APPRENDIAMO CON SODDISFAZIONE DELLA CONDANNA DELLA METALBA (LA FONDERIA DI FORTOGNA) ..
CIO' CONFERMA.. SE CE NE FOSSE BISOGNO.. CHE LA DETERMINAZIONE DEI CITTADINI.. IL LORO IMPEGNO PUO' OSTACOLARE O IMPEDIRE IL PERPETRARSI DI DEVASTAZIONI E ILLECITI
UN GRAZIE IMMENSO ALLA GRANDE CARLA FELTRIN E AL COMITATO DI FORTOGNA
(di seguito l'articolo comparso sul corriere dell alpi)
LONGARONE. Condannato a due mesi di arresto convertiti in
un’ammenda da 2.280 euro per aver emesso elementi inquinanti
nell'atmosfera oltre i limiti di legge. Assolto perché il fatto non
sussiste per aver avviato l'attività del secondo forno, quello più
grande da 30 tonnellate, senza l'autorizzazione specifica della
Provincia. È la sentenza emessa dal giudice Elisabetta Scolozzi nei
confronti del direttore dello stabilimento longaronese della Metalba
Fabrizio De Battista, 43 anni di Farra d'Alpago (difeso dall'avvocato
Nicola Bardino del foro di Venezia). Una sentenza molto attesa sia tra i
dipendenti dello stabilimento, che tra i cittadini di Fortogna che da
anni segnalano il problema delle emissioni in atmosfera delle polveri
inquinanti.
Il processo, com’è noto, ruotava attorno a due questioni: se
sia stata una modifica sostanziale l'attivazione, nel novembre 2007, del
nuovo forno da 30 tonnellate di fusione di alluminio alla Metalba e se
siano state commesse delle omissioni nell'effettuazione delle misure
periodiche sui micro-inquinanti emessi in atmosfera.
Quella di ieri doveva essere un’udienza dedicata alle repliche
in quanto la discussione s’era già tenuta due settimane prima. Ma le
repliche si sono trasformate in una sorta di mini-discussione con
pubblico ministero Sandra Rossi che ha affondato il colpo nei confronti
dei tecnici dell’Arpav, testimoni al processo, per le loro deposizioni
“contraddittorie ed approssimative”.
Dopo la lettura della sentenza, largo alle reazioni. Carla
Feltrin, una componente del Comitato di Fortogna per la salvaguardia
della salute e dell'ambiente, costituito parte civile nel processo con
l’avvocato Gino Sperandio, si è dichiarata soddisfatta. «La sentenza -
spiega - è il segnale che ci aspettavamo. Il risarcimento che non ci è
stato riconosciuto? Noi siamo qui perché siamo preoccupati per la nostra
salute, non per ottenere soldi. Questa sentenza è anche un segnale alle
aziende in generale perché rispettino la legge ed i cittadini».
Il suo legale, l’avvocato Sperandio, incalza: «Leggeremo le
motivazioni della sentenza e poi trarremo le conseguenze. A nostro
avviso c’erano gli estremi per la condanna anche per l’altro capo
d’accusa, perché l’introduzione del nuovo forno è una modifica
sostanziale».
Anche il legale di De Battista, l’avvocato Bardino, attende di
leggere le motivazioni prima di entrare nel merito: «Siamo soddisfatti -
spiega - perché è stato riconosciuto che l’introduzione del nuovo forno
non fu una modifica sostanziale. Per quanto riguarda il presunto
inquinamento, va detto che l’azienda negli ultimi anni (non oggetto del
capo d’accusa) ha introdotto nuovi ed efficaci dispositivi per abbattere
le polveri. Siamo soddisfatti anche perché è stata respinta la
richiesta risarcitoria della parte civile».
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