martedì 10 novembre 2009
IN UN SOLO GIORNO 200 NO AL PIANO ALTANON
(dal Corriere delle Alpi del 9/11/2009)
Tanti motivi per dire no al piano Altanon. Ieri mattina l’hanno fatto in duecento, firmando i moduli distribuiti dai comitati e dalle associazioni che si oppongono al nuovo complesso edilizio. Altre firme anche dai cittadini di via Folli che chiedono la correzione del piano di riassetto della viabilità.
ALTANON TANTI MOTIVI PER DIRE NO
Perché una città che punta sull’ambiente non ha bisogno di nuove colate di cemento. Perché si toglie ai cittadini l’ultimo spazio verde a ridosso del centro. Perché il progetto avrà ripercussioni negative sul mercato immobiliare e sugli equilibri del commercio. Tanti motivi per dire no al piano Altanon. Ieri mattina l’hanno fatto in duecento, firmando i moduli distribuiti dai comitati e dalle associazioni che si oppongono al nuovo complesso edilizio. Altre ventuno - ma alla fine saranno più di trenta - le hanno firmate i cittadini di via Folli, chiedendo che sia corretto il piano di riassetto della viabilità che porta un volume di traffico esagerato sotto le loro case. Non solo firme. Quelle sottoscritte ieri non sono richieste fini a se stesse ma osservazioni che il comune sarà chiamato a prendere in considerazione, una per una, prima di riportare in consiglio il piano di intervento dell’Altanon per l’adozione definitiva. Ecco perché il numero dei fogli compilati in questo caso diventa rilevante: per ogni osservazione sarà necessaria una risposta e il “carico” minaccia di rallentare l’attività della commissione urbanistica prima e del consiglio dopo, e di far slittare l’apertura del cantiere. Le richieste. Erano di sei tipi i modelli predisposti dal Wwf, da Italia Nostra, dal gruppo Facebook e dal comitato Pra’ Gras. Due improntati sul no al cemento definiscono «dannoso l’intervento perché nega l’aspetto turistico ambientale della città» e «presenta Feltre non come città da scoprire ma come luogo estremamente cementificato». Due dedicati agli effetti del progetto sul mercato immobiliare contestano il fatto che «a Feltre non si sente bisogno di nuove abitazioni, ma del recupero delle vecchie» e perché «si peggiora una situazione già stagnante per quel che riguarda il mercato immobiliare, con probabili ripercussioni negative per l’edilizia abitativa». Un’altra contesta il fatto che l’Altanon «sottrarrà ai feltrini l’ultimo spazio verde a ridosso della città vecchia, adatto non a nuovi appartamenti ma a centri di aggregazione culturale che diano ai giovani alternative per il tempo libero». L’ultima sottolinea un aspetto molto caro ai commercianti, ossia che l’apertura di nuovi centri commerciali «procurerà la quasi sicura scomparsa delle attività più piccole presenti in città, che non investiranno più guadagni in loco». Presidio in via Folli. Un gruppo di residenti si è riunito in strada, con i ragazzi del gruppo Facebook, per esaminare le carte del nuovo assetto della viabilità, che sposta sulla loro strada il traffico di ritorno, ossia quello che dalla stazione dovrà raggiungere le attività commerciali poste sul lato sinistro della strada. In ventuno hanno firmato l’osservazione che chiede una correzione del piano «evitando di intasare strade a carattere residenziale» e «ripensando la rotatoria di viale Monte Grappa». Altre osservazioni saranno raccolte in settimana. C’è tempo fino a venerdì.
..QUESTA SERA (MARTEDì 10/11) E' POSSIBILE FIRMARE LE OSSERVAZIONI AL PIANO ALTANON PRESSO LA SEDE DEL WWF (SOPRA AL CENTRO GIOVANI) DALLE ORE 20.30
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COMUNICATO SUL ALTANON:
Una valanga di osservazioni in Comune. Si attende anche la risposta di Napolitano
Altanon: le “poche” osservazioni sono quasi 500
Mentre il Piano degli Interventi nell’area Altanon viaggia verso l’approvazione in consiglio comunale, una vera e propria valanga di osservazioni popolari ha travolto i giorni scorsi l’ufficio protocollo del comune di Feltre. Quasi cinquecento osservazioni sottoscritte dai cittadini attendono ora una risposta da parte dell’ufficio di pianificazione del territorio e da parte del consiglio comunale che dovrà decidere sulle stesse, una per una. Si tratta di osservazioni a carattere tecnico, ma soprattutto di osservazioni generali, scritte in modo semplice e con un linguaggio non specialistico, che rispondono ad un sentire comune dei cittadini feltrini. Una montagna di considerazioni per dire che questo progetto, così com’è stato prospettato, “non s’ha da fare”. Una dura manifestazione di contrarietà per far capire ai nostri amministratori, ancora una volta, che la stragrande maggioranza della città non vuole questo intervento e che dovrebbero ragionare appunto nella prospettiva del bene comune in un’ottica futura, e non dare seguito semplicemente ai singoli interessi privati che da anni interessano l’area di fronte alla stazione.
I temi toccati dalle osservazioni riguardano l’aspetto paesaggistico, turistico e ambientale, con l’idea di una città cementificata alla pari delle metropoli, che si presenterà non più come città da scoprire per le sue bellezze ma come luogo estremamente cementificato. E ancora si parla dell’aspetto immobiliare, criticando l’inutilità di nuovi alloggi che andrebbero a peggiorare una situazione già stagnante nel mercato immobiliare, evidenziando la necessità del recupero delle vecchie abitazioni. Un’altra significativa osservazione contesta il fatto che il progetto sottrae ai feltrini l’ultima area libera a ridosso del centro, che andrebbe riqualificata con centri di aggregazione culturale e alternative per i giovani. C’è poi l’aspetto commerciale, ossia l’apertura di nuovi negozi che comprometteranno le attività del centro e delle piccole frazioni. E infine la questione viabilità, con le circa 70 osservazioni firmate dai residenti di via Folli, via Pasubio e via Carso. Gli abitanti del quartiere maggiormente interessato alla trasformazione causata dall’edificazione Altanon hanno raccolto, oltre alle osservazioni, perplessità e proposte, lamentando il fatto di non essere stati interpellati e ascoltati; sono così riusciti a fare rete e a maturare una coscienza sul problema, alcuni non conoscendosi, ma accomunati dalla voglia di dire la loro.
Ancora una volta la cittadinanza si è dimostrata sensibile e particolarmente interessata alla delicata questione dell’edificazione nell’area dell’Altanon. Una mobilitazione dal basso, un segnale per dire che un altro tipo di città è possibile. Le passate campagne di volantinaggio, i gazebo in centro città, le uscite sulla stampa, le dure prese di posizione nei confronti del progetto, l’analisi dei motivi per dire “no” e la ricerca delle alternative che potrebbero rimettere a nuovo l’area in questione, ma soprattutto il coinvolgimento della popolazione su questa tematica ha dato i suoi frutti.
Ma quella delle osservazioni non è l’unica attesa da parte dei feltrini. Si aspetta ancora la risposta del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al quale nelle scorse settimane sono state recapitate oltre duemila cartoline sull’Altanon per richiedere un suo intervento a difesa del patrimonio storico e architettonico della città. Intanto, in questi giorni, la ristampa di altre duemila cartoline sta andando a ruba. E, a sorpresa, persino il sindaco Vaccari ne ha richiesto una ventina di copie per inviarle, a quanto sembra, al presidente Napolitano.
A nome del gruppo facebook “No agli scempi architettonici a Feltre”
delle sezioni di Feltre del WWF e di Italia Nostra
e del Comitato Pra’ Gras
Riccardo Sartor - Laura De Riz
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