Il comitato: «No alla fonderia e alla rifusione»
Gli ambientalisti chiedono che lintero pacchetto torni in consiglio
comunale
Il sindaco svela un retroscena «Negato lok alla Metalba» Gli
occupati arriveranno a 50
CRISTIAN ARBOIT
FONZASO. Delibera scaccia delibera. Gli ambientalisti del comitato
Pra Gras chiedono allesecutivo Furlin di riportare in consiglio
comunale la questione Forgialluminio. Lo hanno fatto ieri sera
nellultimo incontro con la giunta. «Non basta escludere il rischio
fonderia, ma anche quello rifusione», la richiesta. Svela un
retroscena Furlin: «Ho detto no alla Metalba».
Il confronto cè stato. Serrato, teso, senza esclusione di colpi.
Anche bassi. Alla fine però comitato e amministrazione si sono
capiti, pur rimanendo distanti e ben ancorati alle loro
posizioni.
Nocciolo della questione, almeno per gli ambientalisti, è la
differenza tra fonderia e rifusione di materiali di scarto. «Se
la prima è vietata dalla delibera del consiglio comunale, la
seconda no», denuncia Augusto De Nato, esponente Wwf. «Per
questo chiediamo che il consiglio comunale si riesprima. Non ci
devono essere spazi a interpretazioni. Può essere pericoloso».
A preoccupare gli ambientalisti non è tanto la delibera
consiliare del 2006 quanto il piano industriale presentato al
consorzio per lindustrializzazione al momento della richiesta
del lotto: «In questo documento lazienda si riserva la
possibilità di realizzare un impianto di rifusione per i
materiali di scarto», afferma Tiziano Fantinel. «E questo senza
indicarne la quantità».
Netto il giudizio del sindaco: «La delibera consiliare vieta
anche questo tipo di attività. La nostra amministrazione e i
miei predecessori hanno detto più volte di no allinsediamento
di fonderie vere e proprie».
E qui scatta il retroscena. Il sindaco rivela di avere detto
di no alla Metalba, lindustria bassanese che ha insediato una
fonderia a Fortogna nelle vicinanze di Longarone. «Sono il
primo a essere contrario. Il consorzio ha sempre respinto
attività di quel tipo», afferma Furlin. Ma da qui a voler
rivedere la delibera il passo non è affatto breve: «Ci
penserò. A mio avviso quella che è stata adottata dal
consiglio basta e avanza per avere una tutela a
trecentosessanta gradi. Ma sono pronto a ricredermi se
qualcuno mi dimostrerà il contrario». Scettici sulla
equiparazione fra attività di fonderia e rifusione sono il
vicesindaco Massimo Corso e gli altri colleghi.
Capitolo a parte è quello occupazionale: «Nonostante il
piano parli di quindici operai, ho avuto la rassicurazione
che saranno molti di più, forse cinquanta. Per il territorio
di Fonzaso, dopo labbandono di numerose aziende che hanno
preferito delocalizzare, è unopportunità», conclude Furlin.
mercoledì 18 luglio 2007
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