30% se ciò avvine ci deve essere una sollevazione popolare

Anonimo ha detto...

Avete visto oggi e ieri sabato tutti concordi ad aumentare le tasse dell'acqua come nulla fosse successo e non cittadini assistiamo come niente fosse.

no forgialluminio ha detto...

E' sconcertante !! dovremmo aver capito che se nn ci mobilitiamo in prima eprsona e con froza non otterremmo MAI nulla..se non pagare per ripianare buchi e sovvenzionare privilegi vari...

Anonimo ha detto...

se ho ben capito, hanno spiegato il buco con il fatto che è stata consumata troppo poca acqua (o almeno meno di quella che avevano previsto)da parte dei cittadini e quindi con bollette piu' "leggere"... e allora tutte le campagne sul risparmio dell' acqua che hanno fatto anche a livello nazionale ??????????????????