LONGARONE. Il Consiglio comunale di Longarone ha espresso, la «propria contrarietà allipotesi di ampliamento dello stabilimento Metalba di Fortogna» con lapprovazione allunanimità di un ordine del giorno allinterno del quale lAmministrazione invita la proprietà a «prendere in considerazione soluzioni alternative al progetto che è stato recentemente presentato in Provincia». Il consiglio, che si era riunito in seduta straordinaria, è iniziato alle 18.30 di ieri sera. Allassemblea ha partecipato un consistente gruppo di residenti a Fortogna, nelle vicinanze dello stabilimento che sorge in località S. Martino. Un convinto e fragoroso applauso ha accolto lapprovazione del documento: un documento di indirizzo politico-amministrativo che ha accolto le istanze del comitato dei residenti che erano state espresse in un modo piuttosto vivace in un recente incontro tra amministrazione e residenti di Fortogna. Ma ritorniamo alla cronaca. Adempiuti gli adempimenti formali, hanno preso la parola lassessore Luigino Olivier, il sindaco Pierluigi De Cesero, Celeste Levis, il vicesindaco Bruno Pradella e per la minoranza, il capogruppo Piero De Luca e il consigliere Michele Feltrin. In tutti gli interventi è emersa lassoluta contrarietà allipotesi di ampliamento della fonderia facendo proprie le preoccupazioni del Comitato di Fortogna che valuta «la situazione di Fortogna intollerabile per i fumi, per i rumori e per i mezzi pesanti che attraversano il paese». Insomma la decisione presa non ha ignorato le richieste dei suoi cittadini. Anzi. Il consiglio comunale, su proposta di Piero De Luca, ha approvato un emendamento allordine del giorno che conferisce al sindaco De Cesero il mandato di esprimere il parere del consiglio comunale di Longarone in ogni sede. Insomma un no chiaro e netto sottolineando che esistono sul territorio (e precisamente nella zona industriale di Villanova) aree idonee per insediamenti produttivi. Copia del documento approvato dallintero consiglio sarà inviato alla Metalba Spa, al Prefetto, alla Provincia e allArpav di Belluno per quanto di rispettiva competenza. Il consiglio era stato convocato in seduta straordinaria con un unico punto allordine del giorno. Lassessore Olivier, nel suo intervento, ha ricordato come, allepoca (1983) sia «stata infelice la realizzazione di uno stabilimento in zona S. Martino». Altri anni. E una situazione economica diversa. Ma adesso la situazione è pesante: rumori e soprattutto fumi impediscono di vivere bene. Senza dimenticare che, a due passi dallo stabilimento, sorge il cimitero delle vittime del Vajont. Il no espresso ieri sera è un no preventivo: la richiesta di sostituzione dei forni e di un successivo ampliamento è stata formalizzata in Provincia da qualche settimana. Le vicende legate ampliamento della Metalba hanno subito unaccelerazione in queste ultime settimane: con la formalizzazione della richiesta di ampliamento in Provincia. La pratica dovrà essere valutata dal Ctpa (Comitato tecnico provinciale per lambiente) poi ci sarà la Via (Valutazione dimpatto ambientale). Ma intanto lamministrazione De Cesero ha messo le mani avanti. E intanto la Regione, tra qualche mese, dovrebbe licenziare il Piano regolatore generale che fu presentato poco meno di un decennio fa. Staremo a vedere.
22-07-07,
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