SULLA FONDERIA SI APRA UN DIBATTITO
«La città si interroghi sull’opportunità o meno di accogliere la nuova fonderia che è nei progetti della Sapa (ex Metallurgica ed ex Alcoa) nello stabilimento in pieno centro città». A lanciare l’appello è Mario Gris, dipendente della storica fabbrica per 32 anni nonché responsabile, per un decennio, della fonderia esistente.
«In base a quanto dichiarato dall’azienda - afferma Gris - la potenzialità della fonderia sarebbe di 8 volte superiore alla disponibilità massima di scarto interno, obbligando quindi la Sapa stessa a reperire sul mercato il rimanente 80% di rottami, spesso di pessima qualità (ma di basso costo), riducendo di fatto Feltre a una discarica incontrollata che comporterà, inoltre, un aumento in città del traffico pesante».
Stiamo parlando, per Gris, «di un’azienda che dal 1942 ha emesso nell’aria quantità enormi di fumi e polveri inquinanti senza nessun tipo di filtrazione. Ricordiamo che nel 1990 la magistratura di Belluno sequestrò l’azienda con la sigillatura di tutti i camini».
«La fonderia - aggiunge Gris - in passato aveva motivo di esistere in quanto copriva il fabbisogno di rifusione degli scarti interni prodotti in reparti nel tempo eliminati e perché produttrice di leghe speciali non reperibili sul mercato».
«All’evidente potenziamento del disastro ambientale si aggiungerebbe uno sfregio paesaggistico in un’area molto ricca di storia - sottolinea Gris -, deturpata da una costruzione alta come un edificio di dieci piani in violazione del piano regolatore. Se altre città, come Bolzano, prevedono il dimezzamento dell’emissione di anidride carbonica nei prossimi dieci anni attraverso la progressiva riduzione dell’uso del metano, la costruzione di questa fonderia porterebbe al consumo di questa azienda di combustibile pari ai consumi dell’intero comune di Feltre. Comune inserito in una vallata che, com’è risaputo, sappiamo avere un pessimo ricambio d’aria ed avere il triste primato di patologie tumorali».
A poco conta, per Gris, che l’azienda si "sposti" di circa 150 metri. «Di fatto - evidenzia - ciò non cambierebbe l’impatto dell’inquinamento della città e della vallata con emissioni di fumi inquinanti superiori di tre volte i limiti fissati dalla normativa europea».
Fatte queste considerazioni, dati alla mano, Gris (che è anche il coordinato del comitato esposti all’amianto) propone alla città che si apra un dibattito. «Su una questione così importante per la salute di tutti i feltrini - conclude - ognuno dica la propria opinione».(Gazzettino-pagina di Feltre-Raffaella Gabrieli)
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6 commenti:
Una domanda da porre ai canditati sindaci di Fonzaso sarebbe quella di chiedere cosa ne pensi dei Comuni limitrofi referendari di Lamon e Sovramonte, considerato che entrambi fanno parte del Consorzio per l'industrializzazione di Fonzaso e che hanno votato a favore dell'Insediamento della fonderia e che rapporti intendono tenere nei confronti del Primiero.
Antonio
Cosa ne pensano gli abitanti di Calderal adesso che I proprietari del terreno hanno ritirato la concessione edilizia e sicuramente inizieranno i lavori
Sono rimasto di stucco ieri leggendo quanto pubblicato dal Corriere delle Alpi in merito alla videnda Sartor della richiesta di 500.000,00 euro di risarcimento è mai possibile che questa amministrazione abbia creato solo problemi ai suoi cittadini?
In merito alla finanza creativa altro problema di amministratori incompetenti.
Sono un Fonzasino che segue se pure marginalmente le vicissitudini di Fonzaso ma ultimamente ne sento di tutti i colori ma quello che più mi sta nel gozzo è quella specie di Polivalente costato circa 500.000,00 pensate quanti soldi procapite ogni cittadino da 1 a 100 anni deve pagare per i prossimi 10/15 anni senza fare fare conti con la calcolatrice circa 1200 euro pro capite questo è autentico sperpero di denaro pubblico: Per me hanno sbagliato il nome (poliniente)
la finitura del tetto del policoso, poi, è veramente splendida.....(ma che ci mettano magari una lamiera ?....)
molto intiresno, grazie
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