venerdì 20 febbraio 2009

INTERESSANTE SCRITTO di: CONFINI COMUNI-Santa Giustina (BL)

L’Associazione di Volontariato CONFINICOMUNI è nata ad iniziativa di un gruppo di
cittadini di Santa Giustina i quali, in presenza di un diffuso atteggiamento di inerzia della gente di fronte ai numerosi problemi che interessano la comunità sul territorio della valle, hanno deciso di costituirsi quale voce di cittadinanza per alimentare una presa di coscienza tale da indurre alla partecipazione ed al coinvolgimento responsabile degli abitanti. L’obiettivo fondamentale al quale miriamo è la qualità della vita. Ad essa si connettono i problemi che riguardano la qualità dell’aria e dell’acqua, il traffico stradale con riflessi sulla sicurezza, il rumore e l’inquinamento, il degrado dell’ambiente e del paesaggio, lo scadente servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti con la preoccupante prospettiva, in mancanza di discariche, di dover ricorrere all’incenerimento.
Dopo una rapida indagine, la nostra Associazione ha individuato nella positiva
sperimentazione del Comune di Ponte nelle Alpi una concreta esperienza nella possibilità di ottenere consistenti risultati nella gestione del problema dei rifiuti urbani. Il Comune di Ponte nelle Alpi presenta inoltre affinità con quello di Santa Giustina per logistica, densità abitativa e posizione territoriale.
Per questo motivo abbiamo organizzato una serie di incontri (nel comune di Santa Giustina, esattamente il 14 giugno, e il 20 e 25 novembre 2008) con l’Assessore referente del Comune di Ponte nelle Alpi per conoscere e far conoscere tale esperienza nella quale sono i numeri a fare pensare: raccolta differenziata dal 23% a più dell’80%, riduzione del costo di conferimento a discarica da 457 mila Euro a 63 mila Euro e riduzione dei costi complessivi della gestione di quasi il 12%; il tutto nel breve volgere di tempo inferiore ad un anno. Ma riteniamo non sia unicamente l’aspetto economico il perno su cui valutare l’esperienza del Comune di Ponte nelle Alpi; in una considerazione a più ampio raggio, precisamente, non
sembrano irrilevanti i vantaggi rappresentati dal maggior riciclaggio, dalla minore necessità di discariche a cui conferire il rifiuto secco indifferenziato e dall’evidente minor costo ambientale di tutto il processo che, tra l’altro, avvia un positivo circolo virtuoso che si autoalimenta ad evidente beneficio dei cittadini, dell’ambiente in cui vivono e più in generale di tutta la provincia.
Una ricaduta non secondaria appare infatti la responsabilizzazione della popolazione nei confronti del problema rifiuti, con un coinvolgimento personale e quindi con una presa di coscienza anche sull’acquisto di beni che consentano di smaltire di meno e con minori volumi complessivi da gestire.
La raccolta differenziata porta a porta risulta peraltro già avviata da moltissimi comuni della nostra Regione (circa il 70% nel 2006 – Fonte ARPAV) e non crediamo che la popolazione bellunese – e del Feltrino, in particolare - “non sia pronta” o che non ci siano gli spazi economici ed imprenditoriali per avviare questa modalità di raccolta. Crediamo invece importante che si debba prendere un’iniziativa analoga per tutta la Comunità Montana Feltrina. Lo sviluppo futuro porta in ogni caso verso la raccolta spinta per cui investimenti, anche parziali o per stralci, dovrebbero andare in questa direzione altrimenti il rischio sarà quello di effettuare spese inutili con evidente spreco di denaro pubblico.
Da subito sarebbe opportuno cominciare ad informare e formare la popolazione in maniera capillare fornendo regole uniformi e chiare, evidenziando i problemi, anche ambientali, che si incrementerebbero nel caso in cui la questione rifiuti non venisse risolta presto e in maniera significativa.
L’esperienza di Ponte nelle Alpi evidenzia inoltre che la popolazione è spesso più pronta degli amministratori nell’avviare soluzioni moderne e maggiormente eco-compatibili nella gestione dei rifiuti con benefici effetti su molte situazioni di crisi e molte volte di conflitto tra amministrazioni e cittadini, come ad esempio le isole ecologiche. Bisogna forse darle fiducia. Nell’ambito della raccolta dei rifiuti con sistemi di raccolta spinta porta a porta, è noto che l’ecocentro diviene un elemento fondamentale e obbligatoriamente necessario per consentire ai cittadini di conferire facilmente e correttamente i rifiuti altrimenti non smaltibili: logistica, gestione ed orari di apertura rappresentano anche in questo caso elementi fondamentali per la buona riuscita del processo di conversione.
Purtroppo, allo stato attuale delle cose, non ci è dato osservare segnali incoraggianti da parte delle amministrazioni preposte.
Queste nostre poche righe non vogliono ovviamente essere esaustive di fronte alla
complessità del problema, ma intendono richiamare l’attenzione su quello che reputiamo per la nostra gente un obiettivo assoluto: arrivare ad una differenziata porta a porta tra l’80% e il 90%, in tempi brevi. Pena, come minimo, l’esclusione della nostra comunità da quei circuiti virtuosi che in altre province venete hanno avviato da tempo una nuova economia, avanzata per ricerca e tecnologia, capace di creare anche occupazione. Dunque, non possiamo che auspicare in questo settore l’avvio di un cambiamento culturale che sia pienamente rispettoso delle esigenze ambientali, sociali e sanitarie della collettività. A cui facciano seguito scelte amministrative coerenti, collocate in una prospettiva di investimento a
lungo termine. Per questo riteniamo quantomeno doveroso promuovere in primo luogo un dibattito sulle scelte e sulle modalità di raccolta e gestione dei rifiuti urbani, fornendo anche ai cittadini gli strumenti e le conoscenze utili per poter partecipare consapevolmente alle scelte che gli amministratori dei nostri comuni si troveranno presto a dover effettuare. Ma soprattutto ci attendiamo decisioni operative concrete in questa direzione.
Santa Giustina, 29 dicembre 2008
(IL PRESIDENTE Stefania Garna)

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