martedì 22 febbraio 2011

BUCO GSP (gestione acqua) PAGHINO I SINDACI!!


INTERESSANTE ARTICOLO SUL CORRIERE DELLE ALPI.. per leggerlo cliccare qui
CONDIVIDIAMO APPIENO LE CONSIDERAZIONI DELLA FEDERCONSUMATORI E CREDIAMO CHE ROCCON NON PUO' CAVARSELA DICENDO CHE AUMENTERANNO LE BOLLETTE.. CHI GESTISCE GSP SAREBBE BENE SE NE ANDASSE!!!

BELLUNO. Un appello ai sindaci bellunesi e in modo particolare al presidente di Bim Gsp Franco Roccon: «Se siete schierati dalla parte del popolo bellunese, fate come il sindaco Prade: schieratevi per il sì al referendum contro la privatizzazione dell'acqua». Parole di Guido Mattera, responsabile di Federconsumatori, che interviene sulla vicenda Bim Gsp: «Sono contento della presa di posizione di Prade, ma anche delle parole del presidente Bottacin, che ha evidenziato le proprie perplessità su Bim Gsp, soprattutto per la scarsa trasparenza in questa vicenda». L'idea che i cittadini bellunesi si trovino di fronte a un aumento delle bollette fa sobbalzare le associazioni dei consumatori: «Abbiamo capito», spiega Mattera, «che c'è stato un errore di valutazione da parte dell'Ato circa i consumi dei bellunesi, che questo errore ha portato a una mancata copertura delle spese per gli investimenti su acquedotti e depuratori e che ora il presidente Roccon vuole scaricare questo mancato incasso sugli utenti. A parte il fatto che realizzare acquedotti in montagna porta a spese più elevate rispetto alla pianura e che tali aggravi non devono ricadere sulla popolazione, ma coperte dallo Stato con specifici contributi o sgravi fiscali, non possiamo certo essere inerti di fronte alla minaccia di aumento delle bollette avanzata dal presidente di Gsp, Franco Roccon. Le soluzioni dovranno essere altre, pena una vera e propria rivolta popolare. Quali? Cercarle spetterà alla politica, anzi ai sindaci che hanno causato questa situazione». Mattera va giù duro: «Chi di dovere deve smetterla con la favola che a Belluno l'acqua è tra le meno costose d'Italia. L'osservatorio nazionale, che ha pubblicato i numeri del servizio idrico integrato di 92 province italiane, parla chiaro: Belluno è al 50º posto, a metà classifica; a Venezia e Verona l'acqua costa meno, in alcuni casi si paga meno anche a Treviso. E rispetto ad altre province, Ato e Bim Gsp non concedono neppure sgravi alle fasce deboli. Stiamo parlando di enti e società con poco cuore e la cosa scandalosa è che questi siano composti da sindaci, primi cittadini che pensano più alla logica economica-industriale piuttosto che ai cittadini in difficoltà. Ora i sindaci, Roccon in testa, sono chiamati a una scelta: stare con o contro la gente». Al coro di critiche si aggiunge anche Francesco Masini di Adinconsum: «La vicenda Bim Gsp risale al 2004, quando venne creata questa società. Direi che com'è stata posta, la questione è inaccettabile: è impensabile che siano gli utenti a dover risanare il buco. E' vero che Bim Gsp è esecutore delle decisioni dell'Ato, ma è ridicolo sentire i sindaci che scaricano le colpe su loro stessi, perché Ato e Gsp sono diretti dalle stesse persone. Comunque sia, che trovino la soluzione, ma attenzione, questa non dovrà ricadere ancora una volta sui bellunesi».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Quanto aspettano a dimetersi questi signori che mandno in bancarotta le società siccome sono i Sindaci fino ad ora scaldano solo la sedia? paghino di tasca loro ora basta. Cittadini bellunesi svegliamoci si devono cambiare tutti i politici stanno distruggento la provinvia per i loro interessi e incapacita. Dimissioni immediate.

Anonimo ha detto...

...o la mandiamo a casa adesso questa cricca o non la manderemo piu' via.