venerdì 19 agosto 2011

SCIOVIA SUL MONTE AVENA.. NON C'è UN PIANO ECONOMICO !!!

INTERVENTO DI LUCA FERRARI SULLA QUESTIONE "SCIOVIA SUL MONTE

AVENA"1454 m.s.l.m..Campon d’Avena. Leggo sulla stampa l’appello di due feltrini indignati per il progetto di ampliamento impianti sciistici sul monte Avena. La risposta arriva il giorno seguente da parte degli amministratori: nessuno scempio ambientale, regole rispettate con tutte le autorizzazioni del caso. Il progetto dicono il Sindaco di Fonzaso Gianluigi Furlin e l’assessore provinciale Ivano Faoro, sostenuto dai comuni di Fonzaso, Sovramonte, Pedavena e Feltre con l’appoggio della Comunità Montana Feltrina ed il cospicuo finanziamento della Regione, vuole rilanciare il turismo invernale della zona, collegando gli impianti esistenti e fornendo la pista delle Mazzore di innevamento artificiale nella parte più bassa. Si vuole investire nel territorio, in particolare nella risorsa turistica. Giusto, si potrebbe desumere. Peccato che, lasciata perdere la questione ambientale per quanto importante per molti, si debba esaminare il progetto dal punto di vista economico. Pochi dati. Tutti gli impianti sciistici sulle Alpi sono in perdita. Quota altimetrica neve prevista entro 10 anni per gli impianti sciistici sulle Alpi: oltre i 1500 m. Ne mancano 46 alla cima del Monte Avena. Peccato. Flussi turistici dello sport invernale che negli ultimi anni si sono concentrati presso le stazioni più in voga, con collegamenti tra valli contigue, più spesso nelle ricche province confinanti. Pochi dati appunto. Quindi come consigliere comunale del comune di Fonzaso ho chiesto con specifica interrogazione in consiglio comunale se vi fosse uno studio apposito, un piano economico che sostenesse in maniera decisa l’utilizzo di denaro pubblico per tale investimento. La risposta del Sindaco Furlin è stata chiara: non vi è un piano economico, non vi sono studi sui futuri flussi turistici ma si investe con la speranza che questi flussi vadano aumentando. Nonostante tutte le condizioni avverse sopra citate. A pensar male si fa peccato ma si indovina. Deduco che: si investe denaro pubblico a vantaggio di imprenditori privati, senza un piano economico ed uno studio appropriato. Proprio in questi settimane la speculazione finanziaria sta mettendo in difficoltà il nostro Paese e si critica fortemente il sistema economico basato sul debito senza fine. Giusto. E noi, nella nostra provincia, ci comportiamo allo stesso modo. Soldi investiti senza fare i conti. Proposta: gli amministratori che sostengono il progetto si prendano la responsabilità per i prossimi venti anni della riuscita economica dello stesso in modo da dimostrare coerenza con le scelte prese.

Luca Ferrari consigliere comunale di Fonzaso

SULLA QUSTIONE IL CORRIERE DELLE ALPI HA PUBBLICATO QUESTO ARTICOLO
(per leggerlo cliccare qui)

«Nessuna certezza sull'utilità dello skilift»

De Nato (Wwf) e Ferrari scettici sul cantiere del Monte Avena

Da una parte la questione ambientale, dall'altra quella meramente economica. Continua a far discutere il progetto della nuova sciovia Campon 3 che dovrà collegare gli impianti sciistici delle Buse con quelli del Pian de Lach sul Monte Avena. Alla prima denuncia dei due appassionati di montagna Alessandro Rubetti e Sonia Corso, è seguita la risposta compatta delle istituzioni per voce dei sindaci di Fonzaso, Gianluigi Furlin, e di Arsiè, Ivano Faoro, entrambi in difesa dell'opera. Un sostanziale benestare, a patto di rispettare i dettami della soprintendenza, è arrivato anche dalla sezione di Feltre del Cai. Il progetto suscita attesa e speranza, ma anche perlpessità. Sul versante dei contrari ci sono il vicepresidente regionale del Wwf, Augusto De Nato, e il consigliere comunale di Fonzaso, Luca Ferrari, capogruppo della minoranza. De Nato e Ferrari affrontano, pur partendo da punti diversi, l'iter del progetto e le sue ricadute a livello ambientale ed economico: «Non si può negare», afferma De Nato, «che una sostanziale modifica del luogo ci sarà eccome, e gli attuali equilibri naturali sono sovvertiti. Si potrà ripristinare al meglio dal punto di vista paesaggistico ma dal punto di vista naturale lì, d'ora in avanti, sarà una cosa diversa. Basti pensare che la stessa neve artificiale altera la cotica erbosa dove si deposita. E' vero che il progetto ha avuto il benestare della soprintendenza, ma è anche vero che la soprintendenza, per fare un esempio chiaro, ha dato parere favorevole alla centrale di Porto Tolle che sta in un parco regionale ed è nell'unico delta italiano». De Nato entra nel merito del piano neve della Regione: «Prevede il raddoppio delle aree sciistiche nella provincia di Belluno e magari qualche organo competente ha dato parere favorevole qui, per salvare qualcosa da qualche altra parte, viste le pressioni enormi che esistono in questo settore». Prima di tutto quelli economici, secondo l'esponente del Wwf: «Se non ci fossero investimenti pubblici non rimarrebbe aperto un impianto di risalita non solo nel Bellunese, ma nell'intero arco alpino. E anche nel Monte Avena se non si investono 1,2 milioni di euro, il gioco non vale la candela. Basta guardare i dati Arpav degli ultimi anni e fare un calcolo di quanto rimarrà aperto quell'impianto, e ci renderemo conto che è già in perdita»

1 commento:

Anonimo ha detto...

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