sabato 19 giugno 2010

REFERENDUM SULL'ACQUA.. UN GRANDE SUCCESSO CHE FA PENSARE


RAGGIUNTO IL MILIONE DI FIRME !!!

nonostante la prudenza adottata lo scorso fine settimana, sulla base dei dati ricevuti negli ultimi giorni, e di quelli che ci stanno arrivando dai banchetti, pensiamo sia giunto il momento di rompere gli indugi ed annunciare il:
raggiungimento del milione di firme!!
Consapevoli del risultato storico raggiunto grazie al lavoro e l'impegno di tutte e tutti voi, andiamo avanti per travolgere di firme e consensi tutti coloro che remano contro questo referendum: lo straordinario successo della raccolta è la prova che questa battaglia si può e si deve vincere!
Sempre più convinti che la battaglia per l'acqua sia una battaglia per la democrazia, la segreteria si complimenta con tutte e tutti per il lavoro fin qui svolto, e invia un grande in bocca al lupo per quello ancora da svolgere.

ED INOLTRE:
STREPITOSO SUCCESSO DI MARCO PAOLINI A RASAI

(dal corriere delle Alpi del 19giugno)
La natura «uccisa» dal progresso nel Veneto di Paolini

il Corriere delle Alpi — 19 giugno 2010 pagina 33 sezione: SPETTACOLO
SEREN DEL GRAPPA. Una sedia, un tavolino con un’abat-jour accesa e una caraffa d’acqua, come a suggerire il messaggio della serata a sostegno della campagna di raccolta firme per indire i referendum contro la privatizzazione dell’acqua e in difesa degli ecosistemi fluviali. Si è presentato così, Marco Paolini, giovedì sul palco agli impianti sportivi di Rasai: al centro dell’agone teatrale per il suo recital “Bisogna (la pellagra via sms)”, senza altra scenografia e con una dialettica in punta di ironia. Davanti a lui, la platea straripa di gente, con 1500 spettatori e molti altri rimasti fuori dal tendone, perché già dal pomeriggio i biglietti sono esauriti e dentro non ci starebbe più nemmeno uno spillo. Il sipario non è calato e non scenderà neanche a fine spettacolo. Solo l’alzarsi e abbassarsi delle luci segnano la durata dell’atto unico del monologo, che scorre come un fiume in piena - appunto come lo spunto della serata - per quasi due ore e mezza non stop. Evoca, l’attore, affabula, a suo modo analizza con la capacità di interpretare il presente e di scavare nel passato che lo contraddistingue per lo spessore di quelle narrazioni che vengono giustamente considerate “orazioni civili”. Introdotto da Valter Bonan del comitato Acqua bene comune che ha promosso l’evento, Marco Paolini - maestro di impegno e leggerezza - parla di concetti che stanno «prima e sotto la politica», di problemi nè di destra nè di sinistra a cui bisogna (da qui il titolo del recital) dare soluzioni. L’ingresso è gratuito, ma lo spirito è da «biglietto responsabile» più che da «offerta libera». Obiettivo è sostenere la campagna di raccolta firme per indire i referendum contro la privatizzazione dell’acqua e a tutela dei fiumi di montagna dallo sfruttamento insostenibile. Artista e uomo che lavora sulla memoria, Paolini descrive l’invasività del modello di sviluppo nei confronti dell’ambiente, confrontando la realtà di oggi in cui «la natura fecondata dalla cultura» è sommersa dalle infrastrutture, con una visione quasi arcadica del «Primo Veneto»: «ognuno di noi da ragazzo si è innamorato di un albero che non era nostro». Racconta della pellagra, di quando la mattina si mangiava polenta - e pure la sera - e il pane si nominava solo nel Padre Nostro, tranne un paio di volte l’anno. Fino all’arrivo del boom industriale che porta al potenziamento indiscriminato delle infrastrutture, di cui evidenzia deformazioni ed assurdità con ironia contagiosa. Esilaranti le divagazioni sul passante di Mestre e sullo svincolo autostradale di Dolo diventato l’ombelico del mondo per camionisti e automobilisti. Comicissima l’interpretazione del Mose, la grande diga mobile che dovrebbe risolvere il problema dell’acqua alta a Venezia, ma potrebbe non farcela per difficoltà erettili di funzionamento. Impagabile il racconto del proliferare delle rotatorie e del popolo di cicloturisti - «massa critica della domenica, vestiti da supereroi come due Fantomas, Batman e l’uomo mascherato» - che fa venire giù il capannone dalle risate. «Le rotonde sono belle e mica tutte uguali, e se ti dimentichi dentro una vanga, tutti si fermano a guardarla. Al centro poi c’è il buco dove hanno piantato il compasso, e vuoi vedere che sono i green del campo da golf del Veneto»? Un coinvolgente fiume in piena, il Paolini applaudito giovedì, che alla fine spazia dalla «finanza di progetto, strumento principe dell’economia», alla centrale nella valle del Mis, ai cosiddetti parchi tematici. «Solo di una cosa ce ne sarà sempre meno: la tera».

ricordiamo che lunedì 21 giugno presso lo sherwood festival ci sarà un interessante dibattito sulla questione "acqua bene comune"
(clicca qui per ulteriori informazioni)

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