mercoledì 29 agosto 2007

VOLANTINAGGIO (27 agosto)

"..è un qualcosa di emozionate questo contatto con le persone, questo dialogo schietto.. l'ascoltar considerazioni e pareri tanto netti e sentiti, così lontani da molte analisi intrise di politichese, di "fumo" che sentiamo troppo spesso.."
..questa è stata una delle tante opinione che ci siam sentiti di esprimere al termine del volantinaggio-informativo di lunedì..
Solo un paio di ore passate girovagando per via Toigo ad Arten e distribuire volantini, chiedere se, le persone incontrare erano a conoscenza della possibilità che a Fonzaso si insediasse una Fonderia, a raccoglier pareri (spesso veementi contro tale ipotesi) e anche parechie firme per appoggiare la nostra richiesta al Sindaco Furlin affinchè faccia una delibera chiara, netta, inequivocabile e non soggetta a svariate interpretazioni che dica NO alla Fonderia a Fonzaso
Lo scopo di questo volantinaggio, di questo "girare per il paese" non era tanto quello di raccogleire subito le firme ma quello di informare, di fornire del materiale ai cittadini, di stimolare all'interessamento.. di suscitare domande, pareri, perplessità Di invitare le persone ai banchetti, alle serate che abbiamo in programma di realizzare.. di inizare un percorso..di conoscenza, consapevolezza, di partecipazione
E siamo certi che tale scopo lo abbiamo raggiunto, anche perchè ogni consegna di volantino si è trasformata in una chiacchierata attenta e articolata
Ovviamente il tutto non termina qui..anzi.. ci saran molte altre uscite, altro materiale di distribuire e far conoscere, affinchè la questione fonderia non resti un dibattito limitato a pochi ma coinvolga tutti i cittadini di fonzaso (ed ei comuni limitrofi)
(per la statistica: abbiamo parlato con 35persone, 33 han accettato il volantino, 2 han espresso parere favorevole alla fonderia, 2 non han espresso parere, 29 han espresso parere contrario alla fonderia, 18 han sottoscritto la petizione - di questi 15 han richiesto di ripassare per far firmare parenti e amici - 2 han voluto che lasciassimo il volantino per raccogleire loro altre firme)

sabato 25 agosto 2007

INCONTRO CON ALFONSO SAMPIERI (presidente del comitato di Villapaiera che bloccà insediamento della Fonderia della Pandolfo

"..non dovete mai cedere allo sconforto, ci vuole molta pazienza, molta determinazione e soprattutto non smettere di raccogliere pareri e documentazione.. di informare e dialogare coi vostri concittadini.. non dovete mai smettere di pensare che quello che stata facendo è un qualcosa di molto molto importante per voi e per la cittadinanza tutta.."Queste sono state le parole che hanno sancito la conclusione dell'incontro settimanale promosso ad Arten dal comitato "PRA' GRAS". A pronunciarle è stato Alfonso Sampieri, presidente del comitato che qualche anno fa contribuì a bloccare l'insediamento di una fonderia della Pandolfo a Villapaiera.Molto scrupoloso e dettagliato il suo racconto. Una cronostoria dell'azione del comitato feltrino che puo' sicuramente tornare utile anche a noi.Sampieri si è soffermato a lungo sui pericoli per l'ambiente e la salute che comporta l'insediamento di una fonderia, elencando le sono le sostanze che possono essere rilasciate in atmosfera, i residui della lavorazione ed evidenziando la questione acqua (ne serve una notevole quantità per il funzionamento di una fonderia). Ci ha fornto relazioni di medici, di tecnici ed esperti documentazione che ha sicuramente colpito tutti noi e ci ha dato un notevole imput al proseguire con ancora maggior determinazione la nostra azione tesa a chiedere massima chiarezza e trasparenza sul cosa si voglia fare per davvero a FonzasoA tale scopo a breve incontreremo i massimi esponenti della Provincia.Un pensiero è ovviamente andato anche agli amici del comitato di Fortogna che da anni convivono con una fonderia e che sono in una fase molto importante della loro battaglia contro l'ampliamento della stessa. Sarà utile anche a loro la testimonianza dell'informatissimo Alfonso Sampieri e auspichiamo, quanto prima, un incontro che metta attorno ad un tavolo tutti noi e coloro che, a diverso titolo, si battono per la tutela dell'ambiente, della salute, della qualità della vita, del territorio.Prosegue intanto la campagna di informazione del comitato "PRA' GRAS". Abbiamo già distribuito centinaia di volantini, contattato e dialogato con molti nostri concittadini ed ha suscitato MOLTO interesse e successo la nostra raccolta di firme per chiedere al Sindaco Furlin di fare una delibere che ribadisca (in modo netto, chiaro, inequivocabile) un NO (da lui sempre espresso) a una Fonderia a Fonzaso.Presente alla serata anche un consistente gruppo di "Grilli Belluno" il met up di Beppe Grillo che oltre a manifestare un notevole interesse per la questione Fonderia a Fonzaso ci hanno anche esposto le iniziative del gruppo bellunese. ad iniziare dall'appuntamento nazionale del V-day (8 settembre). Molto importante anche l'iniziativa che vede i "Grilli Belluno" come coorganizzatori di una interessante serata a Paderobba il 19 settembre alla quale partecieprà il noto ricercatore e scienziato Dott. Montanari particolarmente interessato alla questione ambientale (polveri, sostanze inquinanti, incidenza di tumori) della nostra zona. Ovviamente a tale appuntamento partecipara' anche il comitato "PRA' GRAS" e si auspica vi aderiranno anche tutti gli altri comitati bellunesi

venerdì 17 agosto 2007

dal gazzettino del 15/8/07

FONZASO
Il Comitato Prà Gras: «Diteci la verità sul futuro di Forgialluminio»
Fonzaso

(D.Z.)Neppure il ferragosto riesce a far assopire le apprensioni nè a diradare gli incontri che, ormai da mesi, si susseguono per fare il punto sull'apertura, nel territorio, della Forgialluminio, e sulla delibera comunale, in alcuni passaggi, sembra, tutt'altro che chiara rispetto all'insediamento della fonderia. Una fabbrica che i cittadini non vogliono.E ancora una volta, in prima linea, il comitato Prà Gras la cui attenzione al problema continua a far discutere e a mantenere desta l'opinione pubblica. Sembrerebbero in gioco, del resto, la salute dei cittadini e la tutela dell'ambiente, due problemi tutt'altro che secondari.

«Riteniamo vitale - sottolineano i responsabili del comitato - che si continui ad informare, a far luce a chiarire tutti gli aspetti di questa vicenda (esigenza che emerge chiaramente anche dalle dichiarazioni della stragrande maggioranza dei nostri concittadini interpellati durante i nostri volantinaggi). Apprezziamo molto sia la presa di posizione della minoranza in consiglio comunale che le parole espresse dal presidente della provincia Reolon relative all'importanza della tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini, che son prioritari rispetto a qualsivoglia investimento economico».

Il problema, però, è ben lungi dall'essere risolto, ed il motivo è presto detto: manca chiarezza su «cosa» si ha intenzione di fare a Fonzaso . Emblematico il punto relativo agli «scarti di lavorazione». Nonostante il piano industriale della Forgialluminio parli di «rifusione di scarti propri della lavorazione» (quindi tipici della lavorazione dell'alluminio), c'è ancora chi sostiene tale dicitura si riferisce agli scarti prodotti dalla ditta stessa

«Vorremmo pertanto lanciare un appello - questa la "battaglia" del comitato - affinchè, quanto prima, chi ne ha la competenza (Provincia, Regione) provveda a dare una interpretazione inequivocabile, e che non consenta giochi di parole, dei dati disponibili e al fornire, a noi cittadini, un quadro della situazione a venire, dicendoci chiaramente ciò che si vuole per davvero realizzare a Fonzaso (tenendo ovviamente conto del contesto ambientale in cui questo paventato nuovo stabilimento insalubre andrà a collocarsi). Per concludere un pensiero va ai "Marchesi del grillo" (met up di beppe grillo) e agli amici del comitato di Fortogna (ai quali va tutta la nostra solidarietà e vicinanza) con i quali stiam pensando a una serie di iniziative comuni».

domenica 12 agosto 2007

«La Uil strumentalizza il caso Metalba»

De Cesero: «Ho il dovere di tutelare la salute dei cittadini. E non si tirino in ballo i morti del Vajont»

«La posizione del segretario provinciale della Uilm-Uil Paolo Da Lan sulla Metalba di Longarone non aiuta nessuno. Evitiamo se possibile ogni strumentalizzazione e verifichiamo per bene le cose prima di assumere qualsiasi posizione».Va giù duro il sindaco di Longarone Pierluigi De Cesero sulla lettera pubblicata ieri dal Gazzettino a firma di Da Lan. Tanto da spingere il consiglio provinciale a ritirare l'ordine del giorno presentato dalla giunta a sostegno di una nuova localizzazione dell'azienda al fine di tutelare la saluta pubblica per consentire una verifica. La commissione si riunirà il prossimo 7 settembre. Ma De Cesero risponde punto su punto su alcuni dei passaggi della lettera. «Nessuno a Fortogna e a Longarone ha mai denigrato la Metalba - attacca il sindaco e consigliere provinciale - e nessuno ha mai detto in consiglio comunale che se ne deve andare. Certo, siamo contrari ad un ampliamento per questioni legate al territorio». De Cesero alza la voce anche sulla difesa dei posti di lavoro. «Mi pare che come sindaco di Longarone lo abbia sempre fatto, basti ricordare le prese di posizione sull'Olcese e su altre aziende con problemi sul mio territorio, così come presidente del Conib sto cercando di portare nuova occupazione».Il primo cittadino esclude anche che in consiglio comunale si sia mai parlato di azienda inquinante. «Ovvio che se i cittadini di Fortogna mi chiedono di salvaguardare la loro salute in base alle loro lamentale, devo farlo. Ho il dovere di garantire la qualità della loro vita».De Cesero diventa addirittura furente quando nella lettera si cita la catastrofe del Vajont: «Non tiriamo in ballo i nostri morti - tuona - o i contributi derivanti dalla tragedia. Da longaronese che ha sofferto dei lutti non mi lascio dire da nessuno di lasciare in pace le vittime del mio paese. Quelli sono i miei morti. Ed escludo anche il fatto che nessuno ha mai detto che la Metalba deve andarsene per dare impulso allo sviluppo edilizio».Furenti anche i rappresentanti dei cittadini di Fortogna che erano arrivati al consiglio provinciale per sostenere l'ordine del giorno. «Tutti abbiamo rispetto per il lavoro e per gli operai e nessuno ha mai detto di chiudere la fabbrica - ha spiegato Carla Feltrin - ma forse chi non abita lì non si rende conto dei rumori, fumi, esalazioni maleodoranti che dobbiamo sopportare 24 ore su 24, anche di notte. C'è un decreto che impone alle aziende come quella di essere lontano dagli abitati e basterebbe farlo rispettare. Noi ci accontentiamo che la fabbrica non venga ampliata».Il sindaco De Cesero ha chiesto la convocazione di un tavolo per trovare un accordo. «Politici, tecnici, azienda e sindacati, per una verifica in modo che nessuno alla fine possa rimetterci».

martedì 7 agosto 2007

Fonzaso, le minoranze contro la Forgialluminio

I consiglieri di minoranza del Comune di Fonzaso si faranno portavoce del comitato "Prà Gras", lottando per un estremo no all'insediamento della Forgialluminio. Questa la decisione dei due capigruppo dell'opposizione Mauro Fantinel e Fermino Lira, che hanno sottolineato, durante la conferenza stampa di ieri, la propria contrarietà all'insediamento. «Ci faremo noi stessi promotori della delibera richiesta dal comitato all'amministrazione comunale per vietare la costruzione di una fonderia -hanno spiegato i due consiglieri-. Sono molti i punti interrogativi sulla scelta di costruire uno stabilimento simile a Fonzaso, ma in consiglio non c'è mai stata una discussione a tale riguardo. Questa amministrazione governa con lo spauracchio della disoccupazione, che da noi è pressoché inesistente e in ogni caso è la popolazione femminile ad avere maggiori necessità. Quel terreno, uno dei pochi ancora liberi, viene letteralmente sprecato costruendo un insediamento a basso livello tecnologico che non guarda al futuro, snobba la preparazione dei nostri ragazzi, creando pochi e inadatti posti di lavoro, e che emetterà nell'atmosfera sostanze oleose, come riportato nella relazione dell'azienda stessa. Ci ritroveremo nella stessa situazione di Fortogna, con un'Amministrazione che ora appoggia le istanze del comitato contro la Metalba».

LONGARONE Azienda insalubre, abitanti esasperati

Pronti a cercare una soluzione alternativa per il problema Metalba. Il presidente della Provincia, Sergio Reolon, ha rassicurato i numerosi cittadini che hanno partecipato ieri, nella sala parrocchiale, all'incontro pubblico nel corso del quale, oltre a Reolon, sono intervenuti l'assessore provinciale all'ambiente, Giuseppe Pison, il sindaco di Longarone, Pierluigi De Cesero e il consigliere regionale, Dario Bond. Un incontro molto atteso dagli abitanti della frazione di San Martino, e in particolare dai componenti del locale Comitato che, a inizio seduta, hanno ribadito la loro volontà di impedire l'ampliamento della Metalba dichiarata "insalubre di prima classe". «Siamo esasperati -hanno detto -. Il diritto alla salute va garantito, ma ci troviamo di fronte a una situazione ormai insopportabile per i continui rumori e soprattutto per i fumi e le polveri che danno bruciori alla gola e agli occhi».

L’opposizione boccia la Forgialluminio

FONZASO. Questo stabilimento non s’ha da fare nemmeno per loro. Dopo mesi di silenzio sulla questione Forgialluminio l’opposizione fonzasina annuncia la linea dura, appoggiando il comitato Pra’ Gras. Fermino Lira e Mauro Fantinel non hanno dubbi: «Sarà una fonderia. L’elettrofusione è permessa». Ma le perplessità non sono solo di natura ambientale: «Per dire di sì alla Forgialluminio il sindaco ha detto di no alle richieste di alcuni imprenditori locali». Una fabbrica «dannosa» addirittura «inutile». Né più né meno della Metalba di Fortogna, divenuta ormai una croce per centinaia di persone. «Rischiamo di commettere lo stesso errore», afferma Fantinel. «Oggi sia il comune di Longarone sia la Provincia, che all’epoca non fecero obiezioni, si sono ricreduti». Allarme elettrofusione. C’è un misto di fatalismo e speranza nelle parole dei due capigruppo di minoranza, per i quali il rischio fonderia non è una ipotesi remota, ma una realtà che sta nella documentazione allegata nel novembre 2006 dall’azienda: «Si parla chiaramente di elettrofusione, cioé la fusione di materiali propri di alluminio». Insomma quello che la delibera adottata dal consiglio comunale nel novembre 2006 - e cioé la possibilità di una fonderia - esclude espressamente, per i due rientrerebbe in gioco con il processo di elettrofusione. «Sono due cose solo nominalmente diverse». Ancora in consiglio. Fantinel e Lira si fanno portavoce dell’istanza formulata dal comitato Pra’ Gras nell’ultimo incontro con il sindaco. «Se l’esecutivo Furlin non riporterà la questione Forgialluminio in consiglio per estendere il divieto anche all’elettrofusione lo faremo noi», la minaccia. Ma i due sono pronti a giocare la partita anche fuori dall’agone politico-amministrativo: «Sosterremo la raccolta firme del comitato». Inquinamento a parte. Gli argomenti delle opposizioni sono molteplici, a cominciare dall’immissione di “sostanze oleose” nell’atmosfera: «Così c’è scritto nei documenti», sottolinea Lira. Tira in ballo la questione occupazionale Fantinel: «A Fonzaso non c’è bisogno di occupazione maschile e soprattutto di un’occupazione poco qualificata come quella di una fonderia. Furlin continua ad agitare lo spettro di una disoccupazione che non esiste se non tra le donne». Segue una domanda tutt’altro che retorica: «Vogliamo dare lavoro ai nostri giovani, diplomati e laureati, o agli extracomunitari?». Indietro, c’è posto. «Concedendo alla Forgialluminio 27 mila metri quadrati, il consorzio ha esaurito lo spazio a disposizione, quando avrebbe potuto utilizzarlo in modo più razionale», la denuncia. Lira entra nel merito: «Ci sono stati imprenditori locali che lo avevano richiesto prima della Forgialluminio. E’ stato risposto loro di no. E pensare che garantivano maggiore occupazione». Facciamo cambio. «Furlin continua a dire che gli stabilimenti di Fonzaso e Pedavena sono uguali e invece il primo sarà di prima classe, il secondo è di seconda», premette Lira che provoca: «Se è così, propongo alle due amministrazioni di Fonzaso e Pedavena di fare cambio».

A Fortogna ci sono anche i politici all’incontro con il Comitato frazionale: «Il problema non è più l’ampliamento»

FORTOGNA. Andatevene. Magari detto con più diplomazia, ma il messaggio per la Metalba è forte e chiaro. A lavorare perché la fonderia non disturbi più le notti degli abitanti di Fortogna e non faccia più bruciar loro gli occhi non c’è più solo il Comitato, ma anche il sindaco e il presidente della Provincia. Proprio Sergio Reolon ieri sera era l’invitato speciale per un incontro con un centinaio di cittadini. «Il problema vero non è l’ampliamento», ha detto Reolon, «ma la situazione attuale». Da qui la proposta: un tavolo che lavori per migliorare la vita dei cittadini. La proposta è stata accolta dal sindaco Pierluigi De Cesero, incaricato di coordinare il tavolo: «Incontriamo anche la Metalba, che ha già avuto l’opportunità di spostarsi, e coinvolgiamo il prefetto». Concorde anche il consigliere regionale Dario Bond. Le argomentazioni di tutti gli intervenuti si sono concentrate sulle possibili soluzioni a un problema che ha le sue origini nel 1987, quando la fonderia bassanese avviò il forno longaronese. A fine serata il Comitato si è diviso tra chi teme che i tecnici consentano l’ampliamento e chi ha fiducia nel tavolo politico. L’incontro di ieri è partito dai disagi della gente di San Martino, località di Fortogna in cui le case fanno da cornice alla fonderia. Con un video sono stati portati nella sala parrocchiale i rumori della fabbrica e le zaffate di fumo della ciminiera. «Non chiediamo la chiusura e non siamo per la perdita dei posti di lavoro», ha premesso Giacomo Feltrin del Comitato, «ma chiediamo il diritto alla salute e che la Provincia esprima parere negativo all’ampliamento». L’assessore provinciale all’ambiente Giuseppe Pison ha illustrato la questione dal punto di vista tencico. «L’Arpav ha rilevato superamenti del limite di 55 decibel in un punto», ha fatto sapere, «ma continueremo con le campagne di rilevamento». «Però l’azienda sa quando ci sono i rilevatori e riduce i rumori», hanno accusato alcune persone tra il pubblico. Per Maria Rosa Feltrin «Fortogna ha sempre dato, dal cimitero alle fabbriche. Come possiamo rimediare? Andiamo via? Fermiamo i camion?». «La qualità della vita delle persone è messa in discussione», ha affermato Reolon, «e questo viene prima anche dell’occupazione». «Non voglio cavarmela con un ordine del giorno», ha aggiunto, «anche perché il problema è diventato un altro. Anche se non si fa l’ampliamento comunque la Metalba rimane. Sono disponibile a studiare come risolvere il problema, come far andare da un’altra parte un’azienda insalubre. Con il sindaco ci carichiamo sulle spalle la questione». Bond ha parlato del paesaggio come elemento che, oggigiorno, è quantificato e pesa sulle decisioni.=252) refR=refR.substring(0,252)+"...";//

sabato 4 agosto 2007

Richiesta al Sindaco di Fonzaso di una delibera chiara netta inequivocabile che escluda l’ipotesi Fonderia a Fonzaso (BL)

PUR MANTENENDO SERI DUBBI SULLA QUESTIONE “FORGIALLUMINIO A FONZASO” RITENIAMO CHE IN QUESTO MOMENTO SIA IMPORTANTE CONCENTRARE LA NOSTRA ATTENZIONE E I NOSTRI SFORZI SULLA QUESTIONE FONDERIA!! UN’ IPOTESI REALE PER FONZASO !!!!
TALE CONSIDERAZIONE E’ FRUTTO DI UNA ATTENTA E SCRUPOLSA ANALISI DELLA DOCUMENTAZIONE ESISTENTE (fatta da noi, ma soprattutto da tecnici ed esperti).
DUE SONO i PUNTI C R U C I AL I:

- LA DELIBERA COMUNALE N. 48/2006 CHE AUTORIZZA
L ’INSEDIAMENTO DELLA FORGIALLUMINIO ESCLUDE SOLO:
“la fusione diretta di materiali grezzi..“
- NELLA DELIBERA DEL CONSORZIO DI INDUSTRIALIZZAZIONE
DELLA VALLATA DEL CISMON IL PIANO INDUSTRIALE DELLA
FORGIALLUMINIO PREVEDE TRA L’ALTRO: “estrusione leghe
di alluminio produzione di barre fuse di leghe di alluminio,
pressofusione di leghe di alluminio. Il tutto con esplicita
esclusione della raffinazione mediante fusione diretta di
materiali grezzi, ma eventualmente solo rifusione di pani o
rilavorati di alluminio e sue leghe, di scarti propri di
Lavorazione” (ovviamente PROPRI della lavorazione e quindi non solo
quelli “prodotti” nell’ ipotetico stabilimento fonzasino)

CIO’ (non essendoci altre limitazioni) SPALANCA LE PORTE ALLA POSSIBILITA’ DI UNA FONDERIA IN CUI E’ POSSIBILE RIFONDERE SCARTI DELLA LAVORAZIONE (provenienti anche da altri stabilimenti) E MATERIALE DI RECICLO
E’ per questo motivo che chiediamo al Sindaco Furlin (che afferma che non vuole una Fonderia a Fonzaso) e alla Amministrazione Comunale di fare un qualcosa di assai semplice ma di molto importante per la salute, per la qualità della vita..nostra e soprattutto delle generazioni future. Chiediamo una DELIBERA che sancisca in modo netto e inequivocabile che a Fonzaso non ci sarà MAI una Fonderia

www.pragras.blogspot.com fotocopiato in proprio

Comitato mobilitato: «Reolon e De Cesero sono con noi»

LONGARONE. «Se decide la Regione, ci faremo sentire anche a Venezia». Dopo il “no” del consiglio comunale all’ampliamento della Metalba di Fortogna il comitato San Martino non abbassa la guardia, anzi. La preoccupazione aumenta perché l’ultima parola sui nuovi forni della fonderia non spetta né al Comune né alla Provincia, ma alla commissione per la Valutazione di impatto ambientale che istituirà la Regione. Il Comitato teme che qualcosa possa sfuggire al controllo degli amministratori locali che hanno già manifestato la loro contrarietà all’ampliamento. Dal sindaco di Longarone De Cesero al presidente della Provincia Sergio Reolon. A Venezia! «Pensavamo che la competenza fosse provinciale», afferma la portavoce del comitato, Carla Feltrin, «ma se come emerge ora la decisione sarà della Regione, vorrà dire che andremo in Regione. Vogliamo chiarire la situazione prima che qualcuno prenda delle decisioni». La prossima meta quindi è Venezia. Reolon e De Cesero i possibili compagni di viaggio: «Il presidente della Provincia è con noi. Il sindaco ci ha detto chiaramente che a mali estremi è pronto a rispondere con estremi rimedi. Siamo pronti alle azioni dimostrative, ma speriamo che non ci inducano a tanto». Si teme un colpo di mano. L’allarme del comitato è giustificato dal fatto che nella relazione presentata alla Provincia dalla Metalba risulta che alcune parti dell’ampliamento non sono «soggette a screening», come la realizzazione del forno di omogeneizzazione e il taglio delle billette (pali) di alluminio. «Non vorremmo trovarci di fronte al fatto compiuto», continua Feltrin. L’appello ai «politici». Da Fortogna parte quindi un appello ai politici a tutti i livelli: «Che si mettano una mano sulla coscienza. Prima dei diritti degli industriali vengono quelli dei cittadini». E Feltrin prende spunto dalle parole del prefetto Provvidenza Raimondo, che, in occasione delle celebrazioni per il bicentenario di Garibaldi, proprio a Longarone, citò l’eroe dei due mondi: «Non si può governare un popolo se prima non losi ama». «Se i politici usassero questo criterio...» è il commento della portavoce. Vita inquinata. Traffico pesante, esalazioni acri, rumori. La Metalba è circondata da abitazioni di gente esasperata: «Non ne possiamo più. Ci stanno rovinando la vita. Vogliamo una vita normale». Il Comitato ha dalla sua circa 200 persone della frazione longaronese. Ultimamente sono stati perseguitati anche da un fischio lamentoso proveniente dalla fabbrica che li ha indotti persino a chiamare i carabinieri. «E lavorano a ciclo continuo, senza tregua», spiega Feltrin, «si fermano solo il 9 ottobre e durante le ferie estive il rumore non manca perché ci sono le manutenzioni. Si dorme solo con i tappi alle orecchie». Bassano tutelata. Il comitato non chiede la chiusura della fonderia, ma che venga spostata oppure «che l’azienda acquisti le case così noi potremo trasferirci da un’altra parte». Il sindaco tentò di far preferire alla Metalba un lotto nella zona industriale, ma l’operazione non andò a buon fine. I cittadini hanno incontrato nei mesi scorsi il direttore della fabbrica, Fabrizio De Battista. Feltrin ricorda due passaggi del suo intervento: «Chiese a noi, a noi, se conoscevamo persone disposte a lavorare nella fonderia. Questo testimonia che l’occupazione attuale non è in discussione. Quando gli abbiamo chiesto di spostare la fonderia nello stabilimento principale di Bassano ha risposto che non è possibile perché si trova a soli due km dal ponte di Bassano. Lì l’ampliamento non passerebbe, quindi lo propongono qui. Ma dov’è il rispetto per i cittadini di Fortogna e per l’adiacente cimitero delle vittime del Vajont?» Enrico Costa

«Fonzaso faccia come Longarone»

FONZASO. Il no del consiglio comunale di Longarone e dell’assessore provinciale all’ambiente Giuseppe Pison all’ampliamento dello stabilimento Metalba di Fortogna consegna una speranza in più al comitato Pra’ Gras che si batte contro l’insediamento della Forgialluminio nell’area industriale di Fonzaso. «Il voto contro il progetto Metalba ci soddisfa pienamente», fa sapere il Pra’ Gras in una nota. «Con il comitato longaronese stiamo facendo un bellissimo cammino di condivisione di esperienze, conoscenze e saperi. E ci fa piacere che le istituzioni abbiamo ascoltato le preoccupazioni della popolazione locale che vede fortemente minacciata la propria qualità della vita». L’attenzione ora si sposta di nuovo su Fonzaso. Il comitato insiste perché anche l’amministrazione comunale fonzasina e in particolare il sindaco Furlin «escludano il nodo netto e inequivocabile l’ipotesi di una fonderia, non consentendo la fusione diretta da materiale grezzo ma neppure la rifusione di scarti di lavorazione e di materiale di riciclo». L’auspicio degli oppositori all’insediamento della Forgialluminio è che «i nostri amministratori e i nostri concittadini meditino sulle voci che si sono levate giustamente a difesa degli amici di Fortogna».

«E' la Regione ad essere competente

LONGARONE. «Facciamo nostre le preoccupazioni della popolazione che vede fortemente minacciata la propria qualità della vita». L’assessore provinciale all’ambiente Giuseppe Pison ha mobilitato gli uffici di Palazzo Piloni per capire quali fossero le possibilità di intervento dell’amministrazione provinciale in merito alla questione Metalba. «Ormai i cittadini di Fortogna sono esasperati e hanno tutte le loro ragioni. Oggi abbiamo chiarito che la competenza sulle valutazione delle attività di fusione dell’alluminio è pienamente in capo alla Regione». Dunque anche la richiesta di sostituzione dei forni, presentata dalla ditta Metalba Nord, va valutata a Venezia. «La qualità della vita va comunque considerata prioritaria», prosegue Pison, «e per questo desidero esprimere la nostra solidarietà ai cittadini di Fortogna. Faremo tutto il necessario affinché sia valutata ogni soluzione alternativa, compresa una diversa collocazione dell’azienda». Nei prossimi giorni il presidente della Provincia, Sergio Reolon, sarà a Fortogna.

Il consiglio comunale ha espresso la propria contrarietà al progetto

LONGARONE. Il Consiglio comunale di Longarone ha espresso, la «propria contrarietà all’ipotesi di ampliamento dello stabilimento Metalba di Fortogna» con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno all’interno del quale l’Amministrazione invita la proprietà a «prendere in considerazione soluzioni alternative al progetto che è stato recentemente presentato in Provincia». Il consiglio, che si era riunito in seduta straordinaria, è iniziato alle 18.30 di ieri sera. All’assemblea ha partecipato un consistente gruppo di residenti a Fortogna, nelle vicinanze dello stabilimento che sorge in località S. Martino. Un convinto e fragoroso applauso ha accolto l’approvazione del documento: un documento di indirizzo politico-amministrativo che ha accolto le istanze del comitato dei residenti che erano state espresse in un modo ‘piuttosto vivace’ in un recente incontro tra amministrazione e residenti di Fortogna. Ma ritorniamo alla cronaca. Adempiuti gli adempimenti formali, hanno preso la parola l’assessore Luigino Olivier, il sindaco Pierluigi De Cesero, Celeste Levis, il vicesindaco Bruno Pradella e per la minoranza, il capogruppo Piero De Luca e il consigliere Michele Feltrin. In tutti gli interventi è emersa l’assoluta contrarietà all’ipotesi di ampliamento della fonderia facendo proprie le preoccupazioni del Comitato di Fortogna che valuta «la situazione di Fortogna intollerabile per i fumi, per i rumori e per i mezzi pesanti che attraversano il paese». Insomma la decisione presa non ha ignorato le richieste dei suoi cittadini. Anzi. Il consiglio comunale, su proposta di Piero De Luca, ha approvato un emendamento all’ordine del giorno che conferisce al sindaco De Cesero il mandato di esprimere il parere del consiglio comunale di Longarone in ogni sede. Insomma un ‘no’ chiaro e netto sottolineando che esistono sul territorio (e precisamente nella zona industriale di Villanova) aree idonee per insediamenti produttivi. Copia del documento approvato dall’intero consiglio sarà inviato alla Metalba Spa, al Prefetto, alla Provincia e all’Arpav di Belluno per quanto di rispettiva competenza. Il consiglio era stato convocato in seduta straordinaria con un unico punto all’ordine del giorno. L’assessore Olivier, nel suo intervento, ha ricordato come, all’epoca (1983) sia «stata infelice la realizzazione di uno stabilimento in zona S. Martino». Altri anni. E una situazione economica diversa. Ma adesso la situazione è pesante: rumori e soprattutto fumi impediscono di vivere bene. Senza dimenticare che, a due passi dallo stabilimento, sorge il cimitero delle vittime del Vajont. Il ‘no’ espresso ieri sera è un ‘no’ preventivo: la richiesta di sostituzione dei forni e di un successivo ampliamento è stata formalizzata in Provincia da qualche settimana. Le vicende legate ampliamento della Metalba hanno subito un’accelerazione in queste ultime settimane: con la formalizzazione della richiesta di ampliamento in Provincia. La pratica dovrà essere valutata dal Ctpa (Comitato tecnico provinciale per l’ambiente) poi ci sarà la Via (Valutazione d’impatto ambientale). Ma intanto l’amministrazione De Cesero ha messo le mani avanti. E intanto la Regione, tra qualche mese, dovrebbe licenziare il Piano regolatore generale che fu presentato poco meno di un decennio fa. Staremo a vedere.
22-07-07,

Articolo del "Corriere delle Alpi" relativi all'incontro di Fortogna"

Irene Aliprandi
LONGARONE. Gli abitanti di Fortogna sono assolutamente e totalmente contrari all’ampliamento dell’attività produttiva della Metalba. Un folto gruppo di residenti si è dato appuntamento ieri pomeriggio davanti alla fonderia per manifestare le preoccupazioni del paese rispetto al progetto di potenziamento della capacità produttiva dello stabilimento. Attualmente la Metalba sfrutta forni da 8 tonnellate e raggiunge una produzione giornaliera di circa 70 t al giorno. La prima modifica, che non necessita di autorizzazioni e quindi potrebbe essere già in corso, riguarda la sostituzione di due forni piccoli, con uno più grande da 30 t e capace di aumentare la produzione a circa 95 t/g. L’ampliamento vero e proprio prevede l’installazione di un ulteriore forno da 30 t, che porterà l’attività a 126 t/g, cioè oltre la soglia per la quale è necessario il parere della Provincia. L’azienda intende concludere l’ampliamento entro giugno 2008. I residenti però dicono “no” e ha già manifestato le sue perplessità anche il sindaco di Longarone Pierluigi De Cesero, che ha convocato un consiglio comunale straordinario sulla Metalba per mercoledì alle 18.30. Rumori insopportabili, emissioni e transito di mezzi pesanti sono le ragioni del no. La fonderia di Fortogna è stata costruita nel 1987 e da allora i residenti protestano contro l’insediamento di un’industria definita “insalubre di prima classe” proprio in mezzo al paese, scelta vietata dalla legge. I rumori 24 ore su 24, sette giorni su sette, i fumi e il passaggio dei camion hanno reso impossibile la convivenza tra la popolazione e la fabbrica, ma nessun tentativo di spostare lo stabilimento ha mai avuto successo. Ci ha provato il sindaco, offrendo un’area nella zona industriale, mentre i residenti proponevano il trasferimento nella sede di Bassano, ma pare sia troppo vicina allo storico Ponte Vecchio. «E gli abitanti di Fortogna? E il cimitero monumentale delle Vittime del Vajont?», domandano esasperati quelli del Comitato, che nell’ampliamento vedono la moltiplicazione dei loro guai. «Siamo assolutamente contrari», dicono per bocca della portavoce Carla Feltrin, «perché già così è intollerabile. Le istituzioni devono prendere le decisioni giuste». Il Comitato si riferisce alla Provincia, cui è sottoposto il parere sul potenziamento. «Il presidente Reolon ci ha promesso che sarà al nostro fianco», concludono gli abitanti, ricordando anche le parole incoraggianti del prefetto.
14-07-07

A Fonzaso stesso rischio

LONGARONE. Da qualche tempo il Comitato di Fortogna condivide le sue preoccupazioni ma anche le sue conoscenze con il Comitato Pragras di Fonzaso, dove la Forgialluminio ha acquistato un terreno per realizzare uno stabilimento simile a quello di Fortogna. Anche ieri i due Comitati erano insieme: «Facciamo appello al sindaco di Fonzaso», dice Tiziano Fantinel, «affinché faccia una delibera che dice no a quell’impianto». Il Comune di Fonzaso ha già deliberato il no alla fonderia, ma il progetto industriale parla di attività di rifusione di scarti e la differenza potrebbe essere decisiva. Per questo serve una delibera più precisa. Come alla Metalba, anche a Fonzaso la nuova fabbrica non darebbe una svolta all’occupzione. «Se davvero l’amministrazione comunale è contraria», dicono quelli del Pragras, «ribadisca la sua posizione con una nuova delibera». Al sindaco di Fonzaso, Gianluigi Furlin, viene anche contestata la vendita del terreno alla Forgialluminio: «Il Consorzio di industrializzazione della Valle del Cismon, del quale Furlin è presidente, ha venduto 27 mila metri di terreno a 700 mila euro, cioè meno di 26 euro al metro quadrato».