..“ma che colpa abbiamo noi ???” ..
NO, non abbiamo alcuna ambizione canora, né tantomeno sentiamo l’atmosfera sanremese, ma leggendo quanto affermato dal vice presidente degli industriali bellunesi (Perale) ci viene spontaneo ricordare il ritornello di questa vecchia canzone.
Certo, una persona che decide di dedicare tempo, energie, risorse per far parte di un Comitato, dovrebbe mettere in preventivo di vedersi messo sotto accusa.
“Pensate solo al vostro orticello”,”non sapete dire che no”... per giungere fino a “siete dei terroristi - fare terrorismo”... Ma in fondo quale è la colpa di questi tanto vituperati Comitati? Forse quella di chiedere spiegazioni? Di non accettare passivamente progetti calati dall’alto senza chiedere di capire particolari e conseguenze? Di passare ore su carte e scarotoffie per verificare iter e procedure? Abbiamo forse la colpa di amare così tanto il territorio che ci ospita da pretendere di capire se progetti e insediamenti andranno a minacciarlo e devastare aspetti ambientali, sociali, culturali? Abbiamo forse la colpa di diffondere dati di ricerche, di studi, di incidenza dei tumori.. di cercare di informare, condividere e dar vita a spazi di condivisione aperti a tutti?
Beh certo, qualcuno può anche pensare che sarebbe molto meglio se i cittadini se ne stessero in casa attaccati alla televisione e non si impicciassero di queste questioni che fanno circolare molti soldi e che sono sempre e comunque sinonimo di “progresso”.
Ci scusi Vice Presidente Perale ma noi non la pensiamo così, noi amiamo questa nostra vallata e ci creda, di SI ne diciamo davvero tanti, anzi molto spesso siamo proprio noi a proporre progetti, iniziative, ad appoggiare o dar vita a proposte e iniziative (dal basso). Come è accaduto martedì 3 febbraio nel riuscitissimo incontro tenutosi a Farra di Feltre
Noi siamo convinti che i “Comitati”, intesi come spazi aperti a tutti per il dialogo, il confronto, l’informazione, la condivisione, siano un bell’esempio di democrazia, della tanto invocata “partecipazione”, della presa di consapevolezza e sia un importante antidoto al disimpegno e al menefreghismo. Siamo consapevoli di dare fastidio a qualcuno ma crediamo che non sia fregandosene o lasciando fare che si dimostra amore per la propria terra. Speriamo che invece di attaccare e accusare ci sia una maggiore predisposizione (da parte di politici, amministratori e organizzazioni di categoria) al dialogo e al seguire percorsi condivisi.
Ci hanno invece colpito molto positivamente le dichiarazioni del Segretario della CISL P.Torresin che in una intervista a riproposto una riflessione molto interessante
Non possiamo non essere d’accordo che il reparto manifatturiero ha un peso notevole sulla struttura economica della Provincia di Belluno. Balza all’occhio che i dati del manifatturiero rappresentano il 40% in provincia di Belluno contro un 20 % per il Veneto e un 17% per l’ Europa. Risulta quindi difficile pensare che l’ anomalia manifatturiera bellunese resti tale e non subisca un inevitabile ridimensionamento. Crediamo anche noi che serva aprire una discussione e una riflessione su tutto ciò’. Guardando alla situazione nel suo insieme, tenendo conto delle tipicità, anche ambientali, sociali e alle potenzialità (spesso inespresse) della nostra bella Provincia. Non crediamo che puntare “dita accusatorie” contro chi ha delle forti perplessità verso l’imposizione di inceneritori, industrie pesanti, meleti intensivi, cave sia la soluzione migliore. Speriamo che politici, sindacalisti, ordini e categorie abbiano la forza, la volontà, la capacità di abbandonare posizioni precostituite e affrontare la situazione nel suo insieme senza scandalizzarsi se coloro che vivono questo territorio osano dire la loro, chiedono di essere protagonisti nelle scelte che condizionano e condizioneranno il loro presente e soprattutto il loro futuro. Il “NO” a questo tipo di confronto peserebbe molto di più dei no espressi dai Comitati su alcuni progetti e condizionerebbe la crescita e la riuscita di tali progetti.
Non possiamo non manifestare tutta la nostra preoccupazione per i dati recentemente diffusi relativi all’incidenza dei tumori (“il cancro colpisce 1800 nuove persone in provincia di Belluno) soprattutto di quelli alle vie respiratorie (“record bellunese nel Veneto”) Chiediamo a viva voce che si faccia il possibile per spiegare il perché di questo preoccupante dato, che si avviino serie e approfondite indagini epidemiologiche, che si tenga ben presente anche questo aspetto quando si parla di “futuro del bellunese e dei bellunesi”
.............DAL GAZZETTINO DEL 3FEBBRAIO 2009.......................
Tumori alle vie respiratorie record bellunese nel Veneto
Il cancro colpisce ogni anno 1800 nuove persone in provincia di Belluno, in totale 8993 fra il 1999 e il 2002. Calcolate per 100 mila residenti, sono 853 (550 nell’Ulss 1, circa 300 nell’Ulss 2). Una su quattro si ammala: nel 52% dei casi si tratta di uomini, nel resto di donne. Sono i numeri più recenti in possesso della divisione di oncologia, che il primario Mauro Giusto fornisce alla vigilia della Giornata mondiale per la lotta al cancro e che non si discostano da quelli regionali e nazionali. Invece sono molto più frequenti della media regionale i tumori all’area naso-gola-esofago (+63%), al fegato (+60%), alla mammella e allo stomaco (+40%) specie nella donna, al polmone (+25%)...
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