giovedì 13 dicembre 2007

COMUNICATO SOTTOSCRITTO DA DIVERSI COMITATI BELLUNESI

Apprendiamo che nei prossimi giorni la provincia di Belluno sarà sede d'un importante incontro denominato La conferenza nazionale della montagna, che si svolgerà a San Vito di Cadore. A quest'evento parteciperanno il Vice Presidente del Consiglio, Francesco Rutelli, e i ministri Linda Lanzillotta, Livia Turco e Beppe Fioroni.
Questa potrebbe essere un'importante occasione per avviare progetti, e per "mettere in mostra" le bellezze del paesaggio bellunese, la qualità dei suoi prodotti tipici e le sue potenzialità turistiche (e non). Temiamo che invece dovremo assistere, come al solito, a una "commedia autoreferenziale", in cui ci si compiacerà di quanto sia bella la Provincia, con applausi, promesse e succulenti pranzi, senza mai interrogarsi piuttosto come mai solo poche zone abbiano raggiunto tuttoggi il “benessere”, e come mai il modello del turismo fino ad ora promosso stia attraversando una crisi.
L'evolversi della cultura e della sensibilità dei cittadini bellunesi e dei turisti richiede una maggiore attenzione alla qualità della vita e della gestione della montagna, che non può più essere intesa soltanto come il parco giochi della pianura e declassata al rango di incubatrice di un turismo del mordi e fuggi che non valorizza il territorio e le sue tipicità. Tentare di far convivere un'idea di turismo della provincia di Belluno basato sulla valorizzazione del territorio, del paesaggio, delle biodiversità, della qualità della vita (di residenti e non) con l'insediamento e l'ampliamento di fonderie, con la cementificazione massiccia di aree ancora verdi, con nuove autostrade e l'escavazione di miniere e cave anche in zone protette è pura follia e significa inoltre serbare poca memoria per un passato che ci ha visto troppe volte piangere su disastri annunciati: un esempio su tutti, il Vajont.
La verità è che la Provincia di Belluno è sottoposta a un continuo e duraturo massacro ambientale da parte di soggetti portatori d'interesse, che vengono favoriti da scelte amministrative poco lungimiranti e poco propense ad attuare linee programmatiche per il benessere dei cittadini e di tutti gli esseri viventi.
Scelte amministrative, in una parola... complici
La situazione è grave e i risultati di questo tanto auspicato sviluppo economico speculativo sono ben noti, sia a livello locale (devastazione del territorio, cementificazioni, inquinamento, continui sforamenti dei limiti massimi per le polveri sottili, elevatissima incidenza dei tumori) che globale (caotizzazione del clima). E’ sotto agli occhi di tutti la riduzione dell'estensione dei ghiacciai, dell'entità delle precipitazioni nevose, eppure si continua a parlare di nuove piste da sci e del turismo invernale come se la provincia di Belluno non potesse proporre altre strade e altri modelli.
Gli esempi di altre realtà che hanno costruito questi altri modelli non mancano: dal turismo diffuso, alla valorizzazione dei prodotti tipici, dalla razionalizzazione, all’efficienza e al risparmio di energia, ad un artigianato di qualità che unisce innovazione creatività e tradizione, ad attività che sviluppano nuove tecnologie, legate al territorio, e non impattanti.
Un futuro è possibile e garantito solo se si dice basta all'aggressione ambientale per scegliere una strategia che ponga la difesa del territorio e la difesa della salute dei cittadini come priorità.
Dunque benvenuti in Provincia di Belluno, ma ricordatevi che la Provincia esiste e vuole continuare ad esistere.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Parole sacrosante!! Dobbiamo sicuramente prendere parte o comunicare con gli interlocutori a questo incontro che si terrà a S.Vito di Cadore. Uniamoci noi di Fonzaso, voi della Metalba di Longarone, voi delle cave ipotetiche di Schievenin e Fastro, della cementificazione della piana di Falcade e facciamoci sentire. Coraggio!!!

Anonimo ha detto...

è importante che sia dia visibilità a questi cittadini che si battono a difesa del loro territorio