sabato 12 marzo 2011

I cittadini contro la centrale (a Trichiana)


dal corriere delle Alpi dell 11marzo 2011

TRICHIANA. Sì alla salute, no alla centrale. Con questo slogan un gruppo di cittadini protesta contro la realizzazione della centrale termoelettrica a biomasse nel piazzale dell’ex Cementegola al Bivio san Felice. «L’aria è di tutti, l’aria è nostra», si legge nel volantino, che sta girando in queste ultime ore, soprattutto via mail, tra le persone preoccupate che l’impianto porti a immettere in atmosfera sostanze fortemente inquinanti, e nocive per la salute. Tra queste vi sono «diossina, PM10, benzo(a)pirene, elementi cause di tumori e patologie dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio», si legge.
«La centrale andrebbe quindi ad aggravare la situazione in termini di salute della nostra provincia, area purtroppo già ad alta incidenza tumorale». Tanto più che «in Valbelluna e nel Feltrino si verificano già numerosi superamenti del livello delle PM10 e di benzo(a)pirene», continua il gruppo, che teme che gli effetti nocivi dell’impianto si ripercuotano su tutta la Valbelluna e fino al Feltrino, creando nuove criticità in un territorio che non brilla per qualità dell’aria.
La richiesta di autorizzazione per la costruzione della centrale è stata presentata da una ditta privata pochi giorni prima che entrasse in vigore una legge regionale che blocca la realizzazione di questi impianti. Il progetto prevede lo sviluppo di una potenza di 5,2 MW termici e 1 MW elettrico bruciando biomassa legnosa per l’equivalente di circa 150.000 quintali di legna all’anno (pari al consumo annuo di legna di circa 3.000 famiglie bellunesi).
«Solo la presenza di incentivi pubblici (fra i più alti del mondo e pagati da tutti i cittadini nelle bollette elettriche) rende possibile la realizzazione di centrali termoelettriche di questo tipo», attacca il gruppo dei contrari.
«Ricordiamo alle autorità interessate al rilascio dell’autorizzazione che la Direttiva dell’Unione Europea 96/62/CE in materia di valutazione e di gestione della qualità dell’aria ambiente, all’articolo 1 individua tra i suoi obiettivi quello di mantenere la qualità dell’aria ambiente, laddove è buono, e migliorarlo negli altri casi. La centrale sarà un grande impianto che funzionerà 24 ore su 24 per tutto l’anno e sarà situata a poche centinaia di metri dalla Piazza Tina Merlin».
Dunque in pieno centro. Il gruppo ricorda poi che «Trichiana è già servita dal metano, combustibile molto meno inquinante rispetto a quelli bruciati nella centrale termoelettrica» e che «a causa del trasporto del legname vi sarà un aumento del traffico pesante sulle strade che produrrà ulteriore inquinamento, il quale, oltre ad essere respirato dalla popolazione, si potrà depositare sui nostri orti e terreni compromettendo le produzioni agricole».
Tra i timori ci sono anche la possibile perdita di valore delle abitazioni e dei terreni, il blocco dello sviluppo turistico del territorio e il fatto che la centrale non ridurrà i costi della bolletta delle singole famiglie. «E’ questo il futuro che vogliamo per la Valbelluna?», si chiedono i cittadini, che si mobiliteranno contro la realizzazione di quello che, nelle mail, viene definito «mostro».
E non è finita qui, perchè pare che le centrali a biomassa che si vogliono realizzare in provincia siano due: una a Trichiana, l’altra a Pieve d’Alpago. «Devono essere fermate entrambe».
(Alessia Forzin)

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