sabato 7 febbraio 2009


PRECISAZIONI:

Dopo aver letto l'articolo riportato quest oggi dal Corriere delle Alpi ("s' ingrossa il fronte anti meleti intensivi") Vorremmo precisare che l'iniziativa delle serate pubbliche su questa questione e il progetto "Coltivare Condividendo" non è promosso dal Comitato Prà Gras. Ma(come scritto nel volantino distribuito)è: "Un Progetto che nasce dalla sensibilità di una serie di comitati, associazioni, singolarità del Feltrino, del Primiero, bellunesi, trentine Convinti che questo bellissimo territorio che ci ospita sia si minacciato da una miriade di progetti impattanti e devastanti (cave, meleti intensivi, industrie pesanti, impianti di risalita, inceneritori ecc..) ma che in esso vi siano anche molte conoscenze, saperi, sensibilità che è importante interagiscano tra di loro. Importante per tanto dar vita a “spazi” di dialogo, confronto, condivisione e proposta
L' appuntamento per il prossimo incontro è per il 17 febbraio prossimo.

Per Fortogna..

E’ passato poco meno di un mese da quando il Comitato “Prà Gras (No Fonderia a Fonzaso - STOP Nocività) ha lanciato la proposta di una petizione on-line a favore degli amici del comitato di Fortogna. Una richiesta al Presidente della Provincia di Belluno S. Reolon di attivarsi, di farsi promotore di tutte le iniziative ed azioni possibili al fine di non permettere l’ampliamento della Fonderia della Metalba che gia tantissimi problemi e disagi ha creato e crea agli sfortunati abitanti della zona.
La petizione chiedeva di tener conto del fatto che la fonderia non è dislocata nella zona industriale di Longarone bensì in una zona a ridosso di abitazioni e del cimitero delle vittime del Vajont, che aveva creato e crea notevoli disagi e problemi ai residenti località abitata di S. Martino. (sempre puntualmente evidenziati dagli stessi, ricevendo solo e unicamente rassicurazioni)
Proprio in questi giorni sono state inoltrate al Presidente Reolon e all’Assessore all’ Ambiente Pison le sottoscrizioni dei Cittadini che oltre a dire un secco NO all’ampliamento chiedono agli amministratori di tener anche conto:
- della morfologia della Val Belluna in cui l’inversione termica (per molti mesi all’anno) blocca al suolo polveri e inquinanti e del preoccupante tasso di incidenza dei tumori di questa zona;
- di quando scritto nel PTCP, in cui si auspica che non vengano aumentate le emissioni in atmosfera, ma che anzi queste vengano ridotte;
- del documento “Sicurezza?!” costruito e sottoscritto da tanti comitati e associazioni della anche della provincia di Belluno; (http://pragras.blogspot.com/2008/12/sicurezza.html);
- del diritto di cittadini di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano il territorio in cui vivono;
- dell’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana;
- del fatto che la Metalba abbia installato un forno senza le dovute autorizzazioni e senza seguire le procedure correttamente(stando a quanto riportato dalla stampa)

Sappiamo che in questi giorni la Provincia dovra esprimersi.
Per noi tutti la decisione che verrà presa dagli organi politici sarà una sorta di “cartina tornasole” per capire se le tante dichiarazioni a favore di ambiente, qualità della vita e salute dei cittadini saranno comprovate dai fatti. Sarà quindi una decisione importantissima per tutta la collettività e non solo per quelli di Fortogna, perché sarà il primo vero segnale del cambiamento fin’ora solo sbandierato. Vogliamo davvero essere dolomitici ?
Crediamo che in ogni caso sarà utile aprire una discussione su chi e come da l’assenso a certi insediamenti impattanti, soprattutto sulla tanto sbandierata “valutazione di impatto ambientale”.
Il timore, per non dire la certezza, è che essa sia basata esclusivamente su documenti tecnici e non tenga in minima considerazione l’impatto che hanno fonderie, industrie pesanti, meleti intensivi, sciovie inceneritori, cave ecc.. sulla vita delle persone che vivono in quella zona.
Non possiamo, inoltre, non tenere in considerazione le molte proposte di riflessione sulla anomala situazione bellunese e sul notevole peso che ha il manifatturiero sulla struttura economica provinciale. Balza all’occhio che i dati del manifatturiero rappresentano il 40% in provincia di Belluno contro un 20 % per il Veneto e un 17% per l’ Europa. Risulta quindi difficile pensare che l’ anomalia manifatturiera bellunese resti tale e non subisca un inevitabile ridimensionamento. Crediamo anche noi che serva aprire una discussione e una riflessione su tutto ciò’. Guardando alla situazione nel suo insieme, tenendo conto delle tipicità, anche ambientali, sociali e alle potenzialità (spesso inespresse) della nostra bella Provincia.
Per il momento non ci resta che attendere la decisione della Provincia esprimendo per l ennesima volta tutta la nostra solidarietà e vicinanza agli amici di Fortogna e dichiarandoci pronti ad appoggiare (magari con altri gruppi, comitati, associazioni, cittadini) ogni loro iniziativa e azione

1 commento:

Anonimo ha detto...

Penso che la Provincia non gli rimane che dire di no bisogna smetterla con questi tipi di aziende sarebbe un suicidio continuare.