giovedì 12 febbraio 2009

COLTIVARE CONDIVIDENDO ... + stampa

COLTIVARE CONDIVIDENDO
“ PER CONDIVIDERE, DIFFONDERE SAPERI E CONOSCENZE LEGATI AD AGRICOLTURA, AMBIENTE, PAESAGGIO PER AIUTARE LE AUTOPRODUZIONI AGRICOLE” (e non solo)
Un Progetto che nasce dalla sensibilità di una serie di comitati, associazioni, singolarità del Feltrino, del Primiero, bellunesi, trentine Convinti che questo bellissimo territorio che ci ospita sia si minacciato da una miriade di progetti impattanti e devastanti (cave, meleti intensivi, industrie pesanti, impianti di risalita, inceneritori ecc..) ma che in esso vi siano anche molte conoscenze, saperi, sensibilità che è importante interagiscano tra di loro. Crediamo sia per tanto utile dar vita a “spazi” di dialogo, confronto, condivisione, informazione e progettazione
INVITIAMO TUTTI COLORO CHE SONO INTERESSATI A COSTRUIRE ASSIEME A NOI QUESTI MOMENTI E SPAZI DI PROPOSTA COMUNE:

MARTEDI’ 17 FEBBRAIO (appuntamento quindicinale)

dalle ore 20.30 presso il:
CENTRO GIOVANI a FARRA di FELTRE (via Dolci)
PROPOSTE FATTE NEL PRECEDENTE INCONTRO
In primis la questione “meleti intensivi” a Cesiomaggiore.
L’arrivo di questo tipo di “agricoltura industriale” marchiata “Val di Non” (un agricoltura che richiede massicci trattamenti chimici e favorisce la monocultura) è l’ antitesi della tipica agricoltura che in questi ultimi anni ha avuto un notevole sviluppo a Cesio (e in molti altri Comuni bellunesi) Un agricoltura caratterizzata da varietà autoctone, dal biologico, dal basso impatto ambientale, dalle autoproduzioni. Si è deciso di organizzare delle serate informative su questa importante questione, iniziando da Cesiomaggiore ma poi toccando anche altri comuni della provincia e del trentino Un Parlare di agricoltura e ambiente che non puo’ prescindere dalla questione “alimentazione”, sostenibilità, mense scolastiche. Interessante l’idea di avviare da subito una mappatura e una conseguente rete, anche telematica di produttori biologici e soprattutto di autoproduttori locali. Affinché si abbia un più preciso quadro della situazione e questi possano informare il mercato della propria produzione o eccedenze di produzione in modo tale da collegare in termini diretti produttori e consumatori.
Molto importante anche la questione autoproduzione. Autoproduzione è condivisione di tecniche di coltivazione, di sementi (vero patrimonio spesso ignorato), di contatti e metodi. Ma è anche il riuscire ad autoprodurre dossier, il fare (tutti assieme) vere e reali “valutazioni di impatto ambientale e sociale” di certi “ecomostri” che vengono (o vorrebbero essere) imposti al territorio che ci ospita e a noi tutti. Sbugiardando tecnici, burocrati, funzionari che reputano non impattanti impianti di risalita che sfregiano paesaggi, parchi naturali e riserve integrali.. ma anche industrie pesanti, cave ecc..
DESIDERIAMO RIBADIRE CHE QUESTI MOMENTI DI
DIALOGO, CONFRONTO, CONDIVISIONE DEVONO
ESSERE COSTRUITI ASSIEME! SONO APERTI A
IDEE, PROPOSTE E SENSIBILITA’…

per informazioni: 3336889954 (tiziano)

..e inoltre...
DAL GAZZETTINO DI OGGI:
"TORRESIN: BISOGNA CREARE UN ALTERNATIVA AL MANIFATTURIERO"
Al motto "Cisl e territorio, insieme verso il futuro", la principale organizzazione sindacale del Bellunese (24.613 iscritti) propone quindi un confronto aperto e costruttivo. Senza tralasciare, naturalmente, il bilancio di questi ultimi quattro anni che per il segretario Primo Torresin «sono stati molto impegnativi». «Iniziati con la crisi del 2005 - commenta - e con la simbolica chiusura della Safilo in Cadore che ha segnato l’inizio delle difficoltà per quel settore manifatturiero che nel Bellunese continua a registrare tassi di presenza molto più alti che altrove. Anche troppo alti se si vuole puntare alla diversificazione degli ambiti produttivi. Una proposta potrebbe essere quella della valorizzazione del territorio facendola passare, ad esempio, attraverso la sua manutenzione». E in questo senso Torresin lancia una sfida alla politica: «Meno lotte partitiche e più idee per creare in questa provincia forme di occupazione alternativa. Anche queste istanze vengono sottoposte alla politica dai quasi 25 mila bellunese appartenenti alla Cisl».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido pienamente con quanto detto da Primo Torresin bisogna valorizzare di più il territorio provinciale e in questo caso specifico di Fonzaso e non a pensare solo di costruire fonderie, incerenitori e quanto altro di peggio c'è in giro ritorniamo ai vigneti di 50/60 anni fa, oggi sicuramente farebbero reddito per chi ci lavora vediamo in altre realtà che questo è possibile.

Anonimo ha detto...

Condivido quanto detto nel post precedente. Penso che in un paese come Fonzaso (ma anche in altri) sia indispensabile studiare tante strategia di intervento e di stimolo diverse e diversificate Le potenzialità ci sono tutte, purtroppo abbiamo amministratori insensibili (per non dire altro)
Renato