venerdì 3 aprile 2009

A PROPOSITO degli INCENERITORI...

«In guardia dalla decantata efficienza degli inceneritori»
In questi giorni si stanno esaltando gli inceneritori, ad ogni livello. Viene magnificato l’inceneritore di Acerra sostenendo addirittura che inquinerebbe tanto come una decina di automobili, che ovviamente risolverà il problema della gestione dei rifiuti nella regione Campania, che recupererà energia utile ai cittadini campani, e via dicendo. Gli stessi argomenti che vengono sostanzialmente utilizzati anche nella nostra provincia dai sostenitori dei “termovalorizzatori”. Tra i vari argomenti citati dallo schieramento favorevole a questi impianti viene sottolineato immancabilmente l’inceneritore di Brescia e le performance di questo mega impianto tra i più efficienti in Europa. Bene: citiamo dati relativi all’inceneritore di Brescia ripresi dall’osservatorio sul “termovalorizzatore” della città lombarda, il cui sito viene costantemente aggiornato ed è ovviamente accessibile a chiunque. Nel 2003 all’inceneritore di Brescia vengono conferite 552.138 tonnellate di rifiuti cosi suddivisi: RSU 401.167 tonnellate; rifiuti speciali 27.839 tonnellate; biomasse 121.325 tonnellate. La combustione ha generato il seguente risultato: scorie da inviare in discarica per rifiuti pericolosi 124.546 tonnellate; polveri destinate a trattamenti per rifiuti speciali 28.286 tonnellate. Ricapitolando su 552.138 tonnellate di rifiuti bruciati oltre 152.832 tonnellate escono trasformati in rifiuti tossici che finiscono in discariche speciali. Questa è la tanto decantata efficienza di un inceneritore portato come esempio virtuoso da imitare. Queste poche righe sono un modesto contributo ad una discussione che sta coinvolgendo il nostro territorio e il suo futuro. Ci piacerebbe che i sostenitori degli impianti d’incenerimento rispondessero a questi rilievi per dar modo ai cittadini che seguono il dibattito di comprendere il reale quadro della situazione.
Augusto De Nato - Vicepresidente WWf Veneto
..E INOLTRE..
un interessante articolo da Officina Ambiente Trentino "CANDIDATI IMPEGNATEVI NEL RECICLAGGIO TOTALE" (leggi articolo cliccando qui)
..E INFINE.. "PIERO RICCA ALL'ASSALTO DI VERONESI" (per vedere clicca qui)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

vorrei sapere quali sono i Sindaci della provincia di Belluno favorevoli all'inceneritore! E' ora che si facciano i nomi e che questi si assumano le lro responsabilità dinnanzi ai cittadini

Anonimo ha detto...

Per i nomi ce ne sono di noti (vedi dirigenti BIM e dintorni) e molti altri nascosti.
In fin dei conti termovalorizzare + che una soluzione al problema rifiuti è una scusa per fare soldi con l'energia prodotta.
Figurarsi che la centralina che sfrutterà il torrente del MIS, oltre a togliere acqua al parco non fornirà nemmeno quel poco di energia per quelle strutture in riva al lago, per quelle dovranno fare un altra linea.
La ditta "locale" (bresciana) si venderà tutta la corrente all'Enel.

Anonimo ha detto...

Molto dipenderà dall'esito delle provinciali.

no forgialluminio ha detto...

NOTIZIA GIUNTA DALLA DOTT. GENTILINI.
*Dopo la mozzarella campana, i suini irlandesi… ora anche i polli
toscani alla diossina? *
Ieri, in una riunione presso la Provincia di Pistoia sono stati diffusi i risultati di esami fatti su matrici biologiche ( latte, uova, carne di manzo, pollo ecc) eseguiti - su forte pressione dell' opinione pubblica-in seguito all' incidente occorso nell' estate del 2007 all'inceneritore di Montale (PT), incidente che comportò sforamenti notevoli per diossine e similari e che portò alla sua chiusura, purtroppo, temporanea.
Orbene questi valori sono assolutamente preoccupanti e nella carne di pollo si arriva a livelli di diossine e PCB dioxin like fino a oltre 10 volte il limite ammesso.
Il limite per la commercializzazione di carne di pollo è 4 ng/kg e su 8
campioni di carne di pollo 5 sono nettamente oltre il limite ( fino a 10volte tanto) e fra i restanti tre due in soglia comunque di attenzione
Anche altre matrici sono risultate contaminate: uova di gallina 7,43 ,
uova di oca 10.31 (il limite per le uova è 6 ng/kg ). Nell’ unico
campione di carne bovina è stato riscontrato un valore di 5.49.,
superiore al limite ammesso. .
Nessuna ordinanza di divieto per il consumo è stata fatta in quanto si è affermato, testualmente, che "questi non sono alimenti" . Ci si chiede come le Istituzioni preposte intendano tutelare la salute pubblica visto
che il comunicato stampa diffuso dopo 90’ dal termine della riunione è assolutamente tranquillizzante, nega la correlazione con le emissioni dell’ inceneritore e trascura il fatto che il campione con il risultato più alto (46.2) considerato in “zona bianca” è situato a poche centinaia di metri da un altro impianto di incenerimento!
Si rassicurano i cittadini affermando che si tratta di impianti modello, che il monitoraggio è continuo e ci si accorge - dagli stessi dati
forniti dal gestore dell’ impianto - che nel mese di febbraio esso ha
lavorato per oltre 60 ore senza carboni attivi ( deputati all’
abbattimento delle diossine) e che le Autorità competenti non se ne
erano neanche accorte!
C’è da rimanere sconcertati, nonostante l’evidenza dei dati, si continua a “promuovere” l’incenerimento e letteralmente si afferma:
“Personalmente - ha dichiarato Giovanni Romiti – ringraziando per
l’importante contributo fornito da ARPAT e AUSL e per la sua alta
valenza scientifica, non mi rimane che aggiungere, d’accordo con le
affermazioni ufficiali dell’Ordine dei Medici, che ‘/occorre avere
fiducia nei propri medici, nelle istituzioni sanitarie pubbliche per non indebolire quell’alleanza di valori e di interessi civili e sociali senza i quali un Paese che deve scegliere non può e non sa scegliere’./ Altresì d’accordo con il Prof. Umberto Veronesi e con l’Associazione Italiana di Epidemiologia, che ‘/la valutazione delle poche osservazioni epidemiologiche disponibili non depone per un incremento di rischio per la salute umana del trattamento dei rifiuti mediante incenerimento in impianti basati sulle migliori tecnologie disponibili. /Infine, registro con soddisfazione come la recentissima Direttiva dell’U.E. (in linea con la volontà, pressoché unanime del Consiglio Provinciale) conferma il
‘/recupero di energia/’ nella /gerarchia delle politiche di gestione dei rifiuti. E' penoso constatare ancora una volta che le Istituzioni sono lontane dai veri problemi dei cittadini- la Salute innanzi tutto- sono
acquiescenti nei confronti di grandi e piccole lobbies e che, nonostante i danni acclarati alla Salute umana, ascoltano solo ciò che vogliono sentire, riportando le prese di posizioni di una parte minoritaria della Comunità Scientifica, stravolgendo anche le prese di posizioni,
tutt’altro che favorevoli agli inceneritori, come quella degli Ordini dei Medici.
Ricordo che in un momento di crisi la giusta filiera dei rifiuti che ne preveda riciclaggio e riuso comporta occupazione e recupero di risorse. Il Centro di Vedelago che ha un bacino di utenza 1.150.000 abitanti, riceve i rifiuti urbani e i materiali post- consumo dalle attività produttive della Provincia di Treviso e nel 2008 ha trattato 27.062,730 tonnellate dando lavoro a 61 persone (45 operai, 12 impiegati, 4 autisti). Se le 800.000 ton bruciate a Brescia ogni anni fossero trattate secondo questo metodo si darebbe lavoro a 1.800 persone!
Ah, ….. dimenticavo, forse qualche disoccupato in più ci sarebbe fra gli “addetti” alla salute.
Patrizia Gentilini

Anonimo ha detto...

quello che mi fa ridere, è che poi non lasciano neanche piu' bruciare le sterpaglie nei campi, perchè inquinano......