domenica 10 aprile 2011

PERCHE' DICIAMO NO AGLI OGM


IN QUESTI GIORNI IL CONSIGLIERE REGIONALE DARIO BOND HA FATTO DELLE DICHIARAZIONI DI APERTURA VERSO GLI OGM (A UNA CONFERENZA DI LATTEBUSCHE)

LA NOSTRA RISPOSTA LA ABBIAMO POSTATA QUI (CLICCARE PER LEGGERE)

DI SEGUITO RIPORTIAMO UNA SERIE DI NOTIZIE, RICERCHE E INFORMAZIONI CHE CI INDUCONO AD INVOCARE IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE E DIRE NO AGLI OGM (TANTO PIU' IN PROVINCIA DI BELLUNO)

Per cio' che riguarda gli effetti dell'assunzione da parte dell'uomo e degli animali di queste sostanze sul lungo e medio termine il problema è proprio l'assenza di dati certi. Nessuno lo sa con precisione perchè non esistono studi a lungo termine sui rischi sanitari legati al consumo animale o umano di OGM. La loro sicurezza per la salute umana non è stata dimostrata. Nessuno è in grado di assicurare che gli OGM siano sicuri.
Per contro, i rischi potenziali per l'uomo sono stati identificati e ne esistono almeno tre: il rischio di allergie; la resistenza agli antibiotici; un rischio di tossicità.
- il rischio di allergie
Le allergie alimentari sono causate da proteine, che vengono codificate dai geni nel DNA.
Manipolare geneticamente un organismo vuol dire passare ad esso una molecola di DNA che gli permette di produrre una proteina che prima non era in grado di fabbricare. Noi ci nutriamo da sempre di proteine, ma esse, come talvolta altre sostanze, possono essere "rifiutate" dal nostro organismo. Quando veniamo in contatto con certe molecole infatti, il nostro organismo reagisce in modo talvolta violento con quella che chiamiamo "reazione allergica" o allergia. Introdurre nuovi geni in un organismo, può significare introdurre nuove proteine e aumentare il rischio di allergie.
- La resistenza agli antibiotici
Alcuni OGM contengono un gene per la resistenza agli antibiotici. Come ad esempio la patata Amflora della Basf, autorizzata a marzo 2010. Questo gene di resistenza non è necessario per la pianta, ma serve per la sua fabbricazione. Viene definito gene "marcatore": permette di identificare le cellule in cui è riuscito il "trapianto" dei geni. La resistenza agli antibiotici dipende dal fatto che, con l’uso eccessivo di questi medicinali negli ultimi anni, si selezionano (cioè sopravvivono) solo quei batteri in grado di resistere a questi "veleni".
Diversi scienziati temono che questo gene di resistenza agli antibiotici possa passare attraverso il sistema digestivo animale o umano. In questo caso il rischio sarebbe quello di rendere inefficace l'uso di alcuni antibiotici per curare malattie per esseri umani o animali.
- Un rischio di tossicità
Una ricerca ha evidenziato che i topi nutriti per 90 giorni con un mais OGM, mostravano anomalie nel fegato, nei reni e nel sangue che potrebbero essere segni di tossicità ( http://www.greenpeace.org/italy/ufficiostampa/rapporti/mon-863-07 )
Uno nuovo studio condotto presso le università francesi di Caen e Rouen, ha confrontato i rischi per la salute associati a tre diversi mais Ogm (MON810, MON863 e NK603), prodotti dalla statunitense Monsanto. Gli scienziati hanno rilevato evidenze di possibili rischi per la salute – in particolare, parametri del sangue associati alle funzioni di fegato e reni mostrano variazioni significative.
E' importante sottolineare che tutti questi campanelli di allarme, in gran parte restano inascoltati dalle istituzioni europee, a cominciare dall'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma), che invece di verificare la sicurezza degli OGM con studi indipendenti, continua ad affidarsi troppo ai dati delle stesse multinazionali che li brevettano.

Gli OGM rappresentano un ricettacolo di problemi per l'agricoltura, a cominciare dagli impatti ambientali. Più inquinamento, meno biodiversità. Contrariamente a quanto promesso all'opinione pubblica dalle aziende biotech, l'ingegneria genetica non riduce l'uso di erbicidi dannosi. In realtà, le stesse aziende stanno aumentando la loro capacità di produrre erbicidi e chiedono, e ottengono, permessi per l'innalzamento dei livelli ammissibili di residui di questi prodotti negli OGM.
E’ un fatto che la maggior parte della ricerca sviluppata dalle aziende della ingegneria genetica si è fino ad ora focalizzata sull'ottenimento di piante resistenti agli erbicidi prodotti dalle stesse industrie. Ad esempio, la soia manipolata della Monsanto resiste a dosi massicce di Roundup, un erbicida prodotto dalla Monsanto stessa. In generale, una coltivazione di piante OGM di questo tipo può essere trattata con l’erbicida a dosi molto forti, tali da uccidere le piante infestanti: sopravviverà soltanto la pianta OGM che ne è resistente. Che poi la coltivazione possa contenere dosi più o meno elevate di veleni chimici, che ci sia maggior inquinamento del suolo e delle acque sotterranee è un fatto che non preoccupa l’industria chimica.
In aggiunta, queste pratiche stanno creando velocemente generazihttp://www.blogger.com/img/blank.gifoni di erbe infestanti resistenti all'erbicida stesso, come le piante OGM.
Nel caso degli OGM che producono insetticidi (come il MON 810, vietato in Italia), lo schema è lo stesso. Gli insetti possono sviluppare una resistenza agli insetticidi a furia di essere esposti per lunghi periodi a basse dosi. Inoltre, questi insetticidi possono danneggiare insetti "non-target", come farfalle o coccinelle, utili nella lotta biologica
Gli svantaggi sono molti: rischi per la salute umana; impatti socio-economici; brevetti e controllo delle sementi; l'estremizzazione di un'agricoltura industriale non sostenibile e un problema ordine etico.

VI CONSIGLIAMO QUESTA PAGINA DI GREENPEACE (cliccare qui per leggerla)

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