giovedì 1 ottobre 2009

10.000 GRAZIE !!!! ..ma non solo....


GRAZIE 10.000 !!!!!!!


IN MENO DI 9 MESI IL NOSTRO BLOG E' STATO VISITATO DA PIù DI DIECIMILA PERSONE !! DAVVERO UN OTTIMO RISULTATO PER QUESTO NOSTRO LUOGO DI INFORMAZIONE, DISCUSSIONE, PROPOSTA E CONFRONTO.. UN GRAZIE A TUTTI COLORO CHE SONO PASSATI DI QUA !!!!!

L'incontro di questa sera sul Fotovoltaico, organizzato dal Comune di Seren del Grappa è andato molto bene. Oltre ad aver informato i molti cittadini presenti abbiamo raccolto anche alcune adesioni al GAS Fotovoltaico. Un grazie agli amici di Arianova venuti fin quassù per raccontare la loro/nostra bella esperienza
Per leggere l'articolo di oggi dedicato alla serata (cliccare qui)

E dopo un ottimo esempio di collaborazione tra comitati bellunesi e trevigiani..a sottolineare gli ottimi rapporti anche con gli amici trentini, ecoc un interessantissimo articolo dalla Valsugana Un medico ci parla della situazione di quella valle..COSì SIMILE ALLA NOSTRA !!! (da leggere con attenzione)

Mi chiamo Marco Rigo, sono nato a Borgo Valsugana dove abito e sono medico di medicina generale. Desidero esprimere la mia approvazione per l'editoriale del direttore Pierangelo Giovanetti dell'altra domenica sulla politica ambientale in Trentino.
Le considerazioni scritte nel fondo, interpretano il sentimento diffuso degli abitanti della Valsugana frustrati e umiliati da quello che, da un sospetto fondato si sta rivelando purtroppo realtà. È emerso un disastro ambientale i cui confini forse non li conosceremo mai, perpetuato con la benedizione di chi ora nega assolutamente l'esistenza di un problema che non sarebbe mai emerso se non si fosse attivata la macchina della Procura, scavalcando ogni organo provinciale e avviando indagini i cui risultati definitivi li conosceremo fra un po' di tempo; indagini svolte tramite il Corpo forestale dello Stato, cosa di inaudita gravità, visto le specifiche competenze della Provincia e dei Comuni in fatto di tutela ambientale e salute pubblica.
Scrivo da cittadino ma soprattutto come medico, dal momento che mi sento di dover intervenire, esprimendo il mio parere, spinto anche dall'articolo 5 del codice deontologico. Sono persuaso che le problematiche legate all'inquinamento in Valsugana esistano ed abbiano un riflesso sulle patologie con le quali quotidianamente ci confrontiamo. Altresì sono convinto che i normali organismi provinciali deputati al monitoraggio e all'analisi dell'ambiente e alle eventuali ripercussioni sulla salute, non abbiano dato sufficienti garanzie di controllo e di prevenzione. Il sospetto nasce dopo quanto successo nella vicenda delle cave e dello smaltimento delle scorie inquinate dell'acciaieria, trovando quindi fondamento quello che era un diffuso sospetto tra la gente della Valsugana e che tutti noi ricordiamo come un argomento comune di conversazione. La perplessità circa l'efficacia dell'azione degli Enti sopra menzionati al fine di evitare una grave compromissione ambientale (e quindi della salute! ) è alimentata dalle espressioni tendenti a minimizzare se non a negare il problema, che nella migliore delle ipotesi serve a non creare allarmismi, ma più concretamente allontana la fiducia dei cittadini che si sentono traditi. Ricordo a questo proposito che i movimenti terra a rischio riguardano non solo le cave ma anche la prossimità se non addirittura il sottosuolo di molte nuove abitazioni e diversi siti vocati alla produzione agricola di qualità.
Circa le analisi risultate negative, posso solo dire che la Procura e gli esperti che ha nominato non possono essere dei visionari e se le perizie hanno trovato le sostanze pericolose, queste ci sono certamente, mentre non è vero il contrario, se il risultato di un campionamento è negativo questo non è detto che non sia un falso negativo, ovvero il frutto di un prelievo non adeguato o fatto nel luogo non interessato dal problema. Il campo delle analisi sull'inquinamento è materia molto delicata e molto fluida, tanto che è spesso oggetto di contestazioni per la metodologia e l'interpretazione dei dati. Una cosa però è certa, un falso positivo (ovvero il ritrovamento di una sostanza per errore) è molto improbabile e allarmante, un falso negativo (ovvero il non trovarla perché non si è centrato il sito giusto) è molto frequente e anche usato per mascherare l'inquinamento.
Faccio un esempio: se la diossina la cerco sotto terra anche solo mezzo metro non la trovo, se la cerco in superficie tra le foglie, l'erba, o meglio nel latte, nelle uova, la carne o nel latte materno? probabilmente la trovo. Oltre al problema delle scorie esiste il problema delle emissioni gassose principalmente dell'acciaieria che sono cariche di sostanze pericolose quali cadmio, mercurio, cromo, piombo nichel e naturalmente diossine. Teniamo presente che c'è un impianto l'Acciaieria che ne produce diversi grammi all'anno (vedi il decreto legislativo 18 febbraio 2005 N°59 -Autorizzazione integrata ambientale e successivo riesame) sostanza, la diossina, che viene dosata nelle persone per stabilire la dose massima tollerabile in picogrammi ( 1 miliardesimo di milligrammo teq!!).
Tutte connesse (vedi le chiare evidenze scientifiche) con malattie oncologiche e degenerative. Anche il recente rapporto dell'Appa, del 2009, manca a mio avviso di alcuni dati importanti al fine di stabilire la qualità dell'ambiente, almeno per le zone interessate dalla presenza di fonderie e/o termo valorizzatori, ovvero la ricerca della TCDD (2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina), uno dei composti della diossina, classificato come cancerogeno di classe 1, tristemente conosciuto dopo il disastro di Seveso e che ha la brutta abitudine di accumularsi negli anni soprattutto nel latte, nelle uova e nella carne, fino al latte materno. Questa micidiale sostanza è solo una di quelle che compongono le emissioni dell'acciaieria in quantità rilevanti come si può evincere dal documento pubblicato dalla commissione europea per delineare il «Best Available Tecnique Reference Document» aggiornato a luglio 2009; Ricordo che la Valsugana è interessata da allevamenti di bovini destinati alla produzione e alla vendita del latte che pascolano proprio nei campi e nelle zone limitrofe l'impianto, oltre che da colture orticole domestiche e destinate alla vendita.
Detto questo leggo con molta perplessità la facilità con cui si afferma (vedi intervento del dottor Mario Cristofolini) che in Valsugana? non esiste un problema legato alla diffusione nell'ambiente legale o pseudo legale di sostanze cancerogene.

(articolo dell'Adige e di bellunopop)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma ti sembra un'immagine adeguata???non cambi mai...anzi peggiori sempre....
ferro

Anonimo ha detto...

la lettere dal medico di base è molto interessante Andrebbe approfondita e spero che anche medici di qua seguano il suo esempio
Saluti, io sono Franco