domenica 22 luglio 2007

dal gazzettino del 22/7/07




LONGARONE La portavoce del Comitato di Fortogna cita Garibaldi in difesa del territorio e dell’ambiente
«No all'ampliamento della Metalba»
50 abitanti della frazione di San Martino e 15 rappresentanti del "Prà gras" contro la fonderia
Longarone

«Non si può governare un popolo se prima non lo si ama». Carla Feltrin portavoce del comitato di Fortogna contro l'ampliamento della Metalba ha ripreso la frase di Garibaldi pronunciata dal prefetto di Belluno il 4 luglio scorso in occasione del 200. anniversario della nascita dell'eroe, invitando gli amministratori competenti a portare avanti la battaglia contro l'ipotesi di ampliamento dello stabilimento di Fortogna. Erano una cinquantina gli abitanti della frazione di San Martino di Fortogna che si sono ritrovati ieri davanti allo stabilimento per ribadire la propria contrarietà più assoluta e totale all'espansione dell'attività produttiva della Metalba. Con loro anche una quindicina di rappresentanti del comitato "Prà gras" di Fonzaso impegnati in un'analoga battaglia contro la Forgialluminio per la realizzazione di una fonderia sul territorio fonzasino. «La situazione qui a Fortogna è sempre più intollerabile sia per i fumi, che per i rumori, oltre che per i mezzi pesanti che attraversano il paese - ha attaccato la Feltrin -. Siamo sicuri comunque che da parte delle istituzioni preposte verrà presa la decisione giusta, decisione che non può ignorare le richieste più che legittime dei suoi cittadini, anteponendo a tutto gli interessi economici come purtroppo dovrebbe averci insegnato il Vajont. Ci sembra doveroso ringraziare tutte le persone che ci sostengono in questa lotta dal comitato di Fonzaso al sindaco De Cesero, che ha indetto per mercoledì sera un consiglio comunale straordinario per discutere l'argomento, dal presidente della Provincia ai carabinieri di Longarone e allo stesso prefetto di Belluno».Con la Feltrin, come detto, anche molti altri abitanti della zona. Ernesto De Mattia ha 81 anni e abita da sempre a pochi metri dallo stabilimento della Metalba. «Non ne posso proprio più. Fino al 1983 c'era la Provit, dal 1987 la Metalba. Rumori e soprattutto fumi ci impediscono di vivere bene e pensare che siamo anche a due passi del cimitero delle vittime del Vajont. Qui se non si riesce ad ottenere niente, bisogna passare alle maniere forti. Non è pensabile aumentare la produzione con un ulteriore ampliamento».

Silla stessa lunghezza Leo Feltrin. «Anche alle sei di stamattina ci hanno svegliato caricando e scaricando materiali dai camion. Non si può continuare così e non voglio neanche pensare a cosa potrebbe succedere in caso di ampliamento».Roberto Padrin

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